Un mese fa ho deciso di accettare la richiesta di fare una passeggiata con i miei cani ed un amico

d'infanzia, il quale ci teneva moltissimo a riallacciare i rapporti con me essendo anche lui, come me, andato a vivere da solo.
Io l'ho fatto entrare tranquillamente in casa mia (non ho molte relazioni sociali) e lui si è rabbuiato subito, tantè che il programma del dopo passeggiata (cioè mangiare insieme) è stato da lui cancellato.
L'ho trovato chiuso, scuro in volto e come depresso.
Sparisce dopo una settimana e io gli scrivo per sapere cosa fosse successo dato che non lo vedevo sereno e lui mi risponde che stava trovando le parole giuste per non ferirmi, sciorinandomi una serie di accuse e giudizi assolutamente gratuiti e fuori luogo e cioè che secondo lui io soffro di una grossissima depressione (ne ho sofferto) sia per come tengo la casa sia per il fatto che bacio i miei cani e che su di me ci sarebbe da lavorare.
Io ho chiuso subito i rapporti con lui ma ci sono rimasta malissimo perchè credo che un amico non debba giudicare così un'altra persona, un amico, se vero, può abitare anche in una capanna ma l'amicizia rimane.
E allora mi chiedo: come mai ha detto questo?
Era veramente un amico o ha voluto ferirmi volutamente?
Cosa si nasconde dietro a questo comportamento?
Grazie
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

lei definisce questo ragazzo "un amico", ma sembra non conoscerlo affatto
né nei suoi comportamenti, né nei giudizi che lui profferisce. Forse si tratta unicamente di un compagno di infanzia?

E di conseguenza, non conoscendolo ed essendo rimasta ferita dai comportamenti e dai giudizi, Lei chiede a noi di fornirLe delle spiegazioni. Ma noi, il ragazzo, non lo conosciamo per nulla, ancor meno di Lei.
E dunque sarebbe inutile fare ipotesi.

Rispetto a lei che ci scrive, mi chiedo però come mai a distanza di un mese lei sia ancora così sofferente (o arrabbiata?) al riguardo. Ha qualche ipotesi al proposito?

Cordiali saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/