Fine relazione
Oggi la persona con cui stavo oramai da 6 anni mi ha detto di non amarmi più che ormai era diventata abitudine per lui, e di voler stare da solo.
Non riesco a capire come mi sento: se triste per averlo perso, arrabbiata per non essere stato chiaro con me fin da subito, o rassegnata perché infondo sapevo che questo momento sarebbe arrivato.
Ad agosto mi ha lasciata dicendomi che voleva stare un po’ da solo, voleva prendersi una pausa.
Io ho rispettato i suoi tempi, ma una sera sono andata da lui per capire se dovevo andare.
Quella sera abbiamo parlato e poi me ne sono andata.
Poche ore dopo mi contatta e dopo esserci rivisti torniamo insieme.
La relazione prosegue tra alti e bassi.
Oggi abbiamo litigato per una cosa stupida, e da lì ha iniziato a dire di voler stare solo, di non amarmi più, che ormai era abitudine, di voler i suoi spazi.
E in più ha aggiunto che non sarei dovuta andare da lui quella sera di agosto, che avrei dovuto lasciar perdere.
Questa cosa mi ha fatto arrabbiare.
Io sono andata da lui quella sera perché volevo capire, non per riconquistarlo, è stato lui che ha deciso di tornare da me.
Io ero pronta a lasciarlo andare, perché sapevo che era la cosa giusta da fare.
Ed anche perché le motivazioni che lo avevano portato a lasciarmi erano più grandi di noi, che infondo siamo ragazzi.
Lui non è mai stato bravo a gestire i suoi sentimenti, e io non ho strumenti e capacità di aiutarlo, anche se ci ho sempre provato.
Lui quando è confuso o arrabbiato scappa e non affronta le cose.
È sempre stato molto altalenante, e credo che questo sia dovuto a ciò che ha dovuto e sta affrontando nella sua vita, delle perdite molto importanti.
Infatti, ho sempre giustificato ogni suo comportamento e atteggiamento perché mi rendo conto che perdite del genere sono devastanti e destabilizzanti.
A modo mio ci sono sempre stata, ho portato pazienza, gli ho permesso di prendersela con me anche quando non c’entravo nulla, ho cercato di renderlo facile e di fargli pesare di meno la sua situazione.
E a cosa è servito?
Sono stata lasciata da lui di punto in bianco, di nuovo.
Sono consapevole del fatto che non è né colpa mia né colpa sua se non mi ama più, ma non posso fare a meno di colpevolizzarmi e di chiedermi se ne sia valsa la pena.
Mi sembra di aver sprecato solo tempo con lui, di aver tolto tempo ad amicizie e famiglia per una persona che forse in questi 6 anni non mi ha neanche mai apprezzata.
Credevo di conoscere questa persona, ma forse mi sbagliavo, credevo che non mi avrebbe mai trattata in questo modo.
Sono arrivata alla conclusione che forse nell’ultimo anno sono stata innamorata di una persona che ormai non c’era più, che è cambiata.
Avrei voluto e meritato solo un po’ di sincerità.
Perché aspettare un litigo per dirlo?
Quanto altro tempo avrebbe aspettato per ammettere di non amarmi più?
Per quanto altro tempo sarebbe stato con me senza volerlo veramente?
Sono così arrabbiata e delusa.
Non riesco a capire come mi sento: se triste per averlo perso, arrabbiata per non essere stato chiaro con me fin da subito, o rassegnata perché infondo sapevo che questo momento sarebbe arrivato.
Ad agosto mi ha lasciata dicendomi che voleva stare un po’ da solo, voleva prendersi una pausa.
Io ho rispettato i suoi tempi, ma una sera sono andata da lui per capire se dovevo andare.
Quella sera abbiamo parlato e poi me ne sono andata.
Poche ore dopo mi contatta e dopo esserci rivisti torniamo insieme.
La relazione prosegue tra alti e bassi.
Oggi abbiamo litigato per una cosa stupida, e da lì ha iniziato a dire di voler stare solo, di non amarmi più, che ormai era abitudine, di voler i suoi spazi.
E in più ha aggiunto che non sarei dovuta andare da lui quella sera di agosto, che avrei dovuto lasciar perdere.
Questa cosa mi ha fatto arrabbiare.
Io sono andata da lui quella sera perché volevo capire, non per riconquistarlo, è stato lui che ha deciso di tornare da me.
Io ero pronta a lasciarlo andare, perché sapevo che era la cosa giusta da fare.
Ed anche perché le motivazioni che lo avevano portato a lasciarmi erano più grandi di noi, che infondo siamo ragazzi.
Lui non è mai stato bravo a gestire i suoi sentimenti, e io non ho strumenti e capacità di aiutarlo, anche se ci ho sempre provato.
Lui quando è confuso o arrabbiato scappa e non affronta le cose.
È sempre stato molto altalenante, e credo che questo sia dovuto a ciò che ha dovuto e sta affrontando nella sua vita, delle perdite molto importanti.
Infatti, ho sempre giustificato ogni suo comportamento e atteggiamento perché mi rendo conto che perdite del genere sono devastanti e destabilizzanti.
A modo mio ci sono sempre stata, ho portato pazienza, gli ho permesso di prendersela con me anche quando non c’entravo nulla, ho cercato di renderlo facile e di fargli pesare di meno la sua situazione.
E a cosa è servito?
Sono stata lasciata da lui di punto in bianco, di nuovo.
Sono consapevole del fatto che non è né colpa mia né colpa sua se non mi ama più, ma non posso fare a meno di colpevolizzarmi e di chiedermi se ne sia valsa la pena.
Mi sembra di aver sprecato solo tempo con lui, di aver tolto tempo ad amicizie e famiglia per una persona che forse in questi 6 anni non mi ha neanche mai apprezzata.
Credevo di conoscere questa persona, ma forse mi sbagliavo, credevo che non mi avrebbe mai trattata in questo modo.
Sono arrivata alla conclusione che forse nell’ultimo anno sono stata innamorata di una persona che ormai non c’era più, che è cambiata.
Avrei voluto e meritato solo un po’ di sincerità.
Perché aspettare un litigo per dirlo?
Quanto altro tempo avrebbe aspettato per ammettere di non amarmi più?
Per quanto altro tempo sarebbe stato con me senza volerlo veramente?
Sono così arrabbiata e delusa.
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Al di là di tutti i dettagli, le storie che iniziano da bambini o in adolescenza hanno un'alta probabilità di non proseguire. Spiego il perché in questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=6dXY5dkBkIA
Purtroppo queste sono età dove si cambia in fretta. Quando ci si mette insieme si è compatibili, dopo pochi anni magari non più. È tutto qui il succo delle probabili cause del perché ci si lascia.
https://www.youtube.com/watch?v=6dXY5dkBkIA
Purtroppo queste sono età dove si cambia in fretta. Quando ci si mette insieme si è compatibili, dopo pochi anni magari non più. È tutto qui il succo delle probabili cause del perché ci si lascia.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Egregio Dott. Santonocito,
la ringrazio per la risposta. Sono perfettamente consapevole del fatto che con il passare degli anni, soprattutto durante l'età adolescenziale, si cambia, cambiano le priorità e i sentimenti. Non riesco però ad accettare questo suo cambiamento repentino. O forse non è stato così repentino, forse sono io a non essermi accorta di nulla. E mi colpevolizzo per questo perché se lo avessi capito prima mi sarei tirata subito indietro evitando di soffrire così tanto.
Cordiali saluti
la ringrazio per la risposta. Sono perfettamente consapevole del fatto che con il passare degli anni, soprattutto durante l'età adolescenziale, si cambia, cambiano le priorità e i sentimenti. Non riesco però ad accettare questo suo cambiamento repentino. O forse non è stato così repentino, forse sono io a non essermi accorta di nulla. E mi colpevolizzo per questo perché se lo avessi capito prima mi sarei tirata subito indietro evitando di soffrire così tanto.
Cordiali saluti
[#3]
Già, però se riesci a renderti conto che le persone cambiano, è a questo che dovrebbe attaccarti.
Cioè, tutte le volte che ti viene da stupirti per i cambiamenti indesiderati che hai visto fare al ragazzo, dovresti dire a te stessa: "Le persone cambiano".
Puoi abbandonare il senso di colpa di cui parli, perché l'amore rende ciechi, si sa, e quindi è facile vedere solo i lati edificanti dell'altro e non vedere quelli che l'amore non vuole vedere.
Cioè, tutte le volte che ti viene da stupirti per i cambiamenti indesiderati che hai visto fare al ragazzo, dovresti dire a te stessa: "Le persone cambiano".
Puoi abbandonare il senso di colpa di cui parli, perché l'amore rende ciechi, si sa, e quindi è facile vedere solo i lati edificanti dell'altro e non vedere quelli che l'amore non vuole vedere.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 08/12/2022.
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