Mitomania, dipendenza materna, insicurezza ed eccessiva autostima

Gentile Dottore, vorrei sottoporle un quesito.
Ho avuto una storia (convivenza) con un medico durata 15 mesi. Dopo una settimana mi sono accorta che c'era qualcosa in lui che non quadrava.Sono stati 15 mesi inferno.Ha 46 anni, sposato, separato con due bambine di 10 e 13 anni. La madre l'ha lasciato in custodia ai nonni materni dopo il parto e se lo è ripreso dopo 6 anni portandolo a casa sua (distavano a 10 minuti di strada).Abituato ai nonni, per lui i suoi genitori erano estranei.Lasciato in cameretta da solo, mai un abbraccio, mai una carezza.E' cresciuto stando sempre in casa con la madre, anche nell'età puberale, non aveva amici, non frequantava.sempre in casa con la madre a giocare a carte ed alla quale confidava tutto anche ora che è adulto. primo rapporto sessuale a 27 anni, la madre aveva scoperto i profilattici in camera sua e glieli contava poi lo informava di quanti ne erano rimasti, insomma lo rendeva colpevole...ilpadre piegato al carattere ferreo di questa donna. Si è sposato a 30 anni per fuggire da casa. Dopo un po' di tempo ha cominciato ad avere storie fuori, dopo 10 anni la separazione. E' un uomo con mille complessi, non sa interagire con ilprossimo, diventa servile, ma al contempo ha una grande autostima di sè per il suo aspetto e per la sua professione (le uniche cose sulle quali ha basato la sua vita). E'un mitomane, pericolosamente infantile, attaccato al denaro tanto da diventare per lui una malattia.Tanto insicuro quanto pieno di sè. Si è fatto mantenere da me senza tirare fuori mai un soldo, invidioso di chiunque ha una vita normale,entrando in competizione anche con le figlie se fanno una vacanza.Detesta le figlie,non sa fare il padre perchè è ancora troppo figlio.Ogni volta che le deve tenere va in crisi tanto da piangere e battere i pugni contro qualsiasi cosa. Si attacca a qualsiasi donna pur di non restare solo.Non sa amare nessuno se non sè stesso in maniera smisurata.Falso,ipocrita e poco intelligente.E'stato in cura da uno psicologo ma non è riuscito a fare nulla, non vuole prendere consapevolezza del fatto che ha gravi problemi, quindi non ne verrà fuori mai.Ultimamente era diventato violento; se n'è andato lasciandomi piena di lividi e una distorsione al ginocchio. Non l'ho mandato via io e quando mi metteva le mani addosso aveva gli occhi fuori dalle orbite e gridava:"io sono solo, lo capisci che sono solo? non ho nessuno ho solo te, sono solo!!!!", intanto raccoglieva le sue cose sperando che io lo fermassi, insomma è andato via.Ho notato in questi mesi che lui in una donna cerca la mamma,con me ha vissuto la vita, esperienze varie, amici ed anche il sesso di cui era ancora inibito.Non ha amici, ha mille "seghe mentali" (detto dallo psicologo), non si vuole affrontare,stava scoprendo chi era in realtà sua madre.Per favore mi dia la definizione medica di questo disturbo che ho visto tende a peggiorare anche data l'età.Io non ho più nulla a che fare con lui ma vorrei saperne di più.grazie di cuore.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

se ho ben compreso la sua è solamente una "curiosità", comunque non è possibile fare una diagnosi senza aver visitato la persona; in casi come questi è importante, anche per una correttezza formale, "sentire tutte e due le campane".
Detto questo resta il fatto che esistono le patologie che fanno soffrire chi ne è affetto e condizioni definite attualmente "disturbi di personalità" che di massima "fanno soffrire gli altri",

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

lei descrive i comportamenti di una persona finendo per ridurle a sue opinioni personali, colpevolizzanti e denigratorie, su una persona che lei ha conosciuto, frequentato, per un periodo prescelto come compagnia stabile, e poi come succede spesso lasciato perché alcuni comportamenti non le stavano bene.
I giudizi del tipo che "lui è attaccato a sua madre" o che "lui cerca la mamma e non una compagna" etc sono una modalità frequente con cui si esprime la propria critica nei confronti di una persona da cui ci si aspettava altro.
Che a quel che ha raccontato corrisponda una struttura mentale conosciuta, come sono conosciute altre, non aggiungerebbe molto a quel che lei sa già. Che si possa definire un disturbo nel senso di una "anomalia" può darsi, ma che questo debba equivalere ad una critica, a cose ormai concluse, non ha senso.

Se crede che sia utile a questa persona farsi visitare, gli consigli di farlo e ce lo accompagni. Purtroppo questo potrebbe significare che lo fa soltanto per compiacerla.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentili dottori,grazie per avermi risposto.
Mi permetto di fare un'osservazione. Le mie non sono critiche ma fatti concreti.Tutto ciò che vi ho raccontato sono cose che lui ha esternato dopo mesi che eravamo insieme e di cui anche lo psicologo era a conoscenza.Mi dispiace molto constatare che il tutto sia stato rapportato ad una banale mia critica verso una persona con la quale ho vissuto una storia che ormai è finita.Ho dato l'anima a quell'uomo e non solo, ho cercato di aiutarlo in ogni modo, anche con il supporto del medico.Io lo amo ancora molto. Era riuscito a ristabilire ancora un contatto con le figlie che non vedeva da mesi,grazie al lavoro che ho fatto su di lui pur di vederlo cominciare a vivere una vita normale e serena,era riuscito ad imparare ad interagire con gli altri, prima standomi vicino con un piccolo contatto fisico, poi piano piano ce la faceva da solo a reggere un dialogo anche con amici, senza di me.Ne era molto fiero ed io di lui.Ho capito che in lui c'è qualcosa di latente,qualcosa che resta nascosto per un periodo e poi esplode anche con violenza.La mia curiosità significava soltanto vorrei capire di più...Non sono stata capita, non importa,Vi ringrazio ugualmente per avermi concesso il Vostro tempo. Buon lavoro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

Il problema è che lei cerca di comprendere la questione partendo dal presupposto di un affetto e di un progetto (non soddisfatto e deluso) di relazione.
Rilegga quel che ha scritto e vi troverà diverse interpretazioni che sfociano in una valenza critica, cosa di cui non ci sarebbe bisogno se i fatti già li disapprova. Il problema è che in tutto ciò manca attualmente la parte positiva, che ci sarà stata se ha intrecciato un rapporto con questa persona.
In ogni caso la rimando al parere dei colleghi psicologi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, mi pare che i colleghi psichiatri le abbiano risposto adeguatamente. Aggiungo soltanto che se anche fosse possibile darle una definizione psicologica precisa di questa persona - cosa invece impossibile, senza nemmeno conoscerla - non le servirebbe assolutamente a nulla.

Quando una persona ci delude fortemente tendiamo generalmente a inquadrarla in una di queste due categorie: diciamo a noi stessi che o è cattiva o è pazza.

Probabilmente lei spera nella seconda, perche meno negativa della prima e perché forse lei ancora tiene a quest'uomo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno dottore e ancora grazie.
Mi hanno chiuso la possibilità di rispondere ai suoi colleghi psichiatri quindi è stata passata la "palla" a Lei. Mi rammarica ancora una volta constare che la mia semplice normale richiesta di informazioni, mi si sia ritorta contro riducendo il tutto ad un normale sfogo con critica velenosa, di una donnetta ferita e delusa.RACCONTARE degli avvenimenti e dei comportamenti per poterne avere una definizione e per poter meglio capire (se avessi studiato psichiatria o psicologia non sarei qui a sottoporvi quesiti)non è assolutamente una critica.Allora a questo punto mettiamo sotto accusa chi le cose le fa o chi le dice? Scusatemi ma siete davvero assurdi anche se capisco le vostre perplessità nel rispondere ad una lettera come la mia.Certo che amo ancora molto quest'uomo,anche se ho subito violenze fisiche e psicologiche.Ho capito perchè amo un uomo così ed anche capito da tempo la sua mente,solo non so dargli una definizione "medica". Per voi Io sono una donnetta delusa, incattivita ma dallo psichiatra ci andava lui e non io. In ogni caso non mi arrendo,voglio capire bene fino in fondo perchè serve a me, quindi mi sono rivolta ad uno psicologo che mi sta dando le informazioni che desideravo su questo tipo di disturbo.Grazie e scusate il disturbo
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, per noi non è affatto un disturbo risponderle, anzi a me personalmente fa piacere.

Solo che lei non può pretendere di risolvere un problema come quello che ci ha descritto chiedendo una diagnosi su una persona, della quale nulla sappiamo, raccontata in terza persona e per giunta via email.

A lei sembrava davvero un'ipotesi realistica?

È evidente che lei è una donna ferita, lo ha praticamente detto lei stessa. Ma ciò che le abbiamo detto noi nulla poteva aggiungere alla sua sofferenza. Era solo quanto professionalmente era possibile dire attraverso i limiti di un servizio come questo.

Quindi bene ha fatto, se ne sente il bisogno, a rivolgersi a un collega di persona. Sono tuttavia assolutamente certo che non riceverà nemmeno da lui una diagnosi, a meno che lo psicologo non riesca a parlare direttamente e di persona con l'interessato. E in ogni caso, l'interessato dovrebbe essere d'accordo 1) a essere diagnosticato e 2) a che lei o chiunque altro possa leggere la diagnosi. Come vede non è una cosa così semplice.

Inoltre tenga presente che qui siamo tutti volontari non retribuiti. Quindi i pareri che diamo prescindono da qualunqe interesse e sono per questo, per quanto limitati, autentici e genuini.

Se vuole aggiungere qualcos'altro, faccia pure.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio infinitamente per aver risposto ancora una volta. Non volevo essere offensiva nei Suoi confronti, al contrario Lei è stato l'unico che mi ha risposto dicendo le stesse cose dei suoi colleghi, ma in modo più civile, professionale ed umano.So che siete dei volontari e sicuramente lo fate perchè amate molto la vostra professione a prescindere dall'aspetto economico e questo, oggi, è un fatto piuttosto eccezionale. Sono volontaria anch'io ma in Africa, sono senza più un lavoro ma tutto quello che ho fatto fino ad oggi e che continuo a fare è fatto solo ed esclusivamente con le mie poche risorse. Il vostro impegno trova una porta aperta. La prego perdoni ancora il tono ma non volevo essere confusa con una donnetta che vuole vendicarsi,volevo solo capire fino in fondo.Purtoppo ho questo brutto difetto, voler a tutti i costi andare in fondo alle cose ma mi sono resa conto che mi reca solo danno.Del resto non ce la faccio a vivere in superficie.E' un po' come prendere un veleno, ne conosco la derivazione, gli effetti e anche quanto tempo ci impiegherà prima di stroncarmi definitivamente, quali organi distruggerà ecc..ma vorrei soltanto conoscerne il nome....prima di morire per favore, almeno il nome. Tutto qui.
Con tutta la mia stima.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

ho girato il consulto ai colleghi psicologi proprio perché avesse un parere dal punto di vista di una diversa formazione professionale.

Mi spiace che lei però si permetta di bollare come incivile, non professionale e disumana una risposta con cui cercavo di evidenziare quello che lei stessa ha evidenziato da sola al termine della sua ultima risposta.

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Dott. Pacini buongiorno,
è molto bello ammettere di sbagliare sa?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

Guardi che qui non c'è modo di sbagliare perché non stiamo dando né giudizi diagnostici né giudizi globali su niente, ma solo pareri tecnici.

Se lei disprezza un parere che non contiene un'approvazione delle sue osservazioni, è affar suo.

Se è molto bello ammettere di sbagliare lo faccia. Ma io non mi sarei mai permesso di esprimermi con lei in questo modo arrogante e offensivo, cosa che lei vedo sta continuando a fare, senza aver minimamente compreso che le sono stati dati due pareri simili, e che io stesso ho chiamato in causa i colleghi psicologi perché pensavo che le fosse utile avere un parere con un linguaggio diverso, anche se dal contenuto simile.
Lo stesso collega ha iniziato a risponderle dicendole "Gentile signora, mi pare che i colleghi psichiatri le abbiano risposto adeguatamente."
Se ne fa una questione di modo di esprimersi che lei non ha gradito, le ripeto che è tutto un suo fraintendimento.

Adesso però è stata semplicemente maleducata.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, vorrei inserirmi nuovamente nella discussione per farle presente che uno dei limiti dei consulti online sta proprio nell'impossibilità di vedersi faccia a faccia. Questo fa sì che sia molto facile fraintendere il senso di ciò che l'altro ci sta dicendo, e soprattutto il tono con cui ce lo sta dicendo, se dobbiamo basarci sulle sole parole.

Succede persino quando comunichiamo fra noi professionisti, pensi un po'!

Sono certo che uno dei motivi dell'incomprensione fra lei e il collega Pacini sia proprio questo e la invito pertanto a non sottovalutarlo.

Cordiali saluti
[#13]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Egregio Dottor Santonocito,
mi trova assolutamente d'accordo con Lei.
Come diceva in una Sua risposta:"quando una persona ci delude la riteniamo o cattiva o pazza"; ebbene questa frase la rapporto a me,non sono cattiva ma sono certamente pazza. Solo una pazza può amare ed accettare di vivere con un uomo che ha comportamenti un po' fuori dalla norma...
Sicuramente sono io che ho bisogno di un aiuto psicologico, ma ce la dovò fare da sola.
Per cortesia porti le mie scuse al collega Pacini, non era mia intenzione far degenerare la conversazione, però l'ho fatto.
Le rinnovo la mia stima, ringrazio Lei ed i Suoi colleghi per il tempo dedicato.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
"Sicuramente sono io che ho bisogno di un aiuto psicologico, ma ce la dovò fare da sola."

Mi scusi signora, per esempio questa frase che significato ha ?
Da soli non ci si fa, semplicemente a volte i disturbi se ne vanno da soli. Ma se vuole avere un parere non se lo può dare da sola.
[#15]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ho dovuto fare sempre tutto da sola.
Caro Dottore, i pareri costano e la psicologia è un tipo di cura solo per pochi.
Ora non ne ho più voglia, sono stanca di lottare.
Al diavolo tutto se questa è la mia vita e questo è il mondo in cui sono costretta a stare, ci rinuncio.Nessuno mi può obbligare a vivere una vita che non mi appartiene.
Come vede la pazza sono io.
Ho tentato il suicidio a 17 anni.Purtroppo mi hanno salvata. Ci sono andata ad un soffio nel 2003. Sono andata avanti in questi anni solo spinta dalla convinzione che sono solo io padrona della mia vita e posso dire BASTA quando voglio. E' un potere eccezionale e l'unica vera libertà.
Ancora grazie per la Sua risposta
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
"i pareri costano e la psicologia è un tipo di cura solo per pochi."

Questo non è vero gentile utente, esistono servizi pubblici in cui operano psicologi.

Io le consiglio davvero di andarci, e di evitare proclami di autocontrollo che, anche se fossero veri, non costituirebbero alcun merito. Altrimenti si dovrebbe concludere che chi chiede aiuto o trattamento è una persona che non si sa controllare, e questo è un giudizio fasullo dato dalla parte dell'umanità che in quel momento dice di sapersi controllare, o che ha scordato che spesso e volentieri non lo ha fatto.
Direi che la sua storia merita attenzione anche per il futuro.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Il percorso da Lei indicato è già stato fatto.
1/2 ora una volta a settimana con le strutture pubbliche.
45 minuti, 100 euro a seduta 1 o 2 volte a settimana con il privato, con forti sensi di colpa per la spesa che faticavo a sostenere, tutto il mio stipendio...Assurdo!
Ripeto: al diavolo tutto!!!
Non ho fretta, sto portando avanti il mio progetto di vita con calma, ho molta pena per me, troppa e non mi sopporto più.
Grazie.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

Innanzitutto uno psicologo privato non necessariamente vede le persone tutte le settimane. Esistono tecniche che a priori non consentono di prevedere alcun tipo di risultato, e quindi un investimento in tal senso non è sensato. Altre che statisticamente producono risultati con determinate probabilità, in quelle si può scegliere di investire le proprie risorse, riservandosi di giudicare se si sta andando nella strada giusta dopo un primo periodo.
Mi spiace se ha speso soldi senza risultati, ma in psichiatria non vi è ragione di fare quella spesa, anche andando dallo psichiatria più esoso non ripeterebbe comunque visite settimanali per un periodo indefinito.

Se lei si reca in un servizi pubblico e richiede una diagnosi e un orientamento terapeutico, non necessariamente consistente in sedute, ma magari in trattamenti da eseguire giorno per giorno a casa con controlli periodici, secondo me non ci perde niente.