Ansia dovuta a esperienze passate e difficoltà ad accettare il mondo
Gentili Dottori,
sono una donna di 37 anni e non riesco a riprendermi da alcuni sintomi fisici dovuti all’ansia, che mi affligge da almeno 8 anni, anche se ho iniziato ad avere sintomi a livello fisico solo 3 anni fa, inizialmente gastrointestinali poi passati grazie a Levopraid.
Attualmente sono in cura con Daparox 10 gocce da 6 mesi e la mia ansia è molto migliorata, ma non del tutto, tanto che non mi consente di avere una vita normale: non riesco a lavorare, quando esco di casa ho sempre paura di sentirmi male (anche a casa) e quindi evito di uscire se non necessario o se proprio non ne ho voglia.
Credo che il mio problema d’ansia sia dovuto ad eventi passati negativi che purtroppo sono durati anni.
Sono felicemente sposata, ho delle amiche poche ma buone, anche se purtroppo fra il loro lavoro e i miei recenti problemi di salute le vedo davvero di rado.
Ho sempre vissuto male sia la scuola che il lavoro.
A scuola ero circondata da compagni zotici e pecoroni da cui tendevo a isolarmi e mi sono confrontata con alcune materie in cui non riuscivo bene, al lavoro ho avuto quasi sempre colleghi invidiosi, superficiali e cattivi, da cui tendevo di nuovo a isolarmi e ho sempre fatto lavori che non mi piacevano perché non sono mai riuscita a trovare di meglio nonostante la mia laurea.
Inoltre, in generale, ma questo da anni, tendo ad avere un atteggiamento negativo nei confronti del mondo, non sopporto l’egoismo, l’indifferenza e la cattiveria che vedo in giro, non riesco ad accettare di vivere in un mondo tanto ingiusto e violento.
Non so come uscire da questa situazione, purtroppo non lavorando non posso permettermi un analista.
Potete aiutarmi?
Grazie
sono una donna di 37 anni e non riesco a riprendermi da alcuni sintomi fisici dovuti all’ansia, che mi affligge da almeno 8 anni, anche se ho iniziato ad avere sintomi a livello fisico solo 3 anni fa, inizialmente gastrointestinali poi passati grazie a Levopraid.
Attualmente sono in cura con Daparox 10 gocce da 6 mesi e la mia ansia è molto migliorata, ma non del tutto, tanto che non mi consente di avere una vita normale: non riesco a lavorare, quando esco di casa ho sempre paura di sentirmi male (anche a casa) e quindi evito di uscire se non necessario o se proprio non ne ho voglia.
Credo che il mio problema d’ansia sia dovuto ad eventi passati negativi che purtroppo sono durati anni.
Sono felicemente sposata, ho delle amiche poche ma buone, anche se purtroppo fra il loro lavoro e i miei recenti problemi di salute le vedo davvero di rado.
Ho sempre vissuto male sia la scuola che il lavoro.
A scuola ero circondata da compagni zotici e pecoroni da cui tendevo a isolarmi e mi sono confrontata con alcune materie in cui non riuscivo bene, al lavoro ho avuto quasi sempre colleghi invidiosi, superficiali e cattivi, da cui tendevo di nuovo a isolarmi e ho sempre fatto lavori che non mi piacevano perché non sono mai riuscita a trovare di meglio nonostante la mia laurea.
Inoltre, in generale, ma questo da anni, tendo ad avere un atteggiamento negativo nei confronti del mondo, non sopporto l’egoismo, l’indifferenza e la cattiveria che vedo in giro, non riesco ad accettare di vivere in un mondo tanto ingiusto e violento.
Non so come uscire da questa situazione, purtroppo non lavorando non posso permettermi un analista.
Potete aiutarmi?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
perché pensa ad un analista, in particolare? Le terapie psicologiche che possono aiutarla sono molte, e forse la psicoanalisi non sarebbe nemmeno la più indicata per lei.
I farmaci le sono stati prescritti da uno psichiatra? Rimanga in contatto con lui/lei, per fare aggiustare la posologia.
Il passo successivo è cercare gli psicologi del Consultorio familiare della sua città o delle ASL o del Centro di Salute Mentale, andando direttamente ad informarsi o chiedendo al medico di famiglia di prescriverle una serie di colloqui che possono essere a costo di ticket o gratuiti, se la sua situazione economica non è florida. Permane ancora oggi una paura verso gli onorari degli psicologi che non ha ragione di sussistere, visto che oltre al Servizio Sanitario Nazionale ci sono molti privati che praticano prezzi più che abbordabili, specie se fanno parte di associazioni oppure frequentano scuole di specializzazione in psicoterapia, private o universitarie.
Può guardare anche su Medicitalia quali sono gli specialisti della sua città o quelli che lavorano in rete, e contattarli.
L'importante è non credere di non avere via d'uscita. Coraggio!
perché pensa ad un analista, in particolare? Le terapie psicologiche che possono aiutarla sono molte, e forse la psicoanalisi non sarebbe nemmeno la più indicata per lei.
I farmaci le sono stati prescritti da uno psichiatra? Rimanga in contatto con lui/lei, per fare aggiustare la posologia.
Il passo successivo è cercare gli psicologi del Consultorio familiare della sua città o delle ASL o del Centro di Salute Mentale, andando direttamente ad informarsi o chiedendo al medico di famiglia di prescriverle una serie di colloqui che possono essere a costo di ticket o gratuiti, se la sua situazione economica non è florida. Permane ancora oggi una paura verso gli onorari degli psicologi che non ha ragione di sussistere, visto che oltre al Servizio Sanitario Nazionale ci sono molti privati che praticano prezzi più che abbordabili, specie se fanno parte di associazioni oppure frequentano scuole di specializzazione in psicoterapia, private o universitarie.
Può guardare anche su Medicitalia quali sono gli specialisti della sua città o quelli che lavorano in rete, e contattarli.
L'importante è non credere di non avere via d'uscita. Coraggio!
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Ex utente
Gentile Dott.ssa Potenza,
grazie mille per la sua risposta.
Non so perché l'analista sia il primo specialista a cui ho pensato, in realtà, come ha detto lei, potrebbe non essere il più adatto. Sì, il farmaco che prendo ora mi è stato prescritto da un bravo psichiatra, ma al momento non è disponibile per prendermi in cura, lui stesso mi aveva consigliato uno psicologo, ma la mia paura di uscire di casa mi renderebbe gli incontri difficili, senza contare che con il SSN il servizio sarebbe limitato ad un certo numero di sedute, è anche questo a frenarmi. Lei ha in mente dei consigli da potermi dare senza ricorrere a uno psicologo? Grazie ancora
grazie mille per la sua risposta.
Non so perché l'analista sia il primo specialista a cui ho pensato, in realtà, come ha detto lei, potrebbe non essere il più adatto. Sì, il farmaco che prendo ora mi è stato prescritto da un bravo psichiatra, ma al momento non è disponibile per prendermi in cura, lui stesso mi aveva consigliato uno psicologo, ma la mia paura di uscire di casa mi renderebbe gli incontri difficili, senza contare che con il SSN il servizio sarebbe limitato ad un certo numero di sedute, è anche questo a frenarmi. Lei ha in mente dei consigli da potermi dare senza ricorrere a uno psicologo? Grazie ancora
[#3]
Gentile utente,
le migliori cure si ricevono da specialisti. Nel suo caso dovrebbe cercare quelli disponibili anche in rete. Il miglioramento definitivo avviene a volte tramite gruppi, che possono essere sempre online.
Esistono libri che parlano del superamento dell'ansia, ma sono o noiosi o difficili da usare. L'importante è che siano scritti da psicologi.
"L'autoterapia razional-emotiva" di Albert Ellis è un bel libro, ma ho verificato che può essere usato validamente solo dopo alcuni colloqui con uno psicologo. Stessa cosa vale per il libro di Maria Cristina Strocchi: "Autostima. Se non ami te stesso, chi ti amerà?".
"Con il SSN il servizio sarebbe limitato ad un certo numero di sedute", scrive.
Questa è una delle tante falsità che si perpetuano, e ho scritto una tesi proprio su questo contrabbando di sciocchezze che confondono l'utenza.
La verità è che il medico di base può prescrivere sei sedute per volta, così come può prescrivere sei sedute di fisioterapia o sei sedute di cure termali. Dopodiché rinnova la ricetta per altre sei sedute e così via, a meno che non riscontri la guarigione completa del paziente.
Provi a fare questo passo fondamentale, per amore di sé stessa e di suo marito.
Ci faccia sapere.
le migliori cure si ricevono da specialisti. Nel suo caso dovrebbe cercare quelli disponibili anche in rete. Il miglioramento definitivo avviene a volte tramite gruppi, che possono essere sempre online.
Esistono libri che parlano del superamento dell'ansia, ma sono o noiosi o difficili da usare. L'importante è che siano scritti da psicologi.
"L'autoterapia razional-emotiva" di Albert Ellis è un bel libro, ma ho verificato che può essere usato validamente solo dopo alcuni colloqui con uno psicologo. Stessa cosa vale per il libro di Maria Cristina Strocchi: "Autostima. Se non ami te stesso, chi ti amerà?".
"Con il SSN il servizio sarebbe limitato ad un certo numero di sedute", scrive.
Questa è una delle tante falsità che si perpetuano, e ho scritto una tesi proprio su questo contrabbando di sciocchezze che confondono l'utenza.
La verità è che il medico di base può prescrivere sei sedute per volta, così come può prescrivere sei sedute di fisioterapia o sei sedute di cure termali. Dopodiché rinnova la ricetta per altre sei sedute e così via, a meno che non riscontri la guarigione completa del paziente.
Provi a fare questo passo fondamentale, per amore di sé stessa e di suo marito.
Ci faccia sapere.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Ex utente
Grazie Dottoressa,
sono sicura che il suo è un valido suggerimento, tuttavia non mi sento molto in vena di terapia in questo momento. Lo scorso anno avevo contattato alcune associazioni e consultori e più o meno tutti mi avevano detto che non andavano oltre le 24 sedute (12+12) in modo da dare spazio anche ad altri utenti, il servizio era gratuito e avevo anche trovato chi me lo fornisse online a causa del covid. Ho fatto 8 sedute (poi ho deciso di interrompere perché non mi sembravano utili), ma nonostante la psicologa fosse in gamba ed empatica non ho ricevuto riscontri, faceva parlare solo me senza darmi una sua opinione professionale o consiglio, inoltre sono stata anche un po' peggio perché mettere i miei problemi sul piatto mi ha fatto rivivere certi ricordi spiacevoli, anche se lo psichiatra mi ha detto che all'inizio della terapia è normale stare peggio per questo motivo. So che sicuramente mi sarebbe utile, ma in questo momento non mi sento di fare terapie di questo tipo, lo psichiatra stesso mi ha detto che sarebbe poco utile facendolo controvoglia. Potrei provare con i libri che lei mi ha suggerito. Grazie :)
sono sicura che il suo è un valido suggerimento, tuttavia non mi sento molto in vena di terapia in questo momento. Lo scorso anno avevo contattato alcune associazioni e consultori e più o meno tutti mi avevano detto che non andavano oltre le 24 sedute (12+12) in modo da dare spazio anche ad altri utenti, il servizio era gratuito e avevo anche trovato chi me lo fornisse online a causa del covid. Ho fatto 8 sedute (poi ho deciso di interrompere perché non mi sembravano utili), ma nonostante la psicologa fosse in gamba ed empatica non ho ricevuto riscontri, faceva parlare solo me senza darmi una sua opinione professionale o consiglio, inoltre sono stata anche un po' peggio perché mettere i miei problemi sul piatto mi ha fatto rivivere certi ricordi spiacevoli, anche se lo psichiatra mi ha detto che all'inizio della terapia è normale stare peggio per questo motivo. So che sicuramente mi sarebbe utile, ma in questo momento non mi sento di fare terapie di questo tipo, lo psichiatra stesso mi ha detto che sarebbe poco utile facendolo controvoglia. Potrei provare con i libri che lei mi ha suggerito. Grazie :)
[#5]
Gentile utente,
le sue parole confermano che una terapia di tipo analitico in questo momento non è adatta a lei.
Infatti io pensavo ad una terapia cognitivo-comportamentale, e i due libri che le ho suggerito sono proprio di questo orientamento. Naturalmente ne esistono altri dello stesso genere e orientamento. L'importante è trovare il desiderio di iniziare.
Le faccio molti auguri.
le sue parole confermano che una terapia di tipo analitico in questo momento non è adatta a lei.
Infatti io pensavo ad una terapia cognitivo-comportamentale, e i due libri che le ho suggerito sono proprio di questo orientamento. Naturalmente ne esistono altri dello stesso genere e orientamento. L'importante è trovare il desiderio di iniziare.
Le faccio molti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 27/11/2022.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.