Autosabotaggio?

Buongiorno, durante le scuole medie sono stata vittima di insulti e prese in giro da parte di quelli che erano i miei compagni di classe, la cosa è iniziata in prima media, ma è in terza è diventata intollerabile, al punto che ho iniziato a fare tante assenze col rischio di essere bocciata.
I professori sapevano perché io mi rivolgevo a loro in cerca di una soluzione e perché questo gruppetto di compagni non si è mai fatto problemi a prendermi in giro davanti a loro.
Purtroppo lo sono venuti a sapere anche i miei genitori e dico purtroppo perché era una cosa di cui mi vergognavo molto, infatti anche agli amici, che non frequentavano la mia stessa scuola, non ho detto come stavano le cose, anzi fingevo che le cose andavano benissimo e di essere amica dei miei compagni.
Anche adesso me ne vergogno ancora e non l'ho mai detto a nessuno e non ne ho riparlato con le persone che sapevano della mia situazione.

Il motivo per cui venivo presa in giro è che avevo l'acne.

Dopo le medie il mio percorso scolastico è stato disastroso, sono stata bocciata due volte per le assenze, anche se non mi sono mai più ritrovata in una situazione simile, anche se non più stata presa in giro per il mio aspetto o per i miei difetti, non sono comunque più riuscita a frequentare la scuola regolarmente.

Infatti non sono riuscita a prendere il diploma perché non ho mai frequentato l'ultimo anno di scuola superiore.

Quest'anno avrei la possibilità di prendere la maturità da privatista, preparandomi a casa per poi sostenere l'esame finale per accedere a quello di maturità, ma non capisco se lo voglio fare o no, non capisco se il mio poco interesse sia vero o se sto semplicemente cercando di autosabotarmi.
In questi giorni sono stata nella vecchia scuola dove ho ottenuto l'idoneità alla classe quinta, ho preso appuntamenti, mi sono fatta consegnare i documenti, sono andata a cercare una scuola dove poter sostenere la maturità, eppure non riesco a fare il passo finale ovvero presentare la domanda.

Ma dopo aver avuto tutti i documenti e tutte le spiegazioni di cui avevo bisogno mi sono bloccata:
Il fatto che quest'anno la domanda vada fatta online mi crea mille pensieri, perché ho paura di sbagliare e di fare qualche grosso errore, mi sentirei più sicura se fosse stato possibile come gli anni passati presentare la domanda di persona oppure tramite raccomandata.

Come si fa a capire se sto mettendo in atto una azione di autosabotaggio?

In passato sono stata seguita da una psicologa e da una psichiatra del consultorio famigliare, ero ancora minorenne, ma con la psicologa non mi trovavo benissimo.
Con la psichiatra era molto meglio perché mi dava spunti di riflessione e anche delle strategie che avrei potuto usare a scuola o coi miei coetanei.
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Gentile Utente,

la psicoanalisi ha trattato il problema fin daitempi di Freud mostrando come esistano situazioni di scacco ed infelicità derivanti dal senso di colpa inconscio, da modalità di autocolpevolizzazione dovute ad un Super-Io severo che pone la persona in una posizione masochistica che induce una sorta di "destino" avverso.
Il fatto che lei parli di autosabotaggio significa che lei ha già fatto un ragionamento clinico sui propri meccanismi di difesa, ragionamento che potrebbe imparare ad ampliare attraverso un consulto in presenza che è la sede dove è possibile valutare anche il suo profilo motivazionale.

Cordialmente

Dr. Samuele Nale
Via Cesare Beccaria 20, Sesto Fiorentino (Fi)
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Utente
Utente
Grazie.
Mi è capitato spesso di pensare di rivolgermi ad un professionista, ho anche cercato online informazioni su alcuni della mia zona, ma poi mi sono sempre fermata per un fattore economico ed anche per altri dubbi. Forse anche per paura perché nutro tante aspettative e ho paura di trovarmi male e di rimanere delusa, come era successo con la psicologa del consultorio.
Vorrei approfondire la questione del senso di colpa inconscio, potrebbe derivare dal sentirmi in colpa per la situazione che ho vissuto alle medie? Oppure a qualcosa di precedente?
Alle elementari ero una bambina normale, a scuola andavo regolarmente, studiavo ed ero ben inserita in classe, tutto è precipitato alle medie.
Possibile che quella situazione vissuta coi miei compagni abbia influito così tanto nella mia vita?
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Generalmente le basi della nostra costituzione psichica sono poste prima all'età di 11-14 anni ed hanno a che fare con le modalità di relazione infantili nei confronti delle figure genitoriali (madre e padre o dei loro facenti funzione) ma esperienze vissute come traumatiche possono condizionare profondamente l'evoluzione del nostro assetto psichico. In ogni modo in un consulto psicologico in presenza potrà indagare anche la sua storia personale e familiare oltre alle sue esperienze sociali.

Cordialmente

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Spero di riuscire a convincermi a prenotare un consulto psicologico di presenza al più presto. Quando ho dubbi o mi trovo ad affrontare situazioni che mi mettono in difficoltà, come quella che sto vivendo in questi giorni, sono sicura di voler fare un percorso psicologico, poi appena riesco ad affrontare la cosa che mi fa star male, cambio idea e vado avanti senza rivolgermi ad un professionista.
L'altro giorno mentre stavo cercando i documenti che mi serviranno per sostenere l'esame mi sono imbattuta nelle pagelle delle scuole superiori, oltre alle lettere di richiamo perché facevo le assenze e altri fogli, tutto questo mi ha agitata molto, avevo molta ansia, ma non sono riuscita a capirne il motivo...
Inoltre sento il bisogno di raccontarmi, descrivendo esperienze ed eventi, di dire tutto quello che penso senza filtri e senza nascondere niente, da cosa potrebbe derivare questo bisogno? Ovviamente reprimo questa necessità perché non trovo il luogo giusto dove farlo.
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Il bisogno di raccontare potrebbe denotano il bisogno di sviluppare un diverso rapporto con l'altro...ma farlo 'senza filtri" potrebbe denotare una forma di impulsività...quindi le rinnovo il consiglio di recarsi ad un consulto in presenza. Tra l'altro è possibile ricevere una prima consultazione gratuita o a prezzi calmierati da molti professionisti privati o dei servizi pubblici (ASL ma anche Comune).

Cordialmente

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Mi sono accorta di non aver spiegato bene quello che volevo dire: sento il bisogno di parlare e di raccontare senza filtri, ma ad un professionista, per questo ho pensato molte volte di prendere un appuntamento. Probabilmente potrei sbagliare approccio anche col professionista perché sento il bisogno di andare lì solo per parlare, per ricevere consigli e per farmi suggerire cosa fare in determinate situazioni, per farmi incoraggiare e supportare nelle mie decisioni, non riesco ad immaginare un vero e proprio percorso.
Forse un giorno riuscirò a decidermi e a chiedere un consulto dal vivo, ma c'è qualcosa che mi blocca ogni volta che devo iniziare qualcosa di nuovo e tendo sempre di rimandarlo il più possibile, poi solitamente quando inizio mi impegno a portare a termine la cosa e di solito ci riesco, soprattutto negli ultimi anni sono diventata più determinata a raggiungere i miei obbiettivi, anche se purtroppo capita ancora che mollo quando sono arrivata quasi alla fine e di conseguenza non riesco a concludere.
Sicuramente avere la prima consulenza gratuita o a prezzo ridotto mi aiuterebbe molto, ma come faccio a sapere se nella mia zona c'è qualcuno che lo fa?
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Può cercare on line i professionisti (o anche associazioni del terzo settore dedicate) nella sua zona con i motori di ricerca e leggere che cosa scrivono nel loro sito o nella loro pagina sui diversi network professionali medici e psicologici. Comunque un consulto può essere ottenuto senz'altro presso il Servizio di Salute Mentale della sua ASL di appartenenza. Un consulto non è una psicoterapia e richiede un tempo ed un investimento limitato.


Cordialmente

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Grazie, alla fine mi sono decisa e ho preso appuntamento per un consulto dal vivo.
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Prego. Buon proseguimento.

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Scusi se la disturbo di nuovo, ma è possibile che quando si arriva ad un passo dalla fine ci si rende conto che quella cosa non ci interessa più? Oppure può essere sempre autosabotaggio? O si rinuncia per la paura di sbagliare?
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Mi sembra abbastanza normale che quando si arriva a qualcosa di fortemente desiderato poi ci si senta come vuoti e anche annoiati. Suesto fenomeno si potrebbe definire "Sindrome del Sabato del villaggio" evocando la celebre poesia A Silvia di Giacomo Leopardi in cui l'agognata festa si risolve nella noia domenicale. Tutto ciò ha anche una spiegazione nella teoria psicoanalitica in quanto l'Oggetto Originario della psiche risulta perduto per sempre (su questo argomento si potrebbe fare una lunga biografia) mentre contemporaneamente non ci sono garanzie per l'essere umano riguardo alla felicità ma solo soluzioni "contingenti".
Ma, venendo a noi, tutto ciò non può essere una scusa per "cedere sul proprio desiderio". E nello specifico se lei ha desiderato, come sembra, di finire un percorso scolastico rinviando la soddisfazione della meta per tanto tempo è evidente che debba finire il suo percorso finalmente anche se questo non le sembra e non le sembrerà più interessante e importante come un tempo. Altrimenti rischierebbe di cadere in una sorta di "coazione a ripetere".
Detto questo, queste problematiche, come ho già detto, vanno affrontate in un consulto in presenza con un professionista. Per un primo aiuto ci si può rivolgere, gratuitamente, anche al Medico di Base e al Servizio di Salute Mentale della propria USL di appartenenza.

Cordialmente

Dr. Samuele Nale
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[#12]
Utente
Utente
In questi giorni non ho fatto altro che rimuginare sulla possibilità di fare la domanda per sostenere l'esame di stato, ovviamente c'è una scadenza per presentare la domanda. E nei primi giorni ero sicurissima di volerla fare, infatti mi sono organizzata per avere tutta la documentazione necessaria, adesso che ho tutto e che sono ad un passo per poterla inoltrare mi sono convinta che è un impegno troppo grande per me, che ormai il mio stile di vita ed i miei impegni non mi permettono di dedicarmi per così tante ore allo studio, insomma non riesco proprio a capire cosa voglio e se veramente arrivata a questo punto della mia vita non mi interessa più.
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Ovviamente tutte le scelte comportano delle perdite. Quindi è evidente che se lei si dedicherà allo studio dovrà sacrificare il tempo da dedicare ad altro. Per fare questo è difficile ragionare in astratto ma bisogna che valuti il significato emotivo ed anche etico di quello che sta andando a fare nella sua situazione particolare che è unica e che il sottoscritto non conosce. Da lontano verrebbe di consigliarle di essere tenace e non mollare su un obbiettivo che ha da così tanto tempo.

Buona giornata.

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Grazie Dottore, mi ha dato un nuovo spunto di riflessione ovvero che ho questo obiettivo da tanto tempo. Sto cercando di valutare al meglio possibile, ma come dice lei tutte le scelte comportano dei sacrifici. Se decido di farlo sarò sottoposta a parecchio stress e in questo periodo non ne avrei bisogno, sacrificare tanto tempo allo studio e metterci tutto il mio impegno, col rischio che potrebbe andare male, anche se sono convinta di riuscirci, ma non posso darlo per certo. Se invece deciderò di rinunciare potrebbe essere una rinuncia definitiva perché non so se nei prossimi anni avrò ancora la stessa possibilità.
Se dovessi riuscire finalmente avrei il diploma di un indirizzo di studio che mi piace, anche se penso che sotto l'aspetto professionale cambierebbe poco per me, ma potrebbe essere una grossa soddisfazione personale.
Siccome avevo lasciato la scuola in quarta superiore, nel 2017 avevo passato tutta l'estate per dare l'esame da privatista per la promozione alla quinta, lì era andato molto bene, infatti sono stata promossa con tutti 8 e 9, ma mi ricordo che avevo impiegato tantissimo tempo per lo studio ed avevo anche trovato insegnati molto gentili e disponibili che mi avevano fatto avere tutti i programmi e indicato i libri di testo per prepararmi all'esame, adesso non so se avrei la stessa fortuna.
Ma perché quasi tutte le volte mi blocco ad un passo dal traguardo?
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
È questa la domanda che deve portare in consultazione....

Buona serata.

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Certo, sicuramente ne parlerò. Avrò il consulto la prossima settimana, avrei dovuto decidermi prima a fare questo passo, probabilmente adesso non sarei ancora in questo stato di eterna indecisione e non starei ancora rimuginando.
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
L'importante è che si sia decisa ad approfondire la conoscenza delle sue tematiche.

Buona giornata.

Dr. Samuele Nale
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Utente
Utente
Grazie. Si, adesso mi sento soddisfatta per aver scelto finalmente di fare un consulto dal vivo, adesso devo solo aspettare il giorno dell'appuntamento e sperare di trovarmi bene e di riuscire a risolvere le cose che non mi fanno stare tranquilla.
Rileggendo le sue parole mi ritrovo in pieno quando parla di "coazione a ripetere", infatti è così che ho vissuto il mio percorso scolastico, soprattutto da quando ho smesso di frequentate ed ho cominciato a pensare di prepararmi da sola per presentarmi all'esame. Infatti dopo essere stata bocciata in quarta, per le assenze, ho iniziato a pensare e ad informarmi per presentarmi all'esame di maturità e una volta ho pure presentato la domanda, ma senza poi impegnarmi e mettermi a studiare e di conseguenza non ho partecipato all'esame.
Invece nel 2017 mi sono impegnata e ho studiato per ottenere la promozione alla quinta e ci sono riuscita. Da lì ho iniziato a sentire come se il "ciclo" fosse stato chiuso, anche se in realtà non lo era.
Infatti per i successivi anni ho più valutato l'idea di presentarmi all'esame, finché quest'anno non ho pensato che potrebbe essere l'anno giusto per chiudere definitivamente e per davvero.
Solo che quest'anno non provo lo stesso interesse che provavo in passato, mi pare di più una formalità da dover compiere e non un desiderio da realizzare. Per la prima volta sento il peso delle ore da dover dedicare allo studio, probabilmente perché le mie esigenze e i miei impegni sono cambiati e quindi il tempo a disposizione non è più così tanto. Farlo quest'anno vorrebbe dire sacrificarmi molto di più rispetto a quando ero solo una ragazzina che poteva dedicarsi interamente allo studio.
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Dr. Samuele Nale Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 81 4
Gentile...,
purtroppo in questa sede non abbiamo gli strumenti per procedere oltre. Si tratta di un consulto, le ricordo, pubblico, anonimo ed indiretto (asincrono). Non è possibile azzardare altre ipotesi. La rinvio alla sua consulenza in presenza che è già in programma.

Un cordiale saluto e buon proseguimento.

Dr. Samuele Nale
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