Crisi depressive, sbalzi d’umore, perdita di memoria: c'entrano i farmaci?
Salve, sono una ragazza di 22 anni trasferitasi a Milano a metà corso di laurea.
Non mi trovavo nell’ambiente dove studiavo e ho fatto questo cambiamento per stare meglio. Sono una persona molto ansiosa, emotiva e sensibile e Il cambiamento di vita è stato per me grande e repentino. Non ho ancora una casa né amici. Cerco di uscire con persone nuove, di buttarmi in nuove esperienze.
Generalmente quando lo faccio sto bene, non ho mai avuto e non ho problemi a relazionarmi.
Sono però molto sensibile e mi porto dietro un perenne senso di inadeguatezza (che so però mascherare molto bene, mostrandomi spesso anche sicura con gli altri).
Spesso questo sensazione si accentua, insieme ai sensi di colpa perché sento di non sfruttare le mie capacità e le opportunità che ho.
Avrei voglia di fare cose, ho molti obbiettivo e ho entusiasmo nelle attività ma ho come degli sbagli d’umore o dei momentanei crolli depressivi ciclici. Invece che essere emozionata per il cambio vita, spesso mi concentro sulle cose negative.
Se provo a nominare le cose positive rimangono nella mia testa per un breve periodo e nuovamente divento profondamente negativa. Inizio a rimuginare, ad avere continui dubbi riguardo le scelte, riguardo me stessa e le mie capacità.
Come volessi autodistruggermi inizio stare male e per un po’ di ore (un pomeriggio, 1/2 giorni) il tono dell’umore diventa molto basso e ho solo negatività. Divento molto emotiva, piango, non riesco a controllare le emozioni e a ragionare con logica. Inizio ad essere a disagio o a sentirmi inadeguata immaginandomi di dovermi creare nuovi rapporti, nuovi amici e una nuova vita.
Ho paura di non farcela, una bassa autostima perché vedo gli altri riuscire a superare le difficoltà. È come se in questi momenti diventassi pazza e mi immobilizzo senza riuscire a fare altro che pensare e piangere.
Poi passano, come una pioggia/temporale e, a seguito di questi momenti, mi riprendo piano piano fino a che l’umore non diventa più alto e accade che io mi senta particolarmente ispirata e stimolata dalla vita e fiduciosa in me stessa.
Anche questa sensazione dura un po’ di ore e poi, se accade qualcosa che mi destabilizza, torna quella malinconia e senso di inadeguatezza.
Cerco di contrastare i pensieri, di interrompere il flusso con l’azione, dato che sto facendo un percorso di psicoterapia da un anno e mezzo ma in questo periodo della mia vita è più difficile.
I pensieri negativi sono più cristallizzati nella mente e ricorrenti e spesso anche gli sbalzi d’umore.
Per precisione aggiungo che assumo la pillola anticoncezionale (da quando ho 15 anni senza reali interruzioni), ho l’ovaio policistico e prendo il depakin 750 crono da quando ho 10 anni per assenze epilettiche (fotosensibilità).
In più noto perdita di memoria (fatica nello studio).
Mi ha detto neurologa che epilessia è ormai praticamente assente ma continuo a prendere il medicinale.
Cosa sono questi sbalzi d’umore? Che cos’ho e come posso fare? I medicinali sono collegati?
Non mi trovavo nell’ambiente dove studiavo e ho fatto questo cambiamento per stare meglio. Sono una persona molto ansiosa, emotiva e sensibile e Il cambiamento di vita è stato per me grande e repentino. Non ho ancora una casa né amici. Cerco di uscire con persone nuove, di buttarmi in nuove esperienze.
Generalmente quando lo faccio sto bene, non ho mai avuto e non ho problemi a relazionarmi.
Sono però molto sensibile e mi porto dietro un perenne senso di inadeguatezza (che so però mascherare molto bene, mostrandomi spesso anche sicura con gli altri).
Spesso questo sensazione si accentua, insieme ai sensi di colpa perché sento di non sfruttare le mie capacità e le opportunità che ho.
Avrei voglia di fare cose, ho molti obbiettivo e ho entusiasmo nelle attività ma ho come degli sbagli d’umore o dei momentanei crolli depressivi ciclici. Invece che essere emozionata per il cambio vita, spesso mi concentro sulle cose negative.
Se provo a nominare le cose positive rimangono nella mia testa per un breve periodo e nuovamente divento profondamente negativa. Inizio a rimuginare, ad avere continui dubbi riguardo le scelte, riguardo me stessa e le mie capacità.
Come volessi autodistruggermi inizio stare male e per un po’ di ore (un pomeriggio, 1/2 giorni) il tono dell’umore diventa molto basso e ho solo negatività. Divento molto emotiva, piango, non riesco a controllare le emozioni e a ragionare con logica. Inizio ad essere a disagio o a sentirmi inadeguata immaginandomi di dovermi creare nuovi rapporti, nuovi amici e una nuova vita.
Ho paura di non farcela, una bassa autostima perché vedo gli altri riuscire a superare le difficoltà. È come se in questi momenti diventassi pazza e mi immobilizzo senza riuscire a fare altro che pensare e piangere.
Poi passano, come una pioggia/temporale e, a seguito di questi momenti, mi riprendo piano piano fino a che l’umore non diventa più alto e accade che io mi senta particolarmente ispirata e stimolata dalla vita e fiduciosa in me stessa.
Anche questa sensazione dura un po’ di ore e poi, se accade qualcosa che mi destabilizza, torna quella malinconia e senso di inadeguatezza.
Cerco di contrastare i pensieri, di interrompere il flusso con l’azione, dato che sto facendo un percorso di psicoterapia da un anno e mezzo ma in questo periodo della mia vita è più difficile.
I pensieri negativi sono più cristallizzati nella mente e ricorrenti e spesso anche gli sbalzi d’umore.
Per precisione aggiungo che assumo la pillola anticoncezionale (da quando ho 15 anni senza reali interruzioni), ho l’ovaio policistico e prendo il depakin 750 crono da quando ho 10 anni per assenze epilettiche (fotosensibilità).
In più noto perdita di memoria (fatica nello studio).
Mi ha detto neurologa che epilessia è ormai praticamente assente ma continuo a prendere il medicinale.
Cosa sono questi sbalzi d’umore? Che cos’ho e come posso fare? I medicinali sono collegati?
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Riguardo alle possibili interazioni con i farmaci dovresti chiedere un parere medico. Magari ponendo la stessa domanda in psichiatria, su questo sito.
>>> Sono però molto sensibile e mi porto dietro un perenne senso di inadeguatezza
Questa non è sensibilità, è vulnerabilità. È eccessiva suscettibilità alle sollecitazioni interne ed esterne.
Anche interne, perché si può sentirsi inadeguati, eppure allo stesso tempo motivati a migliorarsi. E si possono subire cambiamenti di umore - come succede a chiunque - senza però esserne destabilizzati.
Quindi dovresti forse, fra le altre cose, imparare a gestire meglio ciò che senti, per non lasciartene troppo influenzare.
>>> Sono però molto sensibile e mi porto dietro un perenne senso di inadeguatezza
Questa non è sensibilità, è vulnerabilità. È eccessiva suscettibilità alle sollecitazioni interne ed esterne.
Anche interne, perché si può sentirsi inadeguati, eppure allo stesso tempo motivati a migliorarsi. E si possono subire cambiamenti di umore - come succede a chiunque - senza però esserne destabilizzati.
Quindi dovresti forse, fra le altre cose, imparare a gestire meglio ciò che senti, per non lasciartene troppo influenzare.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 984 visite dal 15/11/2022.
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