Lutto recente e sensazioni contrastanti
Salve,
Ho scritto altre volte perche' mio padre da tre anni era malato di cancro.. Sabato scorso è morto, davanti ai miei occhi e a quelli della sua compagna e della mia amica d'infanzia.
Credevo di morire invece ho avuto perfino la forza di chiamare le onoranze funebri e fare nei giorni successivi tutto cio' che doveva essere fatto, compreso assistere alla constatazione della morte , alla vestizione, alla deposizione nella bara e alla sepoltura.
Ora sono tornata alla vita di prima, piu' che altro forzata e spinta da tutte le persone che mi vogliono bene e desiderano che non crolli.
Sono gia' tornata a lavoro e dopo solo una settimana non piango piu'. Non sento niente. Solo saltuariamente penso che mio padre nonpotra' vedere quel posto o non sara' con me in quella circostanza e mi estraneo... Mi sento in colpa se rido e non ho nessun desiderio sessuale pensando quasi che questo mio essere rimasta DEVE avere un senso che io non conosco e che a pari di mio padre non merito.
Sono circondata da tanto amore ma ho paura di dimenticare mio padre , come se non fosse esistito mai.
Ho ricominciato a fare dei sogni brevi e tranquillizzanti ma vivo sopratutto fuori dal tempo come se fossi qui ma allo stesso tempo non ci fossi.
Ho 35 anni e gia' avevo perso mia madre a 19 anni.
Se potete datemi un consiglio.
Grazie
Ho scritto altre volte perche' mio padre da tre anni era malato di cancro.. Sabato scorso è morto, davanti ai miei occhi e a quelli della sua compagna e della mia amica d'infanzia.
Credevo di morire invece ho avuto perfino la forza di chiamare le onoranze funebri e fare nei giorni successivi tutto cio' che doveva essere fatto, compreso assistere alla constatazione della morte , alla vestizione, alla deposizione nella bara e alla sepoltura.
Ora sono tornata alla vita di prima, piu' che altro forzata e spinta da tutte le persone che mi vogliono bene e desiderano che non crolli.
Sono gia' tornata a lavoro e dopo solo una settimana non piango piu'. Non sento niente. Solo saltuariamente penso che mio padre nonpotra' vedere quel posto o non sara' con me in quella circostanza e mi estraneo... Mi sento in colpa se rido e non ho nessun desiderio sessuale pensando quasi che questo mio essere rimasta DEVE avere un senso che io non conosco e che a pari di mio padre non merito.
Sono circondata da tanto amore ma ho paura di dimenticare mio padre , come se non fosse esistito mai.
Ho ricominciato a fare dei sogni brevi e tranquillizzanti ma vivo sopratutto fuori dal tempo come se fossi qui ma allo stesso tempo non ci fossi.
Ho 35 anni e gia' avevo perso mia madre a 19 anni.
Se potete datemi un consiglio.
Grazie
[#1]
Gentile utente, negli altri consulti le avevamo già suggerito di valutare l'opportunità di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta. Lo ha poi fatto?
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Visto che ci eravamo appoggiati ad una associazione mi aspettavo e ho richiesto se era il caso di essere affiancate da uno psicoterapeuta ma nessuno ha mai risposto in questo senso.
E dopo la morte non si sono piu' fatti vedere.
Nemmeno la dottoressa di famiglia con cui avevamo un rapporto molto vicino o cosi' almeno credevamo.
E dopo la morte non si sono piu' fatti vedere.
Nemmeno la dottoressa di famiglia con cui avevamo un rapporto molto vicino o cosi' almeno credevamo.
[#3]
In questo caso dovrebbe muoversi diversamente. Può rivolgersi a un professionista privatamente, oppure contattare la sua ASL, tramite il CUP e chiedere che le prenotino un primo colloquio psicologico. Nella ASL 10 di Firenze questo servizio esiste, e dopo il primo colloquio di valutazione potrà esserle suggerito un percorso adatto a lei.
Quanto al medico di famiglia, nella mia esperienza è abbastanza raro che suggerisca di rivolgersi allo psicologo.
Cordiali saluti
Quanto al medico di famiglia, nella mia esperienza è abbastanza raro che suggerisca di rivolgersi allo psicologo.
Cordiali saluti
[#4]
(..)Non sento niente(..)Mi sento in colpa se rido (..)
gntile ragazza, nell'elaborazione del lutto può accadere che ci si difenda da uno stato depressivo attuando delle difese psicologiche. La "negazione" del dolore fa parte di queste anche se, quest'ultima, ne fa pagare un dazzo, ossia il senso di colpa per non provare dispiacere.
Un aiuto psicologico potrebbe migliorare tale processo di elaborazione.
saluti
gntile ragazza, nell'elaborazione del lutto può accadere che ci si difenda da uno stato depressivo attuando delle difese psicologiche. La "negazione" del dolore fa parte di queste anche se, quest'ultima, ne fa pagare un dazzo, ossia il senso di colpa per non provare dispiacere.
Un aiuto psicologico potrebbe migliorare tale processo di elaborazione.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#5]
Gentile Utente
da ciò che racconta appare evidente la sua difficoltà a gestire questo momento di grande dolore,
credo che quando queste situazioni divengono macigni e propongono altre difficoltà aggiuntive non sia il caso di tirare troppo la corda ma probabilmente è arrivato il momento di chiedere aiuto ad uno specialista.
Potrebbe davvero bastarle poco, non ci rinunci.
Cordialmente
da ciò che racconta appare evidente la sua difficoltà a gestire questo momento di grande dolore,
credo che quando queste situazioni divengono macigni e propongono altre difficoltà aggiuntive non sia il caso di tirare troppo la corda ma probabilmente è arrivato il momento di chiedere aiuto ad uno specialista.
Potrebbe davvero bastarle poco, non ci rinunci.
Cordialmente
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.4k visite dal 14/07/2009.
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