Fine di una relazione
Buongiorno ho 39 anni.
Sono single e ho due figlie piccole di 9 e 6 anni.
5 anni fa ho interrotto la relazione con in padre delle bambine perché violento, affetto da dipendenze e totalmente nocivo.
Al momento della separazione ormai non provavo più nulla quindi allontanarlo è stata una liberazione dopodiché ho avuto momenti dove facevo i conti con me stessa colpevolizzandomi della scelta sbagliata.
Con il tempo sono riuscita a rinascere e nel 2020 vengo ricontattata tramite facebook da un mio ex compagno di molti anni fa ci frequentammo da ragazzini.
Eravamo durante il lockdown e ci scrivevamo raccontandoci le nostre vite e facendoci compagnia.
E già così è rinato qualcosa in me e in lui... Finito il lockdown abbiamo iniziato a frequentarci... Anche lui separato con una figlia.
I primi mesi mi sembrava di volare a tre metri da terra abbiamo subito iniziato a vederci giornalmente io mi sentivo fortunata come se la.
vita mi avesse ridato quell'occasione.
Forse correndo un po' troppo si parlava di convivere di un eventuale figlio (argomento sul quale io non ero molto d'accordo)
Lui però era un fiume di complimenti di amore e io mi sentivo finalmente al sicuro io e le mie figlie ovviamente.
A fine 2020 vinco un concorso per un lavoro statale, la vita finalmente sembrava prendere la giusta piega.
Nel mentre però io avevo allontanato amicizie etc...
A marzo 2021 inizio il lavoro e da lì iniziano ad innescarsi problemi e discussioni.
Lui mi accusava di dare più tempo al lavoro di essere meno affettuosa, anche perché i primi 4 mesi erano di prova per un lavoro indeterminato e io ho dato il massimo e cercavo di dare il massimo anche nella relazione,
Passata l'estate e superata la prova verso settembre anche per il fatto di nuove restrizioni e Green pass inizio a soffrire di crisi di ansia, irritabilità formicolii.
Lui ad accusarmi per certi miei punti di vista con conseguenti litigi.
Arriva dicembre dopo Natale una litigata furibonda per motivi futili lui dice basta qui non metto più piede e da un giorno all'altro sparito.
Inizialmente ho lasciato sbollire poi ho riprovato a contattarlo ma lui sempre fermo sulle posizioni.
Così fino da febbraio ad aprile.
Nel mentre io ansia con tratti depressivi ero persa smarrita speravo.
Ad aprile mi blocca ovunque sui social e non capisco non avendo agito da stolker.
Scopro poi che ha un altra a fine aprile.
Li una botta eterna... da allora ogni contatto interrotto sto facendo psicoterapia ma ho momenti difficili sto meglio di prima ma a quasi 40 anni mi sento persa in fondo a me questa cosa ancora fa male... anche se ho riallacciato rapporti con amicizie, però non ho quella spensieratezza ho come un vuoto.
Per lui non sento nulla se non rabbia e io mi sento stupida.
Ho paura che non riuscirò mai più a provare nulla.
Che la mia vita sentimentale sia finita qui.
Che dopo tanti fallimenti sia destinata alla solitudine.
Sono single e ho due figlie piccole di 9 e 6 anni.
5 anni fa ho interrotto la relazione con in padre delle bambine perché violento, affetto da dipendenze e totalmente nocivo.
Al momento della separazione ormai non provavo più nulla quindi allontanarlo è stata una liberazione dopodiché ho avuto momenti dove facevo i conti con me stessa colpevolizzandomi della scelta sbagliata.
Con il tempo sono riuscita a rinascere e nel 2020 vengo ricontattata tramite facebook da un mio ex compagno di molti anni fa ci frequentammo da ragazzini.
Eravamo durante il lockdown e ci scrivevamo raccontandoci le nostre vite e facendoci compagnia.
E già così è rinato qualcosa in me e in lui... Finito il lockdown abbiamo iniziato a frequentarci... Anche lui separato con una figlia.
I primi mesi mi sembrava di volare a tre metri da terra abbiamo subito iniziato a vederci giornalmente io mi sentivo fortunata come se la.
vita mi avesse ridato quell'occasione.
Forse correndo un po' troppo si parlava di convivere di un eventuale figlio (argomento sul quale io non ero molto d'accordo)
Lui però era un fiume di complimenti di amore e io mi sentivo finalmente al sicuro io e le mie figlie ovviamente.
A fine 2020 vinco un concorso per un lavoro statale, la vita finalmente sembrava prendere la giusta piega.
Nel mentre però io avevo allontanato amicizie etc...
A marzo 2021 inizio il lavoro e da lì iniziano ad innescarsi problemi e discussioni.
Lui mi accusava di dare più tempo al lavoro di essere meno affettuosa, anche perché i primi 4 mesi erano di prova per un lavoro indeterminato e io ho dato il massimo e cercavo di dare il massimo anche nella relazione,
Passata l'estate e superata la prova verso settembre anche per il fatto di nuove restrizioni e Green pass inizio a soffrire di crisi di ansia, irritabilità formicolii.
Lui ad accusarmi per certi miei punti di vista con conseguenti litigi.
Arriva dicembre dopo Natale una litigata furibonda per motivi futili lui dice basta qui non metto più piede e da un giorno all'altro sparito.
Inizialmente ho lasciato sbollire poi ho riprovato a contattarlo ma lui sempre fermo sulle posizioni.
Così fino da febbraio ad aprile.
Nel mentre io ansia con tratti depressivi ero persa smarrita speravo.
Ad aprile mi blocca ovunque sui social e non capisco non avendo agito da stolker.
Scopro poi che ha un altra a fine aprile.
Li una botta eterna... da allora ogni contatto interrotto sto facendo psicoterapia ma ho momenti difficili sto meglio di prima ma a quasi 40 anni mi sento persa in fondo a me questa cosa ancora fa male... anche se ho riallacciato rapporti con amicizie, però non ho quella spensieratezza ho come un vuoto.
Per lui non sento nulla se non rabbia e io mi sento stupida.
Ho paura che non riuscirò mai più a provare nulla.
Che la mia vita sentimentale sia finita qui.
Che dopo tanti fallimenti sia destinata alla solitudine.
[#1]
Gentile utente,
avendo letto tutti i suoi consulti (come noterà non ho risposto subito a questa sua) mi chiedo che cosa le abbia impedito, fin qui, di intraprendere la strada della consulenza psicologica, unica che potrebbe dipanare e ravviare i fili di una vita coraggiosa ma dolorosa.
Pensi di regalarsi al più presto il bene di una consulenza che possa farle leggere il passato senza più troppo dolore, e la avvii al futuro sereno che è tanto necessario per costruire nuovi affetti e soprattutto per le sue bambine.
Auguri.
avendo letto tutti i suoi consulti (come noterà non ho risposto subito a questa sua) mi chiedo che cosa le abbia impedito, fin qui, di intraprendere la strada della consulenza psicologica, unica che potrebbe dipanare e ravviare i fili di una vita coraggiosa ma dolorosa.
Pensi di regalarsi al più presto il bene di una consulenza che possa farle leggere il passato senza più troppo dolore, e la avvii al futuro sereno che è tanto necessario per costruire nuovi affetti e soprattutto per le sue bambine.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 767 visite dal 02/11/2022.
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