Ansia di solitudine.troppo grande per un figlio

Gentili dottori, mi ritrovo nuovamente a scrivere su questo argomento dopo ben 4 anni, basti vedere una richiesta di consulto da me effettuata in passato.
Nonostante ho messo tutto il mio impegno, ho avuto una storia breve e poi, magicamente, e un pó per caso, ho conosciuto una ragazza che all'epoca aveva 35 anni con la quale ero convinto di coronare finalmente non solo il mio sogno d'amore, ma anche il tanto agognato desiderio di diventare padre.
Avevamo molte cose in comune, peró come sempre, anche in questo caso, la storia é finita male perché mi sono scontrato con la sua (incomprensibile) volontá di non sentirsi pronta per diventare madre (nonostante oggi abbia quasi 39 anni!) piú altre problematiche che per brevitá non sto qui a descrivere.
Il perché mi capitano quasi sempre donne problematiche francamente non me lo spiego, sta di fatto che mi ritrovo per l'ennesima volta single, ma ora di anni ne ho ben 42 e non 37 o 38.
Sono stato stupido ad insistere in questa storia che non portava da nessuna parte, ma a questa ragazza ci tenevo.
Per cui da quando sono ridiventato single, sono entrato in un vortice di terrore dal quale non riesco a uscire, con i genitori sempre piú anziani con la vita che passa e con l'insoddisfazione perenne che mi distrugge per non essere riuscito a coronare il mio sogno di paternitá.
Inoltre avverto pensieri/paure ossessivi/e che peró probabilmente hanno anche un fondo di veritá: 1) le mie coetanee le vedo non utili allo scopo (lo so é brutto dirlo) perche rimanere incinta a questa etá é difficile, inoltre se sono ancora single é perché hanno vissuto esperienze probabilmente negative ed avranno i loro problemi, ad es divorzi alle spalle anche con prole; alcune sono decisamente poco attraenti e, comunque, la maggior parte sono sposate con figli; 2) anche io potrei avere problemi di fertilitá; 3) mi sento attratto da donne di 25-34 anni che sono sicuramente piú attraenti delle mie coetanee, inoltre hanno meno sovrastrutture mentali, soprattutto quelle piú piccole non sono tutte fidanzate; 4) peró non so come conoscerle ed ho paura che mi vedano "vecchio": la differenza di etá in alcuni casi é notevole ad es.
42 io una ipotetica lei di 26; 6) frequentare gli stessi posti mi da noia, mi sembra un film giá visto non riesco a creare occasioni di conoscenza 5) ho paura della solitudine e di non avere figli, la vita non avrebbe senso.

Come posso fare per uscire da questo loop mentale?
Qualcuno potrebbe darmi qualche consiglio pratico per risollevarmi un pó, oltre ad un percorso psicologico?
É possibile alla mia etá trovare l'amore ed avere una vita familiare soddisfacente, con figli?
Vi ringrazio per la comprensione e per il tempo che mi dedicherete per aiutarmi a riprendere in mano la mia vita.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

il Suo consulto a distanza di quattro anni ci provoca nuovamente alcune riflessioni.
Sarò diretta:
- forse le donne da Lei conosciute non apprezzano di essere approcciate come ipotetiche fattrici "utili allo scopo", ora che la maternità non è l'unico destino delle donne, bensì una opzione tra le altre.
- Diventare padre più che un desiderio sembra per Lei un pensiero fisso: "... di non avere figli, la vita non avrebbe senso."
- Più si riduce la propria vita ad unico obiettivo, meno ci si sentirà realizzati e meno l'esistenza sembrerà una avventura piacevole (naturalmente con ombre e luci), posto che puntare su un unico cavallo è altamente rischioso.

Probabilmente Le rimane da fare una riflessione complessiva sulla Sua vita, con l'aiuto di uno specialista che rappresenti un differente punto di vista sulla questione.
D'altra parte è la stessa indicazione che Le aveva dato il Collega quattro anni fa rispondendo al Suo precedente consulto:
quello di un percorso psicologico in presenza.
All'epoca Lei aveva replicato:
".. mi attiverò subito. Le chiedo se potesse darmi qualche suggerimento, oppure un parere (seppure nei limiti della distanza) sulla mia situazione."
Ma l'unico "suggerimento" dotato di senso è quello già fornitoLe e riguarda la via da intraprendere;
è questo lo scopo del nostro servizio, che di per sé non può (purtroppo) essere risolutivo di problematiche profonde, complesse, prolungate nel tempo.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2014 al 2023
Ex utente
Grazie per la risposta Dottoressa.
Le vorrei chiarire che non volevo sembrare scortese nei confronti delle donne. Infatti, la mia ultima compagna l'amavo per davvero e mi sembrava naturale dopo tre anni, data l'etá di entrambi, la stabilitá economica ed il sentimento che ci legava, pensare a metter su famiglia. L'aver appreso che lei non se la sentiva di diventare madre mi ha fatto cadere il mondo addosso! Non la vedevo certo solo come una "procreatrice".
Aggiungo anche che in un mio precedente post (che se ha tempo e voglia, La invito a leggere) ho raccontato di delusioni lavorative che mi hanno profondamente segnato, tanto da aver completamente perso fiducia in me stesso. Mi sento impazzire: la carriera va male nonostante la bravura che tutti mi riconoscono (al di fuori dell'ente dove lavoro, ovviamente), i concorsi vanno male e la vita privata va anche peggio. Insomma tutti i miei sogni e le aspirazioni vanno a rotoli e l'età avanza...non sono piú in me stesso sono sempre triste e nonostante il mio impegno continuo, non ottengo risultati né da un lato né da un altro. Dove sbaglio? Perché i miei sogni mi sono sempre preclusi? Perché gli altri riescono ed io no? Cosa c'e in me che non va? Perché in questo mondo essere in gamba, onesti, vogliosi di realizzare qualcosa é un problema? Aspirare a qualcosa crea malessere? Credo che la vita si accanisca contro di me, piú desidero qualcosa piú questa si allontana da me, in un gioco quasi perverso. Infine se posso, Le chiedo un chiarimento sulla sua frase: "posto che puntare su un unico cavallo è altamente rischioso". Cosa intende esattamente? Grazie di tutto e mi scusi se mi sono dilungato. Distinti saluti.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Lei si pone moltissime e profonde domande esistenziali, mescolate a interrogativi riguardanti la vita quotidiana.
La Sua replica evidenzia inoltre un umore flesso, con stati d'animo di tristezza, abbattimento, scoraggiamento.

Come possiamo convincerLa ad occuparsi di sé in modo più efficace, attraverso un percorso psicologico strutturato, e non solo utilizzando dei consulti online inevitabilmente poco esaustivi rispetto alla complessità della situazione che ci descrive?
Sono trascorsi ben quattro anni dal precedente consulto, quattro anni di vita, e dalle Sue parole non sembrerebbero emergere passi avanti.

E’ chiaro che, scrivendo in area di psicologia, noi Le suggeriamo uno degli strumenti più efficaci che possediamo nella nostra "cassetta degli attrezzi" professionale;
se si fosse rivolto ad una rubrica di posta del cuore magari Le avrebbero consigliato un corso di ballo...

Ora sta a Lei scegliere, decidere, intraprendere.

Intendo dire che adesso dipende unicamente da Lei prendere in mano la Sua situazione, scegliendo - in specifico - se applicare o meno l’orientamento specialistico che Le abbiamo fornito.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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