Mancanza di rapporti sessuali da oltre 1 anno

Scrivo poiché sono in una relazione da più di 3 anni ma da 14 mesi non abbiamo nessun rapporto e negli ultimi mesi si sono ridotti anche i baci e le carezze.
Abbiamo 30 anni, non conviviamo, abbiamo un buon lavoro e frequentiamo insieme la palestra.
Il tutto è iniziato quando 14 mesi fa suo padre ha scoperto di avere un tumore che l'ha portato via 2 mesi fa.
Nei primi mesi dalla scoperta, pur avendo avuto occasione di stare soli in viaggio per diversi giorni non è accaduto nonostante io avessi tentato diversi approcci perché lui era scioccato dalla notizia.
Nei mesi a seguire nonostante le occasioni ci fossero non è mai accaduto e sono stata rifiutata più volte anche se comunque c'erano baci appassionati, abbracci e grattini.
Negli ultimi 4 mesi, con l'aggravarsi della patologia, nulla più.
Solo baci a stampo e solo se io "infilo" la lingua c'è un breve ricambio.
Ogni tentativo di approccio, sia esplicito che non, fallisce.
Ne ho parlato apertamente, ma lui, dal suo canto, riconduce la mancanza di rapporti alla brutta notizia e ora al lutto che vive.
Mi accusa di essere insensibile, di pensare sempre al sesso e che per Natale mi regalerà un sexytoy! Inizialmente mi dedicavo a coccolarlo e rassicurarlo, ora mi sento svalutata, non desiderata.
Lui a parole mi dice di amarmi, di desiderarmi ma poi all'atto pratico si blocca.
Non è un problema "fisico" perché pratica autoerotismo.
Lui segue, su mio consiglio, un percorso psicologico come supporto alla malattia e ora alla morte del padre da tempo.
Giorni fa mi ha detto di essere in X posto con una sua amica incontrata al bar e di fermarsi a prendere insieme il caffè.
Io ho deciso di recarmi sul posto per verificare (mai accaduto in 3 anni) cosa facessero ma in posto X non c'erano.
Decido di tornare a casa e durante il tragitto li vedo insieme in auto recarsi in Y posto situato in un altro paese.
Lo chiamo e gli chiedo se è ancora in X posto e me lo conferma pur vedendolo in Y posto.
Decido di tacere per capire meglio anche se la gelosia mi sta divorando; chiedo di vedere il suo cellulare e noto un continuo messaggiare con l'amica ma senza leggere di messaggi "compromettenti" anche se la conversazione avviene costantemente nell'arco della giornata, anche durante il suo orario di lavoro.
Ma mi rassicura, con le lacrime agli occhi, che è solo un'amica, che ama solo me e di volermi sposare (il mio desiderio più grande).
Oggi decido di richiedere in quale posto ha preso il caffè con la sua amica proponendo di andarci insieme per cambiare locale: mi riconferma X posto.
Decido ancora di tacere.
Ora non capisco più nulla! La mancanza di rapporti per un così prolungato periodo può essere ricondotto all'evento familiare?
Perché mi ha mentito e quante volte lo avrà fatto?
Il fatto che mi abbia mentito può essere ricondotto alla mancanza di rapporti?
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
per alcuni il dolore di un lutto può precludere l'attività sessuale, però appare in contrasto con questo la sua affermazione: "pratica autoerotismo".
Ma in che modo lei può essere certa di ciò?
Quanto sopra risponde alla sua prima domanda.
Alle altre due: "Perché mi ha mentito e quante volte lo avrà fatto? Il fatto che mi abbia mentito può essere ricondotto alla mancanza di rapporti?" le risposte gliele potrebbe dare il suo ragazzo.
Se nel momento depressivo che sta attraversando ha 'ceduto' all'interesse per un'altra donna, la situazione è delicata.
Sta a lei valutare se preferisce chiudere gli occhi e far finta di non sapere, aspettando il maturare degli eventi in un senso o nell'altro, oppure se è meglio affrontarlo davanti ai fatti, sorprendendolo assieme all'altra dove sostiene di non trovarsi, o ancora, terza soluzione, più morbida, se vuol mettere le carte in tavola circa la menzogna già appurata.
Però attenzione: questo, assieme alla mancanza di ogni manifestazione fisica d'amore da un tempo così lungo, potrebbe voler dire che tra voi è finita, anche se lui non ne è ancora consapevole o non vuol fare scelte drastiche in questo momento.
Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
rispondo alla sua domanda: Ma in che modo lei può essere certa di ciò?
Ne sono certa perché gliel'ho chiesto e mi ha risposto che lo pratica con l'ausilio di video porno. Me l'ha detto apertamente perché sa che non mi scandalizzo, infatti ritengo che l'autoerotismo sia una pratica normale e comune in entrambi i sessi.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
una dichiarazione verbale non dà alcuna certezza.
Inoltre non si è stupita della preferenza sistematica del suo partner per l'autoerotismo, in assenza di contatti con lei?
Capisco che a volte la perdita dei punti fermi del nostro mondo affettivo sia inaccettabile, ma chiudere gli occhi di fronte all'evidenza non ci aiuta a correre ai ripari.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
Gentile dottoressa, come da lei suggerito una dichiarazione verbale non rappresenta una certezza e così ho deciso di controllare la cronologia del suo tablet e in effetti ci sono diversi accessi su siti. Ritiene che un blocco dovuto all'evento familiare, se fosse realmente così, dovrebbe riguardare anche l'autoerotismo?
Se sono qui a scrivere è perché non voglio chiudere gli occhi.
[#5]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
temo invece che li voglia tenere proprio chiusi.
Lei, per età, non è una bambina; però chiedere a una psicologa: "Ritiene che un blocco dovuto all'evento familiare, se fosse realmente così, dovrebbe riguardare anche l'autoerotismo?" è proprio fare la bambina.
Lei pensa che un lutto possa deprimere ogni slancio verso una partner amata, e nello stesso tempo lasciare intatta la libido per l'autoerotismo, i siti porno e la frequentazione di altre donne?
Sono certa che non ci vuole la laurea per rispondere.
Può essere doloroso, ma forse è venuto il momento di un discorso chiaro, con lui e con sé stessa.
Si ricordi che può chiedere, anche alle ASL e al consultorio, un incontro con uno specialista delle relazioni.
Coraggio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com