Problemi familiari

Gentili medici, sono una ragazza di 23 anni, frequento il terzo anno di università e vivo con mia madre e mio fratello di 18.

Vi scrivo perché da un paio di anni circa ho continui litigi con mia madre, la vedo sempre incattivita nei miei confronti, pretende da me sempre tutto: quando torna da lavoro deve trovare tutto pulito, se è pulito non le piace come lo faccio, devo cucinare e se quando arriva non è ancora pronto in quell’esatto momento si lamenta.
Mi occupo di tutto, anche del giardino, in questo mi aiuta molto il mio ragazzo La cosa che a me da fastidio è che a mio fratello non fa tutto il giorno niente, si sveglia, gioca ai videogiochi, mangia, lascia carte, patatine in giro per casa.
Abbiamo una casa molto grande e lui non mi aiuta in niente e se provo a lamentarmi di questo con mia madre lei se la prende con me, perché non devo stare a guardare quello che fa o non fa lui.
Io vedo la famiglia per certi versi un po’ come un gruppo lavorativo, dove ognuno svolge dei ruoli, al fine di far funzionare questo gruppo è normale che se in questo qualcuno non fa niente diventa disfunzionale e non è quindi giusto che gli altri devono farsi carico di chi non fa nulla.
Tante volte mi chiudo nella mia stanza e piango, faccio tanto e non viene mai visto nulla e se mi lamento vengo rimproverata IO, mentre mio fratello è fresco e tranquillo a non fare niente, non è possibile discutere con mia madre se lo chiedo a mio fratello mi risponde che lo annoia aiutarmi e non devo essere io a casa a dirgli cosa fare...
Cosa posso fare?
io vorrei scappare di casa
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
se le cose stanno come lei le descrive, sembra davvero che sua madre sia maldisposta verso di lei, al punto da compromettere seriamente i vostri rapporti e la vostra vita in comune.
Analogo atteggiamento malevolo e ingiusto sembra avere suo fratello.
Per essere certa che le cose stiano come lei le vede, non potrebbe parlarne con un parente, un amico di famiglia, un prete, un medico, che sappia e voglia essere saggio e obiettivo?
Può naturalmente recarsi al Consultorio o alle ASL e discutere la situazione con uno psicologo, ma può essere utile vedere prima di tutto cosa ne pensa qualcuno che vede da vicino tutti e tre voi.
Come mai non ci parla di suo padre?
Restiamo in attesa per meglio valutare e poterle suggerire soluzioni idonee.
Intanto auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Gentile dott.ssa la ringrazio per la sua risposta, ho parlato di questa situazione con mia zia e mi dice che ho ragione e se non voglio avere liti e discussioni non devo lamentarmi
Per quanto riguarda mio padre non sta più con noi, si sono separati circa 10 anni fa quando lui tradì mia mamma con una ragazzina di 18 anni. Da lì tutte le responsabilità si addossarono su di noi.. e da lì non ho più visto mio padre, ma non per scelta nostra, ma sua.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
la sua risposta rivela un'ulteriore causa di sofferenza familiare: il rapporto bruscamente interrotto con suo padre, forse all'origine delle attuali difficoltà.
Suo padre certamente contribuisce al vostro mantenimento, quindi perché sia lei che suo fratello non riaprite il dialogo con lui? Il trauma inflitto alla compagine familiare ha un impatto differente sulla moglie tradita e sui figli, i quali usualmente non vengono abbandonati.
Al riguardo lei scrive: "Da lì tutte le responsabilità si addossarono su di noi".
Ma chi attribuì a voi delle responsabilità? E chi intende con "noi", precisamente?
Tutta la situazione appare dolorosa e complessa, non tale che la ragazzina che lei era, al tempo della 'fuga' di suo padre, possa averla dipanata da sola, o col solo aiuto di una madre a sua volta ferita.
Lei sta studiando all'università, e avendo letto le sue precedenti email so anche in quale facoltà. Questo dovrebbe metterla in grado di capire l'importanza di un supporto psicologico, e come certo sa, esiste uno psicologo negli atenei a disposizione degli studenti. Ne trova anche alle ASL, nei Consultori, e molti privati hanno prezzi abbordabili.
Una zia che le dice che ha ragione, ma che deve stare zitta per evitare liti, forse la supporta affettivamente, ma non l'aiuta ad uscire da questa situazione.
Si rivolga con fiducia ad uno psicologo per dipanare la matassa e trovare soluzioni concrete.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Per responsabilità mi riferisco ad ogni singolo aspetto della vita quotidiana, da 10 anni a questa parte ci occupiamo di tutto io e mia madre, e questo spesso ci stanca mi sarebbe piaciuto avere una vita più semplice .. Tornando alla sua domanda sono le circostanze che ci hanno addossato molte responsabilità..
Comunque si, ha pienamente ragione, penso che dovrei iniziare un percorso con una psicologa, ma sicuramente nel mio futuro non vorrò mio padre .
La ringrazio ancora dottoressa
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
molte cose della sua vita, e più in generale della vita della sua famiglia, sono state inquinate da una situazione difficile, culminata nella scelta dirompente fatta da suo padre.
Ne è stato influenzato il suo umore e lo sono le relazioni che lei può avere col resto del mondo, a partire dai familiari fino ad arrivare al partner, agli amici, ai colleghi di lavoro.
Ricordo una sua email del passato a cui risposi proprio io, e anche le altre sue comunicazioni.
La sua situazione di salute a sua volta sembra influenzata dalle difficoltà da lei incontrate.
Del resto, "Il corpo accusa il colpo", s'intitola un testo dello psicologo Van der Kolk che ha come sottotitolo: "Mente, corpo e cervello nell'elaborazione delle memorie traumatiche".
Cercare di riparare il danno da sola, magari rifugiandosi dietro la narrazione materna degli eventi, rischia di rappresentare una serie di cerotti che lei mette a caso sui margini di una ferita profonda ed estesa.
Le auguro di trovare presto la forza di guardare la sua realtà e costruire il cambiamento.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Ho sempre pensato che la situazione con mio padre non avesse influenzato la mia vita, forse non ne sono mai stata cosciente o non ho mai avuto gli strumenti giusti per capirlo
La ringrazio dottoressa, è affascinante il suo modo di parlare, il suo lessico.. mi piacerebbe un giorno espormi così bene come lei!
La ringrazio ancora
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
la ringrazio della sua gentilezza, ma soprattutto vorrei invitarla a riflettere che il "fascino" che sente nelle mie parole è quello della psicologia, ossia della consapevolezza.
Attraversiamo la vita riparandoci dal male attraverso i cosiddetti 'meccanismi di difesa', che però sono scudi di latta; strumenti tanto più ingenui quanto più eravamo giovani e inesperti quando l'esistenza ci ha costretti ad adottarli.
Occorre però aprire gli occhi non appena possiamo farlo senza soffrirne troppo, perché la costruzione consapevole della nostra vita è essenziale.
Cerchi al più presto un aiuto per cominciare questo percorso.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com