Depressione post maturità
Buonasera.
Ho 19 anni, e all'età di tre anni ho scoperto di avere una malattia rara chiamata "sindrome nefrosica".
Mi sono dovuta sottoporre a tantissime terapie, e ciò mi ha comportato da sempre un abbassamento delle difese immunitarie, un'immuno depressione, e per questo fin da piccola sono sempre stata seguita da delle educatrici con le quali potevo parlare dei miei stati d'animo e cose così.
Non ho avuto un'infanzia paragonabile a quella dei miei coetanei, poiché essendo immuno depressa non potevo rischiare di ammalarmi neanche per una leggera influenza, per questo ho passato la mia vita intera, fino al 2018, tra casa e ospedale, e le poche volte che provavo a fare qualcosa di "normale" come gli altri mi ammalavo e di conseguenza recidivavo.
Mi sono sottoposta tra il 2016 e il 2018 ad una terapia sperimentale, una tra le tante, che posso dire mi ha mandato in remissione la malattia dal 2018.
Le elementari le seguivo da casa tramite videochiamate, le medie le ho fatte anche quelle a casa con delle prof di sostegno e le superiori ho cominciato a frequentarle con costanza dal secondo anno in poi, sempre seguita dai sostegni che mi aiutavano a colmare queste mie "lacune", dati gli anni di scuola persi.
Mi sono impegnata tanto e ho superato tante difficoltà, ho subito bullismo e menefreghismo da parte dei miei compagni ma sono riuscita finalmente a maturarmi.
Mia mamma mi è sempre stata accanto, in ogni momento, ha vissuto la malattia insieme a me e c'era solo lei che mi seguiva e mi aiutava.
In questi anni spesso ho sofferto di depressione, sono seguita da una psicologa dal 2016 e a dicembre il nostro percorso si interromperà.
Ai miei genitori e a mia nonna dispiace vedermi in casa ogni singolo giorno, ad ogni ora, senza fare niente...la verità è che non ho voglia di fare niente.
Ho provato a farmi delle amicizie, ma ogni volta è sempre la stessa storia, non esco mai...io propongo a volte di uscire e a volte funziona, ma la maggior parte delle volte no.
Non ho stimoli, non so cosa fare, ci sono dei periodi in cui ho voglia di fare e altri, come in questo momento, in cui mi sento morire dentro.
Per tutto il 2015 ho avuto costantemente periodi suicidi, temevo di potermi far del male e di uccidermi, sentivo che l'avrei fatto ma avevo paura, ed ero finita in un loop orribile che è durato fino al 2016, poi è ricominciato nel 2018.
Dal 2019 le cose sembrano migliorate, sembro più consapevole di alcune cose, ma non mancano i periodi in cui quei pensieri tornano...in questo momento mi sento un vuoto dentro allucinante, non so cosa fare, dovrei iniziare la patente ma ho paura, e l'anno prossimo inizierò l'università ma non mi interessa studiare nulla a parte le lingue, ma dicono che si faccia fatica a trovare lavoro.
Non ho stimoli, sono aggressiva con tutti, vorrei piangere.
Ho dei momenti in cui sono felice, poi subito dopo mi chiudo in ne stessa e non parlo più con nessuno.
Non so cosa fare, e la cosa peggiore sono quando arrivano i pensieri suicidi.
Ho 19 anni, e all'età di tre anni ho scoperto di avere una malattia rara chiamata "sindrome nefrosica".
Mi sono dovuta sottoporre a tantissime terapie, e ciò mi ha comportato da sempre un abbassamento delle difese immunitarie, un'immuno depressione, e per questo fin da piccola sono sempre stata seguita da delle educatrici con le quali potevo parlare dei miei stati d'animo e cose così.
Non ho avuto un'infanzia paragonabile a quella dei miei coetanei, poiché essendo immuno depressa non potevo rischiare di ammalarmi neanche per una leggera influenza, per questo ho passato la mia vita intera, fino al 2018, tra casa e ospedale, e le poche volte che provavo a fare qualcosa di "normale" come gli altri mi ammalavo e di conseguenza recidivavo.
Mi sono sottoposta tra il 2016 e il 2018 ad una terapia sperimentale, una tra le tante, che posso dire mi ha mandato in remissione la malattia dal 2018.
Le elementari le seguivo da casa tramite videochiamate, le medie le ho fatte anche quelle a casa con delle prof di sostegno e le superiori ho cominciato a frequentarle con costanza dal secondo anno in poi, sempre seguita dai sostegni che mi aiutavano a colmare queste mie "lacune", dati gli anni di scuola persi.
Mi sono impegnata tanto e ho superato tante difficoltà, ho subito bullismo e menefreghismo da parte dei miei compagni ma sono riuscita finalmente a maturarmi.
Mia mamma mi è sempre stata accanto, in ogni momento, ha vissuto la malattia insieme a me e c'era solo lei che mi seguiva e mi aiutava.
In questi anni spesso ho sofferto di depressione, sono seguita da una psicologa dal 2016 e a dicembre il nostro percorso si interromperà.
Ai miei genitori e a mia nonna dispiace vedermi in casa ogni singolo giorno, ad ogni ora, senza fare niente...la verità è che non ho voglia di fare niente.
Ho provato a farmi delle amicizie, ma ogni volta è sempre la stessa storia, non esco mai...io propongo a volte di uscire e a volte funziona, ma la maggior parte delle volte no.
Non ho stimoli, non so cosa fare, ci sono dei periodi in cui ho voglia di fare e altri, come in questo momento, in cui mi sento morire dentro.
Per tutto il 2015 ho avuto costantemente periodi suicidi, temevo di potermi far del male e di uccidermi, sentivo che l'avrei fatto ma avevo paura, ed ero finita in un loop orribile che è durato fino al 2016, poi è ricominciato nel 2018.
Dal 2019 le cose sembrano migliorate, sembro più consapevole di alcune cose, ma non mancano i periodi in cui quei pensieri tornano...in questo momento mi sento un vuoto dentro allucinante, non so cosa fare, dovrei iniziare la patente ma ho paura, e l'anno prossimo inizierò l'università ma non mi interessa studiare nulla a parte le lingue, ma dicono che si faccia fatica a trovare lavoro.
Non ho stimoli, sono aggressiva con tutti, vorrei piangere.
Ho dei momenti in cui sono felice, poi subito dopo mi chiudo in ne stessa e non parlo più con nessuno.
Non so cosa fare, e la cosa peggiore sono quando arrivano i pensieri suicidi.
[#1]
Sei in grado di fare sport? Se puoi fare dell'attività fisica, questo potrebbe essere un punto di partenza. Riattivare il fisico può essere un ottimo sistema per far ripartire la motivazione, la voglia di fare le cose.
Consultati con i tuoi medici per farti dire che cosa puoi fare e poi inizia ad allenarti. Fallo per te stessa, senza altri fini, Se ci saranno vantaggi aggiuntivi, come ad esempio il socializzare, bene, ma fallo soprattutto per te.
Quando avrai recuperato una motivazione sufficiente, potrai sceglierti eventualmente un nuovo terapeuta (non solo psicologo) che ti aiuti a proseguire. Magari di approccio diverso da quello seguito finora.
Ogni terapia - a meno che quello che stavi ricevendo non fosse un semplice sostegno psicologico - dovrebbe iniziare a produrre molto presto dei risultati, altrimenti è difficile che ne produca dopo molti mesi o anni.
Consultati con i tuoi medici per farti dire che cosa puoi fare e poi inizia ad allenarti. Fallo per te stessa, senza altri fini, Se ci saranno vantaggi aggiuntivi, come ad esempio il socializzare, bene, ma fallo soprattutto per te.
Quando avrai recuperato una motivazione sufficiente, potrai sceglierti eventualmente un nuovo terapeuta (non solo psicologo) che ti aiuti a proseguire. Magari di approccio diverso da quello seguito finora.
Ogni terapia - a meno che quello che stavi ricevendo non fosse un semplice sostegno psicologico - dovrebbe iniziare a produrre molto presto dei risultati, altrimenti è difficile che ne produca dopo molti mesi o anni.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
La ringrazio Dottore, cercherò di prendere in considerazione ciò che ha detto e spero di poter fare la scelta giusta.
Per quanto riguarda il percorso con la psicologa che mi segue terminerà a dicembre, e durante questi anni sono riuscita a fare passi da gigante sia con la scuola che con alcune piccole cose che per le persone comuni sembrano normali, come prendere l'autobus da sola e muovermi a volte in giro da sola.
Il problema è che invece di fare tesoro di tutto ciò mi fermo e non vado avanti, mi butto giù costantemente e ho paura di qualsiasi cosa che si trova al di fuori della mia comfort zone, ovvero casa mia.
Per quanto riguarda il percorso con la psicologa che mi segue terminerà a dicembre, e durante questi anni sono riuscita a fare passi da gigante sia con la scuola che con alcune piccole cose che per le persone comuni sembrano normali, come prendere l'autobus da sola e muovermi a volte in giro da sola.
Il problema è che invece di fare tesoro di tutto ciò mi fermo e non vado avanti, mi butto giù costantemente e ho paura di qualsiasi cosa che si trova al di fuori della mia comfort zone, ovvero casa mia.
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>>> Il problema è che invece di fare tesoro di tutto ciò mi fermo e non vado avanti, mi butto giù costantemente e ho paura di qualsiasi cosa che si trova al di fuori della mia comfort zone, ovvero casa mia
Questo sembra un problema d'ansia, che si può risolvere bene attraverso la psicoterapia, dove però devi ricevere istruzioni precise su cosa fare o non fare dal punto di vista dei comportamenti, non basta parlare. Esempi di questi tipi di terapia sono lo strategico e il comportamentale.
Questo sembra un problema d'ansia, che si può risolvere bene attraverso la psicoterapia, dove però devi ricevere istruzioni precise su cosa fare o non fare dal punto di vista dei comportamenti, non basta parlare. Esempi di questi tipi di terapia sono lo strategico e il comportamentale.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 21/10/2022.
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Approfondimento su Bullismo
Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).