Una forte depressione
Gentile dottoressa, le scrivo per parlarle del problema che mi affligge da ormai tanto tempo.
Circa due anni fa ho conosciuto una ragazza straniera, ci siamo piaciuti ed abbiamo avuto una relazione, diciamo così "libera", nel senso che lei era in Italia per sei/otto mesi, e sapevo che sarebbe tornata presto al suo paese. Proprio per questo motivo io, dopo qualche tempo decisi di staccarmi un po' da lei per paura di soffrire. Mi resi subito conto di aver commesso un errore, perchè mi mancava molto e ne ero ormai innamorato. Glielo dissi. Lei mi "perdonò" e tornammo insieme, ma da quel momento è iniziato l'inferno. Per cause allora a me sconosciute, mi disse che aveva perso tutta la fiducia che aveva in me e che ci sarebbe voluto tempo per riottenerla! Io sulle prime accettai, anche se mi sembrava una reazione esagerata la sua, poi iniziai ad indagare e mi resi conto che c'era qualcosa sotto che non mi tornava: scoprii che da bambina lei e sua sorella furono vittime di continue botte da parte del padre, che l'avevano portata ad avere un atteggiamento di insicurezza e paura nei confronti del mondo e io credo che in qualche modo il mio breve allontanamento e la conseguente sua sofferenza abbiano un po' "scoperchiato la pentola" dei suoi ricordi che aveva a fatica messo a tacere.
Passando il tempo l'ho vista cambiare, il suo umore è diventato scostante e sempre tendente al broncio, ha iniziato ad accusare con maggior frequenza forti mal di testa (li ha da quando è bambina comunque) e piano piano è scivolata in una forte depressione. Io ho insistito tanto da convincerla ad andare da uno psicologo, e così ha fatto. Attualmente è seguita anche da uno psichiatra che le ha diagnostocato una sindrome maniaco-depressiva e le ha prescritto una cura con cipralex. Lo psicologo, dal canto suo, ha iniziato a lavorere con lei sul suo vissuto e mi sembra che la stia aiutando. Il problema è che adwesso io non ce la faccio più! Ho paura che il suo umore scostante e spesso tendente al nero, il suo scarso entusiasmo per tutto e la sua apatia (dorme spesso) mi stiano coinvolgendo in modo troppo forte, non so più che fare. Ovviamente il nostro rapporto è molto cambiato, io mi sento un po' il suo dottore, cerco di essere molto paziente ma ogni tanto non ce la faccio e mi sento molto molto sconfortato, mi verrebbe voglia di abbandonarla al suo destino ma non riesco, le voglio troppo bene e so che ha tantio bisogno di me. Diciamo che avrei bisogno di essere aiutato anche io, è come se questa cosa fosse ormai più grande di me, io desidero avere una vita serena, fare dei figli, ma ho paura che con lei non siuscirò mai a costrurmi una famiglia felice, perchè il suo passato è sempre presente nella sua vita quotidiana, nel suo sguardo triste di cagnolino bastonato. Che cosa posso fare per stare meglio? Mi consiglia di perseverare nella mia relazione con lei? Può la sua malattia avere una fine?
Circa due anni fa ho conosciuto una ragazza straniera, ci siamo piaciuti ed abbiamo avuto una relazione, diciamo così "libera", nel senso che lei era in Italia per sei/otto mesi, e sapevo che sarebbe tornata presto al suo paese. Proprio per questo motivo io, dopo qualche tempo decisi di staccarmi un po' da lei per paura di soffrire. Mi resi subito conto di aver commesso un errore, perchè mi mancava molto e ne ero ormai innamorato. Glielo dissi. Lei mi "perdonò" e tornammo insieme, ma da quel momento è iniziato l'inferno. Per cause allora a me sconosciute, mi disse che aveva perso tutta la fiducia che aveva in me e che ci sarebbe voluto tempo per riottenerla! Io sulle prime accettai, anche se mi sembrava una reazione esagerata la sua, poi iniziai ad indagare e mi resi conto che c'era qualcosa sotto che non mi tornava: scoprii che da bambina lei e sua sorella furono vittime di continue botte da parte del padre, che l'avevano portata ad avere un atteggiamento di insicurezza e paura nei confronti del mondo e io credo che in qualche modo il mio breve allontanamento e la conseguente sua sofferenza abbiano un po' "scoperchiato la pentola" dei suoi ricordi che aveva a fatica messo a tacere.
Passando il tempo l'ho vista cambiare, il suo umore è diventato scostante e sempre tendente al broncio, ha iniziato ad accusare con maggior frequenza forti mal di testa (li ha da quando è bambina comunque) e piano piano è scivolata in una forte depressione. Io ho insistito tanto da convincerla ad andare da uno psicologo, e così ha fatto. Attualmente è seguita anche da uno psichiatra che le ha diagnostocato una sindrome maniaco-depressiva e le ha prescritto una cura con cipralex. Lo psicologo, dal canto suo, ha iniziato a lavorere con lei sul suo vissuto e mi sembra che la stia aiutando. Il problema è che adwesso io non ce la faccio più! Ho paura che il suo umore scostante e spesso tendente al nero, il suo scarso entusiasmo per tutto e la sua apatia (dorme spesso) mi stiano coinvolgendo in modo troppo forte, non so più che fare. Ovviamente il nostro rapporto è molto cambiato, io mi sento un po' il suo dottore, cerco di essere molto paziente ma ogni tanto non ce la faccio e mi sento molto molto sconfortato, mi verrebbe voglia di abbandonarla al suo destino ma non riesco, le voglio troppo bene e so che ha tantio bisogno di me. Diciamo che avrei bisogno di essere aiutato anche io, è come se questa cosa fosse ormai più grande di me, io desidero avere una vita serena, fare dei figli, ma ho paura che con lei non siuscirò mai a costrurmi una famiglia felice, perchè il suo passato è sempre presente nella sua vita quotidiana, nel suo sguardo triste di cagnolino bastonato. Che cosa posso fare per stare meglio? Mi consiglia di perseverare nella mia relazione con lei? Può la sua malattia avere una fine?
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Gentile utente, il suggerimento più immediato è: dato che è stato così sensibile e intelligente da suggerire alla sua ragazza di farsi aiutare, credo che potrebbe fare lo stesso anche lei. Si rivolga a uno psicologo/psicoterapeuta per un parere e per farsi eventualmente suggerire un percorso di cura adatto a lei.
Sulla domanda relativa al mantenere la relazione, è difficile dare una risposta. Spesso le persone pensano che l'amore riesca a curare qualunque cosa, ma come lei stesso ha visto avviene spesso proprio il contrario: l'amore fa emergere situazioni irrisolte.
Credo che dovrebbe rimandare questa decisione a quando si sentirà meglio: quando l'umore è a posto si prendono decisioni migliori. Quindi prima si lasci aiutare anche lei, e poi veda il da farsi. Oltretutto lo psicologo potrà esserle d'aiuto anche in questo senso.
Cordiali saluti
Sulla domanda relativa al mantenere la relazione, è difficile dare una risposta. Spesso le persone pensano che l'amore riesca a curare qualunque cosa, ma come lei stesso ha visto avviene spesso proprio il contrario: l'amore fa emergere situazioni irrisolte.
Credo che dovrebbe rimandare questa decisione a quando si sentirà meglio: quando l'umore è a posto si prendono decisioni migliori. Quindi prima si lasci aiutare anche lei, e poi veda il da farsi. Oltretutto lo psicologo potrà esserle d'aiuto anche in questo senso.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Utente
Grazie dottore, credo che sia proprio la cosa giusta da fare, anche perchè altrimenti non riesco ad inquadrare molto bne il problema in cui mi trovo: talvolta sono anche risentito verso di lei, penso che mi stia rovinando la vita, e appena mi calmo realizzo che non è colpa sua ma è frutto del suo passato.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 12/07/2009.
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