Non so cosa voglio fare
Buonasera.
Sono uno studente universitario (secondo anno fuoricorso alla triennale) e mi trovo in un momento di difficoltà.
L'entrata nel mondo universitario non é stata ottimale.
Mi sono diplomato al classico con una votazione buona ma non eccellente.
Questo evento mi ha destabilizzato, dal momento che avevo sempre avuto ottimi risultati a scuola.
Alla fine dell'estate non mi sentivo affatto pronto a iniziare il percorso successivo, nonostante avessi avuto dei problemi al liceo (relativi all'inserimento nella classe, una situazione sgradevole).
Il dover scegliere una facoltà mi rendeva davvero infelice, e a volte il solo argomento mi faceva piangere (non ne vado molto orgoglioso).
Ho scelto matematica per una serie di motivazioni: volevo far vedere a tutti quanto fossi intelligente e accontentare le aspettative dei miei.
Il primo anno non é andato malissimo: ho dato tre esami su 5 (pur partendo completamente senza basi) e ho iniziato ad avere una vita sociale, trovando un gruppo di amici a cui sono molto legato.
Ho tuttavia avuto fin da subito dubbi sul percorso, fugati però dai pochi successi ottenuti agli esami.
Con il secondo anno la situzione é peggiorata.
Mi sono trovato molto di piú in difficoltá con lo studio (corsi piú impegnativi e teorici).
Poi é arrivato il covid.
Non ho avuto gravi problemi con la dad, ma il periodo é stato ovviamente pessimo.
Durante il secondo lockdown ho avuto un piccolo tracollo.
Non riuscivo a fare nulla, restavo ore e ore a fissare un libro senza far niente, per poi rintanarmi a letto (spesso piangendo).
Ne sono uscito con la primavera, ma non del tutto.
Ora le cose vanno parzialmente meglio.
Mi sono fatto un'idea del motivo di questo malessere: non so chi sono.
Per anni la mia identitá é coincisa con quello del bravo studente, per il resto nulla (asociale, poco sport, il niente).
Ora che mi sono reso conto che studiare non mi riesce cosí bene (mi mancano solo alcuni esami, ma i voti sono discreti), non so piú chi sono.
Ho pochi interessi, non faccio mai niente, non sento niente.
Esco con gli amici e vado in dipartimento e, quando ci sono, mi diverto anche.
Ma se sono a casa vorrei scomparire, mi sento vuoto e inutile.
Mi manca la motivazione per finire questa laurea, per non parlare del scegliere qualcos'altro da fare.
Mi rendo conto che l'esposizione sia caotica, ma non so neppure io cosa provo davvero.
Ho provato con lo sportello psicologico dell'università, ma non mi ha aiutato, e procedere privatamente mi obbligherebbe a chiedere denaro ai miei genitori, cosa che eviterei volentieri.
La richiesta é: cosa suggerireste a qualcuno che non ha idea di cosa gli interessi, che non prova piacere in quello che fa ma chenon saprebbe cosa altro fare?
Credo che il problema non sia lo studio in se, ma la mia identità.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio e vi ringrazio anticipatamente.
Sono uno studente universitario (secondo anno fuoricorso alla triennale) e mi trovo in un momento di difficoltà.
L'entrata nel mondo universitario non é stata ottimale.
Mi sono diplomato al classico con una votazione buona ma non eccellente.
Questo evento mi ha destabilizzato, dal momento che avevo sempre avuto ottimi risultati a scuola.
Alla fine dell'estate non mi sentivo affatto pronto a iniziare il percorso successivo, nonostante avessi avuto dei problemi al liceo (relativi all'inserimento nella classe, una situazione sgradevole).
Il dover scegliere una facoltà mi rendeva davvero infelice, e a volte il solo argomento mi faceva piangere (non ne vado molto orgoglioso).
Ho scelto matematica per una serie di motivazioni: volevo far vedere a tutti quanto fossi intelligente e accontentare le aspettative dei miei.
Il primo anno non é andato malissimo: ho dato tre esami su 5 (pur partendo completamente senza basi) e ho iniziato ad avere una vita sociale, trovando un gruppo di amici a cui sono molto legato.
Ho tuttavia avuto fin da subito dubbi sul percorso, fugati però dai pochi successi ottenuti agli esami.
Con il secondo anno la situzione é peggiorata.
Mi sono trovato molto di piú in difficoltá con lo studio (corsi piú impegnativi e teorici).
Poi é arrivato il covid.
Non ho avuto gravi problemi con la dad, ma il periodo é stato ovviamente pessimo.
Durante il secondo lockdown ho avuto un piccolo tracollo.
Non riuscivo a fare nulla, restavo ore e ore a fissare un libro senza far niente, per poi rintanarmi a letto (spesso piangendo).
Ne sono uscito con la primavera, ma non del tutto.
Ora le cose vanno parzialmente meglio.
Mi sono fatto un'idea del motivo di questo malessere: non so chi sono.
Per anni la mia identitá é coincisa con quello del bravo studente, per il resto nulla (asociale, poco sport, il niente).
Ora che mi sono reso conto che studiare non mi riesce cosí bene (mi mancano solo alcuni esami, ma i voti sono discreti), non so piú chi sono.
Ho pochi interessi, non faccio mai niente, non sento niente.
Esco con gli amici e vado in dipartimento e, quando ci sono, mi diverto anche.
Ma se sono a casa vorrei scomparire, mi sento vuoto e inutile.
Mi manca la motivazione per finire questa laurea, per non parlare del scegliere qualcos'altro da fare.
Mi rendo conto che l'esposizione sia caotica, ma non so neppure io cosa provo davvero.
Ho provato con lo sportello psicologico dell'università, ma non mi ha aiutato, e procedere privatamente mi obbligherebbe a chiedere denaro ai miei genitori, cosa che eviterei volentieri.
La richiesta é: cosa suggerireste a qualcuno che non ha idea di cosa gli interessi, che non prova piacere in quello che fa ma chenon saprebbe cosa altro fare?
Credo che il problema non sia lo studio in se, ma la mia identità.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio e vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile Ragazzo,
i quesiti che poni meriterebbero davvero di essere approfonditi nell'ambito di un percorso di persona con un nostro collega, perché tu possa sviscerarli al meglio e giungere alla soluzione ottimale per te.
Dal momento che questo ora non ti è possibile, il suggerimento che mi pare più immediato ed efficace è quello di consultare il sito o (meglio ancora) recarti all'Informagiovani della tua città per raccogliere informazioni su corsi, attività varie e percorsi professionali e, magari, "accendere" quelche idea che ti consenta di sentirti più a tuo agio nella tua pelle.
Potresti anche valutare l'idea di effettuare un anno di servizio civile, per darti il tempo di pensare meglio a cosa vuoi fare nel futuro, senza buttare al vento altri mesi.
Cordialità.
i quesiti che poni meriterebbero davvero di essere approfonditi nell'ambito di un percorso di persona con un nostro collega, perché tu possa sviscerarli al meglio e giungere alla soluzione ottimale per te.
Dal momento che questo ora non ti è possibile, il suggerimento che mi pare più immediato ed efficace è quello di consultare il sito o (meglio ancora) recarti all'Informagiovani della tua città per raccogliere informazioni su corsi, attività varie e percorsi professionali e, magari, "accendere" quelche idea che ti consenta di sentirti più a tuo agio nella tua pelle.
Potresti anche valutare l'idea di effettuare un anno di servizio civile, per darti il tempo di pensare meglio a cosa vuoi fare nel futuro, senza buttare al vento altri mesi.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 738 visite dal 15/10/2022.
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