Perché nessuno tiene a me?
Buongiorno
Ringrazio in anticipo per l'attenzione
Sto più tosto male a fasi alterne per i miei vissuti, la mia situazione attuale e me mie prospettive sociali ultimamente.
Posso dire di avere un'amica, per il resto di non avere assolutamente nessuno, a partire dai miei genitori.
Mia madre ha lasciato intendere che non avrebbe nessun problema a chiudere con me e mio padre ha tentato di "buttarmi via di casa" per un litigio a 16 anni.
Non ho nessun amico, in un momento di bisogno non ho nessuno su cui contare.
Per altre persone sono stato un buonissimo amico, nell'ultima "para amicizia" che ho avuto capitava che ascoltassi 2 ore o anche tre senza che io pretendessi mai qualcosa.
Questa persona diceva di volermi bene, in seguito ha detto sarebbe stato meglio morissi.
Una persona prima ha detto di ritenermi una delle sue poche amiche e mi ha rivelato dettagli su un suo lutto molto traumatico.
In seguito ha sostenuto che mi fossi inventato la nostra amicizia e ha sparlato di me.
Una mia ex amicizia che è stata male ha ricevuto da me più di 100 euro di regali una volta perché era depressa, per me non ha mai speso nulla.
Nessuno dei miei ex contatti si è pentito di come mi ha trattato e non ho mai fatto un torto a queste persone.
Una in particolare diceva che non ci saremmo mai potuti allontanare emotivamente.
Inizio a considerare che l'amicizia non esista o sia un concetto sopravvalutato dall'arte e dalla retorica perché posso sicuramente dire di non averne mai avuto nessun reale riscontro in 21 anni.
Eppure vedo che gli altri tra loro hanno rapporti soddisfacenti e sicuri.
Una ragazza una volta, dato che ero stato tanto presente da interrompere una doccia perché aveva bisogno di sfogarsi in chiamata, mi disse "se tu hai bisogno ricordati che non sei solo".
Il mio primo pensiero sincero è stato "sono tutte c***ate".
Vedo una psicologa privata che ascolta queste esperienze senza riferire nulla di particolare, se non che ho avuto sfortuna.
Ma io sono demotivato e ogni volta che faccio una previsione pessimista poi si avvera, nonostante mi sforzi davvero tanto con le persone.
E il problema non può essere che devo chiedere di più o sperare che gli altri si sforzino, ho solo notato che vengo considerato ancora meno in questo modo.
La psicologa non riporta che io abbia alcun difetto sociale, ma io penso e ormai sento che nessuno può avere sentimenti positivi per me.
Non riesco a vedere i rapporti sociali come una risorsa e divento triste quando vedo che gli altri hanno rapporti anche forti.
Mi rendo conto che io sono disposto ad ascoltare 3 ore una persona per cui ho affetto o rispetto, ma io se non pago una psicologa 60 euro non ho neanche qualcuno che mi chiede "come stai?
".
Ringrazio in anticipo per l'attenzione
Sto più tosto male a fasi alterne per i miei vissuti, la mia situazione attuale e me mie prospettive sociali ultimamente.
Posso dire di avere un'amica, per il resto di non avere assolutamente nessuno, a partire dai miei genitori.
Mia madre ha lasciato intendere che non avrebbe nessun problema a chiudere con me e mio padre ha tentato di "buttarmi via di casa" per un litigio a 16 anni.
Non ho nessun amico, in un momento di bisogno non ho nessuno su cui contare.
Per altre persone sono stato un buonissimo amico, nell'ultima "para amicizia" che ho avuto capitava che ascoltassi 2 ore o anche tre senza che io pretendessi mai qualcosa.
Questa persona diceva di volermi bene, in seguito ha detto sarebbe stato meglio morissi.
Una persona prima ha detto di ritenermi una delle sue poche amiche e mi ha rivelato dettagli su un suo lutto molto traumatico.
In seguito ha sostenuto che mi fossi inventato la nostra amicizia e ha sparlato di me.
Una mia ex amicizia che è stata male ha ricevuto da me più di 100 euro di regali una volta perché era depressa, per me non ha mai speso nulla.
Nessuno dei miei ex contatti si è pentito di come mi ha trattato e non ho mai fatto un torto a queste persone.
Una in particolare diceva che non ci saremmo mai potuti allontanare emotivamente.
Inizio a considerare che l'amicizia non esista o sia un concetto sopravvalutato dall'arte e dalla retorica perché posso sicuramente dire di non averne mai avuto nessun reale riscontro in 21 anni.
Eppure vedo che gli altri tra loro hanno rapporti soddisfacenti e sicuri.
Una ragazza una volta, dato che ero stato tanto presente da interrompere una doccia perché aveva bisogno di sfogarsi in chiamata, mi disse "se tu hai bisogno ricordati che non sei solo".
Il mio primo pensiero sincero è stato "sono tutte c***ate".
Vedo una psicologa privata che ascolta queste esperienze senza riferire nulla di particolare, se non che ho avuto sfortuna.
Ma io sono demotivato e ogni volta che faccio una previsione pessimista poi si avvera, nonostante mi sforzi davvero tanto con le persone.
E il problema non può essere che devo chiedere di più o sperare che gli altri si sforzino, ho solo notato che vengo considerato ancora meno in questo modo.
La psicologa non riporta che io abbia alcun difetto sociale, ma io penso e ormai sento che nessuno può avere sentimenti positivi per me.
Non riesco a vedere i rapporti sociali come una risorsa e divento triste quando vedo che gli altri hanno rapporti anche forti.
Mi rendo conto che io sono disposto ad ascoltare 3 ore una persona per cui ho affetto o rispetto, ma io se non pago una psicologa 60 euro non ho neanche qualcuno che mi chiede "come stai?
".
[#1]
Gentilissimo,
potremmo fare una disanima sociologica o filosofica sul concetto di amicizia ma le servirebbe a poco (e servirebbe a poco a chiunque). Visto che ha già scelto, saggiamente, di rivolgersi ad una collega, ponga a lei le stesse domande che ha posto qui. Mi sembra di cogliere dalle sue parole, una certa distanza dalla collega che la segue. Il rapporto con uno psicologo/psicoterapeuta non è un rapporto che si esaurisce con la tariffa pagata. E' un rapporto di fiducia che si costruisce e si modifica nel tempo, proprio come altri tipi di rapporti importanti. Quindi, se per lei questo rapporto è un rapporto su cui vale la pena investire, ne parli con lei, provi a fidarsi ed affidarsi. Già questo, con il tempo, le permetterà di progredire nel suo percorso.
Cordialmente.
potremmo fare una disanima sociologica o filosofica sul concetto di amicizia ma le servirebbe a poco (e servirebbe a poco a chiunque). Visto che ha già scelto, saggiamente, di rivolgersi ad una collega, ponga a lei le stesse domande che ha posto qui. Mi sembra di cogliere dalle sue parole, una certa distanza dalla collega che la segue. Il rapporto con uno psicologo/psicoterapeuta non è un rapporto che si esaurisce con la tariffa pagata. E' un rapporto di fiducia che si costruisce e si modifica nel tempo, proprio come altri tipi di rapporti importanti. Quindi, se per lei questo rapporto è un rapporto su cui vale la pena investire, ne parli con lei, provi a fidarsi ed affidarsi. Già questo, con il tempo, le permetterà di progredire nel suo percorso.
Cordialmente.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 14/10/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.