Amo tanto il mio ragazzo ma lo faccio soffrire
Buongiorno a tutti, scrivo per un consiglio sulla mia situazione di coppia.
Ho 21 anni e da 2 sto insieme a un mio coetaneo.
Abbiamo entrambi avuto esperienze difficili nelle relazioni passate.
Il problema è nato un anno fa, quando la nostra intimità ha iniziato a diminuire.
Secondo lui perché io ero troppo insistente e lui non si sente interessato al sesso.
Da questo sono nate altre discussioni, più che altro per messaggio, in cui a causa di fraintendimenti lui si sentiva in qualche modo attaccato e iniziava a perdere il controllo.
Inizialmente io ci stavo male e cercavo di rimediare, piano piano però ho iniziato io stessa a creare queste situazioni di fraintendimento, arrivando ogni volta a farmi dire che sono una persona tossica e che lo sto avvelenando.
Lui sempre mi dice che ha bisogno di pace e di stare tranquillo.
Credo di aver sviluppato una sorta di dipendenza affettiva da lui (mi era già successo in passato) e non riesco, in quei momenti di discussione, a lasciar perdere e a lasciarlo tranquillo, così peggioro la situazione.
Lui in quei momenti dice cose molto pesanti, e io capisco che sta male e vorrei solo riuscire a far passare questa situazione è questo grande dolore che proviamo entrambi.
In questo momento penso solo che la cosa giusta sarebbe lasciarsi e andare ognuno per la sua strada, ma ho tanta paura di farlo, anche perché lavoriamo insieme a un progetto a cui entrambi teniamo molto e in cui crediamo e voglio un futuro con lui, perché so di amarlo.
Non voglio più farlo soffrire, ma è come se in quei momenti io non fossi più in me e non riuscissi a controllarmi.
Mi sento come estraniata dal mio corpo, non sono più io a rispondere e iniziò un meccanismo umido difesa provocatorio, in cui ho degli atteggiamenti passivo aggressivi.
So che lui è ormai al limite, e lo sono anch’io.
A completare il tutto c’è un percorso di abuso di droghe leggere da parte di entrambi, da cui stiamo cercando di uscire insieme.
Lui mi dice che sono egoista, perché non riesco a empatizzate e a capire quando è il momento di fermare la discussione, ma spesso io ci provo e lui non vuole sentire ragioni, non vuole riconoscere che è stato un fraintendimento e perciò le discussioni si fermano solo quando lui interrompe la conversazione.
Se c’è amore da parte di entrambi, è davvero così difficile riparare questa situazione?
Ho paura che non potremo più tornare indietro e costruire una relazione sana.
Vi prego aiutatemi
Ho 21 anni e da 2 sto insieme a un mio coetaneo.
Abbiamo entrambi avuto esperienze difficili nelle relazioni passate.
Il problema è nato un anno fa, quando la nostra intimità ha iniziato a diminuire.
Secondo lui perché io ero troppo insistente e lui non si sente interessato al sesso.
Da questo sono nate altre discussioni, più che altro per messaggio, in cui a causa di fraintendimenti lui si sentiva in qualche modo attaccato e iniziava a perdere il controllo.
Inizialmente io ci stavo male e cercavo di rimediare, piano piano però ho iniziato io stessa a creare queste situazioni di fraintendimento, arrivando ogni volta a farmi dire che sono una persona tossica e che lo sto avvelenando.
Lui sempre mi dice che ha bisogno di pace e di stare tranquillo.
Credo di aver sviluppato una sorta di dipendenza affettiva da lui (mi era già successo in passato) e non riesco, in quei momenti di discussione, a lasciar perdere e a lasciarlo tranquillo, così peggioro la situazione.
Lui in quei momenti dice cose molto pesanti, e io capisco che sta male e vorrei solo riuscire a far passare questa situazione è questo grande dolore che proviamo entrambi.
In questo momento penso solo che la cosa giusta sarebbe lasciarsi e andare ognuno per la sua strada, ma ho tanta paura di farlo, anche perché lavoriamo insieme a un progetto a cui entrambi teniamo molto e in cui crediamo e voglio un futuro con lui, perché so di amarlo.
Non voglio più farlo soffrire, ma è come se in quei momenti io non fossi più in me e non riuscissi a controllarmi.
Mi sento come estraniata dal mio corpo, non sono più io a rispondere e iniziò un meccanismo umido difesa provocatorio, in cui ho degli atteggiamenti passivo aggressivi.
So che lui è ormai al limite, e lo sono anch’io.
A completare il tutto c’è un percorso di abuso di droghe leggere da parte di entrambi, da cui stiamo cercando di uscire insieme.
Lui mi dice che sono egoista, perché non riesco a empatizzate e a capire quando è il momento di fermare la discussione, ma spesso io ci provo e lui non vuole sentire ragioni, non vuole riconoscere che è stato un fraintendimento e perciò le discussioni si fermano solo quando lui interrompe la conversazione.
Se c’è amore da parte di entrambi, è davvero così difficile riparare questa situazione?
Ho paura che non potremo più tornare indietro e costruire una relazione sana.
Vi prego aiutatemi
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>>> abuso di droghe leggere
Se si tratta di cannabis, hai fatto bene a precisarlo perché non è affatto una droga leggera.
La cannabis di oggi non ha nulla a che vedere con quella di 30 anni fa, il principio attivo è presente nelle piante in modo molto alto per via della selezione genetica che i coltivatori hanno effettuato.
Quindi se entrambi ne fate uso, questo NON vi aiuta ad avere le idee più chiare. Né con il sesso, ovviamente.
Per il resto sembra che entrambi soffriate di una certa inerzia affettiva che vi porta a mantenere lo status quo.
Il mio suggerimento è di smettere innanzitutto con le canne, se si tratta di questo, e poi vedere cosa rimane ancora da fare.
Se si tratta di cannabis, hai fatto bene a precisarlo perché non è affatto una droga leggera.
La cannabis di oggi non ha nulla a che vedere con quella di 30 anni fa, il principio attivo è presente nelle piante in modo molto alto per via della selezione genetica che i coltivatori hanno effettuato.
Quindi se entrambi ne fate uso, questo NON vi aiuta ad avere le idee più chiare. Né con il sesso, ovviamente.
Per il resto sembra che entrambi soffriate di una certa inerzia affettiva che vi porta a mantenere lo status quo.
Il mio suggerimento è di smettere innanzitutto con le canne, se si tratta di questo, e poi vedere cosa rimane ancora da fare.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 802 visite dal 14/10/2022.
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