Genitori manipolatori
Salve a tutti, scivo in merito a dei problemi che da tempo non mi permettono di vivere bene.
Ho 22 anni e sto con il mio fidanzato da 5 (lui 25).
Andiamo molto d'accordo e da un anno a questa parte passiamo molto più tempo insieme rispetto gli anni precedenti, siamo molto felici, unico problema?
I suoi genitori.
Premetto che io non avuto un'infanzia facile, mia madre mi ha abbandonata da piccola ed ho vissuto da sempre con mio padre, che mi ha lasciata libera nelle mie scelte come per esempio scegliere la facoltà universitaria che piú preferivo, lui invece no, è sempre succube dei genitori che non gli permettono di scegliere liberamente della sua vita.
Già all'inizio della nostra relazione ho sofferto molto perché avendo -come ho citato precedentemente- una storia particolare alle spalle i suoi genitori non volevano assolutamente che lui frequentasse me e tantomeno la mia famiglia.
I primi due anni veniva di nascosto a casa mia perché i suoi non glielo permettevano, se uscivamo con i miei zii o parenti dovevamo dire sempre di essere con amici, ma veniamo ad oggi.
Lui tra due mesi si laurea ed i suoi genitori gli hanno proibito di invitare la mia famiglia sia alla cerimonia di laurea che alla festa che si terrà successivamente, motivazione?
"ancora è troppo presto per conoscere la sua famiglia".
Io soffro molto per questa cosa, perché la mia famiglia tiene a lui come un figlio, e soffrono molto all'idea di non esserci in quel giorno così importante.
Da quando io ho scoperto ciò ho cercato pacificamente di parlargli per cercare di risolvere la situazione, ma lui mi afferma che non c'è modo di far cambiare loro idea e che devo smetterla di assillarlo perché fino a quando non avrà una sua indipendenza economica deve stare alle regole dei genitori.
Non so come comportarmi perché sono molto possessivi nei confronti del figlio, lo comandano a bacchetta, lui non è libero neanche di scegliere in quale locale festeggiare la sua laurea perché devono fare tutto loro.
Molto spesso ci capita di uscire con amici, chiama sua madre perché ha bisogno di qualcosa e pretende che le sia fatto subito, non capiscono le esigenze del figlio e ciò ci porta a litigare molto spesso perché io d'altro canto ho una famiglia che con me dialoga molto e c'è libertà di pensiero, invece a casa sua o si fa ciò che dicono loro oppure cominciano a fare ripicche al figlio facendolo sentire in colpa.
Io sento di essere già una ragazza adulta, tra un anno concluderò anche l'università e vedere che accanto ho un ragazzo che a 25 anni deve essere comandato a bacchetta dai genitori mi dà molto fastidio, anche perché questo sta rovinando il nostro rapporto dati i continui litigi, oggi è arrivato addirittura ad alzarmi la voce quando dinanzi ad un pianto liberatorio (dovuto al troppo stress che mi provoca tutto ciò) ho detto che ha una famiglia di ottusi egoisti. Penso spesso al futuro, se ad oggi a 22 anni abbiamo di questi problemi non oso immaginare a 30, sono molto giù perché sono 5 anni che sopporto e sto pensando addirittura di lasciarlo.
Come dovrei comportarmi??
Ho 22 anni e sto con il mio fidanzato da 5 (lui 25).
Andiamo molto d'accordo e da un anno a questa parte passiamo molto più tempo insieme rispetto gli anni precedenti, siamo molto felici, unico problema?
I suoi genitori.
Premetto che io non avuto un'infanzia facile, mia madre mi ha abbandonata da piccola ed ho vissuto da sempre con mio padre, che mi ha lasciata libera nelle mie scelte come per esempio scegliere la facoltà universitaria che piú preferivo, lui invece no, è sempre succube dei genitori che non gli permettono di scegliere liberamente della sua vita.
Già all'inizio della nostra relazione ho sofferto molto perché avendo -come ho citato precedentemente- una storia particolare alle spalle i suoi genitori non volevano assolutamente che lui frequentasse me e tantomeno la mia famiglia.
I primi due anni veniva di nascosto a casa mia perché i suoi non glielo permettevano, se uscivamo con i miei zii o parenti dovevamo dire sempre di essere con amici, ma veniamo ad oggi.
Lui tra due mesi si laurea ed i suoi genitori gli hanno proibito di invitare la mia famiglia sia alla cerimonia di laurea che alla festa che si terrà successivamente, motivazione?
"ancora è troppo presto per conoscere la sua famiglia".
Io soffro molto per questa cosa, perché la mia famiglia tiene a lui come un figlio, e soffrono molto all'idea di non esserci in quel giorno così importante.
Da quando io ho scoperto ciò ho cercato pacificamente di parlargli per cercare di risolvere la situazione, ma lui mi afferma che non c'è modo di far cambiare loro idea e che devo smetterla di assillarlo perché fino a quando non avrà una sua indipendenza economica deve stare alle regole dei genitori.
Non so come comportarmi perché sono molto possessivi nei confronti del figlio, lo comandano a bacchetta, lui non è libero neanche di scegliere in quale locale festeggiare la sua laurea perché devono fare tutto loro.
Molto spesso ci capita di uscire con amici, chiama sua madre perché ha bisogno di qualcosa e pretende che le sia fatto subito, non capiscono le esigenze del figlio e ciò ci porta a litigare molto spesso perché io d'altro canto ho una famiglia che con me dialoga molto e c'è libertà di pensiero, invece a casa sua o si fa ciò che dicono loro oppure cominciano a fare ripicche al figlio facendolo sentire in colpa.
Io sento di essere già una ragazza adulta, tra un anno concluderò anche l'università e vedere che accanto ho un ragazzo che a 25 anni deve essere comandato a bacchetta dai genitori mi dà molto fastidio, anche perché questo sta rovinando il nostro rapporto dati i continui litigi, oggi è arrivato addirittura ad alzarmi la voce quando dinanzi ad un pianto liberatorio (dovuto al troppo stress che mi provoca tutto ciò) ho detto che ha una famiglia di ottusi egoisti. Penso spesso al futuro, se ad oggi a 22 anni abbiamo di questi problemi non oso immaginare a 30, sono molto giù perché sono 5 anni che sopporto e sto pensando addirittura di lasciarlo.
Come dovrei comportarmi??
[#1]
Gentile utente,
la sua comunicazione è intrisa di troppe incongruenze perché sia possibile risponderle.
Come sa dalle nostre linee guida, non è permesso servirsi dell'account di un'altra persona.
Dunque lei è la ragazza che dichiara nell'email, o il ragazzo sottopeso della scheda di iscrizione a Medicitalia?
I genitori di lui si oppongono alla vostra relazione perché lei è una figlia abbandonata dalla madre, o perché è gay, o trans, e la vostra è la relazione tra due uomini?
Dice che suo padre la ha "lasciata libera nelle mie scelte come per esempio scegliere la facoltà universitaria che piú preferivo", ma questo è il comportamento solito delle famiglie italiane; vuol dire che al suo partner la facoltà universitaria è stata invece imposta dai genitori?
Inoltre lei nomina più volte "la mia famiglia". Ma la mamma non è andata via? Da chi è costituita dunque la sua famiglia? Lei parla di "zii o parenti" con i quali verrebbe proibito al suo ragazzo di accompagnarsi. Per quale ragione?
Inoltre molti divieti e imposizioni fatti dai genitori al suo ragazzo appaiono eccessivi nella sua descrizione, però far comparire un'intera famiglia di sconosciuti malvisti alla festa di laurea è una pretesa alquanto insolita. I suoi familiari stessi non si sentirebbero a disagio, imponendosi dove non sono stati invitati? Se ci tenevano a conoscere i genitori del suo ragazzo non potevano farlo prima?
Provi a fare chiarezza, soprattutto nella questione della sua identità, e cercheremo di aiutarla meglio.
Buone cose.
la sua comunicazione è intrisa di troppe incongruenze perché sia possibile risponderle.
Come sa dalle nostre linee guida, non è permesso servirsi dell'account di un'altra persona.
Dunque lei è la ragazza che dichiara nell'email, o il ragazzo sottopeso della scheda di iscrizione a Medicitalia?
I genitori di lui si oppongono alla vostra relazione perché lei è una figlia abbandonata dalla madre, o perché è gay, o trans, e la vostra è la relazione tra due uomini?
Dice che suo padre la ha "lasciata libera nelle mie scelte come per esempio scegliere la facoltà universitaria che piú preferivo", ma questo è il comportamento solito delle famiglie italiane; vuol dire che al suo partner la facoltà universitaria è stata invece imposta dai genitori?
Inoltre lei nomina più volte "la mia famiglia". Ma la mamma non è andata via? Da chi è costituita dunque la sua famiglia? Lei parla di "zii o parenti" con i quali verrebbe proibito al suo ragazzo di accompagnarsi. Per quale ragione?
Inoltre molti divieti e imposizioni fatti dai genitori al suo ragazzo appaiono eccessivi nella sua descrizione, però far comparire un'intera famiglia di sconosciuti malvisti alla festa di laurea è una pretesa alquanto insolita. I suoi familiari stessi non si sentirebbero a disagio, imponendosi dove non sono stati invitati? Se ci tenevano a conoscere i genitori del suo ragazzo non potevano farlo prima?
Provi a fare chiarezza, soprattutto nella questione della sua identità, e cercheremo di aiutarla meglio.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 10/10/2022.
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