Il mio ragazzo cerca contenuti per adulti su internet
buongiorno a tutti, sono una ragazza sui 20 anni e per caso mentre ero in giro con il mio ragazzo mi è caduto l'occhio su una ricerca che ha fatto su google ovvero la ricerca di un onlyfans di una ragazza che è anche abbastanza famosa.
premetto che io non ho un bel rapporto con me stessa soprattutto dal punto di vista fisico ho sofferto e sto soffrendo di disturbi alimentari per questioni di autostima lui sa tutto il mio passato sa quanto non mi amo e sta facendo di tutto per cercare di aiutarmi ma nel frattempo cerca questi contenuti che mi fanno sentire malissimo e non abbastanza.
Io so che è anche giusto buttare l'occhio su un bel vedere ma vedere che se le va proprio a cercare mi spezza il cuore non so se è colpa mia che sono esagerata ed è una cosa normale anche perchè siamo giovanissimi ma insomma io mi sono sentita male sono giorni che penso a questo e non riesco a farmene una ragione mi rendo conto che tutto ciò che ho scritto è molto confuso n emi dispiace se qualcuno riesce a capire quello che voglio dire e se riuscisse non so anche solo a farmi cambiare prospettiva sulla situazione ne sarei quantomeno sollevata grazie a tutti buona giornata
premetto che io non ho un bel rapporto con me stessa soprattutto dal punto di vista fisico ho sofferto e sto soffrendo di disturbi alimentari per questioni di autostima lui sa tutto il mio passato sa quanto non mi amo e sta facendo di tutto per cercare di aiutarmi ma nel frattempo cerca questi contenuti che mi fanno sentire malissimo e non abbastanza.
Io so che è anche giusto buttare l'occhio su un bel vedere ma vedere che se le va proprio a cercare mi spezza il cuore non so se è colpa mia che sono esagerata ed è una cosa normale anche perchè siamo giovanissimi ma insomma io mi sono sentita male sono giorni che penso a questo e non riesco a farmene una ragione mi rendo conto che tutto ciò che ho scritto è molto confuso n emi dispiace se qualcuno riesce a capire quello che voglio dire e se riuscisse non so anche solo a farmi cambiare prospettiva sulla situazione ne sarei quantomeno sollevata grazie a tutti buona giornata
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Gentile utente,
lei è quasi ancora adolescente e immagino lo sia anche il suo ragazzo.
A quest'età gli amori sono in fase di conoscenza del partner e si accompagnano ad una generale conoscenza del mondo, compresa l'esplorazione dell'altro sesso.
Non voglio con questo parlare di tradimenti, ma di curiosità sessuale certamente sì.
Un tempo si sopperiva a questa necessità, nella più casta delle ipotesi, attraverso le amicizie, le vaste comitive, le feste, le balere in cui ci si trovava in tanti.
Molti, al tempo di cui parlo, venivano iniziati alla vita sessuale da prostitute. A volte erano regolarmente fidanzati, ma la ragazza doveva arrivare vergine al matrimonio, il ragazzo invece era scontato e perfino preferito che avesse "esperienza".
Oggi la legittima necessità di non attraversare la vita ad occhi chiusi e di appagare le curiosità sessuali connesse alla giovinezza sono risolte dai social, talvolta in termini di consumismo, di vendita della propria immagine, com'è il caso degli onlyfans.
In questo modo i confini tra prostituzione e venditrici delle proprie immagini si sono sfumati, come è sfumato il confine fra tradimento e uso privato della sessualità con la masturbazione.
Capisco che si possa rimanere incerti e a volte sofferenti di fronte all'impressione di non bastare al proprio partner; ma uno sguardo ad un social può essere innocente come uno sguardo lanciato per strada ad una bella ragazza: una contemplazione estetica venata di erotismo e nulla più.
Se si è sicuri di sé, si può essere allegramente complici del proprio partner. Non c'è alcuna gara tra noi e chi ha un bel corpo ma non condivide nient'altro con la persona che amiamo.
Se invece siamo insicuri, sentiamo vacillare la solidità del nostro legame ed enfatizziamo l'importanza di ciò che ci manca: il seno perfetto, la struttura da modella, etc., dimenticando che non è per queste doti che siamo state scelte e non è per la loro mancanza che possiamo perdere l'amore del partner.
Cominciamo invece a torturarci e a torturare lui. Non siamo più divertenti né affettuose né complici. Molti (uomini e donne) traducono una malriposta gelosia in possessività: diventano impositivi, assillanti, insopportabili, con l'effetto di allontanare l'altro e di enfatizzare l'importanza di quello che vorremmo negargli: l'occhiata al corpo, camuffato dalla rete, di una sconosciuta che appartiene a tutti.
Ripeto, la gara non è con le venditrici delle proprie immagini, come un tempo non lo era con le dive del cinema. Piuttosto si deve imparare a voler bene a sé stessi, e per questa via amare l'altro.
Chi si tortura per una serie di sofferenze finisce per concentrarsi su di sé al punto che l'altro esiste solo come supporto, uno che "sta facendo di tutto per cercare di aiutarmi", ma questo non è un compagno, è un infermiere; in ultima analisi è qualcuno che dà senza ricevere.
Il vero pericolo è in questo, non nelle belle-a-distanza degli onlyfans.
Stia serena!
lei è quasi ancora adolescente e immagino lo sia anche il suo ragazzo.
A quest'età gli amori sono in fase di conoscenza del partner e si accompagnano ad una generale conoscenza del mondo, compresa l'esplorazione dell'altro sesso.
Non voglio con questo parlare di tradimenti, ma di curiosità sessuale certamente sì.
Un tempo si sopperiva a questa necessità, nella più casta delle ipotesi, attraverso le amicizie, le vaste comitive, le feste, le balere in cui ci si trovava in tanti.
Molti, al tempo di cui parlo, venivano iniziati alla vita sessuale da prostitute. A volte erano regolarmente fidanzati, ma la ragazza doveva arrivare vergine al matrimonio, il ragazzo invece era scontato e perfino preferito che avesse "esperienza".
Oggi la legittima necessità di non attraversare la vita ad occhi chiusi e di appagare le curiosità sessuali connesse alla giovinezza sono risolte dai social, talvolta in termini di consumismo, di vendita della propria immagine, com'è il caso degli onlyfans.
In questo modo i confini tra prostituzione e venditrici delle proprie immagini si sono sfumati, come è sfumato il confine fra tradimento e uso privato della sessualità con la masturbazione.
Capisco che si possa rimanere incerti e a volte sofferenti di fronte all'impressione di non bastare al proprio partner; ma uno sguardo ad un social può essere innocente come uno sguardo lanciato per strada ad una bella ragazza: una contemplazione estetica venata di erotismo e nulla più.
Se si è sicuri di sé, si può essere allegramente complici del proprio partner. Non c'è alcuna gara tra noi e chi ha un bel corpo ma non condivide nient'altro con la persona che amiamo.
Se invece siamo insicuri, sentiamo vacillare la solidità del nostro legame ed enfatizziamo l'importanza di ciò che ci manca: il seno perfetto, la struttura da modella, etc., dimenticando che non è per queste doti che siamo state scelte e non è per la loro mancanza che possiamo perdere l'amore del partner.
Cominciamo invece a torturarci e a torturare lui. Non siamo più divertenti né affettuose né complici. Molti (uomini e donne) traducono una malriposta gelosia in possessività: diventano impositivi, assillanti, insopportabili, con l'effetto di allontanare l'altro e di enfatizzare l'importanza di quello che vorremmo negargli: l'occhiata al corpo, camuffato dalla rete, di una sconosciuta che appartiene a tutti.
Ripeto, la gara non è con le venditrici delle proprie immagini, come un tempo non lo era con le dive del cinema. Piuttosto si deve imparare a voler bene a sé stessi, e per questa via amare l'altro.
Chi si tortura per una serie di sofferenze finisce per concentrarsi su di sé al punto che l'altro esiste solo come supporto, uno che "sta facendo di tutto per cercare di aiutarmi", ma questo non è un compagno, è un infermiere; in ultima analisi è qualcuno che dà senza ricevere.
Il vero pericolo è in questo, non nelle belle-a-distanza degli onlyfans.
Stia serena!
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.9k visite dal 10/10/2022.
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