Sensi di colpa e rimpianti

Salve, sono un ragazzo di 26 anni.
Sin dai primi amori adolescenziali, soprattutto in seguito alla delusione del primo amore quando avevo soltanto 13 anni, ho sempre riscontrato problemi nell'approccio con l'altro sesso.
O meglio, tutto inizia bene, ma poi puntualmente non riesco a concretizzare le storie, infatti non ne ho mai avuta una seria, soltanto conoscenze finite nel modo in cui sto per dirvi, citando la più recente, che è quella per cui scrivo.
Specifico che nonostante questo ho una vita sessuale abbastanza normale, ma sento il bisogno anche del lato affettivo, oltre che sessuale.
Circa un anno fa conosco questa donna, di vent'anni più grande, in chat.
Tutto inizia quasi per gioco.
Dopo diversi pomeriggi trascorsi a chattare lei inizia ad aprirsi, facendomi capire che, nonostante la differenza d'età, qualcosa di me l'aveva colpita.
La mia sensibilità, la mia dolcezza.
Io accolgo la cosa con entusiasmo, non nascondo che ricevere le attenzioni di una donna più grande sia stata una bella iniezione di autostima.
Le propongo, nel tempo, di incontrarci fuori dai social.
E qui iniziano i problemi.
È come se si fosse pentita di questa sua apertura, inizia a dirmi che era meglio rimanere amici.
Continua, nei giorni successivi, a trattarmi con sufficienza, fino al punto di litigare e cancellarci a vicenda su ogni piattaforma.
In seguito, si dimostra pentita, postando diverse canzoni palesemente dedicate a me.
Ma io, a causa dei miei schemi mentali troppo rigidi, alla paura di soffrire ancora rimango fermo.
Tutto questo fino al 14 febbraio (la data è significativa), quando vengo bloccato definitivamente ovunque.
Preciso che ho anche dei precedenti simili in situazioni non virtuali, che dopo che mi sento usato non riesco a muovermi, anche se tengo alla persona.
Circa un mese fa mi ricontatta dicendomi che ha trovato qualcuno altro, come se volesse umiliarmi e prendersi una rivincita.
Ho eliminato ogni social dalla mia vita da quel giorno, sto vivendo meglio.
Ho voluto raccontare la mia storia per chiedere se tutte queste esperienze simili tra loro abbiano una correlazione con la mia bassa autostima e con qualche trauma dell'infanzia.
Più passa il tempo più questi fallimenti iniziano a pesare.
Alterno settimane in cui sembro aver superato tutto a sere (come questa) in cui vengo travolto dai rimpianti di non aver potuto vivere l'ennesimo potenziale amore.
Inoltre ho anche sensi di colpa, di averla lasciata sola e di non aver capito le sue (forse legittime) paure, data la differenza d'età.
Soltanto timore, non mancanza di maturità.
Ho paura di dover trascorrere tutta la vita con un'altra cicatrice come questa.
Andrò presto da un vostro collega, ma ho deciso di scrivere qui in preda allo sconforto del momento.
Vorrei tanto migliorare la mia autostima, ma non riesco.
Lascerò questo mondo col grande interrogativo, cosa avrebbe voluto dirmi se avessi abbattuto le mie paure?
Tali pensieri ossessivi fanno molto male, inutile dirlo.

Grazie in anticipo ai dottori che risponderanno.

Buona serata.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente, con molta sensibilità Lei si domanda se l'attrazione verso donne più grandi di Lei, non possa essere ricondotta alla sua infanzia , a traumi ricevuti in quel periodo.. per contro questa signora, è possibile che sia stata attratta dalle sue parole ed anche lusingata dalle sue proposte .. Quindi è bene comprendere che traumi ha avuto e spero anche in parte superato.. Ci racconti la sua storia, cosa le è mancato allora, cosa vorrebbe riavere..?
Questa signora , magari rimpiange la giovinezza, ed insieme pur lusingata dalle sue proposte, ha avuto paura di critiche, anche di aver ceduto, sia pure solo in teoria..
Neanche invecchiare è facile..
Le consiglio di chiarirsi le lontane storie dell'infanzia, anche facendosi aiutare da un collega , in modo da non portarsi dietro fardelli, paure, insicurezze ,che possono incidere su nuovi incontri..
Le auguro coraggio e una crescente sicurezza che la spinga anche a trovare interessanti anche le ragazze, molte sono oltre che carine, aperte, intelligenti, con voglia di costruire e sognare.
Auguri affettuosi..il mondo è là, bisogna decidere di osare...

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Buon pomeriggio Dottoressa,innanzitutto la ringrazio per la risposta.
Nel consulto chiedevo se questa paura di agire,questi rigidi schemi mentali,questi blocchi (non saprei quale termine utilizzare) verso le relazioni siano dovuti a traumi infantili,non l'attrazione verso le donne più grandi (che tuttavia,consultando coetanei,ho scoperto essere abbastanza diffusa). Ciò che ho elencato prima si manifesta a prescindere dall'età della donna che mi trovo di fronte,naturalmente ho avuto anche approcci con ragazze coetanee,ma la storia è sempre la stessa. Mi ha chiesto di raccontare di me... Che dire,sin da bambino ho avuto a che fare con suoi colleghi,dall'infanzia fino alla tarda adolescenza,quindi fasi di vita diverse,di conseguenza per cause sempre differenti. Da qualche anno finalmente ero riuscito a "liberarmi",pensavo di essere "cresciuto" abbastanza,ma adesso per forza di cose mi vedo costretto a tornare a confrontarmi con qualcuno di specializzato. Ho paura che più fallimenti accumulo,più in futuro tenderò a chiudermi in me stesso. Forse sta già accadendo. Ciò che è sempre stato evidente durante i percorsi di psicoterapia intrapresi è stata la carenza di autostima molto marcata,che, per forza di cose,va sempre a peggiorare. Forse gli altri sono lo specchio di questo mio lato negativo,che non riesco a sanare. Ciò che mi manca,forse,è un pò di amor proprio e serenità,che,forse,non ho mai ancora provato fin qui...in quasi nessun ambito della vita.
La ringrazio per la disponibilità e per l'ascolto.
Buona serata.