Lasciarsi o non lasciarsi?
Gentili dottori mi trovo in un momento molto complesso della mia vita.
Sono fidanzata da tanti anni e la mia relazione è sempre stata felice nonostante alti e bassi.
Alcuni dei bassi sono stati causa mia, ho sofferto di problemi d'ansia che hanno inquinato tante mie giornate e messo in dubbio i miei sentimenti (ho avuto vari pensieri ossessivi sul rapporto, sul mio amore per il partner).
Con un lungo lavoro ho compreso le origini dei miei problemi e posso dire di averlo sostanzialmente sconfitto e ho provato finalmente una sensazione di pace e amore pieno.
Proprio quando io ho raggiunto la mia "pace" il mio partner ha cominciato ad avere dubbi a sua volta.
E' importante precisare che lui ha una vita molto difficile, una famiglia conflittuale in cui c'è un malato grave, l'università che va avanti da anni senza risultati, i soldi che mancano, gli svaghi che non può avere (perché appunto senza soldi e sempre sui libri, senza risultati).
I suoi problemi si sono aggravati ultimamente ed ora lui è infelice e stanco.
A causa di questi fattori per la prima volta nell'ultimo anno c'è stata una maggiore conflittualità fra noi e io mi sono sentita abbastanza sola.
Ho provato tante volte a spingerlo a fare della terapia perché star bene con se stessi è qualcosa che si deve sempre cercare di fare ma purtroppo non ha mai voluto.
Ora dice di amarmi ancora (seppur con meno intensità di prima) ma di essere troppo stanco per portare avanti la relazione ed è anche angosciato dal tempo che passa.
Essendoci fidanzati piccoli non abbiamo mai provato altro e sente il peso dell'età che avanza e, con essa, la paura che ci ritroveremo tra qualche anno ancora più grandi e non più innamorati.
Razionalmente comprendo e forse condivido anche le sue paure ma ad oggi, con un sentimento che ancora c'è, mi chiedo se sia giusto lasciarsi o se invece sarebbe meglio proseguire fino al momento in cui saremo certi di non amarci più.
Ci siamo presi per la prima volta una pausa e ogni giorno provo emozioni altalenanti, combattuta tra i miei ragionamenti e i miei sentimenti.
Si alternano momenti in cui godo della solitudine e dell'assenza del peso che stare con una persona infelice dà e momenti in cui mi logora la mancanza della persona che più ho amato e stimato nella mia vita, con cui ho sempre parlato di ogni cosa perché ci siamo sempre capiti.
Cosa dovrei fare?
Sono fidanzata da tanti anni e la mia relazione è sempre stata felice nonostante alti e bassi.
Alcuni dei bassi sono stati causa mia, ho sofferto di problemi d'ansia che hanno inquinato tante mie giornate e messo in dubbio i miei sentimenti (ho avuto vari pensieri ossessivi sul rapporto, sul mio amore per il partner).
Con un lungo lavoro ho compreso le origini dei miei problemi e posso dire di averlo sostanzialmente sconfitto e ho provato finalmente una sensazione di pace e amore pieno.
Proprio quando io ho raggiunto la mia "pace" il mio partner ha cominciato ad avere dubbi a sua volta.
E' importante precisare che lui ha una vita molto difficile, una famiglia conflittuale in cui c'è un malato grave, l'università che va avanti da anni senza risultati, i soldi che mancano, gli svaghi che non può avere (perché appunto senza soldi e sempre sui libri, senza risultati).
I suoi problemi si sono aggravati ultimamente ed ora lui è infelice e stanco.
A causa di questi fattori per la prima volta nell'ultimo anno c'è stata una maggiore conflittualità fra noi e io mi sono sentita abbastanza sola.
Ho provato tante volte a spingerlo a fare della terapia perché star bene con se stessi è qualcosa che si deve sempre cercare di fare ma purtroppo non ha mai voluto.
Ora dice di amarmi ancora (seppur con meno intensità di prima) ma di essere troppo stanco per portare avanti la relazione ed è anche angosciato dal tempo che passa.
Essendoci fidanzati piccoli non abbiamo mai provato altro e sente il peso dell'età che avanza e, con essa, la paura che ci ritroveremo tra qualche anno ancora più grandi e non più innamorati.
Razionalmente comprendo e forse condivido anche le sue paure ma ad oggi, con un sentimento che ancora c'è, mi chiedo se sia giusto lasciarsi o se invece sarebbe meglio proseguire fino al momento in cui saremo certi di non amarci più.
Ci siamo presi per la prima volta una pausa e ogni giorno provo emozioni altalenanti, combattuta tra i miei ragionamenti e i miei sentimenti.
Si alternano momenti in cui godo della solitudine e dell'assenza del peso che stare con una persona infelice dà e momenti in cui mi logora la mancanza della persona che più ho amato e stimato nella mia vita, con cui ho sempre parlato di ogni cosa perché ci siamo sempre capiti.
Cosa dovrei fare?
[#1]
È una situazione ricorrente a cui non è facile dare risposte. Ancora meno senza vedere in faccia e poter parlare con gli interessati.
Leggendo ciò che scrivi sembra che in cuor tuo la decisione l'abbia già presa, stai solo aspettando di maturarla. Ma metterla in atto, se il tuo ragazzo non inizia a cambiare, dipenderà da quanto tieni a te stessa. Nel senso, quanto tempo ritieni di poter continuare a stare con una persona disagiata e apparentemente senza obiettivi, dipenderà da quanto valore dai a te stessa e al tuo tempo, che passa. Ricorda che per le donne il tempo passa più in fretta che per gli uomini.
Leggendo ciò che scrivi sembra che in cuor tuo la decisione l'abbia già presa, stai solo aspettando di maturarla. Ma metterla in atto, se il tuo ragazzo non inizia a cambiare, dipenderà da quanto tieni a te stessa. Nel senso, quanto tempo ritieni di poter continuare a stare con una persona disagiata e apparentemente senza obiettivi, dipenderà da quanto valore dai a te stessa e al tuo tempo, che passa. Ricorda che per le donne il tempo passa più in fretta che per gli uomini.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 719 visite dal 06/10/2022.
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