Depressione dopo aborto volontario

Il 26 settembre ho abortito.
Volontariamente.
Le beta erano buone, il battito del bambino era presente.
Sono andata consapevolmente in ospedale con un bambino in pancia, e ne sono uscita senza.
Il suo cuore non batte più per colpa mia.
Non c’è un altro modo per descriverlo, o per spiegarlo.
Scrivo queste righe perché sono le parole che ho in testa da sette giorni esatti.
Ho abortito perché sono rimasta incinta per la prima volta a 19 anni e per la seconda volta a 25, dovendomela cavare sempre da sola, con mio marito.
Non ho mai più cenato fuori da sola con lui.
Non siamo mai più stati al cinema, o al bowling... abbandonati dalle nostre famiglie, colpevoli di aver voluto diventare genitori a 19 anni io, e 23 lui.
Così quando i miei bambini sono cresciuti, e ho riacquisito quel minimo (MINIMO) di libertà, il pensiero di dover cominciare a risvegliarmi la notte, di dovere ricordare di comprare i pannolini, di fare su e giù dalle scale col passeggino, mi faceva vomitare.
Io e mio marito lavoriamo entrambi a tempo indeterminato per due grosse aziende.
Non abbiamo problemi economici, ne di coppia.
I nostri bambini grazie a Dio sono sani.
Ero incinta e ho fermato il cuore di mio figlio perché la notte volevo dormire in pace.
Come posso perdonarmi?
Come posso guardarmi allo specchio?
La notte non dormo... se chiudo gli occhi il rumore dell’aspiratore della sala operatoria lo sento in tutta la stanza... di giorno cerco di essere felice, per i miei bambini... ma penso all’unica cosa che mi fa riprendere aria per qualche tempo... penso che vorrei restare incinta nuovamente.
Questo pensiero mi da sollievo e un minimo di speranza.
Cosa dovrei fare?
Premesso che ho intenzione di chiedere ancora qualche incontro con la psicologa del consultorio dato che ne ho diritto, così mi han detto.
Intanto volevo chiedervi se avere una nuova gravidanza potrebbe aiutarmi con questo senso di colpa che mi lacera lo stomaco.
Grazie per aver letto e grazie per l’aiuto che vorrete darmi.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

tratti depressivi dopo la IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza) sono presenti in una certa percentuale di donne.

L'interruzione volontaria di una gravidanza non è mai una passeggiata, ed è per questo motivo che noi Psicologi e Sessuologi raccomandiamo caldamente l'utilizzo costante di metodi contraccettivi efficaci maschili o femminili. Proprio per non essere nella necessità di dover trovarsi in questa scelta.

L'altro elemento che mi preme sottolineare è che la consulenza psicologica presso il Consultorio va fatta ripetutamente *prima* della IVG, al fine di ricevere un ulteriore punto di vista, meno emozionale ed ego-centrato del proprio; e di confrontarsi con esso con sincerità e responsabilità.

Tali suggerimenti potranno valere per i Suoi prossimi vent'anni di fecondità; ed inoltre per le molte e molti utenti che ci leggono quotidianamente.

E per quanto riguarda Lei che ci scrive, che fare ora?
Ci chiede ".. se avere una nuova gravidanza potrebbe aiutarmi con questo senso di colpa che mi lacera lo stomaco...".
Una nuova gravidanza potrebbe forse distrarla,
potrebbe forse sembrarLe una riparazione .. ,
ma può anche succedere che ogni volta che guarderà il "nuovo bambino riparatore" il pensiero e il cuore vadano all'altro, quello precedente.

Ritengo che unicamente un dialogo sincero e schietto con la Psicologa del Consultorio, in presenza, La possa aiutare:
a capire;
ad accettare il dolore;
ad elaborarlo nel corso di quegli alcuni mesi che solitamente occorrono per il lutto;
e, forse, a perdonarsi.

Eviti la fretta e l'impulsività.
Quella fretta che forse ha avuto nel decidere l'IVG,
e che oggi potrebbe essere tentata di utilizzare nuovamente al fine di placare il dolore che in ogni momento La lacera.

Riuscire a stare del dubbio e nel dolore fa crescere.
La fretta porta ad errori talvolta irreparabili.

Un caro saluto.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/