Come comportarsi quando l' opinione dei tuoi genitori influenza le tue relazioni?
Salve.
Sono un ragazzo di 27 anni, e premetto che da tempo soffro di ansia, per cui vado già dallo psicologo.
Scrivo qui solo perché questo da cui vado l'ho cambiato da poco, e non vedendoci spesso avrei pensato di chiedere un consulto anche qui (ma ovviamente ne parlerò anche con lui).
Dunque.
Ho due genitori molto attenti e affettuosi, a tal punto che spesso si sono rivelate due figure molto opprimenti, sia per me che per mia sorella.
Mia mamma ci farebbe vivere sotto una campana di vetro, mentre mio padre non ha alcuna fiducia nelle nostre potenzialità, nel senso che non riesce a vederci come persone autonome, ha sempre la mania del controllo, di dover gestire ogni aspetto della nostra vita, di dover dire la sua (che se all'inizio la camuffa come un'opinione, poi si rivela essere una pretesa).
Io ho 27 anni e mia sorella 33, eppure non riesce/riescono ancora a capire che siamo uomo e donna, e non più bambino e bambina.
Comunque, io sono fidanzato da circa 5 anni con una ragazza, ma è da un po' di tempo (un annetto circa) che sto capendo che non la amo più.
Ho anche conosciuto un'altra ragazza che mi piace davvero tanto.
Il punto è che la mia attuale ragazza è stra-adorata dai miei genitori, è come una seconda figlia, e già so che se la lasciassi i miei mi renderebbero la vita un incubo (soprattutto se per un'altra persona).
Non parlo a vanvera, perché una cosa del genere è già successa a mia sorella diversi anni fa.
A 20 anni lasciò il ragazzo con cui stava da 5 anni per un altro (il suo attuale ragazzo), ma i miei genitori le resero, in quei mesi, una vita d'inferno: litigate giornaliere, offese continue nei suoi confronti, musi lunghi per giornate intere, addirittura arrivavano a non parlarle per giorni.
Lei di questa cosa ne è rimasta notevolmente traumatizzata, e indirettamente anche io.
Perché mi trovo praticamente nella stessa situazione, ma ho paura di scegliere per me.
Ho 27 anni e ancora mi faccio influenzare dai miei genitori, mi rendo conto che è assurdo, sarò un codardo, un mezzo uomo, ma non riesco a fare altrimenti.
Soprattutto mio padre si è sempre intromesso in tutte le nostre questioni: scuola, relazioni con gli altri, università, lavoro... Se seguissi io mio cuore dovrei mollare tutto e rifarmi una vita sentimentale, ma so che scoppierebbe una bomba, e la mia ansia ancora vigente aumenterebbe a dismisura, e non so se riuscirei a sopportarlo.
Qualche parere?
Grazie
Sono un ragazzo di 27 anni, e premetto che da tempo soffro di ansia, per cui vado già dallo psicologo.
Scrivo qui solo perché questo da cui vado l'ho cambiato da poco, e non vedendoci spesso avrei pensato di chiedere un consulto anche qui (ma ovviamente ne parlerò anche con lui).
Dunque.
Ho due genitori molto attenti e affettuosi, a tal punto che spesso si sono rivelate due figure molto opprimenti, sia per me che per mia sorella.
Mia mamma ci farebbe vivere sotto una campana di vetro, mentre mio padre non ha alcuna fiducia nelle nostre potenzialità, nel senso che non riesce a vederci come persone autonome, ha sempre la mania del controllo, di dover gestire ogni aspetto della nostra vita, di dover dire la sua (che se all'inizio la camuffa come un'opinione, poi si rivela essere una pretesa).
Io ho 27 anni e mia sorella 33, eppure non riesce/riescono ancora a capire che siamo uomo e donna, e non più bambino e bambina.
Comunque, io sono fidanzato da circa 5 anni con una ragazza, ma è da un po' di tempo (un annetto circa) che sto capendo che non la amo più.
Ho anche conosciuto un'altra ragazza che mi piace davvero tanto.
Il punto è che la mia attuale ragazza è stra-adorata dai miei genitori, è come una seconda figlia, e già so che se la lasciassi i miei mi renderebbero la vita un incubo (soprattutto se per un'altra persona).
Non parlo a vanvera, perché una cosa del genere è già successa a mia sorella diversi anni fa.
A 20 anni lasciò il ragazzo con cui stava da 5 anni per un altro (il suo attuale ragazzo), ma i miei genitori le resero, in quei mesi, una vita d'inferno: litigate giornaliere, offese continue nei suoi confronti, musi lunghi per giornate intere, addirittura arrivavano a non parlarle per giorni.
Lei di questa cosa ne è rimasta notevolmente traumatizzata, e indirettamente anche io.
Perché mi trovo praticamente nella stessa situazione, ma ho paura di scegliere per me.
Ho 27 anni e ancora mi faccio influenzare dai miei genitori, mi rendo conto che è assurdo, sarò un codardo, un mezzo uomo, ma non riesco a fare altrimenti.
Soprattutto mio padre si è sempre intromesso in tutte le nostre questioni: scuola, relazioni con gli altri, università, lavoro... Se seguissi io mio cuore dovrei mollare tutto e rifarmi una vita sentimentale, ma so che scoppierebbe una bomba, e la mia ansia ancora vigente aumenterebbe a dismisura, e non so se riuscirei a sopportarlo.
Qualche parere?
Grazie
[#1]
Gentile utente 27enne,
Lei ci chiede qualche parere su una situazione preannunciata dal titolo:
"Come *comportarsi* quando l' opinione dei tuoi genitori influenza le tue relazioni?" (* miei)
La risposta sarebbe: si *comporti* da adulto, assumendosi le proprie responsabilità.
Ma è proprio questo che non sa fare.
E dunque la Sua sintesi è mal posta: non si tratta di *comportamenti*, quanto piuttosto dell'interiorità . Di quel mondo affettivo cioè che chiede - senza riuscirci - di sganciarsi dal giudizio dei Suoi genitori e dalle loro pressioni: solo così i *comportamenti* che seguiranno potranno essere più liberi. Per fare ciò non basta certo quel parere che Lei ci chiede; piuttosto - come Lei immagina - un percorso psicologico; quello che lei sta facendo.
O forse no, considerato che le Sue parole "non vedendoci spesso" fa intuire una consulenza, più che un percorso.
Se ciò è dettato da fattori economici, tenga conto che è tuttora in corso l'iniziativa governativa "Bonus Psicoterapia Gratuita", che annulla il costo della cura psicologica. Provi ad informarsi se il Suo attuale Psicologo (che deve essere anche Psicoterapeuta per poter curare) aderisce alla iniziativa. I dettagli potrà leggerli qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8894-psicoterapia-gratuita-con-il-bonus.html .
Il secondo punto, e questo lo introduciamo noi, riguarda la richiesta di pareri ad altri psicoterapeuti (ad es. noi qui) quando si è già in terapia.
Ciò induce noi Specialisti ad alcune ipotesi e riflessioni.
. Il soggetto è ansioso e sta chiedendo rassicurazioni a destra e a manca, noi compresi. Fornire rassicurazioni agli ansiosi è sempre un errore.
. Non si è costruita realmente un'alleanza terapeutica tra lo scrivente e il suo Psy, e questo è il reale motivo per cui egli chiede conferma attraverso un secondo parere. Ma senza alleanza terapeutica non si prefigura alcun successo per il percorso.
. Il soggetto sta compulsando ripetutamente Internet e con ciò purtroppo distrae energie e concentrazione verso il percorso in atto.
Per tali motivi noi sconsigliamo di utilizzare un doppio canale contemporaneamente: in presenza e online, come Le è stato raccomandato anche in precedenti consulti.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Lei ci chiede qualche parere su una situazione preannunciata dal titolo:
"Come *comportarsi* quando l' opinione dei tuoi genitori influenza le tue relazioni?" (* miei)
La risposta sarebbe: si *comporti* da adulto, assumendosi le proprie responsabilità.
Ma è proprio questo che non sa fare.
E dunque la Sua sintesi è mal posta: non si tratta di *comportamenti*, quanto piuttosto dell'interiorità . Di quel mondo affettivo cioè che chiede - senza riuscirci - di sganciarsi dal giudizio dei Suoi genitori e dalle loro pressioni: solo così i *comportamenti* che seguiranno potranno essere più liberi. Per fare ciò non basta certo quel parere che Lei ci chiede; piuttosto - come Lei immagina - un percorso psicologico; quello che lei sta facendo.
O forse no, considerato che le Sue parole "non vedendoci spesso" fa intuire una consulenza, più che un percorso.
Se ciò è dettato da fattori economici, tenga conto che è tuttora in corso l'iniziativa governativa "Bonus Psicoterapia Gratuita", che annulla il costo della cura psicologica. Provi ad informarsi se il Suo attuale Psicologo (che deve essere anche Psicoterapeuta per poter curare) aderisce alla iniziativa. I dettagli potrà leggerli qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8894-psicoterapia-gratuita-con-il-bonus.html .
Il secondo punto, e questo lo introduciamo noi, riguarda la richiesta di pareri ad altri psicoterapeuti (ad es. noi qui) quando si è già in terapia.
Ciò induce noi Specialisti ad alcune ipotesi e riflessioni.
. Il soggetto è ansioso e sta chiedendo rassicurazioni a destra e a manca, noi compresi. Fornire rassicurazioni agli ansiosi è sempre un errore.
. Non si è costruita realmente un'alleanza terapeutica tra lo scrivente e il suo Psy, e questo è il reale motivo per cui egli chiede conferma attraverso un secondo parere. Ma senza alleanza terapeutica non si prefigura alcun successo per il percorso.
. Il soggetto sta compulsando ripetutamente Internet e con ciò purtroppo distrae energie e concentrazione verso il percorso in atto.
Per tali motivi noi sconsigliamo di utilizzare un doppio canale contemporaneamente: in presenza e online, come Le è stato raccomandato anche in precedenti consulti.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 02/10/2022.
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