Mi sento a rischio depressione
Buongiorno a tutti.
Cerco di esporre la mia situazione: ho 34 anni, sono economicamente indipendente, con un lavoro stabile ed ottimo stipendio e diverse nuove opportunità in altre aziende.
Quando ero più giovane, agli inizi dei miei studi universitari, ho seguito una scelta più pragmatica che guidata dalla passione, e mi ritrovo quindi a svolgere un lavoro a cui do pochissima importanza, consapevole che questo sta pregiudicando la mia carriera.
Vivo uno stato di frustrazione da lavoro da quando ho iniziato a lavorare, intervallato da momenti di crisi più acuti nei quali il solo pensiero di dover svolgere un attività che, a parte il punto di vista economico, non mi arricchiva per nulla mi portava in depressione tanto da non voler vedere o sentire nessuno.
Amore: dopo una prima relazione molto lunga iniziata alla fine del 5 superiore, sono stato single per 5 anni, nei quali ho avuto qualche frequentazione, fino a quando ho conosciuto una ragazza molto più piccola di me con la quale ho avuto una storia di un anno: la storia è stata subito travolgente ma ostacolata dai vari lockdown.
Vivendo lontani, non vedendoci ormai da mesi, con questa grande differenza d età, alla fine ho lasciato inconsapevolmente che finisse al telefono.
Per ovviare alla solitudine (vivo da solo) ho iniziato a bere, evitando di essere sobrio e pensare, per diversi mesi.
Passa quindi l'estate ed in testa inizia a farsi spazio l'idea di richiamarla, che potesse riniziare, che questa relazione mi avrebbe fatto accettare la mia situazione lavorativa dandomi la felicità che cercavo.
Aihme, lei mi aveva già superato e stava frequentando un altro ragazzo, facendomi notare che alla fine ci siamo rivisti quasi dopo un anno intero, aprendomi gli occhi su quanto tempo fosse trascorso e mandando in frantumi quella visione di felicità.
Mi sono quindi ritrovato ricatapultato in quella realtà che sia sentimentalmente che lavorativamente non mi apparteneva.
Ho vissuto il momento psicologicamente peggiore della mia vita, con i miei pensieri quasi totalmente rivolti al rimpianto di non aver fatto abbastanza; ho dovuto ricorrere ad un supporto psicologico.
Da allora è passato un anno, ho una nuova ragazza che mi fa sentire desiderato e pieno di attenzioni, e sto per cambiare lavoro e città; ma quando la mente, ormai per fortuna raramente, mi riporta indietro a quella storia, mi sento subito infelice, apatico e ricado in quell oblio, mi basta vedere una storia instagram della mia ex.
Ho paura di rivivere quanto successo l anno scorso, lasciandomi scivolare anche la nuova ragazza a causa di miei comportamenti (in poche parole mi isolo), che mi rendo conto sono infantili, ma che non riesco a cambiare.
Mi assalgono i dubbi e continuo a fare paragoni con l ex, idealizzandola e rimpiangendola.
È ormai un anno che cerco di dare un senso a quanto mi succede.
Sto per rivolgermi nuovamente ad uno specialista, ma vorrei che anche voi mi deste qualche consiglio analizzando quanto scritto.
Cerco di esporre la mia situazione: ho 34 anni, sono economicamente indipendente, con un lavoro stabile ed ottimo stipendio e diverse nuove opportunità in altre aziende.
Quando ero più giovane, agli inizi dei miei studi universitari, ho seguito una scelta più pragmatica che guidata dalla passione, e mi ritrovo quindi a svolgere un lavoro a cui do pochissima importanza, consapevole che questo sta pregiudicando la mia carriera.
Vivo uno stato di frustrazione da lavoro da quando ho iniziato a lavorare, intervallato da momenti di crisi più acuti nei quali il solo pensiero di dover svolgere un attività che, a parte il punto di vista economico, non mi arricchiva per nulla mi portava in depressione tanto da non voler vedere o sentire nessuno.
Amore: dopo una prima relazione molto lunga iniziata alla fine del 5 superiore, sono stato single per 5 anni, nei quali ho avuto qualche frequentazione, fino a quando ho conosciuto una ragazza molto più piccola di me con la quale ho avuto una storia di un anno: la storia è stata subito travolgente ma ostacolata dai vari lockdown.
Vivendo lontani, non vedendoci ormai da mesi, con questa grande differenza d età, alla fine ho lasciato inconsapevolmente che finisse al telefono.
Per ovviare alla solitudine (vivo da solo) ho iniziato a bere, evitando di essere sobrio e pensare, per diversi mesi.
Passa quindi l'estate ed in testa inizia a farsi spazio l'idea di richiamarla, che potesse riniziare, che questa relazione mi avrebbe fatto accettare la mia situazione lavorativa dandomi la felicità che cercavo.
Aihme, lei mi aveva già superato e stava frequentando un altro ragazzo, facendomi notare che alla fine ci siamo rivisti quasi dopo un anno intero, aprendomi gli occhi su quanto tempo fosse trascorso e mandando in frantumi quella visione di felicità.
Mi sono quindi ritrovato ricatapultato in quella realtà che sia sentimentalmente che lavorativamente non mi apparteneva.
Ho vissuto il momento psicologicamente peggiore della mia vita, con i miei pensieri quasi totalmente rivolti al rimpianto di non aver fatto abbastanza; ho dovuto ricorrere ad un supporto psicologico.
Da allora è passato un anno, ho una nuova ragazza che mi fa sentire desiderato e pieno di attenzioni, e sto per cambiare lavoro e città; ma quando la mente, ormai per fortuna raramente, mi riporta indietro a quella storia, mi sento subito infelice, apatico e ricado in quell oblio, mi basta vedere una storia instagram della mia ex.
Ho paura di rivivere quanto successo l anno scorso, lasciandomi scivolare anche la nuova ragazza a causa di miei comportamenti (in poche parole mi isolo), che mi rendo conto sono infantili, ma che non riesco a cambiare.
Mi assalgono i dubbi e continuo a fare paragoni con l ex, idealizzandola e rimpiangendola.
È ormai un anno che cerco di dare un senso a quanto mi succede.
Sto per rivolgermi nuovamente ad uno specialista, ma vorrei che anche voi mi deste qualche consiglio analizzando quanto scritto.
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Apparentemente è rimasta la sua incapacità di elaborare e superare quanto le è successo, sia dal punto di vista professionale che affettivo. E di rendersi conto che il tempo non aspetta nessuno e che è del tutto improduttivo rimanere ancorati al passato, che tanto non si può cambiare.
Cosa che dovrebbe star facendo con lo specialista. Lo state facendo?
Cosa che dovrebbe star facendo con lo specialista. Lo state facendo?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 958 visite dal 02/10/2022.
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