La mia famiglia mi fa stare male
Salve, sono una ragazza di 24 anni e ho un grosso problema in famiglia nonché nella mia vita.
Quando ero piccola mio papà era molto aggressivo e irascibile, mia mamma invece ancora troppo legata alla sua famiglia di origine e al suo status di figlia piuttosto che alla famiglia che aveva lei creato.
Con il tempo le cose sono cambiate, mia mamma si è allontanata dalla sua famiglia a causa di alcuni problemi, ma questa situazione l’ha resa eccessivamente apprensiva, sospettosa, diffidente, cattiva oserei dire.
I miei genitori adesso hanno un bel rapporto ma si condizionano l’un l’altro convincendosi tra di loro di avere sempre ragione.
Nonostante io viva da 5 anni lontano da casa per via dell’università, loro vorrebbero avere il totale controllo sulla mia vita.
Ancora oggi mi impediscono di uscire per una passeggiata, mi vietano qualsiasi viaggio o giornata fuori porta senza darmi alcuna motivazione se non stai uscendo spesso, io domani lavoro".
Inoltre, mi screditano continuamente.
Per esempio, mi dicono che anche se sono sempre stata brava a scuola questo non significa che io sia intelligente, mettono in discussione il fatto che io possa piacere ad un ragazzo per la persona che sono ma ritengono che i ragazzi siano attratti dai miei soldi, un giorno sono stata un pomeriggio fuori casa con il mio fidanzato e mia mamma mi ha dato della put****.
Per quanto riguarda il mio fidanzato, fino a qualche mese fa i miei non erano assolutamente d’accordo su questa relazione in quanto ritenevano che lui non fosse abbastanza (ricco) per me.
Dopo averlo conosciuto bene si sono convinti e adesso quando c’è lui si comportano benissimo tant’è che nei momenti in cui siamo tutti insieme io sono felicissima.
Purtroppo però in sua assenza lo mettono sempre in discussione, quando sono con altre persone sottolineano il fatto che loro non condividono le scelte di loro figlia (fanno quindi riferimento al fidanzamento perché è l’unica scelta della mia vita che ho preso senza far decidere loro al posto mio), hanno anche degli attacchi di gelosia per il rapporto che ho con lui e mi dicono vai da lui che ti vuole bene davvero.
Io sto cercando di evitare discussioni perché alla fine io sono l’unica ad uscirne sconfitta e con gli occhi pieni di lacrime, quindi li aiuto nelle loro commissioni, sono affettuosa e cerco di creare dei momenti per stare insieme, tuttavia loro fanno sempre i risentiti nei miei confronti e la situazione non migliora.
Adesso inizierò a lavorare e loro mi hanno detto che non vorranno più mantenermi perché hanno già speso molto per me, però nonostante ciò pretendono che io rispetti comunque il loro volere e li ubbidisca finché non mi sposerò.
È una situazione davvero insostenibile per me, sto sempre male e sto vivendo di continue ansie.
Attualmente il mio fidanzato è l’unico mio punto di riferimento e ho paura di cosa possa succedere se dovessi lasciarmi.
Quando ero piccola mio papà era molto aggressivo e irascibile, mia mamma invece ancora troppo legata alla sua famiglia di origine e al suo status di figlia piuttosto che alla famiglia che aveva lei creato.
Con il tempo le cose sono cambiate, mia mamma si è allontanata dalla sua famiglia a causa di alcuni problemi, ma questa situazione l’ha resa eccessivamente apprensiva, sospettosa, diffidente, cattiva oserei dire.
I miei genitori adesso hanno un bel rapporto ma si condizionano l’un l’altro convincendosi tra di loro di avere sempre ragione.
Nonostante io viva da 5 anni lontano da casa per via dell’università, loro vorrebbero avere il totale controllo sulla mia vita.
Ancora oggi mi impediscono di uscire per una passeggiata, mi vietano qualsiasi viaggio o giornata fuori porta senza darmi alcuna motivazione se non stai uscendo spesso, io domani lavoro".
Inoltre, mi screditano continuamente.
Per esempio, mi dicono che anche se sono sempre stata brava a scuola questo non significa che io sia intelligente, mettono in discussione il fatto che io possa piacere ad un ragazzo per la persona che sono ma ritengono che i ragazzi siano attratti dai miei soldi, un giorno sono stata un pomeriggio fuori casa con il mio fidanzato e mia mamma mi ha dato della put****.
Per quanto riguarda il mio fidanzato, fino a qualche mese fa i miei non erano assolutamente d’accordo su questa relazione in quanto ritenevano che lui non fosse abbastanza (ricco) per me.
Dopo averlo conosciuto bene si sono convinti e adesso quando c’è lui si comportano benissimo tant’è che nei momenti in cui siamo tutti insieme io sono felicissima.
Purtroppo però in sua assenza lo mettono sempre in discussione, quando sono con altre persone sottolineano il fatto che loro non condividono le scelte di loro figlia (fanno quindi riferimento al fidanzamento perché è l’unica scelta della mia vita che ho preso senza far decidere loro al posto mio), hanno anche degli attacchi di gelosia per il rapporto che ho con lui e mi dicono vai da lui che ti vuole bene davvero.
Io sto cercando di evitare discussioni perché alla fine io sono l’unica ad uscirne sconfitta e con gli occhi pieni di lacrime, quindi li aiuto nelle loro commissioni, sono affettuosa e cerco di creare dei momenti per stare insieme, tuttavia loro fanno sempre i risentiti nei miei confronti e la situazione non migliora.
Adesso inizierò a lavorare e loro mi hanno detto che non vorranno più mantenermi perché hanno già speso molto per me, però nonostante ciò pretendono che io rispetti comunque il loro volere e li ubbidisca finché non mi sposerò.
È una situazione davvero insostenibile per me, sto sempre male e sto vivendo di continue ansie.
Attualmente il mio fidanzato è l’unico mio punto di riferimento e ho paura di cosa possa succedere se dovessi lasciarmi.
[#1]
Gentile utente,
Lei ha ormai 24 anni e da cinque anni vive fuori casa.
Eppure i Suoi riescono a controllarLa, a controllare le Sue passeggiate ed altro.
Non c'è mai un persecutore senza una vittima; intendo dire che Lei, pur essendosi allontanata geograficamente, i Suoi genitori se li porta dentro (noi Psy diciamo "interiorizzati") dato che evidentemente Lei comunica loro i Suoi spostamenti e le Sue attività giornaliere (perchè?).
Talvolta i cosiddetti bravi ragazzi e brave ragazze giustificano tutto ciò con un'esigenza di sincerità e lealtà verso i genitori; quando invece forse occorrerebbe agire mettendo in atto una sorta di "legittima difesa" della propria autonomia.
Per un certo verso è un vero peccato che Lei abbia finito l'Università, e che dunque non possa più fruire dello Sportello Psicologico gratuito che c'è in ogni Ateneo: Le sarebbe sicuramente di grande utilità un supporto psicologico, un aiuto specialistico per discernere le Sue legittime ragioni dalle esigenze dei Suoi genitori. Però anche nei Consultori Pubblici l'accesso allo Psicologo è libero, gratuito o dietro pagamento di un modesto ticket.
La incoraggio caldamente ad intraprendere tale via, per evitare che questa "situazione davvero insostenibile per me, sto sempre male e sto vivendo di continue ansie" possa danneggiarla in modo significativo:
.togliendole energie di vita e di gioia, che Le sono indispensabili per affrontare la nuova vita lavorativa,
.caricando il Suo rapporto affettivo di eccessivi pesi o aspettative..
Cari saluti.
Dott. Brunialti
Lei ha ormai 24 anni e da cinque anni vive fuori casa.
Eppure i Suoi riescono a controllarLa, a controllare le Sue passeggiate ed altro.
Non c'è mai un persecutore senza una vittima; intendo dire che Lei, pur essendosi allontanata geograficamente, i Suoi genitori se li porta dentro (noi Psy diciamo "interiorizzati") dato che evidentemente Lei comunica loro i Suoi spostamenti e le Sue attività giornaliere (perchè?).
Talvolta i cosiddetti bravi ragazzi e brave ragazze giustificano tutto ciò con un'esigenza di sincerità e lealtà verso i genitori; quando invece forse occorrerebbe agire mettendo in atto una sorta di "legittima difesa" della propria autonomia.
Per un certo verso è un vero peccato che Lei abbia finito l'Università, e che dunque non possa più fruire dello Sportello Psicologico gratuito che c'è in ogni Ateneo: Le sarebbe sicuramente di grande utilità un supporto psicologico, un aiuto specialistico per discernere le Sue legittime ragioni dalle esigenze dei Suoi genitori. Però anche nei Consultori Pubblici l'accesso allo Psicologo è libero, gratuito o dietro pagamento di un modesto ticket.
La incoraggio caldamente ad intraprendere tale via, per evitare che questa "situazione davvero insostenibile per me, sto sempre male e sto vivendo di continue ansie" possa danneggiarla in modo significativo:
.togliendole energie di vita e di gioia, che Le sono indispensabili per affrontare la nuova vita lavorativa,
.caricando il Suo rapporto affettivo di eccessivi pesi o aspettative..
Cari saluti.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
La ringrazio tanto Dottoressa per le parole e i suggerimenti.
Avevo già pensato di affidarmi ad un supporto psicologico in quanto ritengo che per la mia persona sia di grande aiuto (in passato ho già avuto esperienze di questo genere che però ho interrotto in quanto secondo i miei genitori "adesso stai bene").
Purtroppo sono consapevole del fatto che questo mio comportamento sia dovuto ad una continua ricerca di approvazione dei miei genitori (in quanto in passato mi sono sentita un peso e un errore), alla paura di sbagliare se faccio di testa mia (in quanto con le loro parole riescono a convincermi che se non li ascolto tutto andrà male).
Avevo già pensato di affidarmi ad un supporto psicologico in quanto ritengo che per la mia persona sia di grande aiuto (in passato ho già avuto esperienze di questo genere che però ho interrotto in quanto secondo i miei genitori "adesso stai bene").
Purtroppo sono consapevole del fatto che questo mio comportamento sia dovuto ad una continua ricerca di approvazione dei miei genitori (in quanto in passato mi sono sentita un peso e un errore), alla paura di sbagliare se faccio di testa mia (in quanto con le loro parole riescono a convincermi che se non li ascolto tutto andrà male).
[#3]
Cara utente,
Non ci rimane che auguraLe di cuore "Buon percorso!": è la via per l'autonomia.
Dott. Brunialti
Non ci rimane che auguraLe di cuore "Buon percorso!": è la via per l'autonomia.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.9k visite dal 17/09/2022.
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