Sensi di colpa verso mia madre e ricerca di indipendenza

Buonasera,
Ho 23 anni, da un mese ho iniziato un lavoro a tempo pieno in linea con ciò per cui ho studiato e mi sono laureata.
Con il mio ragazzo va tutto bene, lui vive da solo e ha un lavoro stabile, stiamo stiamo spesso in gruppo insieme agli amici ma anche da soli e in ogni occasione stiamo bene.
Quando sto con lui mi sento veramente leggera, la stanchezza o le preoccupazioni del lavoro mi pesano meno, stare a casa sua (che mi lascia usare senza problemi) mi fa sentire tranquilla e rilassata, tanto che ci passò sempre più tempo (lui vive vicino a dove lavoro, a dove abitano tutte le mie amiche) mentre casa mia è più distante e sempre vincolata dai mezzi di trasporto.
Il problema è che da un po’ di tempo mi sento presa dai sensi di colpa verso mia mamma: i miei genitori sono separati, lei si prende cura di me e mio fratello senza farci mancare niente, spesso però mi sembra che lei sia fredda e sotto sotto infastidita dal fatto che io sia spesso fuori casa, lei è molto spesso stressata per il lavoro e mi sembra che dal divorzio abbia questa visione cinica della vita e dell’amore, un’aria per me molto pesante, essendo io ormai una donna, che ha bisogno di credere nell’amore e nel futuro più di ogni altra cosa, sento il bisogno di una visione ottimista della vita, anche io ho molto sofferto la separazione dei miei e ho avuto periodi molto bui per questo, ma soprattutto perché mi sentivo la costante responsabilità di far stare bene mia mamma, di esserci, di fare ciò che la faceva star bene, forse in un po’ di convinzione che a vederla star bene sarei stata bene anche io.
Ora mi sento molto più cresciuta, vorrei non sentirmi irriconoscente o menefreghista se passo più tempo fuori con i miei amici e con il mio ragazzo, ogni tanto torno a casa anche se mi sentirei molto più felice nello stare insieme a loro e poi tornare in una casa, quella del mio ragazzo, semplicemente con dei ritmi miei, in cui posso sentirmi libera di fare tutto ciò che voglio (e preciso, mia madre non è una bacchettona ed è sempre stata molto aperta anche nell’invitare tante persone e quant’altro) e nella quale mi sento anche molto più comoda rispetto agli aspetti logistici della mia vita di cui accennavo prima.

Vorrei solo sentire di poter essere un po’ più indipendente da questo pensiero e da questo suo modo di essere, prima o poi dovremo crescere tutti e lasciare anche il nido?
Per lei ci sarei sempre, ma ho bisogno di trovare la mia pace e la mia visione della vita, anche di essere libera di sbagliare
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

di Sua madre Lei ci dice che ".. spesso però mi sembra che lei sia fredda e sotto sotto infastidita dal fatto che io sia spesso fuori casa..".
Può essere che sia proprio così.

La crescita dei figli, il fatto che il loro centro affettivo cominci ad essere fuori dalla famiglia, può mettere in crisi una madre single per così dire, una madre che ha dedicato loro tempo e energie - da sola dopo il divorzio - per non far mancare niente.
Mentre un figlio, una figlia, ha la percezione di "diventare più indipendente", per usare parole sue,
la madre vede il proprio mondo relazionale impoverirsi; sente che forse lo scopo della sua vita sta traballando. Non sa (ancora) come ristrutturare il proprio mondo interiore e relazionale.

Lei pensi che questa difficoltà ha un nome ben preciso: *Sindrome del nido vuoto, Empty Nest*. Sindrome ampiamente studiata in particolare dal punto di vista del vissuto delle madri.

Con ciò intendo dire che anche la Sua mamma avrà bisogno di una fase di ristrutturazione e di adattamento alla nuova inevitabile situazione faticosa; quella che per Lei al contrario è così evolutiva.

Quello che Lei ci ha scritto in chiusura:
"per lei ci sarei sempre",
gliel'ha detto apertamente in un momento di confidenza, con un abbraccio?

Saluti cordiali.
Dott.Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/