Bulimia!

Salve.
Soffro di disturbi alimentari da tanti anni, ed in particolare di bulimia da due. In questi ultimi due anni,ho notato che la fase bulimica non è mai stata così pronunciata come in questi ultimi mesi. Mangio e vomito quasi ogni giorno. Sarà assurdo,ma non vomito per dimagrire,anche perchè sostanzialmente non sono mai dimagrita di molto vomitando,anzi.
Insomma, non mi abbuffo nemmeno. Mangio qualcosa, tipo colazione biscotti, pranzo magari con carne, contorno e vomito, faccio spuntini e vomito.. insomma qualsiasi cibo che reputo off dai miei limiti ,lo mando fuori.
Vi dirò che provo una sensazione di felicità dopo averlo fatto.Il mio umore si rigenera, e da uno stato di angoscia, passa ad esser tranquillo. Il vuoto nello stomaco,mi fa stare bene. Ed anche se il giorno dopo sarei tipo un kilo in più nonostante abbia compensato,mi va bene uguale. Perchè è la sensazione ,o meglio l'illusione di sentire lo stomaco vuoto che mi piace,stimolandomi a tal punto di non poterne fare piu a meno.Sono esattamente due mesi,nello specifico,che vomito TUTTI i giorni, a volte anche piu volte al giorno.. oggi però non l'ho fatto. Insomma,in questa perversa follia, ho il comando della situazione. Sono una ''drogata'' consapevole,lucida. Ciò che faccio lo faccio perchè mi piace,perchè mifa stare bene,perchè mi fa bene. Però posso anche farne a meno.Non mi cambia. E' un impulso che macina. Se sono in giro un intera giornata fuori,non mi interessa e nemmeno ci penso, a meno che ovviamente non mangi tanto. Sarei ingrado di compensare anche nelle toilet pubbliche.

Sembro contraddittoria..è tutto così surreale.Non lo faccio per dimagrire,però se mangio rigetto. Ma allora cosa vuol dire?
Capita che quando sono nervosa,lo faccio ancor di più,o quando litigo con mia madre.. con la quale vivo un rapporto conflittuale.

Trovandomi, chiedo anche quanto: che cause può dare provocarsi tutti i giorni il vomito autoindotto (con spazzolino)?

Grazie mille

[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
lascio le risposte cruciali ai colleghi psicologi. Sconfino in psicologia solo per parlarle dei danni organici da vomito autoindotto. Iniziamo dal cavo orale dove lo smalto dei denti viene progressivamente eroso dall'acido dei succhi gastrici; da notare che lo smalto è un tessuto che non si rigenera. Le mucose della bocca e della lingua possono andare incontro a infiammazioni e nei casi più gravi piccole ulcerazioni. Passiamo all'esofago: a parte le alterazioni della motilità esofagea che possono anche essere trascurabili, è importante sottolineare che ogni episodio di vomito danneggia la parte bassa dell'esofago provocando con il tempo una esofagite (infiammazione dell'esofago) da reflusso. Lo stomaco perde tono ed elasticità per le continue dilatazioni e contrazioni da abbuffata/vomito. La perdita di sali minerali attraverso il vomito può portare disturbi muscolari (crampi, astenia) oppure nei casi più gravi può condurre ad alterazioni elettrolitiche che possono essere dannose per la contrattilità cardiaca. La pratica del vomito conduce con il tempo a squilibri nella compsizione di micro e macronutrienti assorbiti, per cui si possono manifestare sintomi e danni da iponutrizione/ipovitaminosi. Le consiglio di rivolgersi al più presto a specialisti competenti.
se vuole può leggere questo breve articolo informativo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/222-bulimia-nervosa.html
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Dr.ssa Romina Venti Psicologo, Psicoterapeuta 85 2
Cara ragazza,
dice di gestire la situazione anche se dice di soffrire di disturbi alimentari da tanti anni.

Non capisco bene se il suo problema sia realmente un disturbo alimentare o meno, naturalmente ho pochi dati a disposizione e non è possibile tramite web fare diagnosi, comunque mi sembra che le sue modalità di compenso siano più dovute ad ansia che ad una gestione del corpo, peso, cibo.
Quindi le consiglio, anche alla luce di ciò che ha detto il dott Martiadis, di contattare uno psicologo-psicoterapeuta esperto di disturbi del comportamento alimentare, per fare una diagnosi e una successiva psicoterapia.
E' sicuramente un problema che deve cercare di affrontare e risolvere, anche se in questo momento le dà sollievo è pericoloso per la sua salute.

distinti saluti

Dr.ssa Romina Venti
Psicologa-Psicoterapeuta familiare e sistemico-relazionale
Iscr.Ord.Psic.Umbria sez. A n°536
www.rominaventi.it

[#3]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..).Non lo faccio per dimagrire,però se mangio rigetto. Ma allora cosa vuol dire?(..)

gentile ragazza, esiste una condizione che alcuni autori oggi definiscono "sindrome da vomito" che, nonostante sia una pratica legata al cibo, ha come vero problema, proprio come dice lei, non la ricerca di un controllo del peso ma solo ed esclusivamente la ricerca del piacere che può essere provato nel solo atto di vomitare. ha sicuramente implicazioni psicologiche e deve essere necessariamente trattato sotto l'aspetto psicoterapico poichè tale comportameto assume via via una caratteristica molto simile alla dipendenza con tutte le pericolose conseguenze anche fisiche già citate dal dottor Martiadis.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, legga quest'articolo informativo, che è probabile si riferisca proprio al suo disturbo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/274-il-disturbo-da-vomiting.html

La informo che la psicoterapia a orientamento breve strategico ha protocolli specifici e collaudati per la sindrome da vomiting.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Beh intanto volevo ringraziare tutti i medici per avermi dato risposte in maniera così tempestiva.

Ho letto l'articolo che mi ha riportato il dottor Santocito, e devo dire che ha proprio centrato. Non potevo spiegare meglio il mio quadro..

Il punto però è che non voglio rivolgermi a psicologi / psichiatri o cliniche per disturbi del comportamento alimentare.

Da sola e sottolineo sola,sono riuscita a combattere anoressia, cicli di binge spaventosi e quant'altro, bulimia incontrollata compresa.

Ho il controllo totale del mio corpo,il mio cervello è in grado di comandare il corpo in tutti i sensi. La bulimia C'è. Ma è una bulimia che posso lasciare in qualsiasi momento. Pur sapendo che faccia assolutamente male quello che faccio io e mi fa star bene quando lo faccio.

E' il conflitto fra disgusto e piacere, l'ansia. A volte la domino in questo modo,altre in altri modi ancora..

[#6]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Pur sapendo che faccia assolutamente male quello che faccio io e mi fa star bene quando lo faccio.(..)

gentile ragazza, purtroppo questo è un atteggiamento tipico di chi è dipendente verso qualcosa (anche se tenderà a negare questo concetto). Mi permetta il paragone ma anche un tossicodipendente spesso fa affermazioni del genere :smetto quando voglio, quello che faccio lo faccio perchè mi piace.
senza rendersi conto che è la sua dipendenza che sta parlando e che i concetti che esprime, in realtà, fanno parte del suo quadro sintomatologico. Qunado si comincia a realizzare che in realtà non è vero che si possa riuscira a piacimento diventa troppo tardi. Lei afferma di aver vinto qualsiasi cosa, ma il problema è che la sua sintomatologia si sta solo trasformando e/o evolvendo ed è questa che sta vincendo poichè la sta facendo parlare per bocca sua dandole la convinzione illusoria di controllarla.
lei è libera di accettare o meno il discorso ma è necessario che sappia.
saluti
[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Il punto però è che non voglio rivolgermi a psicologi / psichiatri o cliniche per disturbi del comportamento alimentare. >>>

Bene, nessuno la obbligherà mai a farlo. Ma in questo lei non è diversa da tante altre sue "colleghe" che si rivolgono a noi, psicologi, solo per dirci: "io non ho bisogno dello psicologo". Proceda pure.

Cordiali saluti
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