Ansia e gruppo amici
Buongiorno,
sono una persona molto ansiosa di base, ma ultimamente (da un anno a questa parte) ho sviluppato un’ansia fortissima legata al mio gruppo di amici.
Siamo stati in vacanza insieme lo scorso anno e mi sono sentita costretta e vincolata da quello che volevano fare loro (andare a ballare ogni sera), e soprattutto incapace di controllare la situazione, di poter rientrare a casa quando e come preferivo (si tornava molto tardi, si stava in luoghi affollati, che a me non piace, e nonostante sapessero di questo mio disagio non mi sono venuti molto incontro).
Tornati dalla vacanza, la mia ansia è aumentata sempre più ogni volta che dovevo uscire con loro, e mi sono legata di più al gruppo di amici del mio ragazzo.
Inoltre, ho paura di guidare in posti lontani, in superstrada e da sola.
La sola idea mi mette moltissima ansia, e i miei amici (consci di questo) non sono molto d’aiuto, e ciò mi spinge ancor più a distaccarmene.
Potrei abbandonare il gruppo, o ancora meglio, parlarne prima di tutto con loro, ma mi sento giudicata soprattutto da uno di loro che mi tira frecciatine continuamente e non ha avuto molto rispetto nei miei confronti in altre situazioni (mi sono sentita dire frasi come "Ma tu e il tuo ragazzo mica durerete, non sarà la persona con cui avrai dei figli! ").
Mi sono anche chiesta se il mio fosse un problema che riguarda gli incontri sociali in generale, ma non è così perché, al di là della mia paura alla guida, non ho questa ansia quando devo uscire o rifiutare l’invito di altri miei amici o amiche.
Vorrei capire come convivere con l’ansia, perché non penso che possa mai scomparire del tutto, e come gestire questa situazione in particolare, che mi tedia ormai da mesi.
Mi sento anche molto dispiaciuta, da una parte, nei confronti dei miei amici, perché non vorrei che pensassero che non tengo a loro o che la relazione con il mio ragazzo mi abbia coinvolta tanto da trascurarli.
Ovviamente, come (credo) è normale che sia, mi sento estremamente coinvolta e innamorata, mi trovo davvero bene con lui e voglio costruire un futuro insieme.
Sento l’esigenza di passare del tempo insieme (un paio di sere in settimana e il weekend), ma nel caso delle altre amicizie riesco a organizzarmi tranquillamente e a creare uno spazio dedicato a loro.
È da tempo che rifletto sulla situazione: inizialmente pensavo di essere nel torto e di dover fare per forza "ciò che è giusto" (dedicare almeno una sera nel weekend al mio gruppo di amici).
Tuttavia, dopo mesi di riflessioni e ansie, ora penso di aver capito che devo fare ciò che mi fa stare meglio, non forzarmi a stare con persone che non mi fanno sentire in pace con me stessa.
Allo stesso tempo, però, vorrei risolvere la situazione e affrontarla.
Ps non ho tagliato le uscite con loro, ma ad oggi li vedo molto meno che prima: se prima ci si vedeva tutti i weekend o quasi (2/3 volte a settimana), ora li vedo una volta ogni 1/2 settimane, e non vado più in vacanza con loro
sono una persona molto ansiosa di base, ma ultimamente (da un anno a questa parte) ho sviluppato un’ansia fortissima legata al mio gruppo di amici.
Siamo stati in vacanza insieme lo scorso anno e mi sono sentita costretta e vincolata da quello che volevano fare loro (andare a ballare ogni sera), e soprattutto incapace di controllare la situazione, di poter rientrare a casa quando e come preferivo (si tornava molto tardi, si stava in luoghi affollati, che a me non piace, e nonostante sapessero di questo mio disagio non mi sono venuti molto incontro).
Tornati dalla vacanza, la mia ansia è aumentata sempre più ogni volta che dovevo uscire con loro, e mi sono legata di più al gruppo di amici del mio ragazzo.
Inoltre, ho paura di guidare in posti lontani, in superstrada e da sola.
La sola idea mi mette moltissima ansia, e i miei amici (consci di questo) non sono molto d’aiuto, e ciò mi spinge ancor più a distaccarmene.
Potrei abbandonare il gruppo, o ancora meglio, parlarne prima di tutto con loro, ma mi sento giudicata soprattutto da uno di loro che mi tira frecciatine continuamente e non ha avuto molto rispetto nei miei confronti in altre situazioni (mi sono sentita dire frasi come "Ma tu e il tuo ragazzo mica durerete, non sarà la persona con cui avrai dei figli! ").
Mi sono anche chiesta se il mio fosse un problema che riguarda gli incontri sociali in generale, ma non è così perché, al di là della mia paura alla guida, non ho questa ansia quando devo uscire o rifiutare l’invito di altri miei amici o amiche.
Vorrei capire come convivere con l’ansia, perché non penso che possa mai scomparire del tutto, e come gestire questa situazione in particolare, che mi tedia ormai da mesi.
Mi sento anche molto dispiaciuta, da una parte, nei confronti dei miei amici, perché non vorrei che pensassero che non tengo a loro o che la relazione con il mio ragazzo mi abbia coinvolta tanto da trascurarli.
Ovviamente, come (credo) è normale che sia, mi sento estremamente coinvolta e innamorata, mi trovo davvero bene con lui e voglio costruire un futuro insieme.
Sento l’esigenza di passare del tempo insieme (un paio di sere in settimana e il weekend), ma nel caso delle altre amicizie riesco a organizzarmi tranquillamente e a creare uno spazio dedicato a loro.
È da tempo che rifletto sulla situazione: inizialmente pensavo di essere nel torto e di dover fare per forza "ciò che è giusto" (dedicare almeno una sera nel weekend al mio gruppo di amici).
Tuttavia, dopo mesi di riflessioni e ansie, ora penso di aver capito che devo fare ciò che mi fa stare meglio, non forzarmi a stare con persone che non mi fanno sentire in pace con me stessa.
Allo stesso tempo, però, vorrei risolvere la situazione e affrontarla.
Ps non ho tagliato le uscite con loro, ma ad oggi li vedo molto meno che prima: se prima ci si vedeva tutti i weekend o quasi (2/3 volte a settimana), ora li vedo una volta ogni 1/2 settimane, e non vado più in vacanza con loro
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Buongiorno,
"Dopo mesi di riflessioni e ansie, ora penso di aver capito che devo fare ciò che mi fa stare meglio, non forzarmi a stare con persone che non mi fanno sentire in pace con me stessa".
Sue parole. Le risposte ce le ha già. L'amicizia è un sentimento che arricchisce, permette lo scambio e la comprensione e può viaggiare in parallelo con una relazione d'amore, ovvero l'una non esclude l'altra ma ci si accompagna nei vari momenti della vita; gli amici sanno starci vicini e capirci anche quando abbiamo una relazione d'amore ed i tempi di frequentazione cambiano.
Detto ciò credo abbia già capito chi può definire amico e chi no e che non necessariamente gli amici che si frequentavano anni fà debbano rimanere per sempre.Non è detto che le frequentazioni dei 16 anni ci stiano bene oggi come allora. Si cambia e magari in modi differenti e non più compatibili. La situazione non credo vada risolta ma accettata, con le modalità per lei più corrette.
Altro discorso su cui lavorare è l'ansia che riferisce. Qual è stato il suo esordio? Da quanto tempo la affligge? In quali situazioni? Provi a porsi queste domande, c'è sempre un motivo (o più di uno) che ci porta a reagire con stati ansiosi o paure e non credo siano solo le sue amicizie.
Le auguro il meglio in ogni ambito.
FC
"Dopo mesi di riflessioni e ansie, ora penso di aver capito che devo fare ciò che mi fa stare meglio, non forzarmi a stare con persone che non mi fanno sentire in pace con me stessa".
Sue parole. Le risposte ce le ha già. L'amicizia è un sentimento che arricchisce, permette lo scambio e la comprensione e può viaggiare in parallelo con una relazione d'amore, ovvero l'una non esclude l'altra ma ci si accompagna nei vari momenti della vita; gli amici sanno starci vicini e capirci anche quando abbiamo una relazione d'amore ed i tempi di frequentazione cambiano.
Detto ciò credo abbia già capito chi può definire amico e chi no e che non necessariamente gli amici che si frequentavano anni fà debbano rimanere per sempre.Non è detto che le frequentazioni dei 16 anni ci stiano bene oggi come allora. Si cambia e magari in modi differenti e non più compatibili. La situazione non credo vada risolta ma accettata, con le modalità per lei più corrette.
Altro discorso su cui lavorare è l'ansia che riferisce. Qual è stato il suo esordio? Da quanto tempo la affligge? In quali situazioni? Provi a porsi queste domande, c'è sempre un motivo (o più di uno) che ci porta a reagire con stati ansiosi o paure e non credo siano solo le sue amicizie.
Le auguro il meglio in ogni ambito.
FC
Dr.ssa Dederica Cairoli
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 06/09/2022.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.