Famiglie allargate
Ho 36 anni e un bimbo di 2 anni.
Da un po’ di tempo sto con un uomo di 40 separato con una figlia di 9 anni.
Ho due problemi, del primo me ne vergogno perché so che è sbagliato, ma mi fa stare proprio male.
Io sono gelosissima della sua vita precedente, della sua ex moglie, che sta sempre in mezzo ai piedi, di tutto quello che hanno vissuto insieme, del fatto che si sono sposati sopratutto, sarebbe stato il mio sogno e lo sogno con lui (io ho avuto solo una convivenza), quindi mi sento sempre la seconda scelta, la terza incomoda, una che sta fuori dal loro nucleo.
E poi il secondo problema è che stiamo cercando di viverci con i bambini, andiamo a cena fuori insieme, al parco giochi, ma nonostante la differenza di età è difficile, sopratutto per la bimba che tollera poco mio figlio che vuole giocare con lei, che la chiama in continuazione, che gioca con il suo cane probabilmente è un discorso di gelosia è la capisco.
Però ecco oggi sono veramente sconfortata, io e lui parliamo di convivenza e di progetti,
Ma con questa situazione non so proprio come sarà possibile.
Grazie per il consulto
Da un po’ di tempo sto con un uomo di 40 separato con una figlia di 9 anni.
Ho due problemi, del primo me ne vergogno perché so che è sbagliato, ma mi fa stare proprio male.
Io sono gelosissima della sua vita precedente, della sua ex moglie, che sta sempre in mezzo ai piedi, di tutto quello che hanno vissuto insieme, del fatto che si sono sposati sopratutto, sarebbe stato il mio sogno e lo sogno con lui (io ho avuto solo una convivenza), quindi mi sento sempre la seconda scelta, la terza incomoda, una che sta fuori dal loro nucleo.
E poi il secondo problema è che stiamo cercando di viverci con i bambini, andiamo a cena fuori insieme, al parco giochi, ma nonostante la differenza di età è difficile, sopratutto per la bimba che tollera poco mio figlio che vuole giocare con lei, che la chiama in continuazione, che gioca con il suo cane probabilmente è un discorso di gelosia è la capisco.
Però ecco oggi sono veramente sconfortata, io e lui parliamo di convivenza e di progetti,
Ma con questa situazione non so proprio come sarà possibile.
Grazie per il consulto
[#1]
Gentile utente,
dalle cose che scrive, lei sembra soprattutto demoralizzata.
Forse un seguito di circostanze sfavorevoli, l'impegno che comporta la cura di un bambino piccolo nelle vesti di madre single, o altro che non sappiamo, le fanno guardare il mondo, e sé stessa, con un certo pessimismo.
Ha un partner ma scrive che è "gelosissima della sua vita precedente, della sua ex moglie, che sta sempre in mezzo ai piedi, di tutto quello che hanno vissuto insieme, del fatto che si sono sposati sopratutto", e via con altre osservazioni che testimoniano, più che gelosia, un'amara invidia verso cose che lei ritiene le siano state precluse.
Potrebbe invece guardare le cose dal versante opposto: c'era una volta una moglie, ma il matrimonio non l'ha salvata dal trovarsi sola; il suo ex marito non ama più lei, ma un'altra.
Forse dovrebbe piuttosto provare compassione per questa donna, visto che al momento la tenerezza, la passione, i progetti di una vita assieme e le passeggiate coi bambini nel parco non sono più di quella ex moglie, ma suoi, gentile utente. Come si può essere invidiosi -o come lei dice 'gelosi'- di qualcuno che non ha più quello che noi invece abbiamo?
In quest'ottica più realistica, meno pessimista verso sé stessa, lei potrebbe capire meglio anche i disagi della figlia del suo compagno. Come pensa che si senta una preadolescente che non ha più a casa il suo papà, che lo vede innamorato, solidale, complice di una donna che non è sua madre? Che perfino vede un rivale, per forza vincente perché tanto più piccolo, e quindi oggetto di più attenzioni di quante ne vengano riservate a lei, che per il suo papà dovrebbe essere ancora la sua bambina?
Tra l'altro lei scrive: "nonostante la differenza di età è difficile, sopratutto per la bimba che tollera poco mio figlio che vuole giocare con lei, che la chiama in continuazione, che gioca con il suo cane"...
Prima cosa, la differenza d'età non fa di una bambina di nove anni un'adulta capace di comprensione. Seconda cosa, un bimbo di due anni può e deve essere l'amore della sua mamma, ma per gli estranei può essere una seccatura e per una preadolescente una spina nel fianco: lei stessa ci scrive che suo figlio vuole sempre giocare con la bambina, la chiama in continuazione, gioca col suo cane, tutto con l'invadenza dei piccolissimi.
Ora, questo è fastidioso per la mamma, se protratto, irritante per adulti che non siano parenti stretti; non crede che per una bambina che vorrebbe stare col suo papà, al centro della sua attenzione, un piccolino di due anni che invade tutti i suoi spazi sia una vera piaga?
Per concludere: senza lasciarsi sconfortare, occorre affrontare le situazioni con realismo. I problemi si risolvono guardandoli in faccia, non facendo finta che non esistano.
Il vostro voler "viverci con i bambini" può essere un'idea prematura, o direttamente una cattiva idea. Lei ha un figlio, che immagino abbia un papà; il suo nuovo compagno ha una figlia che ha una mamma. Non intorbidate le acque: per i bambini è abbastanza doloroso sentire la coppia genitoriale divisa e spesso ostile; figuriamoci se possono accettare di 'sostituire' il proprio genitore con un estraneo/a, specie se quest'altra persona ha propri figli.
In caso di separazione è bene riservare ai figli uno spazio di attenzione e di ascolto, senza trascinarli in nuove relazioni che non hanno cercato e non possono apprezzare.
Naturalmente una consulenza con un terapeuta di coppia o familiare è opportuna, specialmente quando ci sono figli.
Si spera che sia lei che il suo compagno abbiate già fruito di questa consulenza al momento di separarvi dai vostri precedenti partner. Ora è il momento di pensarci anche per voi due: a maggior ragione perché lei è così sconfortata.
Auguri; ci tenga al corrente.
dalle cose che scrive, lei sembra soprattutto demoralizzata.
Forse un seguito di circostanze sfavorevoli, l'impegno che comporta la cura di un bambino piccolo nelle vesti di madre single, o altro che non sappiamo, le fanno guardare il mondo, e sé stessa, con un certo pessimismo.
Ha un partner ma scrive che è "gelosissima della sua vita precedente, della sua ex moglie, che sta sempre in mezzo ai piedi, di tutto quello che hanno vissuto insieme, del fatto che si sono sposati sopratutto", e via con altre osservazioni che testimoniano, più che gelosia, un'amara invidia verso cose che lei ritiene le siano state precluse.
Potrebbe invece guardare le cose dal versante opposto: c'era una volta una moglie, ma il matrimonio non l'ha salvata dal trovarsi sola; il suo ex marito non ama più lei, ma un'altra.
Forse dovrebbe piuttosto provare compassione per questa donna, visto che al momento la tenerezza, la passione, i progetti di una vita assieme e le passeggiate coi bambini nel parco non sono più di quella ex moglie, ma suoi, gentile utente. Come si può essere invidiosi -o come lei dice 'gelosi'- di qualcuno che non ha più quello che noi invece abbiamo?
In quest'ottica più realistica, meno pessimista verso sé stessa, lei potrebbe capire meglio anche i disagi della figlia del suo compagno. Come pensa che si senta una preadolescente che non ha più a casa il suo papà, che lo vede innamorato, solidale, complice di una donna che non è sua madre? Che perfino vede un rivale, per forza vincente perché tanto più piccolo, e quindi oggetto di più attenzioni di quante ne vengano riservate a lei, che per il suo papà dovrebbe essere ancora la sua bambina?
Tra l'altro lei scrive: "nonostante la differenza di età è difficile, sopratutto per la bimba che tollera poco mio figlio che vuole giocare con lei, che la chiama in continuazione, che gioca con il suo cane"...
Prima cosa, la differenza d'età non fa di una bambina di nove anni un'adulta capace di comprensione. Seconda cosa, un bimbo di due anni può e deve essere l'amore della sua mamma, ma per gli estranei può essere una seccatura e per una preadolescente una spina nel fianco: lei stessa ci scrive che suo figlio vuole sempre giocare con la bambina, la chiama in continuazione, gioca col suo cane, tutto con l'invadenza dei piccolissimi.
Ora, questo è fastidioso per la mamma, se protratto, irritante per adulti che non siano parenti stretti; non crede che per una bambina che vorrebbe stare col suo papà, al centro della sua attenzione, un piccolino di due anni che invade tutti i suoi spazi sia una vera piaga?
Per concludere: senza lasciarsi sconfortare, occorre affrontare le situazioni con realismo. I problemi si risolvono guardandoli in faccia, non facendo finta che non esistano.
Il vostro voler "viverci con i bambini" può essere un'idea prematura, o direttamente una cattiva idea. Lei ha un figlio, che immagino abbia un papà; il suo nuovo compagno ha una figlia che ha una mamma. Non intorbidate le acque: per i bambini è abbastanza doloroso sentire la coppia genitoriale divisa e spesso ostile; figuriamoci se possono accettare di 'sostituire' il proprio genitore con un estraneo/a, specie se quest'altra persona ha propri figli.
In caso di separazione è bene riservare ai figli uno spazio di attenzione e di ascolto, senza trascinarli in nuove relazioni che non hanno cercato e non possono apprezzare.
Naturalmente una consulenza con un terapeuta di coppia o familiare è opportuna, specialmente quando ci sono figli.
Si spera che sia lei che il suo compagno abbiate già fruito di questa consulenza al momento di separarvi dai vostri precedenti partner. Ora è il momento di pensarci anche per voi due: a maggior ragione perché lei è così sconfortata.
Auguri; ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 04/09/2022.
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