Non so più se fidarmi del mio medico
Gentili dottori, ho un problema un po’ personale.
Non è urgente o un vero e proprio problema psicologico, ma più una necessità di un consiglio sulla base di un vostro parere esperto.
Sono una ragazza di quasi 21 anni incline a sviluppare problemi ginecologici di varia natura.
Fino a qualche mese fa non lavoravo e non avevo la possibilità di fare visite private, motivo per cui la mia prima visita ginecologica (non privata) è stata all’età di 19 anni, ma non mi ci trovai molto bene perché purtroppo i servizi sanitari pubblici (di qualsiasi tipo) prestati nella mia città sono pressoché inabili o il paziente viene trattato con superficialità (come ho avuto la sensazione di essere trattata).
Per questo motivo, ho avvertito la necessità di trovare un lavoro che mi abbia permesso la possibilità di effettuare delle visite da un professionista.
Così ho scelto la mia ginecologa, colei che sembrava più adatta a riconoscere e trattare le mie problematiche.
Dopo una prima visita ero contenta, è giovane, brava e anche rinomata.
Purtroppo però dopo qualche mese mi sono ammalata e ho provato a contattarla più volte per farmi spiegare, ma lei niente.
Dopo un ulteriore tentativo (cosa che odio fare) lei mi ha risposto in maniera molto fredda, quasi a rispondermi tanto per.
Io di natura tendo a non insistere, ma mi ha assalito un senso di rabbia e frustrazione incredibile.
Non sono una persona che pretende, ma avendo problemi spesso di questa natura, vorrei che il mio ginecologo fosse disponibile, che risponda entro i limiti del possibile, non che mi faccia aggravare i sintomi come in questo caso.
Eppure sembrava brava.
Non so perché, ma questo evento (pensavo di aver trovato una persona seria) mi getta di nuovo nello sconforto di non essere riuscita a trovare una persona che mi sappia curare.
Questo sconforto lo ritrovo anche in altri cittadini come me.
Adesso dovrò di nuovo cercare, trovare finalmente un medico che mi trasmetta fiducia.
Ma più di tutto, mi sono messa a pensare quanto sia difficile per persone umili la vita in generale.
Anche se, la mia ginecologa viene pagata anche profumatamente.
Scusate per essermi dilungata, ma ho perso la fiducia e la speranza nelle persone.
In questa vita non c’è più niente di umano.
Cosa dovrei fare?
Cambiare medico?
Oppure sono tutti così ormai?
Cordiali saluti
Non è urgente o un vero e proprio problema psicologico, ma più una necessità di un consiglio sulla base di un vostro parere esperto.
Sono una ragazza di quasi 21 anni incline a sviluppare problemi ginecologici di varia natura.
Fino a qualche mese fa non lavoravo e non avevo la possibilità di fare visite private, motivo per cui la mia prima visita ginecologica (non privata) è stata all’età di 19 anni, ma non mi ci trovai molto bene perché purtroppo i servizi sanitari pubblici (di qualsiasi tipo) prestati nella mia città sono pressoché inabili o il paziente viene trattato con superficialità (come ho avuto la sensazione di essere trattata).
Per questo motivo, ho avvertito la necessità di trovare un lavoro che mi abbia permesso la possibilità di effettuare delle visite da un professionista.
Così ho scelto la mia ginecologa, colei che sembrava più adatta a riconoscere e trattare le mie problematiche.
Dopo una prima visita ero contenta, è giovane, brava e anche rinomata.
Purtroppo però dopo qualche mese mi sono ammalata e ho provato a contattarla più volte per farmi spiegare, ma lei niente.
Dopo un ulteriore tentativo (cosa che odio fare) lei mi ha risposto in maniera molto fredda, quasi a rispondermi tanto per.
Io di natura tendo a non insistere, ma mi ha assalito un senso di rabbia e frustrazione incredibile.
Non sono una persona che pretende, ma avendo problemi spesso di questa natura, vorrei che il mio ginecologo fosse disponibile, che risponda entro i limiti del possibile, non che mi faccia aggravare i sintomi come in questo caso.
Eppure sembrava brava.
Non so perché, ma questo evento (pensavo di aver trovato una persona seria) mi getta di nuovo nello sconforto di non essere riuscita a trovare una persona che mi sappia curare.
Questo sconforto lo ritrovo anche in altri cittadini come me.
Adesso dovrò di nuovo cercare, trovare finalmente un medico che mi trasmetta fiducia.
Ma più di tutto, mi sono messa a pensare quanto sia difficile per persone umili la vita in generale.
Anche se, la mia ginecologa viene pagata anche profumatamente.
Scusate per essermi dilungata, ma ho perso la fiducia e la speranza nelle persone.
In questa vita non c’è più niente di umano.
Cosa dovrei fare?
Cambiare medico?
Oppure sono tutti così ormai?
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
il rapporto tra medico e paziente si avvale di informazioni sulla fama del professionista, ma in seguito anche sulla fiducia e la comprensione, direi reciproca.
A quanto pare, lei ha trovato una ginecologa brava, ma non disponibile a consulti online o attraverso messaggi, e questo l'ha fatta sentire incompresa, abbandonata; però quali erano i patti tra di voi?
Non tutti i professionisti accettano di effettuare diagnosi e prescrivere terapie al di fuori della visita, e questa mi sembra una prova di serietà. Una malattia sopravvenuta non può servirsi delle informazioni acquisite in una visita di sei mesi prima, non le pare?
Il mio suggerimento è quello di parlare alla sua ginecologa, dopo aver prenotato una visita, nel corso di quest'ultima. In caso di incomprensione o di disparità di vedute, si rivolga ai servizi pubblici, sia alle ASL che negli ospedali, specie in quelli universitari. Anche alcune cliniche private sono convenzionate. Non posso credere che nella grande città in cui vive non sia possibile fruire di questi servizi.
Auguri. Se può, ci tenga al corrente.
il rapporto tra medico e paziente si avvale di informazioni sulla fama del professionista, ma in seguito anche sulla fiducia e la comprensione, direi reciproca.
A quanto pare, lei ha trovato una ginecologa brava, ma non disponibile a consulti online o attraverso messaggi, e questo l'ha fatta sentire incompresa, abbandonata; però quali erano i patti tra di voi?
Non tutti i professionisti accettano di effettuare diagnosi e prescrivere terapie al di fuori della visita, e questa mi sembra una prova di serietà. Una malattia sopravvenuta non può servirsi delle informazioni acquisite in una visita di sei mesi prima, non le pare?
Il mio suggerimento è quello di parlare alla sua ginecologa, dopo aver prenotato una visita, nel corso di quest'ultima. In caso di incomprensione o di disparità di vedute, si rivolga ai servizi pubblici, sia alle ASL che negli ospedali, specie in quelli universitari. Anche alcune cliniche private sono convenzionate. Non posso credere che nella grande città in cui vive non sia possibile fruire di questi servizi.
Auguri. Se può, ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Gentile utente,
non capisco.
Lei scrive: "ho provato a contattarla più volte per farmi spiegare"; ciò significa che Lei ha telefonato due volte
- per prendere un appuntamento in presenza,
- oppure per chiedere chiarimenti telefonici su un disturbo nuovo che la ginecologa non aveva ancora avuto modo di vedere di persona attraverso una visita?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
non capisco.
Lei scrive: "ho provato a contattarla più volte per farmi spiegare"; ciò significa che Lei ha telefonato due volte
- per prendere un appuntamento in presenza,
- oppure per chiedere chiarimenti telefonici su un disturbo nuovo che la ginecologa non aveva ancora avuto modo di vedere di persona attraverso una visita?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Ex utente
Gentilissime, vi ringrazio per la risposta. Circa due mesi fa ho effettuato una visita completa con la dottoressa (con pap test incluso). Dopo qualche settimana mi è arrivato l’esito e mi aveva rivelato un’anomalia, che ho fatto presente alla ginecologa, senza ricevere risposta. Passa un altro mese e accuso sintomi come prurito, motivo per cui l’ho ricontatta (mi ha risposto dicendomi che mi avrebbe chiamata dopo un’oretta, ma non l’ha più fatto). Nel frattempo, i sintomi da prurito mi si sono aggravati, e a distanza di ulteriori settimane, in preda all’ansia, l’ho ricontattata sia per sapere i risultati del pap test, sia per i sintomi. Lei mi ha dato una cura e per l’anomalia riscontrata nel test, una colposcopia (non in ospedale, ma privata da lei).
Mia madre, avrebbe voluto chiarire la diagnosi e la prescrizione della colposcopia per capirci meglio, ma senza ottenere risposta.
È stata proprio mia madre, infatti, a consigliarmi di cambiare medico. Anche se ho paura di affidarmi a qualcuno che non mi sappia curare
Mia madre, avrebbe voluto chiarire la diagnosi e la prescrizione della colposcopia per capirci meglio, ma senza ottenere risposta.
È stata proprio mia madre, infatti, a consigliarmi di cambiare medico. Anche se ho paura di affidarmi a qualcuno che non mi sappia curare
[#5]
Condivido la risposta della Collega in #1.
Fin quando non ci si spiega di persona in presenza, può succedere di non capire le motivazioni del/la professionista.
D'altra parte noi da questa postazione online non riusciamo a sapere se la ginecologa in oggetto sia il medico adatto a Lei, e ci dispiace dei limiti del mezzo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Fin quando non ci si spiega di persona in presenza, può succedere di non capire le motivazioni del/la professionista.
D'altra parte noi da questa postazione online non riusciamo a sapere se la ginecologa in oggetto sia il medico adatto a Lei, e ci dispiace dei limiti del mezzo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#6]
Gentile utente,
dopo i suoi chiarimenti ribadisco che è opportuno accedere ai servizi pubblici: l'occasione le è offerta dalla colposcopia, esame costoso che viene eseguito bene nell'ambulatorio ginecologico di un ospedale.
Questo può anche aiutarla a superare la sua sfiducia nel servizio pubblico.
Tanti auguri.
P.S. Le consiglio caldamente di inviare il suo Pap test anche ai ginecologi di Medicitalia.
dopo i suoi chiarimenti ribadisco che è opportuno accedere ai servizi pubblici: l'occasione le è offerta dalla colposcopia, esame costoso che viene eseguito bene nell'ambulatorio ginecologico di un ospedale.
Questo può anche aiutarla a superare la sua sfiducia nel servizio pubblico.
Tanti auguri.
P.S. Le consiglio caldamente di inviare il suo Pap test anche ai ginecologi di Medicitalia.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.6k visite dal 30/08/2022.
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