Doc da relazione, risoluzione?
Buongiorno.
Premetto che non cerco una diagnosi ma solo un parere La faccio breve: ho 23 anni e mi è stato diagnosticato il doc (da relazione), relativamente alla mia situazione con un ragazzo, che ho sempre amato (il primo) e nei confronti del quale sono stata assalita da potenti dubbi infondati.
Tutto questo è iniziato un mese fa; Non studiavo, non mangiavo e non dormivo.
Il terapista mi ha consigliato di non evitare le situazioni, ma viverle giorno per giorno, fregandosene dei pensieri, se vogliono venire vengono, altrimenti meglio così.
Sta andando abbastanza bene.
Lui mi trova migliorata, mangio e studio.
Non ho più dubbi sul mio amore, però vi spiego: il mio comportamento ossessivo consisteva nel forzarmi a provare qualcosa vendendolo, scannerizzandomi.
Prima era istintivo, neanche mi facevo la domanda, ero felice ogni volta.
Poi, non so come, ho iniziato a scannerizzarmi.
Ad oggi la situazione è altalenante: sicuramente meglio di prima.
Non ho dubbi ossessivi, ho giorni felicissimi (contrariamente a prima, che era solo ansia e panico costante), non ho quasi più ansia, ho però dei momenti down, dei brutti momenti in cui lo vedo e una voce dentro di me mi dice sforzati a provare qualcosa, a sentire le farfalle.
Questa voce non riesco a toglierla sebbene sia meno invalidante.
Credete sia la strada giusta?
Credete possa risolversi?
La via della guarigione è solo in salita o comprende anche down?
A volte sto benissimo, anche meglio di prima, a volte sto male (ma non malissimo).
Probabilmente una fattore molto importante è anche il fatto che io sono sempre stata abituata a sentire le farfalle, altrimenti non è amore.
Anche se nei momenti in cui sono tranquilla, mi rendo conto di provare gli stessi sentimenti, anche senza farfalle, forse perché si sono evoluti.
Credo che da una parte ci sia un’evoluzione, dall’altro ci sia il doc.
Potete darmi un vostro parere?
Premetto che non cerco una diagnosi ma solo un parere La faccio breve: ho 23 anni e mi è stato diagnosticato il doc (da relazione), relativamente alla mia situazione con un ragazzo, che ho sempre amato (il primo) e nei confronti del quale sono stata assalita da potenti dubbi infondati.
Tutto questo è iniziato un mese fa; Non studiavo, non mangiavo e non dormivo.
Il terapista mi ha consigliato di non evitare le situazioni, ma viverle giorno per giorno, fregandosene dei pensieri, se vogliono venire vengono, altrimenti meglio così.
Sta andando abbastanza bene.
Lui mi trova migliorata, mangio e studio.
Non ho più dubbi sul mio amore, però vi spiego: il mio comportamento ossessivo consisteva nel forzarmi a provare qualcosa vendendolo, scannerizzandomi.
Prima era istintivo, neanche mi facevo la domanda, ero felice ogni volta.
Poi, non so come, ho iniziato a scannerizzarmi.
Ad oggi la situazione è altalenante: sicuramente meglio di prima.
Non ho dubbi ossessivi, ho giorni felicissimi (contrariamente a prima, che era solo ansia e panico costante), non ho quasi più ansia, ho però dei momenti down, dei brutti momenti in cui lo vedo e una voce dentro di me mi dice sforzati a provare qualcosa, a sentire le farfalle.
Questa voce non riesco a toglierla sebbene sia meno invalidante.
Credete sia la strada giusta?
Credete possa risolversi?
La via della guarigione è solo in salita o comprende anche down?
A volte sto benissimo, anche meglio di prima, a volte sto male (ma non malissimo).
Probabilmente una fattore molto importante è anche il fatto che io sono sempre stata abituata a sentire le farfalle, altrimenti non è amore.
Anche se nei momenti in cui sono tranquilla, mi rendo conto di provare gli stessi sentimenti, anche senza farfalle, forse perché si sono evoluti.
Credo che da una parte ci sia un’evoluzione, dall’altro ci sia il doc.
Potete darmi un vostro parere?
[#1]
>>> Credo che da una parte ci sia un’evoluzione, dall’altro ci sia il doc
Potrebbero facilmente essere vere entrambe. Il disturbo ossessivo è multiforme e può presentarsi sia come dubbi insistenti, sia come impulso mentale a fare cose fuori dall'ordinario, sia come pensieri intrusivi, sia come perfezionismo, sia come bisogno di controllare ecc.
I disturbi d'ansia in generale e quelli ossessivi in particolare tendono appunto a evolversi, a mutare forma nel tempo. Ma è sempre la stessa tendenza ossessiva alla base quella che va risolta.
>>> Credete possa risolversi?
Da solo, no.
I disturbi d'ansia non risolti o non curati adeguatamente quasi sempre tendono a peggiorare e diventare più insistenti e limitanti, e a radicarsi.
>>> La via della guarigione è solo in salita o comprende anche down?
La via verso il superamento di <qualsiasi> problema psicologico - ma potremmo dire di qualunque problema umano - è fatta di alti e bassi.
Aspettarsi la linea retta che sale da destra verso sinistra è perfezionismo, cioè ossessività.
Potrebbero facilmente essere vere entrambe. Il disturbo ossessivo è multiforme e può presentarsi sia come dubbi insistenti, sia come impulso mentale a fare cose fuori dall'ordinario, sia come pensieri intrusivi, sia come perfezionismo, sia come bisogno di controllare ecc.
I disturbi d'ansia in generale e quelli ossessivi in particolare tendono appunto a evolversi, a mutare forma nel tempo. Ma è sempre la stessa tendenza ossessiva alla base quella che va risolta.
>>> Credete possa risolversi?
Da solo, no.
I disturbi d'ansia non risolti o non curati adeguatamente quasi sempre tendono a peggiorare e diventare più insistenti e limitanti, e a radicarsi.
>>> La via della guarigione è solo in salita o comprende anche down?
La via verso il superamento di <qualsiasi> problema psicologico - ma potremmo dire di qualunque problema umano - è fatta di alti e bassi.
Aspettarsi la linea retta che sale da destra verso sinistra è perfezionismo, cioè ossessività.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Buona sera dottore, è vero, io sono una persona abbastanza perfezionista, però questo non significa che io stia seduta ad attendere che il disturbo passi, semplicemente ogni volta che vedo qualcosa relativo a questa persona, scatta in me il pensiero di dover sentire le stesse emozioni ogni volta. Il mio terapeuta mi ha detto che l’unico modo per gestire i pensieri intrusivi sia lasciarli scorrere, senza attribuire loro un particolare significato, sapendo che esistono alti e bassi e soprattutto non evitando le situazioni temute, vivendo come se niente fosse, facendo quel che si vuole fare.e ogni volta che si presenta un pensiero, lasciarlo fluire. E soprattutto non farsi prendere dall’ansia. Infatti questa è la prima cosa che noto, l’ansia è molto diminuita, a tratti è quasi nulla, a tratti riesco a fregarmene dei miei pensieri. Solo che ho paura di essere in questa situazione di limbo per sempre. Ho avuto tanti altri tipi di DOC, sempre mentali, non del tipo devo fare questa cosa a tot volte ma era più un devo fare questa cosa finché non mi sento di averla fatta nel modo corretto. Dopo circa due o tre volte che non attuavo la compulsione, sparivano da soli.ma non c’era nessun evento temuto specifico, semplicemente avevo paura che succedesse qualcosa di brutto. Erano DOC molto generici
[#3]
Anche l'indicazione che ti ha dato il tuo terapeuta è abbastanza generica.
Non è sbagliata, e infatti in parte ha funzionato. Ma si può fare di meglio e renderla più precisa.
>>> questo non significa che io stia seduta ad attendere che il disturbo passi
Infatti non l'ho detto, perché chi soffre di ossessioni, per definizione, fa tutto meno che stare seduto passivamente. Ossessività significa bisogno di controllo, quindi attaccarsi al problema e sentire di <doverlo> risolvere.
Quello che tu chiami "scannerizzare" in psicologia si chiama "high self-monitoring". Cioè alcune persone si controllano continuamente e questo, in presenza di ansia, può dare problemi.
Personalmente io sono così, ad esempio, controllo sempre tutto ciò che accade, ma non essendo ansioso, tale controllo per me è funzionale. In presenza di ansia, invece, più ti controlli e più rischi di perdere il controllo.
Non è sbagliata, e infatti in parte ha funzionato. Ma si può fare di meglio e renderla più precisa.
>>> questo non significa che io stia seduta ad attendere che il disturbo passi
Infatti non l'ho detto, perché chi soffre di ossessioni, per definizione, fa tutto meno che stare seduto passivamente. Ossessività significa bisogno di controllo, quindi attaccarsi al problema e sentire di <doverlo> risolvere.
Quello che tu chiami "scannerizzare" in psicologia si chiama "high self-monitoring". Cioè alcune persone si controllano continuamente e questo, in presenza di ansia, può dare problemi.
Personalmente io sono così, ad esempio, controllo sempre tutto ciò che accade, ma non essendo ansioso, tale controllo per me è funzionale. In presenza di ansia, invece, più ti controlli e più rischi di perdere il controllo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
A volte riesco a non monitorarmi e passare oltre, direi quasi sempre. Ma ho quei momenti in cui devo farlo, e a cui cerco di resistere e soprassedere.
Sono sempre stata ossessiva di mio, in qualsiasi contesto, ma non ci devo importanza. Nel momento in cui questo problema ha intaccato uno degli ambiti (se non il più) importante per me, sono entrata in crisi. I primi giorni ero in cortocircuito totale.
E sì, soffro tanto di ansia, ma anche in questo caso, in alcuni casi (Università) la gestisco benissimo. In altri no.
Devo continuare così?
È stancante svegliarsi ogni giorno e non sapere come girerà la ruota, se sarà una giornata sì o una no dove metti in dubbio ogni cosa
Sono sempre stata ossessiva di mio, in qualsiasi contesto, ma non ci devo importanza. Nel momento in cui questo problema ha intaccato uno degli ambiti (se non il più) importante per me, sono entrata in crisi. I primi giorni ero in cortocircuito totale.
E sì, soffro tanto di ansia, ma anche in questo caso, in alcuni casi (Università) la gestisco benissimo. In altri no.
Devo continuare così?
È stancante svegliarsi ogni giorno e non sapere come girerà la ruota, se sarà una giornata sì o una no dove metti in dubbio ogni cosa
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>>> E sì, soffro tanto di ansia
Le ossessioni <sono> un disturbo d'ansia.
Ritengo tuttavia non opportuno intervenire e dare consigli su una terapia già in corso. Continua a seguire le indicazioni del tuo terapeuta, al suo ritorno fai il punto della situazione con lui.
Le ossessioni <sono> un disturbo d'ansia.
Ritengo tuttavia non opportuno intervenire e dare consigli su una terapia già in corso. Continua a seguire le indicazioni del tuo terapeuta, al suo ritorno fai il punto della situazione con lui.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.4k visite dal 26/08/2022.
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