Problema di relazione
Buonasera a tutti, vi sottopongo un mio problema: ho appena lasciato il mio ragazzo dopo 8 mesi di relazione a distanza con un po di alti e bassi per vari motivi.
Ultimamente (da aprile circa) eravamo riusciti a trovare i nostri spazi e finalmente non litigavamo più, tuttavia è da luglio quando ci siamo visti al Pride che la situazione era deteriorata per me.
In pratica mi sentivo ogni giorno via via più triste e solo perché ci vedevamo se andava bene un weekend al mese (e bisognava organizzarsi molto in anticipo) anche se a distanza era "solo" di 3 ore di treno, inoltre lui lavorando aveva meno tempo per scrivermi.
Quindi da luglio avendo finito di dare i miei esami ho iniziato a sentire molto forte la lontananza dato che io non avevo niente da fare mentre lui lavorava e quando tornava a casa tendenzialmente voleva riposare.
La situazione è andata avanti circa due settimane e poi gliene parlai perché mi sentivo giù di morale e mi disse che avrebbe provato a starmi più vicino, poi ci vedemmo a fine luglio ma sentivo qualcosa di diverso: infatti pensavo già a quando ci saremmo divisi nuovamente e non riuscivo a godermi le giornate, anzi mi sentivo quasi triste pur stando con lui.
Ad agosto sono peggiorato di molto perché iniziai a piangere la sera e a sentirmi totalmente isolato nonostante riuscissimo a scriverci, era insomma una situazione strana.
Dopo vari tentennamenti (essendo anche la mia prima relazione) l'ho chiusa oggi in quanto non ce la facevo più psicologicamente ad andare avanti perché iniziavo a soffrire in maniera pesante.
Però ecco che arriva la questione: io con lui sì stavo bene, però sia prima di mollarlo che sopratutto ora mi sento male perché so di farlo soffrire (non ha una situazione molto bella in casa con la famiglia e diceva che ero una cosa bellissima che gli era capitata), ci tengo ancora molto a lui e sapere questo mi fa stare male ma nonostante tutto ci continuiamo a scrivere al momento, durante la giornata dopo la fatidica chiamata prima negava che ci lasciassimo dicendo che non si sarebbe arreso, poi voleva convincermi a tornare indietro e poi ha iniziato a "rinfacciarmi" situazioni passate di alcuni mesi fa in cui per dei miei errori lui ha sofferto molto ma per il bene di entrambi era riuscito a superare tutto, invece io mi sono arreso al destino senza combattere.
So che fa male e che non si dovrebbe comunicare in questi toni, però con lui vorrei tanto rimanere legato anche perché ci siamo conosciuti in un gruppo sull'applicazione Telegram e ormai condividiamo anche molti momenti con altri nostri amici di tale gruppo e non so che fare.
Inoltre parlando con un mio amico lui dice che potrei averlo lasciato perché soffrivo e inconsciamente ho iniziato a provare qualcosa di meno da un mese a questa parte così da provare meno dolore oggi.
Io non capisco se ho fatto la scelta giusta oppure se ho sbagliato e devo tornare sui miei passi, però so solo che è un momento molto difficile.
Ultimamente (da aprile circa) eravamo riusciti a trovare i nostri spazi e finalmente non litigavamo più, tuttavia è da luglio quando ci siamo visti al Pride che la situazione era deteriorata per me.
In pratica mi sentivo ogni giorno via via più triste e solo perché ci vedevamo se andava bene un weekend al mese (e bisognava organizzarsi molto in anticipo) anche se a distanza era "solo" di 3 ore di treno, inoltre lui lavorando aveva meno tempo per scrivermi.
Quindi da luglio avendo finito di dare i miei esami ho iniziato a sentire molto forte la lontananza dato che io non avevo niente da fare mentre lui lavorava e quando tornava a casa tendenzialmente voleva riposare.
La situazione è andata avanti circa due settimane e poi gliene parlai perché mi sentivo giù di morale e mi disse che avrebbe provato a starmi più vicino, poi ci vedemmo a fine luglio ma sentivo qualcosa di diverso: infatti pensavo già a quando ci saremmo divisi nuovamente e non riuscivo a godermi le giornate, anzi mi sentivo quasi triste pur stando con lui.
Ad agosto sono peggiorato di molto perché iniziai a piangere la sera e a sentirmi totalmente isolato nonostante riuscissimo a scriverci, era insomma una situazione strana.
Dopo vari tentennamenti (essendo anche la mia prima relazione) l'ho chiusa oggi in quanto non ce la facevo più psicologicamente ad andare avanti perché iniziavo a soffrire in maniera pesante.
Però ecco che arriva la questione: io con lui sì stavo bene, però sia prima di mollarlo che sopratutto ora mi sento male perché so di farlo soffrire (non ha una situazione molto bella in casa con la famiglia e diceva che ero una cosa bellissima che gli era capitata), ci tengo ancora molto a lui e sapere questo mi fa stare male ma nonostante tutto ci continuiamo a scrivere al momento, durante la giornata dopo la fatidica chiamata prima negava che ci lasciassimo dicendo che non si sarebbe arreso, poi voleva convincermi a tornare indietro e poi ha iniziato a "rinfacciarmi" situazioni passate di alcuni mesi fa in cui per dei miei errori lui ha sofferto molto ma per il bene di entrambi era riuscito a superare tutto, invece io mi sono arreso al destino senza combattere.
So che fa male e che non si dovrebbe comunicare in questi toni, però con lui vorrei tanto rimanere legato anche perché ci siamo conosciuti in un gruppo sull'applicazione Telegram e ormai condividiamo anche molti momenti con altri nostri amici di tale gruppo e non so che fare.
Inoltre parlando con un mio amico lui dice che potrei averlo lasciato perché soffrivo e inconsciamente ho iniziato a provare qualcosa di meno da un mese a questa parte così da provare meno dolore oggi.
Io non capisco se ho fatto la scelta giusta oppure se ho sbagliato e devo tornare sui miei passi, però so solo che è un momento molto difficile.
[#1]
La confusione precede la comprensione, ha detto qualcuno.
Quando non si capisce bene cosa si prova, può essere utile lasciar passare un po' di tempo senza per forza voler scacciare tale sensazione e senza dover per forza intervenire su qualcosa.
Quando non si capisce bene cosa si prova, può essere utile lasciar passare un po' di tempo senza per forza voler scacciare tale sensazione e senza dover per forza intervenire su qualcosa.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Grazie mille per la risposta tempestiva, tuttavia anche il fatto che ci sentiamo nonostante abbia rotto la relazione e anche il fatto che mi fa sapere per esempio che fa fatica a mangiare e bere e vuole stare con me non mi fa stare bene. Tuttavia faccio fatica a dirgli anche di non dirmi più queste cose o comunque di scrivermi di meno perché vorrei non abbandonarlo del tutto, come se mi sentissi in colpa e anche perché prima di fidanzarci eravamo molto amici.
Che dovrei fare?
Che dovrei fare?
[#3]
La colpa è l'emozione che ci fa fare le cose credendo di far bene, e invece spesso facciamo più male che bene.
Se davvero vuole evitare di fargli del male, evitate di sentirvi e di scrivergli. Al massimo una volta al mese e solo per salutarci. Così piano piano vi abituerete entrambi all'idea.
Altrimenti sarebbe un masochistico continuare a sentirsi per un malinteso senso di pietà, alimentando entrambi sofferenza.
Se davvero vuole evitare di fargli del male, evitate di sentirvi e di scrivergli. Al massimo una volta al mese e solo per salutarci. Così piano piano vi abituerete entrambi all'idea.
Altrimenti sarebbe un masochistico continuare a sentirsi per un malinteso senso di pietà, alimentando entrambi sofferenza.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 642 visite dal 22/08/2022.
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