Ansia, fame e dca: paura di avere fame
Buonasera,
Sono una ragazza di 24 anni, e sono sempre stata in salute, almeno fisicamente.
A livello psicologico, purtroppo, ho avuto invece più di qualche problema, che come spesso accade ha finito per intaccare anche la mia salute fisica.
Ho sofferto di disturbi alimentari per tutta la vita, fin da piccola mi sono abbuffata per compensare il senso di controllo che sentivo di non avere sulla mia realtà, per poi passare alla bulimia, al digiuno e all’attività fisica per non ingrassare troppo.
Il corpo e l’estetica per me sono sempre stati molto importanti, in quanto mi è stato trasmesso l’insegnamento, che solo ora riconosco come molto dannoso, che un corpo magro sarebbe stata l’unica cosa a darmi valore al mondo.
Nel 2020, com’è forse prevedibile, mi sono ammalata infine di anoressia nervosa.
Da allora sono in terapia, e il mio rapporto con i DCA è nettamente migliorato.
Questo miglioramento ha portato ad un grande upgrade della mia vita personale, ho tagliato numerosi traguardi, e la mia vita è cambiata in meglio, sensibilmente, grazie alla terapia.
Una nota negativa di questo percorso è stata l’insorgenza, temporanea, di attacchi d’ansia e di panico, per un breve periodo, per altro piuttosto recente.
Ad oggi mi resta l’ansia generalizzata, che si presenta saltuariamente ed è connessa a situazioni che riesco quasi sempre a riconoscere ed osservare.
Ma veniamo al problema che mi affligge più di tutti.
Benché il mio rapporto con il cibo sia, soprattutto in confronto a prima, nettamente migliorato, riscontro una strana miscellanea di condizioni tra l’ansia e l’alimentazione compulsiva/nervosa, che mi portano ad avere una forte paura di svenire non appena avverto il senso di fame.
Questo è molto sconfortante, in quanto lavorando e facendo una vita piuttosto impegnata socialmente mi capita di tardare nel pranzare, nel fare colazione o nel cenare, almeno di mezz’ora rispetto agli orari che mantengo a casa, trascorrendo il tempo prima di poter consumare il pasto sudando freddo e con le palpitazioni e tutti i sintomi di un attacco di panico vero e proprio.
Ho pensato di poter avere problematiche legate alla glicemia, di aver sviluppato una qualche forma di diabete, ma gli esami del sangue sembrano negare questa possibilità, eppure ogni giorno, qualora la giornata mi porti a dover passare tanto tempo fuori casa, vivo questa situazione in cui sembra che il mio corpo viva malissimo la sensazione di fame e di vuoto, come se dovessi sempre essere sazia.
Questo mi porta, talvolta, a cancellare dei piani o a modificarli, o ancora a mangiare più del dovuto per evitare di sentire la fame, spesso sentendomi in colpa e dovendo poi lottare con la mentalità da binge eating disorder che si fa viva.
Attualmente sto ricominciando ad essere sovrappeso per questo motivo, e vorrei capire come fare, la terapia attualmente sembra non poter fare molto altro.
Specifico che non sono mai svenuta in vita mia, nonostante questo ne sono terrorizzata.
Sono una ragazza di 24 anni, e sono sempre stata in salute, almeno fisicamente.
A livello psicologico, purtroppo, ho avuto invece più di qualche problema, che come spesso accade ha finito per intaccare anche la mia salute fisica.
Ho sofferto di disturbi alimentari per tutta la vita, fin da piccola mi sono abbuffata per compensare il senso di controllo che sentivo di non avere sulla mia realtà, per poi passare alla bulimia, al digiuno e all’attività fisica per non ingrassare troppo.
Il corpo e l’estetica per me sono sempre stati molto importanti, in quanto mi è stato trasmesso l’insegnamento, che solo ora riconosco come molto dannoso, che un corpo magro sarebbe stata l’unica cosa a darmi valore al mondo.
Nel 2020, com’è forse prevedibile, mi sono ammalata infine di anoressia nervosa.
Da allora sono in terapia, e il mio rapporto con i DCA è nettamente migliorato.
Questo miglioramento ha portato ad un grande upgrade della mia vita personale, ho tagliato numerosi traguardi, e la mia vita è cambiata in meglio, sensibilmente, grazie alla terapia.
Una nota negativa di questo percorso è stata l’insorgenza, temporanea, di attacchi d’ansia e di panico, per un breve periodo, per altro piuttosto recente.
Ad oggi mi resta l’ansia generalizzata, che si presenta saltuariamente ed è connessa a situazioni che riesco quasi sempre a riconoscere ed osservare.
Ma veniamo al problema che mi affligge più di tutti.
Benché il mio rapporto con il cibo sia, soprattutto in confronto a prima, nettamente migliorato, riscontro una strana miscellanea di condizioni tra l’ansia e l’alimentazione compulsiva/nervosa, che mi portano ad avere una forte paura di svenire non appena avverto il senso di fame.
Questo è molto sconfortante, in quanto lavorando e facendo una vita piuttosto impegnata socialmente mi capita di tardare nel pranzare, nel fare colazione o nel cenare, almeno di mezz’ora rispetto agli orari che mantengo a casa, trascorrendo il tempo prima di poter consumare il pasto sudando freddo e con le palpitazioni e tutti i sintomi di un attacco di panico vero e proprio.
Ho pensato di poter avere problematiche legate alla glicemia, di aver sviluppato una qualche forma di diabete, ma gli esami del sangue sembrano negare questa possibilità, eppure ogni giorno, qualora la giornata mi porti a dover passare tanto tempo fuori casa, vivo questa situazione in cui sembra che il mio corpo viva malissimo la sensazione di fame e di vuoto, come se dovessi sempre essere sazia.
Questo mi porta, talvolta, a cancellare dei piani o a modificarli, o ancora a mangiare più del dovuto per evitare di sentire la fame, spesso sentendomi in colpa e dovendo poi lottare con la mentalità da binge eating disorder che si fa viva.
Attualmente sto ricominciando ad essere sovrappeso per questo motivo, e vorrei capire come fare, la terapia attualmente sembra non poter fare molto altro.
Specifico che non sono mai svenuta in vita mia, nonostante questo ne sono terrorizzata.
[#1]
Gentile utente,
a fronte di richieste come la Sua ci si chiede sempre quali siano i motivi che portano le persone a scrivere qui, rivolgendosi a Specialisti che non si conoscono e dai quali non si è conosciuti, quando peraltro si è seguiti da tempo in presenza.
Cosa ci si attende da persone sconosciute, sia pure psicoterapeuti di lungo corso? La risposta potrebbe essere:
*Un secondo parere*.
In questo caso Le chiederei se è seguita presso un Centro per i disturbi alimentari DCA ( https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html ), risposta adeguata in quanto multiprofessionale ad un disturbo multifattoriale.
Ed inoltre se a livello pratico - nella situazione descritta - Lei si autorizza a ricorrere ad un tamponamento momentaneo quale due mandorle, ecc.; o se invece si condanna a tutta la serie di sintomi descritti a causa della osservanza rigida delle prescrizioni, caratteristica piuttosto consueta in chi soffre di DCA.
In realtà dietro richieste così dettagliate spesso si nasconde un bisogno di rassicurazione; quella che non si riceve in presenza, in quanto ogni Specialista sa che - oltre ad essere inutile - è particolarmente dannosa nei casi di ansia o di pensieri ossessivi.
Incoraggiamo quindi a seguire le Sue terapie mediche e psicologiche con costanza, evitando - se può - di spaventarsi di fronte a nuovi sintomi (spesso sono i vecchi che si trasformano per poter sopravvivere).
Se avrà il tempo di leggere il linkato avrà la conferma che i disturbi del comportamento alimentare hanno bisogno - come molte altre patologie - di una terapia prolungata nel tempo e di una manutenzione costante.
A queste condizioni è possibile tenerli sotto controllo e talvolta risolvere.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
a fronte di richieste come la Sua ci si chiede sempre quali siano i motivi che portano le persone a scrivere qui, rivolgendosi a Specialisti che non si conoscono e dai quali non si è conosciuti, quando peraltro si è seguiti da tempo in presenza.
Cosa ci si attende da persone sconosciute, sia pure psicoterapeuti di lungo corso? La risposta potrebbe essere:
*Un secondo parere*.
In questo caso Le chiederei se è seguita presso un Centro per i disturbi alimentari DCA ( https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html ), risposta adeguata in quanto multiprofessionale ad un disturbo multifattoriale.
Ed inoltre se a livello pratico - nella situazione descritta - Lei si autorizza a ricorrere ad un tamponamento momentaneo quale due mandorle, ecc.; o se invece si condanna a tutta la serie di sintomi descritti a causa della osservanza rigida delle prescrizioni, caratteristica piuttosto consueta in chi soffre di DCA.
In realtà dietro richieste così dettagliate spesso si nasconde un bisogno di rassicurazione; quella che non si riceve in presenza, in quanto ogni Specialista sa che - oltre ad essere inutile - è particolarmente dannosa nei casi di ansia o di pensieri ossessivi.
Incoraggiamo quindi a seguire le Sue terapie mediche e psicologiche con costanza, evitando - se può - di spaventarsi di fronte a nuovi sintomi (spesso sono i vecchi che si trasformano per poter sopravvivere).
Se avrà il tempo di leggere il linkato avrà la conferma che i disturbi del comportamento alimentare hanno bisogno - come molte altre patologie - di una terapia prolungata nel tempo e di una manutenzione costante.
A queste condizioni è possibile tenerli sotto controllo e talvolta risolvere.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.8k visite dal 10/08/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.