Ragazza mi vieta di vedere/uscire con amici
Buonasera, chiedo un consulto non avendo esperienza.
Con la mia attuale ragazza di 24 anni, io 27, abitiamo lei a Roma e io in Sicilia, ci vediamo poco tra gli impegni miei e suoi di lavoro/studio quando le dico magari che esco con i miei amici o che vado in palestra o che sono da parenti o che vado a mare, ogni volta è una lite, lei non vuole che faccia queste cose (usa anche la scusa del covid per farmi desistere e invitarmi a riflettere che è una cavolata, anche se le faccio in autonomia o con pochissimi amici, o li vedo in disparte, non in locali o discoteche).
Quando le va bene mi dice che mi devo limitare a stare con amici e parenti (che critica amche pesantemente), calcolandomi le ore che ci devo stare, gli amici o i posti in cui vado, stalkerando letteralmente le persone amiche mie sui social, gli spostamenti che faccio ecc... (una gelosia morbosa).
Da premettere che non esco ogni giorno, o vado a fare serate, non faccio grandi cose se non lavorare, fare spesa e andare a casa, quindi quelle poche volte che faccio le cose sopra descritte (che lei mi vieta) le vedo come piccoli momenti che mi fanno piacere e che mi danno una boccata d'aria per non impazzire.
Lei critica TUTTO da amici a lavoro che faccio/frequento mi dice che sono attaccato alla famiglia, agli amici, mi scredita anche dicendomi che a letto sono un morto, che non sono attraente che non ho personalità.
Delle volte mi ha detto che dovevo scegliere lei o i parenti, o che dovevo limitare il tempo con loro.
Insomma di tutto un pò, poi però non mi lascia e quando sono sul punto di lasciarla io, mi chiama e mi dice che ciò che scrive lo fa per me, per farmi uscire il carattere e farmi cambiare.
A me tutto questo mi sta scaricando, di energie e voglia di fare.
A 28 anni in una relazione si possono limitare le cose che fanno star bene un parter, piuttosto che condividerle e accettarle?
Lei dice che non do tanto a lei, quindi nemmeno agli altri devo dare.
Ma quando vado da lei mi sembra tutto tranne che la mia presenza sia di gradimento, una volta mentre ero con lei (quindi affrontato un viaggio) mi dice che doveva andare in palestra (piuttosto che passare del tempo con me).
Credo che l'amore vero sia sostegno, libertà, non fatto di vincoli e divieti.
Per quanto sopra chiedo vostri lumi e consigli, la situazione non è per niente facile.
Con la mia attuale ragazza di 24 anni, io 27, abitiamo lei a Roma e io in Sicilia, ci vediamo poco tra gli impegni miei e suoi di lavoro/studio quando le dico magari che esco con i miei amici o che vado in palestra o che sono da parenti o che vado a mare, ogni volta è una lite, lei non vuole che faccia queste cose (usa anche la scusa del covid per farmi desistere e invitarmi a riflettere che è una cavolata, anche se le faccio in autonomia o con pochissimi amici, o li vedo in disparte, non in locali o discoteche).
Quando le va bene mi dice che mi devo limitare a stare con amici e parenti (che critica amche pesantemente), calcolandomi le ore che ci devo stare, gli amici o i posti in cui vado, stalkerando letteralmente le persone amiche mie sui social, gli spostamenti che faccio ecc... (una gelosia morbosa).
Da premettere che non esco ogni giorno, o vado a fare serate, non faccio grandi cose se non lavorare, fare spesa e andare a casa, quindi quelle poche volte che faccio le cose sopra descritte (che lei mi vieta) le vedo come piccoli momenti che mi fanno piacere e che mi danno una boccata d'aria per non impazzire.
Lei critica TUTTO da amici a lavoro che faccio/frequento mi dice che sono attaccato alla famiglia, agli amici, mi scredita anche dicendomi che a letto sono un morto, che non sono attraente che non ho personalità.
Delle volte mi ha detto che dovevo scegliere lei o i parenti, o che dovevo limitare il tempo con loro.
Insomma di tutto un pò, poi però non mi lascia e quando sono sul punto di lasciarla io, mi chiama e mi dice che ciò che scrive lo fa per me, per farmi uscire il carattere e farmi cambiare.
A me tutto questo mi sta scaricando, di energie e voglia di fare.
A 28 anni in una relazione si possono limitare le cose che fanno star bene un parter, piuttosto che condividerle e accettarle?
Lei dice che non do tanto a lei, quindi nemmeno agli altri devo dare.
Ma quando vado da lei mi sembra tutto tranne che la mia presenza sia di gradimento, una volta mentre ero con lei (quindi affrontato un viaggio) mi dice che doveva andare in palestra (piuttosto che passare del tempo con me).
Credo che l'amore vero sia sostegno, libertà, non fatto di vincoli e divieti.
Per quanto sopra chiedo vostri lumi e consigli, la situazione non è per niente facile.
[#1]
>>> A 28 anni in una relazione si possono limitare le cose che fanno star bene un parter, piuttosto che condividerle e accettarle?
È una domanda che devi fare a te stesso, non ad altri. Ti piace vivere così?
>>> Lei dice che non do tanto a lei, quindi nemmeno agli altri devo dare.
Questo in Toscana si chiama "ragionare alla meno". Cioè accontentarsi di poco limitandosi l'uno con l'altra.
E se le cose stanno così mentre avete una relazione a distanza, immagina come sarebbe se conviveste.
È una domanda che devi fare a te stesso, non ad altri. Ti piace vivere così?
>>> Lei dice che non do tanto a lei, quindi nemmeno agli altri devo dare.
Questo in Toscana si chiama "ragionare alla meno". Cioè accontentarsi di poco limitandosi l'uno con l'altra.
E se le cose stanno così mentre avete una relazione a distanza, immagina come sarebbe se conviveste.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
La ringrazio per l'ascolto.
No che non mi piace, io vorrei condivisione delle cose che faccio, dei miei familiari, non critiche e offese.
Magari sono io che non riesco a dare ciò che lei vorrebbe.
Delle volte mi chiedo dove sto sbagliando?
"Ragionare alla meno" non lo vedo un ragionamento sano in una relazione.
Mi sbaglio? O forse è corretto e c'è qualcosa che mi sta sfuggendo?
Quando mi paragona agli altri e mi dice che aveva meglio, che gli altri non erano cosi,che io non sono alla sua altezza sociale ecc.. ecc.. cosa dovrei fare?
Dei consigli pratici per uscire da questo limbo in cui mi trovo?
Grazie ancora.
No che non mi piace, io vorrei condivisione delle cose che faccio, dei miei familiari, non critiche e offese.
Magari sono io che non riesco a dare ciò che lei vorrebbe.
Delle volte mi chiedo dove sto sbagliando?
"Ragionare alla meno" non lo vedo un ragionamento sano in una relazione.
Mi sbaglio? O forse è corretto e c'è qualcosa che mi sta sfuggendo?
Quando mi paragona agli altri e mi dice che aveva meglio, che gli altri non erano cosi,che io non sono alla sua altezza sociale ecc.. ecc.. cosa dovrei fare?
Dei consigli pratici per uscire da questo limbo in cui mi trovo?
Grazie ancora.
[#3]
Il punto è che se decidi di restare in una relazione dove lei vuole disporre della tua libertà di movimento, limitandola, significa che hai probabilmente un'autostima bassa.
Perciò le soluzioni sono solo due: o cambi te stesso per cercare di far cambiare atteggiamento a lei, oppure ne trai le conseguenze e ti tiri indietro.
Per la prima può essere necessario un tempo più lungo, perché maturare un'autostima che ti permetta di affermare te stesso nella relazione, sui punti nei quali non stai danneggiando la ragazza, può richiedere un certo impegno. E potrebbe anche non riuscirti. Perché per certe persone stare in relazione vuol dire necessariamente sentire di controllare l'altro. Ovviamente, da parte sua reclamare che "se tu esci con gli amici io mi sento male e quindi mi danneggi", sarebbe un ulteriore tentativo di manipolazione. Se non fai nulla di male, hai tutto il diritto di questo mondo di uscire con gli amici, ci mancherebbe.
La seconda soluzione può essere velocissima, ma dolorosa, mi rendo conto.
Perciò le soluzioni sono solo due: o cambi te stesso per cercare di far cambiare atteggiamento a lei, oppure ne trai le conseguenze e ti tiri indietro.
Per la prima può essere necessario un tempo più lungo, perché maturare un'autostima che ti permetta di affermare te stesso nella relazione, sui punti nei quali non stai danneggiando la ragazza, può richiedere un certo impegno. E potrebbe anche non riuscirti. Perché per certe persone stare in relazione vuol dire necessariamente sentire di controllare l'altro. Ovviamente, da parte sua reclamare che "se tu esci con gli amici io mi sento male e quindi mi danneggi", sarebbe un ulteriore tentativo di manipolazione. Se non fai nulla di male, hai tutto il diritto di questo mondo di uscire con gli amici, ci mancherebbe.
La seconda soluzione può essere velocissima, ma dolorosa, mi rendo conto.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.4k visite dal 08/08/2022.
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