Amore e.....lavoro

Buongiorno a tutti, volevo chiedere un consiglio poiché mi sto veramente giocando spesso la salute mentale.
Io e il mio compagno, viviamo in una casa di proprietà dei miei suoceri...per potermi sdebitare con loro, do una mano nell'attività di famiglia dove lavora anche il mio compagno, tutti i giorni, anche per 12/13 ore al giorno in questo periodo estivo, se non di più.
Il punto è che io frequento anche l'università.
Tutto questo mi sta facendo veramente sentire stanca fisicamente ma soprattutto psicologicamente perché purtroppo in questo periodo non abbiamo orari, sappiamo a che ora iniziamo ma mai quando finiamo.
Altro punto "dolente" è il dover lavorare in famiglia, non mi sento mai di fare abbastanza anche perché voglio dirlo onestamente...questo non è il mio lavoro! Mi fa abbastanza schifo, è stancante, e se non hai la vera e propria PASSIONE non potrà mai essere il tuo.
Per di più il mio compagno, lavorando per loro, si sente sempre in dovere di dover fare, fare e fare di tutto e di più, non ricordandosi molto spesso che ci sono anche io, e che ogni tanto ci farebbe bene fare dell'altro.
Ora, capisco sia un'attività familiare, ma tra un po' dobbiamo chiedere il permesso pure per andare in bagno!! ! ! Al mio compagno non fa entusiasmare questo lavoro, ma per ora questo ha e questo si tiene, il punto è che non fa nemmeno niente per cercarsene un altro.
Secondo voi cosa dovrei fare?
Purtroppo la sua famiglia pensa che questo sia il lavoro della nostra vita ma non è così, solo che far crollare loro tutti i possibili castelli mentali che si sono fatti mi dispiacerebbe anche perché non sono una persona cattiva.
Ribadisco anche che io frequento l'università quindi è quasi scontato diciamo che questo non sarà il lavoro della mia vita.
Però veramente a causa di questo ci precludiamo molte cose...tutto ciò come dicevo si riversa sul mio umore... ultimamente sono spesso triste, mi viene da piangere, mal di stomaco e sono tornati gli attacchi di panico
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

>sdebitarsi...<
>Non far crollare I loro castelli mentali...<
Sembra che la Vostra vita sia concentrata sugli altri e sulla necessità di rispondere alle loro aspettative, anziché su di Voi e sulla esigenza di operare concretamente per il Vostro futuro.
Ed invece a fronte del risparmio dell’affitto (se ho ben capito) Lei lavora gratuitamente per 12 ore al giorno...
Dalle poche parole del consulto è difficile capire se si tratta di un legame affettivo invischiato tra genitori e figlio, di una convenienza reciproca, o altro.
Quello che emerge dalle Sue parole è la Sua insoddisfazione che sta crescendo, la difficoltà a finire università; quei motivi che l’hanno spinta a scrivere qui. Nessun consiglio spicciolo è in grado di risolvere o di dare indicazioni sulle situazioni strutturate. Le consiglierei dunque in primis di far ricorso allo Psicologo del Suo Ateneo in considerazione delle difficoltà universitarie che incontra. Presumo però che occorre un percorso psicologico più strutturato, dato che la situazione descritta non coinvolge solamente Lei come persona singola o il figlio come persona singola, bensì Voi come coppia ed i Vostri equilibri interni.

Cordiali saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/