Paura di fare del male a mia figlia
Sono molto sensibile, empatica e purtroppo molto ansiosa.
Da quando è iniziata la gravidanza la mia ansia è parecchio peggiorata, avevo brutti pensieri, pensavo che mia figlia prima o poi sarebbe morta e non avrei riuscito a a partorire, perché mi capitò di leggere storie di gravidanze interrotte quasi alla fine.
Mi sono calmata quando finalmente la mia bimba è nata e l'ho vista in salute.
Dopo sono iniziate altre ansie perché in quel periodo lessi storie di bambini morti in culla, e inizió la paura che potesse capitare anche a mia figlia.
Poi con i primi vaccini la paura che magari avessero potuto procurarle qualche malattia tipo farla diventare autistica.
Ho partorito durante l'epidemia covid e questo ha inciso molto sulla mia ansia, mi chiusi in casa per la paura di contagiarmi e contagiare mia figlia e morire.
Ogni tanto ho sempre fatto pensieri strani, ad esempio immaginavo degli incidenti che sarebbero potuti avvenire tipo che mentre cucinavo avrei potuto scasualmente rovesciarle l'acqua bollente addosso.
Un mese fa ho sentito una storia di cronaca dove una mamma ha ucciso la figlia a coltellate.
quella storia mi ha scioccato, ho pensato a quella povera bambina per giorni e stavo malissimo.
Un giorno ad un certo punto sento come una voce nella mia testa dire "prendi il coltello e uccidila" riferendosi a mia figlia.
Da allora panico totale, non riuscivo a comprendere come quella frase fosse capitata nella mia testa e col passare dei giorni si è insinuata in me la paura di fare del male a mia figlia e diventare anche io come quella mamma.
Non toccherei mia figlia neanche sotto tortura, non ho mai fatto questi pensieri verso di lei.
Da allora compaiono nella mia mente scene di me che corro a prendere un coltello e la uccido.
Mi sento in colpa anche se razionalmente penso che quella frase sia capitata nella mia testa perché pensavo a quella bambina giorno e notte e mi sono fatta suggestionare ma ho paura che quella storia abbia scatenato una parte che vorrebbe veramente fare quelle cose o che abbia iniziato a fare uscire fuori qualche malattia mentale come la schizofrenia.
In compagnia l'ansia diminuisce perché so che non potrei fare nulla stando con altre persone ma quando sono da sola vado in panico.
Se ho paura di farlo vuol dire che ne sarei capace?
Perché non riesco a tranquillizzarmi dicendo che non lo potrei mai fare?
E se anche quella mamma ha avuto questi pensieri prima di farlo?
Sono sempre stata una ragazza emotiva, piango per qualsiasi cattiveria capiti nel mondo, perché si è insinuata questa paura in me?
A volte penso che sia meglio uccidermi ma non ho il coraggio.
Su internet quando leggo degli articoli o storie simili mi calmo un po', ma poi la mia ansia ritorna peggio di prima.
Ne ho parlato con mia mamma e mio marito e loro mi rassicurano dicendo che non potrei mai fare qualcosa del genere, perché si fidano di me, di lasciarmi sola con lei e io non mi fido di me stessa?
È una tipica domanda da disturbo ossessivo (ansia) che però dovrebbe farsi confermare attraverso una visita specialistica.
>>> Perché non riesco a tranquillizzarmi dicendo che non lo potrei mai fare?
Perché molto probabilmente soffre d'ansia, e quando si soffre d'ansia cercare rassicurazioni, in questo modo:
>>> Ne ho parlato con mia mamma e mio marito e loro mi rassicurano
è un pessima idea, infruttuosa e controproducente. Perché l'ansia significa proprio aver bisogno di rassicurazioni. E più ne cerca, più andrà in ansia.
Quindi cerchi un aiuto terapeutico e nel frattempo smetta completamente di cercare rassicurazioni se non vuole stare ancora peggio.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
La razionalità non c'entra. Ansia = paura = emozioni.
Le ossessioni sono la fase avanzata dell'ansia non curata. E il non volersi curare "perché razionalmente dovrei farcela da sola" è uno dei sintomi delle ossessioni, cioè del bisogno di controllo.
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A volte funziona. Per loro evidentemente ha funzionato.
Ma quando non funziona? Vale la pena continuare a soffrire?
>>> Non mi si spiegare il perché mi immedesimo così tanto al punto di fare quasi mie quelle situazioni
Ripeto: l'ossessione non ha bisogno di spiegazioni. Ha bisogno semmai di essere curata. Se non vuole far uso di medicinali, può rivolgersi a uno psicoterapeuta che usi un approccio focalizzato sul problema come quello comportamentale o strategico. Molto spesso se ne può uscire anche senza farmaci, in una durata media da 5 a 10 sedute.
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Cerchi un aiuto specialistico, cioè che le serve non sono risposte, è smettere di farsi tante domande.
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>>> vorrei che quando ci penso sia sicura di me e sia sicura di una risposta, non pensarci è come evitare il problema
Questa che ha appena fatto è la descrizione PERFETTA dell'ossessività: accanimento nel cercare risposte, credere che si debbano trovare risposte e che smettere di farlo equivarrebbe ad arrendersi, bisogno smodato di certezze.
E se questa risposta le sembra deludente, è proprio perché soffre di ossesioni.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.