Paura di fare del male a mia figlia

Buongiorno sono una ragazza di 25 anni, e ho una bimba di 15 mesi.
Sono molto sensibile, empatica e purtroppo molto ansiosa.
Da quando è iniziata la gravidanza la mia ansia è parecchio peggiorata, avevo brutti pensieri, pensavo che mia figlia prima o poi sarebbe morta e non avrei riuscito a a partorire, perché mi capitò di leggere storie di gravidanze interrotte quasi alla fine.
Mi sono calmata quando finalmente la mia bimba è nata e l'ho vista in salute.
Dopo sono iniziate altre ansie perché in quel periodo lessi storie di bambini morti in culla, e inizió la paura che potesse capitare anche a mia figlia.
Poi con i primi vaccini la paura che magari avessero potuto procurarle qualche malattia tipo farla diventare autistica.
Ho partorito durante l'epidemia covid e questo ha inciso molto sulla mia ansia, mi chiusi in casa per la paura di contagiarmi e contagiare mia figlia e morire.
Ogni tanto ho sempre fatto pensieri strani, ad esempio immaginavo degli incidenti che sarebbero potuti avvenire tipo che mentre cucinavo avrei potuto scasualmente rovesciarle l'acqua bollente addosso.
Un mese fa ho sentito una storia di cronaca dove una mamma ha ucciso la figlia a coltellate.
quella storia mi ha scioccato, ho pensato a quella povera bambina per giorni e stavo malissimo.
Un giorno ad un certo punto sento come una voce nella mia testa dire "prendi il coltello e uccidila" riferendosi a mia figlia.
Da allora panico totale, non riuscivo a comprendere come quella frase fosse capitata nella mia testa e col passare dei giorni si è insinuata in me la paura di fare del male a mia figlia e diventare anche io come quella mamma.
Non toccherei mia figlia neanche sotto tortura, non ho mai fatto questi pensieri verso di lei.
Da allora compaiono nella mia mente scene di me che corro a prendere un coltello e la uccido.
Mi sento in colpa anche se razionalmente penso che quella frase sia capitata nella mia testa perché pensavo a quella bambina giorno e notte e mi sono fatta suggestionare ma ho paura che quella storia abbia scatenato una parte che vorrebbe veramente fare quelle cose o che abbia iniziato a fare uscire fuori qualche malattia mentale come la schizofrenia.
In compagnia l'ansia diminuisce perché so che non potrei fare nulla stando con altre persone ma quando sono da sola vado in panico.
Se ho paura di farlo vuol dire che ne sarei capace?
Perché non riesco a tranquillizzarmi dicendo che non lo potrei mai fare?
E se anche quella mamma ha avuto questi pensieri prima di farlo?
Sono sempre stata una ragazza emotiva, piango per qualsiasi cattiveria capiti nel mondo, perché si è insinuata questa paura in me?
A volte penso che sia meglio uccidermi ma non ho il coraggio.
Su internet quando leggo degli articoli o storie simili mi calmo un po', ma poi la mia ansia ritorna peggio di prima.
Ne ho parlato con mia mamma e mio marito e loro mi rassicurano dicendo che non potrei mai fare qualcosa del genere, perché si fidano di me, di lasciarmi sola con lei e io non mi fido di me stessa?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Se ho paura di farlo vuol dire che ne sarei capace?

È una tipica domanda da disturbo ossessivo (ansia) che però dovrebbe farsi confermare attraverso una visita specialistica.

>>> Perché non riesco a tranquillizzarmi dicendo che non lo potrei mai fare?

Perché molto probabilmente soffre d'ansia, e quando si soffre d'ansia cercare rassicurazioni, in questo modo:

>>> Ne ho parlato con mia mamma e mio marito e loro mi rassicurano

è un pessima idea, infruttuosa e controproducente. Perché l'ansia significa proprio aver bisogno di rassicurazioni. E più ne cerca, più andrà in ansia.

Quindi cerchi un aiuto terapeutico e nel frattempo smetta completamente di cercare rassicurazioni se non vuole stare ancora peggio.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Utente
Utente
La ringrazio per avermi risposto. Si sono sempre stata una persona ansiosa come ho già scritto prima e so che cercare rassicurazioni sia controproducente. So anche che dovrei iniziare un percorso psicologico ma non riesco a capacitarmi di come io mi possa mettere in dubbio pur sapendo razionalmente che io amo mia figlia e non farei mai niente, per questo è come se cercassi di risolvere da sola per dimostrare a me stessa di essere forte, ma quando mi passano quelle immagini per la mente mi sembrano così reali da poterle realizzare veramente anche se non ho nessun impulso o intenzioni di farlo. Sono sempre stata ansiosa ma non mi sono mai preoccupata ma in questo caso questi dubbi mi uccidono perché mi fanno dubitare di me stessa. Pultroppo ho il brutto vizio di pensare spesso quando capita una cosa, ad esempio un po' di tempo fa nel mio paese morì una bambina annegata in mare. Anche lì rimasi scossa,andai a vedere il profilo della mamma, le foto della bambina e ci pensai per giorni provando dolore e piangendo per giorni come se fosse successo a me. Non so perché faccio questo,come se mi immedesimo nel dolore altrui, ed è successo anche con la storia di quella bambina uccisa dalla mamma, per giorni pensavo a quella bambina anche durante la mia quotidianità pensando al dolore che avesse potuto provare e penso sia per questo che alla fine mi sono impressionata e sono iniziate queste ansie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> pur sapendo razionalmente

La razionalità non c'entra. Ansia = paura = emozioni.

Le ossessioni sono la fase avanzata dell'ansia non curata. E il non volersi curare "perché razionalmente dovrei farcela da sola" è uno dei sintomi delle ossessioni, cioè del bisogno di controllo.

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Utente
Utente
È che ho paura che se inizio un percorso possa confermare che io sia "pazza" o che mi venga detto che effettivamente lo sia e non possa stare più con mia figlia,oppure dover ricorrere a medicinali che vorrei categoricamente evitare. Fino a prima di quella storia ero una persona "normale" e non voglio dover dipendere da medicinali. La mia pecca è forse essere cresciuta con mia mamma e mia nonna altrettanto ansiose ma che non sono mai andate da psicologi e mi dicono che per superare queste cose ci vuole solo buona volontà perché nessuno oltre me stessa può farmi stare meglio. Per quanto riguarda il voler vivere il dolore di situazioni altrui? Non mi si spiegare il perché mi immedesimo così tanto al punto di fare quasi mie quelle situazioni
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> per superare queste cose ci vuole solo buona volontà perché nessuno oltre me stessa può farmi stare meglio

A volte funziona. Per loro evidentemente ha funzionato.

Ma quando non funziona? Vale la pena continuare a soffrire?

>>> Non mi si spiegare il perché mi immedesimo così tanto al punto di fare quasi mie quelle situazioni

Ripeto: l'ossessione non ha bisogno di spiegazioni. Ha bisogno semmai di essere curata. Se non vuole far uso di medicinali, può rivolgersi a uno psicoterapeuta che usi un approccio focalizzato sul problema come quello comportamentale o strategico. Molto spesso se ne può uscire anche senza farmaci, in una durata media da 5 a 10 sedute.

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Utente
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Capisco, cercherò di fare il possibile di cavarmela da sola ma se peggioro andrò in cura. Vorrei solo capire se avessi questo disturbo realmente potrei fare qualcosa a mia figlia contro la mia volontà
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Utente
Utente
Buongiorno, scrivo di nuovo perché è comparsa un'altra domanda nella mia testa " se non le volessi bene? " Ma che razza di domanda è mai questa.. però da quando l'ho fatta è come se ho costante bisogno di vedere tutte le cose che faccio per lei per rassicurarmi che davvero le voglio bene, ma non è una cosa normale. Non mi sono mai chiesta cosa provassi per lei, è sempre stata la mia vita ma ora è come se mi chiedessi ogni momento "le vuoi bene?" "Sicura?". A volte è come se mi distaccassi dalla realtà, so che è mia figlia ma non sento nulla, mi sembra tutto strano come se fossi la peggiore psicopatica , poi mi sale la tachicardia, mi sento oppressa e scoppio in un pianto, pianto che da una parte mi fa stare bene perché dico almeno allora provo ancora emozioni. ? È come se la mia mente fosse tentata nel pensare cose brutte perché sa che mi viene l'ansia.So solo che non mi sento più me stessa,non mi vedo più una persona sensibile ma mi sento come quella donna che ha ucciso la figlia, un essere orrendo. Si può diventare un'altra persona all'improvviso? Non mi riconosco più, a volte dico che sarebbe meglio che mi venisse qualche malattia o facessi qualche incidente così mia figlia non mi avrebbe più come mamma!!.Ormai guardo mia figlia e non so cosa devo pensare.. già perché se prima la guardavo e mi veniva spontaneo pensare ad esempio "come ho fatto a vivere senza di lei" ora la guardo e ho solo l'ansia che mi possa passare per la mente qualche pensiero brutto e mi vengono in mente tutte le mamme che hanno fatto del male ai figli, Franzoni panarello.. mi sento sempre giù di morale, senza voglia di fare niente. Ho pensato anche che magari posso avere una depressione post parto?perché ho letto che la depressione si manifesta anche con eccessiva preoccupazione per i figli, e quindi mi sono chiesta se ho sempre avuto la depressione e quello che pensavo era bene per mia figlia invece è solo una forma di problema psicologico che ho? E in realtà non le ho mai voluto bene e adesso per questo penso a queste cose? Poi però mi dico che io senza di lei non vivrei e quindi non è vero niente ma ormai non so più cosa sia vero e cosa no tra quello che penso..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
I punti interrogativi sono la droga preferita dall'ossessivo.

Cerchi un aiuto specialistico, cioè che le serve non sono risposte, è smettere di farsi tante domande.

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[#9]
Utente
Utente
Ma non è normale che una mamma si chieda voglio veramente bene a mia figlia? Io non voglio semplicemente non pensarci, ma vorrei che quando ci penso sia sicura di me e sia sicura di una risposta, non pensarci è come evitare il problema. Non voglio stare bene non pensandoci, ma vorrei che alla domanda le potrei mai fare qualcosa fossi sicura di dire no e non avere l'ansia che ci potesse essere qualche possibilità.. e inoltre talmente delle cose che leggo su internet è come se non so più quali sono i miei pensieri, se sono influenzati dalle cose che leggo, non sono più in grado di distinguere, ho letto di depersonalizzazione e mi ci ritrovo solo nel fatto che è come se non mi sento più io e a volte non so più quali siano le mie emozioni
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Certo, si depersonalizza perché soffre di ossessioni. A furia di rimuginare alimenta il suo problema.

>>> vorrei che quando ci penso sia sicura di me e sia sicura di una risposta, non pensarci è come evitare il problema

Questa che ha appena fatto è la descrizione PERFETTA dell'ossessività: accanimento nel cercare risposte, credere che si debbano trovare risposte e che smettere di farlo equivarrebbe ad arrendersi, bisogno smodato di certezze.

E se questa risposta le sembra deludente, è proprio perché soffre di ossesioni.

Cerchi aiuto specialistico.

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