Mia madre è andata a letto con il mio fidanzato
Mi scuso in anticipo per il messaggio sicuramente sconclusionato.
Non sono molto lucida.
Ho scoperto che mia madre ha avuto incontri fisici con il mio fidanzato negli ultimi 6 anni.
Io e lui siamo fidanzati da oltre 10.
Abbiamo meno di 30 anni.
Non so come reagire a questa notizia, provo un forte spaesamento ed un dolore fortissimo.
Non parlo con entrambi da giorni.
Sono al momento isolata dalla mia famiglia e chiusa in casa di amici da una settimana.
Fatico a pensare, ad organizzare le idee.
Non so come reagire a tutto questo.
Sono passati circa 8 giorni da quando l'ho scoperto, e non sento di aver minimamente metabolizzato la cosa.
Vi chiedo da dove io possa partire per tornare a vivere.
Non so più se io abbia una madre e un ragazzo.
Chiedo aiuto.
Un ragazzo magari no. Una relazione sana con tua madre nemmeno. Una madre biologica, sì.
Come l'hai scoperto?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Altra cosa: le rivelazioni di un ex migliore amico arrabbiato andrebbero prese con le molle. Perché potrebbe anche essersi inventato o gonfiato una calunnia, pur di vendicarsi. Succede continuamente.
Ad esempio, è possibile che tua madre si sia sentita effettivamente attratta dal tuo "fidanzato", e viceversa, ma che non sia successo nulla di fatto, oppure che non si sia consumato un atto sessuale vero e proprio.
Insomma mi sembra che potresti star dando la cosa per scontata, mentre sarebbe opportuno prima raccogliere prove e ammissioni sufficienti.
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Data la delicatezza della situazione, la cosa migliore che puoi fare per te è cercare un aiuto professionale direttamente. Nel frattempo tutto quello che è possibile fare, da qui, è darti qualche semplice spunto di riflessione che ti servirà magari non subito, perché è passato ancora troppo poco tempo, ma per quando inizierai a metabolizzare l'accaduto.
La prima cosa è fare attenzione a non generalizzare. Potrebbe venirti la tentazione di pensare che il mondo sia un luogo inaffidabile, insicuro, dove può capitarti di tutto. E in parte è vero. Ma esistono persone che non tradiscono e che non ti tradiranno.
La seconda cosa è che chi fa questo, quasi mai lo fa per ferire. Lo fa per procurare piacere a se stesso. Ovvio che poi, quando l'interessato lo viene a sapere, ne soffre. Ma non è mai questo l'obiettivo. Questo non ne diminuisce la gravità, ma serve per capire che gli altri pensano più al proprio piacere che a al dolore degli altri.
La terza cosa è ripartire dal punto in cui sei. Senza negare, senza ingigantire né sminuire quello che ti è successo. Continuare a occuparti delle cose di tutti i giorni. Fai bene a stare in casa di amici almeno finché potrai. Poi la cosa più naturale potrebbe consistere nel cercare un alloggio solo per te. Ovviamente potresti volerti dimenticare del tuo "fidanzato". Con tua madre sarà più difficile. Un domani forse riuscirai a perdonarla e a vederla per quello che è. Oppure no, ma non lo puoi sapere né decidere adesso.
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Non sto pensando al suicidio e spero che questo dolore sia temporaneo, ma in questi giorni vorrei solo non esistere.
La non volontà di farmi male non è di alcun conforto.
Compirò 28 anni fra pochi mesi, e non ho più nulla. A parte i miei amici.
La parte peggiore in tutto questo, è che l'amore non può svanire da un momento all'altro. In questo momento sono dilaniata dal sempre maggiore odio verso le due persone più importanti della mia vita.
Considererò la possibilità di consultare un professionista. Ma di farlo con uno della mia zona è fuori discussione. L'imbarazzo è troppo.
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Un caro saluto
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Mi perdoni se torno a scriverle, ma non so bene dove battere la testa.
Dal nostro ultimo contatto le cose sono peggiorate non poco. Ho sviluppato una marcata ansia, ho crisi pianto ricorrenti, e da 10 giorni vivo in un stato di "irrealtà". Mi sembra di essere disconnessa dal mondo circostante.
Ma non è per questo che le scrivo.
Negli ultimi 7 giorni sono stata due volte da un terapeuta. Io non ho esperienza e non so bene come funzioni. Non so quali strategie un terapeuta possa utilizzare e se a volte si possa intenzionalmente "provocare" un paziente per ottenere un risultato.
Quando al mio terapeuta ho detto di aver lasciato il mio ragazzo e di non parlare con mia madre da quasi 3 settimane, lui mi ha chiesto di riflettere sulla "rigidità emotiva della mia risposta", e che "anche un trauma così importante può essere affrontato senza interrompere la comunicazione".
Inoltre, continua a parlare di mia madre, non di me e di come superare questa situazione. Continua a ripetere che non l'ha fatto con l'intenzione di farmi male, ma solo per sentirsi giovane e apprezzata.
Tutto questo io già lo so. E mi fa vomitare lo stesso.
Devo già cambiare terapeuta? Mi rifiuto di credere che il problema stia nella "rigidità" della mia risposta.
Ti rispondo da terapeuta: dovresti aspettare almeno un altro po', in genere si consigliano 4 o 5 sedute per dare una valutazione di come ci si sente.
Ora ti rispondo non da terapeuta: io chiederei già un secondo parere.
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Ho seguito il suo consiglio e mi sono rivolta ad un secondo terapista.
Il suo primo collega ha ritenuto anche opportuno "punzecchiarmi", dicendomi che stavo fuggendo per l'ennesima volta, "ripetendo il pattern" che mi ha portata ad allontanarmi da mia madre.
Non è stato semplice trovare un professionista disponibile in agosto, ma da due settimane sono in cura con una psicoterapeuta con la quale mi trovo molto bene. Superato lo scetticismo di lei (che non credo mi abbia creduto fin da subito), abbiamo cominciato a lavorare su quanto accaduto.
Non so dire se sia brava o meno, ma almeno non mi ha accusata di comportarmi in modo infantile.
Pongo a lei una domanda alla quale sto cercando una risposta da qualche giorno.
Nelle ultime settimane sto provando una grande rabbia. Non verso le persone che mi hanno ferita, ma verso chi mi ha raccontato di quanto accaduto.
Vorrei sapere se questo sia normale, se sia possibile essere così deboli da preferire di rimanere all'oscuro anche di veri e propri crimini.
Non so neanche se io possa ancora fidarmi di questo "amico".
A quasi due mesi da quanto successo, sono ancora molto confusa. Esco raramente di casa, e quando lo faccio non ho voglia di rimanere in giro. Passo molto tempo a studiare o buttare tempo davanti a film e social vari.
Le faccio molti auguri con la sua nuova terapeuta.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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