Quanto+conta+l’appoggio+della+famiglia+nelle+relazioni?

Buonasera.
Ho già scritto in questo forum e vorrei fare un domanda.
Ho avuto una storia come amante con una persona di 22 anni più grande.
Premetto che quest’uomo non mi ha mai illusa né promesso nulla ed io sono sempre stata consapevole di quello che stavo facendo.
La storia è poi dovuta finire (x motivi che ho già accennato nel precedente consulto).
Tra noi era iniziata come una curiosità per poi subentrare un forte sentimento da parte di entrambi.
Se questa persona avesse deciso di stare con me, io non avrei esitato a passare la mia vita con lui, a farmi una famiglia.
Mi potreste chiedere: cosa può offrirti quest’uomo che potrebbe essere tuo padre, che un tuo coetaneo non ha?
Tutto e niente.
Ho quasi 29 anni e sono sempre stata una ragazza più matura rispetto l’età che avevo.
Abbiamo sempre parlato di tutto.
Dalla vita all’attualita, del nostro passato sino ad arrivare al divertirci.
So che avere una persona accanto così tanto più grande può far sì che io gli possa fare da badante in futuro.
Ma le cose non sempre vanno come dovrebbero. Non è sempre quello più anziano ad andarsene.
Faccio l’infermiera e questa professione e la vita stessa mi hanno insegnato che la natura è imprevedibile.
Vedo uomini di 70/80 anni che hanno lucidità mentale e fanno attività fisica camminando o andando in bicicletta tenendo alla loro salute.
Ma vedo anche persone che a quella stessa età sono costrette a letto e/o con la demenza senile. Nessuno conosce il futuro e sa come il proprio corpo reagirà allo scorrere del tempo.
Proprio perché esistono possibilità e non certezze che io mi sarei vissuta questa storia andando contro i miei e prendendomi la responsabilità delle mie scelte.
Parlai di questa storia ai miei genitori, per conoscere il loro punto di vista.
Mio padre mi mise in guardia su quello a cui io sarei potuta andare incontro, ma disse anche che alla fine quello che conta è la mia felicità.
Mia madre invece disse che non avrebbe mai accettato questa storia e che non sarebbe stata più la stessa nei miei confronti.
Io ho ribadii, spiegando le mie motivazioni, che avrei portato a casa questa persona.
Comprendo le loro preoccupazioni, ma a tal proposito mi domando: quanto conta l’approvazione della famiglia nella scelta delle relazioni.
Grazie mille
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Dr. Andres Rivera Garcia Psicologo, Psicoterapeuta 173 5
Gentile utente, grazie per aver scritto.
Per rispondere al suo consulto le rimando la stessa domanda che lei pone a noi: quanto conta PER LEI l'approvazione di sua madre nella scelta di chi vuole a suo fianco?

Un caro saluto,

Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta

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Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la sua risposta dottore. Ho un carattere "troppo buono" che fatica spesso a dire di "no" alle persone per paura di deluderle, soprattutto quelle a me care. Le loro preoccupazioni sono lecite, ma non mi piace avere rimpianti in futuro a causa di persone esterne a me. O meglio, ho sempre preferito sbagliare con la mia testa piuttosto che con quella degli altri (anche perchè solo così mi rendo davvero conto di cos'è giusto o sbgliato per me, senza che siano gli altri a decidere). Non mi interessa della società e avrei sopportato senza problemi il suo stigma. A tal proposito mia madre mi disse "pensa che vergogna andarci in giro assieme perchè ti scambierebbero per sua figlia dato che non dimostri 28 anni. Ma poco mi sarebbe interessato. Ammetto invece che avere i miei genitori contro (più che altro mia madre), un pò di dolore me lo avrebbe procurato.
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Dr. Andres Rivera Garcia Psicologo, Psicoterapeuta 173 5
Il fatto che il desiderio di un Altro, genitori in questo caso, sovrasti il proprio, dovrebbe mettere forse in questione la concezione stessa della vita che vorremmo vivere.
Da un lato lei vorrebbe essere libera, spogliarsi di qualsiasi dictat sociale, sbagliare con la propria testa; dall'altro lato spera che sua madre le sia affianco in queste scelte.
Qualcosa, alla fine, bisogna sempre perderla.

Un caro saluto e in bocca al lupo per tutto,

Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta

[#4]
Utente
Utente
Alla fine avrei scelto di vivere la mia vita con questa persona; per quanto la famiglia sia la cosa più importante. Ma è pur sempre la mia vita e non voglio avere rimpianti e soprattutto rinfacciare niente a nessuno. E l'ho potuto constatare con la storia che ho avuto. Ho sperato fino all'ultimo che questa persona lasciasse tutto per stare con me (ripeto senza però che mai lui mi illudesse). E solo quando ho capito che questa speranza mi faceva soffrire ho rinunciato alla vita con lui. Le mie amiche mi consigliavano di chiudere ogni rapporto per poter andare avanti; io invece ho continuato a vederlo rallentando questo rapporto, di modo tale che potevo riuscire a guardarmi intorno. Nonostante sapevo che le mie amiche mi conisigliavano per il mio bene, perchè se si ama una persona è difficile conoscerne altre, e ormai consapevole che con lui non potevo avere futuro, ho continuato per il mio cammino. Quindi alla fine ho fatto ciò che sentivo.
Grazie dottore. Buona giornata