Possibile anorgasmia e fine di una conoscenza

Buongiorno dottori, sono qui per chiedervi un parere che credo mi sarà utile per "razionalizzare" la fine di una conoscenza.
Ho 40 anni, stavo conoscendo una ragazza coetanea che ho incontrato 4/5 volte intervallate da lunghe telefonate.
Mi racconta che in passato ha avuto solo 2 storie importanti, che non ha mai avuto un orgasmo con la penetrazione e che fatica ad averne uno con una stimolazione esterna (a volte avviene con tempi molto lunghi) e in passato le è capitato di provare dolore nel momento di entrata del pene.
Quando siamo insieme stiamo bene, parliamo e ridiamo anche se ho sempre notato una certa "infelicità" nei suoi occhi, come una difficoltà a godersi le cose (le ho chiesto se le avrebbe fatto piacere magari qualche giorno fuori porta, ma la risposta è stata "vediamo...", senza nessun entusiamo particolare).
Decidiamo di passare qualche giorno a casa sua; il primo giorno decidiamo di fare l' amore e lei si scusa di essere impacciata ed inesperta...io la tranquillizzo dolcemente e le dico che non è un problema e che ci riproveremo insieme.
La mattina dopo ci riproviamo, ma lei non riesce ad avere un orgasmo...subito dopo dice di provare ansia "non sa nemmeno lei per cosa", che le fa strano io sia li, in casa sua, perchè non ci è abituata...nei suoi occhi (forse sbagliando) leggo un suo ripensamento sulla nostra storia e quindi preso dallo sconforto le chiedo cosa le stesse prendendo, cosa potevo fare, ma lei ripete solo "ho ansia e non so perchè" guardando il pavimento.
Decido allora di andarmene convinto di essere io la causa...lei prova a fermarmi senza dirmi però perchè sarei dovuto rimanere, quasi come se le dispiacesse di più la mia delusione rispetto al fatto che me ne stavo andando! Mi chiede qualche giorno per pensare e alla fine mi lascia dicendo che forse non è adatta a stare in una relazione, che ora deve pensare un po a lei e che probabilmente siamo incompatibili perchè io me ne sono andato.
Le spiego che senza dialogo, non mi è facile capirla e capire cosa potevo fare per aiutarla, che avevo semplicemente bisogno di rassicurazioni che non fossi io il problema, e che conoscendosi e standoci vicini, ci saremmo capiti sempre di più, ma mi lascia ugualmente.
Ora io vi chiedo, una donna che fatica a provare l' orgasmo (non solo con me quindi, ma pure masturbandosi), puo' decidere di preferire di lasciarsi scappare un uomo che dice di piacergli e a cui vuole bene per il suo "disturbo"?
E' cosi grave la frustrazione che questo disturbo genera anche il compagno si dimostra dolce e comprensivo (nonostante io abbia solo "letto male" la sua ansia?
anche se a dire il vero, sono ancora convinto che dopo che me ne sono andato, lei abbia tirato un grosso sospiro di sollievo...).
aiutatemi a capire, per favore
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Ora io vi chiedo, una donna che fatica a provare l' orgasmo (non solo con me quindi, ma pure masturbandosi), puo' decidere di preferire di lasciarsi scappare un uomo che dice di piacergli e a cui vuole bene

Sì.

Non posso ovviamente esprimermi con certezza nel caso specifico dato che non vi conosco, ma in generale se una donna ha un forte bisogno di controllo può avere difficoltà nel lasciarsi avvicinare, nel lasciarsi andare e nel raggiungere l'orgasmo. Stare in una relazione comporta inevitabilmente la perdita di una parte del controllo che è possibile esercitare (Leonardo diceva: quando sei da solo sei tutto tuo) e per alcuni la solitudine, per quanto ugualmente dolorosa, può esserlo meno che sentirsi "dipendente" da qualcun altro.

>>> per il suo "disturbo"?

Questa è la parte di razionalizzazione, del raccontare e raccontarsela, che fa appello a un malinteso senso di altruismo: "lo faccio per te". In realtà lo faccio per me stessa, perché altrimenti soffrirei di più.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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