Rapporto malsano con mia madre
Buonasera, ho scritto altre volte in merito al rapporto con mia madre e mi ritrovo a scrivere nuovamente perché non è migliorato nulla.
Sono una ragazza di 24 anni e frequento la facoltà di ingegneria, ma purtroppo sono finita due anni fuori corso.
Mia madre (vivo sola con lei, in quanto mio padre è morto quando avevo 18 anni) non accetta la cosa poiché sono sempre stata una studentessa modello al liceo.
All’inizio vivevo bene l’Università poi qualche esame è cominciato ad andare male e mia madre ha cominciato a dirmi che questa facoltà non faceva per me e piano piano ho cominciato a convincermene anch’io perdendo la voglia di studiare e nella mia mente pensavo che se mia madre non credeva più in me, chi lo avrebbe fatto?
Forse aveva ragione e questa facoltà non faceva per me, così ogni volta che aprivo un libro non capivo nulla di quello che leggevo e non riuscivo più e concentrami.
Ciò mi ha portata a mentire sugli esami.
Dopo un po’ di tempo ho deciso di parlarle perché dovevo trovare una soluzione a questa mia condizione di stallo, ho deciso di raccontarle tutto il mio malessere e la mia frustrazione e speravo che dopo il momento di rabbia iniziale (che ovviamente considero legittima) mi capisse, ma così non è stato.
A distanza di mesi dalla mia confessione non è cambiato nulla, anzi lei si è convinta che io le abbia mentito perché non capivo le materie e che se voglio mi paga un professore privato, ma io in realtà vorrei andare da uno psicologo perché vorrei farmi tanto aiutare e finalmente riuscirmi a godere la mia gioventù, invece non ho più voglia di uscire perché mi vergogno a stare con i miei amici già laureati (altra cosa influenzata da mia madre) e non riesco nemmeno a trovare la serenità per studiare, alcuni giorni mi impegno al massimo altri non riesco a fare nulla.
Mia madre però non vuole che vada dallo psicologo perché secondo lei non servono a nulla ed è uno spreco di soldi.
Nel mio paese inoltre non vi è un consultorio.
Avevo quindi pensato di trovarmi un lavoro ma mia madre non vuole perché se lavorassi perderei altro tempo e non mi laureerei più, io invece credo che mi farebbe bene e ho provato a dirglielo più volte anche perché avendo 24 anni non può impedirmi di lavorare.
Vorrei tanto uscire da questa situazione perché non voglio rimanere la persona che sono attualmente però non riesco a migliorarmi, dentro di me voglio cambiare ma non riesco a mettere in atto nessun cambiamento, sento di fallire in tutto e da poco ho avuto anche il mio primo attacco di panico, di cui mia madre ovviamente non è a conoscenza.
Sono una ragazza di 24 anni e frequento la facoltà di ingegneria, ma purtroppo sono finita due anni fuori corso.
Mia madre (vivo sola con lei, in quanto mio padre è morto quando avevo 18 anni) non accetta la cosa poiché sono sempre stata una studentessa modello al liceo.
All’inizio vivevo bene l’Università poi qualche esame è cominciato ad andare male e mia madre ha cominciato a dirmi che questa facoltà non faceva per me e piano piano ho cominciato a convincermene anch’io perdendo la voglia di studiare e nella mia mente pensavo che se mia madre non credeva più in me, chi lo avrebbe fatto?
Forse aveva ragione e questa facoltà non faceva per me, così ogni volta che aprivo un libro non capivo nulla di quello che leggevo e non riuscivo più e concentrami.
Ciò mi ha portata a mentire sugli esami.
Dopo un po’ di tempo ho deciso di parlarle perché dovevo trovare una soluzione a questa mia condizione di stallo, ho deciso di raccontarle tutto il mio malessere e la mia frustrazione e speravo che dopo il momento di rabbia iniziale (che ovviamente considero legittima) mi capisse, ma così non è stato.
A distanza di mesi dalla mia confessione non è cambiato nulla, anzi lei si è convinta che io le abbia mentito perché non capivo le materie e che se voglio mi paga un professore privato, ma io in realtà vorrei andare da uno psicologo perché vorrei farmi tanto aiutare e finalmente riuscirmi a godere la mia gioventù, invece non ho più voglia di uscire perché mi vergogno a stare con i miei amici già laureati (altra cosa influenzata da mia madre) e non riesco nemmeno a trovare la serenità per studiare, alcuni giorni mi impegno al massimo altri non riesco a fare nulla.
Mia madre però non vuole che vada dallo psicologo perché secondo lei non servono a nulla ed è uno spreco di soldi.
Nel mio paese inoltre non vi è un consultorio.
Avevo quindi pensato di trovarmi un lavoro ma mia madre non vuole perché se lavorassi perderei altro tempo e non mi laureerei più, io invece credo che mi farebbe bene e ho provato a dirglielo più volte anche perché avendo 24 anni non può impedirmi di lavorare.
Vorrei tanto uscire da questa situazione perché non voglio rimanere la persona che sono attualmente però non riesco a migliorarmi, dentro di me voglio cambiare ma non riesco a mettere in atto nessun cambiamento, sento di fallire in tutto e da poco ho avuto anche il mio primo attacco di panico, di cui mia madre ovviamente non è a conoscenza.
[#1]
>>> nella mia mente pensavo che se mia madre non credeva più in me, chi lo avrebbe fatto?
E di te stessa, che ne dici? Non conti abbastanza?
Diventare adulti significa imparare a credere in se stessi e nelle proprie capacità, malgrado ciò che altri possano pensarne. Persino tua madre.
Non esiste formula magica per risolvere problemi di adattamento, ansia (e sviluppo) come quelli che stai affrontando tu, specialmente da qui, per iscritto. La cosa migliore sarebbe effettivamente se potessi contattare direttamente uno psicologo. Se hai disponibilità limitate, puoi rivolgerti a una Asl di un distretto vicino.
Ma potresti anche decidere di investire in te stessa, da sola, darti da fare, completare il tuo percorso di studi e prendere questa laurea. A quel punto stabilirai il da farsi. E ignorare la vergogna del non esserti ancora laureata, uscire con i tuoi amici, ricostruirti una vita sociale.
Ma non aspettarti che sia qualcun altro a salvarti, sia essa tua madre o altri. Perché ognuno deve voler salvare se stesso. Se lo fai, troverai anche chi ti aiuta.
E di te stessa, che ne dici? Non conti abbastanza?
Diventare adulti significa imparare a credere in se stessi e nelle proprie capacità, malgrado ciò che altri possano pensarne. Persino tua madre.
Non esiste formula magica per risolvere problemi di adattamento, ansia (e sviluppo) come quelli che stai affrontando tu, specialmente da qui, per iscritto. La cosa migliore sarebbe effettivamente se potessi contattare direttamente uno psicologo. Se hai disponibilità limitate, puoi rivolgerti a una Asl di un distretto vicino.
Ma potresti anche decidere di investire in te stessa, da sola, darti da fare, completare il tuo percorso di studi e prendere questa laurea. A quel punto stabilirai il da farsi. E ignorare la vergogna del non esserti ancora laureata, uscire con i tuoi amici, ricostruirti una vita sociale.
Ma non aspettarti che sia qualcun altro a salvarti, sia essa tua madre o altri. Perché ognuno deve voler salvare se stesso. Se lo fai, troverai anche chi ti aiuta.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Grazie del consiglio, purtroppo attualmente non riesco a recarmi nel distretto più vicino, cercherò quindi di mettere in atto i consigli che mi ha dato, non credo sarà facile e non lo dico per demoralizzarmi ma perché ho provato altre volte a migliorarmi però con risultati poco duraturi nel tempo, infatti poco dopo sfociavo nuovamente in quel circolo vizioso. Cercherò di fare in modo che questa volta sia diverso anche perché io voglio riprendere in mano la mia vita
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 11/07/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.