Crisi esistenziale e di coppia
Buonasera.
Sono un ragazzo di 32 anni e sto insieme al mio compagno da quasi 10 anni e anche lui ha la mia stessa età.
Attualmente frequento l’università (il prossimo sarà l’ultimo anno) e lui è un impiegato.
Da quasi due mesi siamo entrati in crisi.
Tra noi c’è sempre stata massima sintonia, siamo andati sempre d’accordo (nonostante qualche litigio) e abbiamo molti interessi in comune.
A seguito di diversi problemi delineatisi nei primi mesi dell’anno con gli amici gli ho esternalizzato questo mio malessere e questo ha incrinato il rapporto nel senso che non esponendo il suo punto di vista, perché fatica a comunicare dato che vuole vivere in una sorta di bolla di vetro in cui tutti vanno d’accordo, ha sempre accumulato e accumulato finché non è arrivato al limite.
Ora mi ha chiesto di lasciare la casa (che è sua) e per un mese e mezzo lo lascerò qui da solo per poi tornare a settembre, ma in questo lasso temporale è probabile che deciderà di mandarmi via definitivamente.
Dice che il sentimento da parte sua è cambiato (non mi ama più) e quindi sente la necessità di stare solo, io invece sento ancora il sentimento e vorrei invece continuare a stare qui cercando di aiutarlo a superare questo periodo, ma non vuole.
Questa sera abbiamo parlato per cercare di affrontare questa situazione, ma il risultato è stato che ognuno è fermo sulla propria posizione e non si riesce a trovare un punto di incontro e non so proprio cosa fare perché avendo investito tutto in questo rapporto e in questo percorso in comune non ho più nulla ed essendo questo diventato il mio mondo mi sento in parecchia difficoltà nell’affrontare questa situazione.
È entrato in una sorta di crisi esistenziale dato che dice che tutto quello che ha costruito nella sua vita gli sembra di non averlo scelto di sua iniziativa, ma che gli sia sostanzialmente accaduto, come se ci si fosse ritrovato dentro, e quindi che non abbia costruito nulla di suo.
Anche lui è molto dispiaciuto di tutta questa situazione e del malessere che sto provando, ma onestamente, oltre ad accontentarlo nel lasciarlo solo in questo periodo, non so cos’altro fare perché lo amo e non voglio sacrificare tutto quello che è stato costruito in questi 10 anni.
Io sono convinto che il sentimento ci sia ancora e che sia in balia della gran confusione che ha dentro tant’è che gli ho detto che vorrei continuare il rapporto e al tempo stesso aiutarlo nell’affrontare questo percorso per quanto possibile (gran parte del lavoro dovrà farlo individualmente perché deve lavorare su sé stesso).
So che non si risolverà in poco tempo e che sarà un percorso lungo e complesso.
Quello che voglio capire è se sia possibile mantenere un rapporto di coppia e affrontare contestualmente questo problema assieme, per quanto possibile, oppure se la separazione è l’unica soluzione.
Ringrazio in anticipo per le risposte.
Sono un ragazzo di 32 anni e sto insieme al mio compagno da quasi 10 anni e anche lui ha la mia stessa età.
Attualmente frequento l’università (il prossimo sarà l’ultimo anno) e lui è un impiegato.
Da quasi due mesi siamo entrati in crisi.
Tra noi c’è sempre stata massima sintonia, siamo andati sempre d’accordo (nonostante qualche litigio) e abbiamo molti interessi in comune.
A seguito di diversi problemi delineatisi nei primi mesi dell’anno con gli amici gli ho esternalizzato questo mio malessere e questo ha incrinato il rapporto nel senso che non esponendo il suo punto di vista, perché fatica a comunicare dato che vuole vivere in una sorta di bolla di vetro in cui tutti vanno d’accordo, ha sempre accumulato e accumulato finché non è arrivato al limite.
Ora mi ha chiesto di lasciare la casa (che è sua) e per un mese e mezzo lo lascerò qui da solo per poi tornare a settembre, ma in questo lasso temporale è probabile che deciderà di mandarmi via definitivamente.
Dice che il sentimento da parte sua è cambiato (non mi ama più) e quindi sente la necessità di stare solo, io invece sento ancora il sentimento e vorrei invece continuare a stare qui cercando di aiutarlo a superare questo periodo, ma non vuole.
Questa sera abbiamo parlato per cercare di affrontare questa situazione, ma il risultato è stato che ognuno è fermo sulla propria posizione e non si riesce a trovare un punto di incontro e non so proprio cosa fare perché avendo investito tutto in questo rapporto e in questo percorso in comune non ho più nulla ed essendo questo diventato il mio mondo mi sento in parecchia difficoltà nell’affrontare questa situazione.
È entrato in una sorta di crisi esistenziale dato che dice che tutto quello che ha costruito nella sua vita gli sembra di non averlo scelto di sua iniziativa, ma che gli sia sostanzialmente accaduto, come se ci si fosse ritrovato dentro, e quindi che non abbia costruito nulla di suo.
Anche lui è molto dispiaciuto di tutta questa situazione e del malessere che sto provando, ma onestamente, oltre ad accontentarlo nel lasciarlo solo in questo periodo, non so cos’altro fare perché lo amo e non voglio sacrificare tutto quello che è stato costruito in questi 10 anni.
Io sono convinto che il sentimento ci sia ancora e che sia in balia della gran confusione che ha dentro tant’è che gli ho detto che vorrei continuare il rapporto e al tempo stesso aiutarlo nell’affrontare questo percorso per quanto possibile (gran parte del lavoro dovrà farlo individualmente perché deve lavorare su sé stesso).
So che non si risolverà in poco tempo e che sarà un percorso lungo e complesso.
Quello che voglio capire è se sia possibile mantenere un rapporto di coppia e affrontare contestualmente questo problema assieme, per quanto possibile, oppure se la separazione è l’unica soluzione.
Ringrazio in anticipo per le risposte.
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Gentile utente,
Lei ci chiede se sia >>possibile mantenere un rapporto di coppia e affrontare contestualmente questo problema assieme, per quanto possibile<<.
La risposta sì, affrontando questa situazione assieme ad uno specialista attraverso una terapia di coppia, oppure due terapie individuali. Solamente nel momento in cui chiederete aiuto sarà possibile definire quale tipo di percorso è più adatto. Lo specialista che Vi occorre è lo/a Psicologo/a psicoterapeuta meglio se specializzato in psicoterapia familiare.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Lei ci chiede se sia >>possibile mantenere un rapporto di coppia e affrontare contestualmente questo problema assieme, per quanto possibile<<.
La risposta sì, affrontando questa situazione assieme ad uno specialista attraverso una terapia di coppia, oppure due terapie individuali. Solamente nel momento in cui chiederete aiuto sarà possibile definire quale tipo di percorso è più adatto. Lo specialista che Vi occorre è lo/a Psicologo/a psicoterapeuta meglio se specializzato in psicoterapia familiare.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 10/07/2022.
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