Come capire se sono innamorato?
Gentili Dottori,
Mi sento un po' in imbarazzo a fare una domanda così infantile a 34 anni, ma davvero non so più che pensare.
Tre anni fa, ho conosciuto al lavoro una stagista, che è stata assegnata al mio team.
All'inizio era quasi invisibile per me, nonostante fosse molto carina, simpatica, intelligente.
Dopo un po' ho iniziato a notare che star con lei è piacevole, è molto ironica e stimolante, scrive persino delle poesie ed è pure brava, tutti le vogliono bene e mi piace molto la sua capacità di essere vulnerabile.
Il succo del discorso è che anche quando lei ha lasciato la nostra azienda, mi sono ritrovato a cercare scuse per vederla come un 15enne, senza mai farmi avanti e anzi pure rifiutando qualche invito che mi faceva lei perché comunque non ho voglia di coinvolgermi.
Ci tengo molto alla mia indipendenza, libertà e al tempo da dedicare al lavoro e non sono tipo da legami stabili, non a caso ho avuto diverse fidanzate ma le ho sempre tenute ad una certa distanza e penso di non essermi mai innamorato di nessuna.
Il fatto è che sono passati tre anni e continuo a pensare a questa persona, la tengo sempre d'occhio sui social, ogni tanto ci sentiamo e mi ingelosisco se sorge il sospetto che frequenta qualcuno.
Non nego di volerle bene e di essere molto attratto fisicamente da lei, ma proprio non mi va di rinunciare alla mia libertà.
Solo che continuo a pensare a lei.
Ho sempre pensato all'amore come a qualcosa che ti toglie tempo, energie e ti causa un sacco di responsabilità, e magari ti fa fare pure quelle follie di cui ti penti tutta una vita, ma nello stesso tempo, ti toglie incertezze e paure e ti cambia.
Con lei non è successo che mi sentissi spinto a cambiare le mie abitudini sulla libertà o pronto a fare follie.
Solo, continuo a pensare a lei, la stimo, mi attrae molto e mi dispiacerebbe se si fidanzasse con qualcuno.
So che devo scegliere, o smetto di pensare a lei o mi faccio avanti.
Come terza ipotesi, potrei fare come con le altre ragazze che ho avuto e precisare che non voglio legami stabili, ma non so se sarebbe tipo da accettare e potrebbe prenderla male e chiudere i contatti con me, cosa che mi dispiacerebbe.
Perciò, prima di scegliere che fare, visto che non sono ben certo di cosa sia l'amore, e credo di non essere mai stato innamorato, vorrei sapere se c'è qualche modo di distinguere se si tratta a tutti gli effetti solo di bene...o se c'è magari anche solo un innamoramento.
Ho cercato su vari siti di psicologia ma mi sembrano tutte indicazioni parecchio astratte.
Mi sento un po' in imbarazzo a fare una domanda così infantile a 34 anni, ma davvero non so più che pensare.
Tre anni fa, ho conosciuto al lavoro una stagista, che è stata assegnata al mio team.
All'inizio era quasi invisibile per me, nonostante fosse molto carina, simpatica, intelligente.
Dopo un po' ho iniziato a notare che star con lei è piacevole, è molto ironica e stimolante, scrive persino delle poesie ed è pure brava, tutti le vogliono bene e mi piace molto la sua capacità di essere vulnerabile.
Il succo del discorso è che anche quando lei ha lasciato la nostra azienda, mi sono ritrovato a cercare scuse per vederla come un 15enne, senza mai farmi avanti e anzi pure rifiutando qualche invito che mi faceva lei perché comunque non ho voglia di coinvolgermi.
Ci tengo molto alla mia indipendenza, libertà e al tempo da dedicare al lavoro e non sono tipo da legami stabili, non a caso ho avuto diverse fidanzate ma le ho sempre tenute ad una certa distanza e penso di non essermi mai innamorato di nessuna.
Il fatto è che sono passati tre anni e continuo a pensare a questa persona, la tengo sempre d'occhio sui social, ogni tanto ci sentiamo e mi ingelosisco se sorge il sospetto che frequenta qualcuno.
Non nego di volerle bene e di essere molto attratto fisicamente da lei, ma proprio non mi va di rinunciare alla mia libertà.
Solo che continuo a pensare a lei.
Ho sempre pensato all'amore come a qualcosa che ti toglie tempo, energie e ti causa un sacco di responsabilità, e magari ti fa fare pure quelle follie di cui ti penti tutta una vita, ma nello stesso tempo, ti toglie incertezze e paure e ti cambia.
Con lei non è successo che mi sentissi spinto a cambiare le mie abitudini sulla libertà o pronto a fare follie.
Solo, continuo a pensare a lei, la stimo, mi attrae molto e mi dispiacerebbe se si fidanzasse con qualcuno.
So che devo scegliere, o smetto di pensare a lei o mi faccio avanti.
Come terza ipotesi, potrei fare come con le altre ragazze che ho avuto e precisare che non voglio legami stabili, ma non so se sarebbe tipo da accettare e potrebbe prenderla male e chiudere i contatti con me, cosa che mi dispiacerebbe.
Perciò, prima di scegliere che fare, visto che non sono ben certo di cosa sia l'amore, e credo di non essere mai stato innamorato, vorrei sapere se c'è qualche modo di distinguere se si tratta a tutti gli effetti solo di bene...o se c'è magari anche solo un innamoramento.
Ho cercato su vari siti di psicologia ma mi sembrano tutte indicazioni parecchio astratte.
[#1]
Gentile utente,
Lei di sé ci dice che pensa all'amore
."come a qualcosa che ti toglie tempo, energie e ti causa un sacco di responsabilità, e magari ti fa fare pure quelle follie di cui ti penti tutta una vita,
.ma nello stesso tempo, ti toglie incertezze e paure e ti cambia".
Tutto vero, tutto giusto. Ombre e luci. Come nei momenti dell'alba.
E' che ad un certo punto accade di preferire l'amore, con tutte le sue incognite, all'autonomia e alla libertà.
Lei si trova sul discrimine e non sa cosa fare. Ma al contempo la Sua età ha abbondantemente superato quella adolescenziale.
Attualmente un ulteriore ragionamento non le serve: la descrizione e la riflessione sul sapore dello zucchero non sostituirà mai un leggero assaggio dello stesso.
E dunque, se la metafora ha suscitato il Suo interesse, decida di assaggiare lievemente il sapore dello zucchero.
Senza farsi al momento troppe domande, che molto spesso rappresentano la giustificazione razionale di un meccanismo di evitamento emotivo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Lei di sé ci dice che pensa all'amore
."come a qualcosa che ti toglie tempo, energie e ti causa un sacco di responsabilità, e magari ti fa fare pure quelle follie di cui ti penti tutta una vita,
.ma nello stesso tempo, ti toglie incertezze e paure e ti cambia".
Tutto vero, tutto giusto. Ombre e luci. Come nei momenti dell'alba.
E' che ad un certo punto accade di preferire l'amore, con tutte le sue incognite, all'autonomia e alla libertà.
Lei si trova sul discrimine e non sa cosa fare. Ma al contempo la Sua età ha abbondantemente superato quella adolescenziale.
Attualmente un ulteriore ragionamento non le serve: la descrizione e la riflessione sul sapore dello zucchero non sostituirà mai un leggero assaggio dello stesso.
E dunque, se la metafora ha suscitato il Suo interesse, decida di assaggiare lievemente il sapore dello zucchero.
Senza farsi al momento troppe domande, che molto spesso rappresentano la giustificazione razionale di un meccanismo di evitamento emotivo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
La ringrazio della risposta ma le confesso che sono piuttosto scoraggiato e mi sento perso.
A 19 e 22 anni ho perso per la stessa patologia mio padre e mio zio che si occupava della famiglia dopo la morte mio padre e sono rimasto praticamente da solo a gestire una situazione economica e familiare molto difficile, con mia sorella più piccola e mia madre completamente dipendenti da me come lo erano state da mio padre.
Da allora temo molto le responsabilità che possono derivare da una famiglia e non so se voglio questo tipo di impegno per il futuro.
Inoltre, questa ragazza è una persona molto romantica, se dovessi essere sincero, non so come prenderebbe il fatto che non mi sento di dirle che sono innamorato, in effetti non so neppure come dirglielo.
Nello stesso tempo vorrei che accadesse qualcosa, vorrei provare il famoso colpo di fulmine e non so se forse dovrei continuare a cercare.
La ringrazio della risposta ma le confesso che sono piuttosto scoraggiato e mi sento perso.
A 19 e 22 anni ho perso per la stessa patologia mio padre e mio zio che si occupava della famiglia dopo la morte mio padre e sono rimasto praticamente da solo a gestire una situazione economica e familiare molto difficile, con mia sorella più piccola e mia madre completamente dipendenti da me come lo erano state da mio padre.
Da allora temo molto le responsabilità che possono derivare da una famiglia e non so se voglio questo tipo di impegno per il futuro.
Inoltre, questa ragazza è una persona molto romantica, se dovessi essere sincero, non so come prenderebbe il fatto che non mi sento di dirle che sono innamorato, in effetti non so neppure come dirglielo.
Nello stesso tempo vorrei che accadesse qualcosa, vorrei provare il famoso colpo di fulmine e non so se forse dovrei continuare a cercare.
[#3]
"..forse dovrei continuare a cercare.."
Vale la mia risposta precedente.
Dott. Brunialti
Vale la mia risposta precedente.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.6k visite dal 06/07/2022.
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