Il mio corpo non coincide con la mia personalitá
Salve a tutti.
Sono un ragazzo di 20 anni che sta vivendo un periodo di confusione tra problemi fisici e problemi psicologici.
I problemi fisici (capelli e stomaco) li sto risolvendo farmacologicamente.
Problemi psicologici sono causati maggiormente da questi problemi fisici.
In primis i capelli.
Disgraziatamente ho ereditato da mio padre l'alopecia androgenetica.
Ho fatto una visita dalla tricologa che mi ha dato farmaci (minoxidil e serenoa) per far ricrescere i capelli.
Per lo stomaco sto prendendo altri farmaci per curare una forma di bruciore che mi tormentava da tempo.
I capelli sono un punto interrogativo poiché sono terapie che dovrò fare a vita e ho paura che non funzioneranno per sempre.
Sui forum di calvi ho letto esperienze molto negative su tanti tipi di terapie farmacologiche che a lungo portano gravi effetti collaterali, soprattutto la finasteride (alternativa più forte della serenoa).
Ho pensato di acquistare una protesi in futuro nel caso di fallimento delle terapie ma mio padre che è calvo già é contro le terapie che sto facendo, figuratevi per la protesi.
Dice che mi vuole solo sostenere economicamente ma é contro perché secondo lui bisogna per forza accettarla questa patologia.
Il problema é che lui parla da uomo eterosessuale di 55 anni sposato (li perse a 30 anni quando stava per sposarsi).
Io sono un ragazzo omosessuale di 20 anni effeminato che non sente la calvizie come parte della sua personalità.
I ragazzi effeminati hanno quasi sempre i capelli, la calvizie é simbolo di virilità.
Io non sono un omosessuale virile, anche negli atteggiamenti sono molto effeminato.
Quando parlo a telefono ho una voce cosí acuta che mi confondono per una donna, a volte mi trucco di nascosto per passare il tempo oppure in futuro vorrei provare un crop top.
Insomma immaginarmi fare certe cose da calvo fa diventare il mio muso storto e inoltre ho acchiappato brutti giudizi anche da altri ragazzi gay quando mi sono rasato a zero.
Poi si aggiungono problemi di omofobia a casa con mia madre che mi ha addirittura distrutto la bandiera arcobaleno presa al gay pride.
Mio padre mi accetta ma non ha ancora capito perché non accetto la calvizie e voglio una protesi in casi estremi.
A volte desidero scomparire perché questa condizione non ci voleva proprio a un ragazzo con un carattere effeminato come me.
Ho ereditato più femminilitá da mia madre che mascolinità da mio padre nei comportamenti e nell'attrazione sessuale ma da lui ho ereditato proprio la calvizie.
Non capisco il mio corpo, lo vedo in conflitto con la mia personalitá e con quello che vorrei essere.
Sto impazzendo.
Non posso andare da psicologi in questo periodo perché mi sto concentrando già su altre terapie come vedete.
Vorrei essere libero ma sto in prigione.
Non ho più amici per altri motivi.
Vorrei crearmi una mia vita a 20 anni! Ma in casa vogliono plasmarla loro.
Sono un ragazzo di 20 anni che sta vivendo un periodo di confusione tra problemi fisici e problemi psicologici.
I problemi fisici (capelli e stomaco) li sto risolvendo farmacologicamente.
Problemi psicologici sono causati maggiormente da questi problemi fisici.
In primis i capelli.
Disgraziatamente ho ereditato da mio padre l'alopecia androgenetica.
Ho fatto una visita dalla tricologa che mi ha dato farmaci (minoxidil e serenoa) per far ricrescere i capelli.
Per lo stomaco sto prendendo altri farmaci per curare una forma di bruciore che mi tormentava da tempo.
I capelli sono un punto interrogativo poiché sono terapie che dovrò fare a vita e ho paura che non funzioneranno per sempre.
Sui forum di calvi ho letto esperienze molto negative su tanti tipi di terapie farmacologiche che a lungo portano gravi effetti collaterali, soprattutto la finasteride (alternativa più forte della serenoa).
Ho pensato di acquistare una protesi in futuro nel caso di fallimento delle terapie ma mio padre che è calvo già é contro le terapie che sto facendo, figuratevi per la protesi.
Dice che mi vuole solo sostenere economicamente ma é contro perché secondo lui bisogna per forza accettarla questa patologia.
Il problema é che lui parla da uomo eterosessuale di 55 anni sposato (li perse a 30 anni quando stava per sposarsi).
Io sono un ragazzo omosessuale di 20 anni effeminato che non sente la calvizie come parte della sua personalità.
I ragazzi effeminati hanno quasi sempre i capelli, la calvizie é simbolo di virilità.
Io non sono un omosessuale virile, anche negli atteggiamenti sono molto effeminato.
Quando parlo a telefono ho una voce cosí acuta che mi confondono per una donna, a volte mi trucco di nascosto per passare il tempo oppure in futuro vorrei provare un crop top.
Insomma immaginarmi fare certe cose da calvo fa diventare il mio muso storto e inoltre ho acchiappato brutti giudizi anche da altri ragazzi gay quando mi sono rasato a zero.
Poi si aggiungono problemi di omofobia a casa con mia madre che mi ha addirittura distrutto la bandiera arcobaleno presa al gay pride.
Mio padre mi accetta ma non ha ancora capito perché non accetto la calvizie e voglio una protesi in casi estremi.
A volte desidero scomparire perché questa condizione non ci voleva proprio a un ragazzo con un carattere effeminato come me.
Ho ereditato più femminilitá da mia madre che mascolinità da mio padre nei comportamenti e nell'attrazione sessuale ma da lui ho ereditato proprio la calvizie.
Non capisco il mio corpo, lo vedo in conflitto con la mia personalitá e con quello che vorrei essere.
Sto impazzendo.
Non posso andare da psicologi in questo periodo perché mi sto concentrando già su altre terapie come vedete.
Vorrei essere libero ma sto in prigione.
Non ho più amici per altri motivi.
Vorrei crearmi una mia vita a 20 anni! Ma in casa vogliono plasmarla loro.
[#1]
Gentilissimo,
comprendo la sua situazione. Può cercare nella sua zona il Consultorio, ad accesso libero, anonimo e gratuito per affrontare la situazione con un professionista che la aiuti a trovare un modo per "fare pace con il suo corpo" e sentirsi bene con sé stesso. Meglio ancora potrebbe contattare una delle associazioni LGBT che spesso offrono servizi di supporto o consulenza psicologica gratuita o a tariffe agevolate.
Cordialmente.
comprendo la sua situazione. Può cercare nella sua zona il Consultorio, ad accesso libero, anonimo e gratuito per affrontare la situazione con un professionista che la aiuti a trovare un modo per "fare pace con il suo corpo" e sentirsi bene con sé stesso. Meglio ancora potrebbe contattare una delle associazioni LGBT che spesso offrono servizi di supporto o consulenza psicologica gratuita o a tariffe agevolate.
Cordialmente.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
[#2]
"Problemi psicologici sono causati maggiormente da questi problemi fisici"
"Non posso andare da psicologi in questo periodo perché mi sto concentrando già su altre terapie"
Gentile Utente,
è comprensibile l'attuale difficoltà oggettiva ad affrontare le varie questioni dal punto di vista psicologico, ma sarebbe per Lei veramente importante poterlo fare.
Ha già raccolto informazioni su associazioni della sua zona che offrano gratuitamente uno sportello d'ascolto psicologico, dove potrebbe recarsi per iniziare a ricevere un supporto?
Potrebbe partire, ad esempio, dall'Arcigay che spesso fornisce un "pacchetto" di sedute gratuite o dall'Associazione AGEDO presente nella sua città, anche per avere suggerimenti su come poter aiutare i suoi genitori a comprenderla meglio: https://www.agedonazionale.org/sedi-territoriali-aggiornate/
In questo brutto periodo che stiamo vivendo, se non altro si sono aperte possibilità maggiori con l'online e, anche in questo caso è possibile accedere a consulenze psicologiche o sessuologiche gratuite offerte da vari centri.
La responsabilità di uscire dalla gabbia in cui si sente è solamente sua ed è del tutto legittimo che alla sua età desideri progettare la propria vita: inizi a cercare chi la può accompagnare e sostenere in questo percorso.
Auguri.
"Non posso andare da psicologi in questo periodo perché mi sto concentrando già su altre terapie"
Gentile Utente,
è comprensibile l'attuale difficoltà oggettiva ad affrontare le varie questioni dal punto di vista psicologico, ma sarebbe per Lei veramente importante poterlo fare.
Ha già raccolto informazioni su associazioni della sua zona che offrano gratuitamente uno sportello d'ascolto psicologico, dove potrebbe recarsi per iniziare a ricevere un supporto?
Potrebbe partire, ad esempio, dall'Arcigay che spesso fornisce un "pacchetto" di sedute gratuite o dall'Associazione AGEDO presente nella sua città, anche per avere suggerimenti su come poter aiutare i suoi genitori a comprenderla meglio: https://www.agedonazionale.org/sedi-territoriali-aggiornate/
In questo brutto periodo che stiamo vivendo, se non altro si sono aperte possibilità maggiori con l'online e, anche in questo caso è possibile accedere a consulenze psicologiche o sessuologiche gratuite offerte da vari centri.
La responsabilità di uscire dalla gabbia in cui si sente è solamente sua ed è del tutto legittimo che alla sua età desideri progettare la propria vita: inizi a cercare chi la può accompagnare e sostenere in questo percorso.
Auguri.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 05/07/2022.
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