Pensieri giornalieri per trasferimento

Buongiorno, cerco di spiegare brevemente la mia situazione delineando i punti fondamentali.
Circa 8 anni ho intrapreso un percorso lavorativo che sapevo mi avrebbe portatonlontano da casa e mi sono pertanto trasferito nell attuale citta dove vivo, con la speranza e consapevolezza che un giorno sarei tornato nella mia città di origine.
L'arrivo non è stato dei migliori, ovvero la città era spenta rispetto a quella da cui provenivo ed ero solo.
Non sono riuscito a legare con nessuno, in quanto la distanza da casa era di 2 ore e ogni occasione ci ritornavo, questo aspetto comunque presumo non mi ha mai fatto godere appieno quello che avevo.
Qualche anno dopo la mia compagna mi ha seguito, le cose sono migliorate, ho iniziato ad abituarmi e stare bene non essendo piu solo e potendo godermi il luogo e il lavoro con meno stress, ma nonostante questo il mio "chiodo fisso" o meglio obiettivo è sempre stato il tornare a casa (nella mia testa la motivazione era il posto di mare).
Infatti ogni occasione di ferie si tornava a casa essendo le rispettive famiglie della zona.
Due anni fa, ho avuto una figlia dalla relazione con la mia compagna.
Tutto procede bene salvo la difficolta nel far combaciare i turni di lavoro in quanto qua siamo soli e non possiamo rivolgerci a nessuno.
La mia compagna nel 2020 ha partecipato ad un concorso per ritornare a casa, data la voglia di entrambi di riavvicinarsi alle famiglie e terra di origine.
Con la vincita del concorso avrei potuto effettuare il ricongiungimento e sarei pertanto tornato anche io.
Ad aprile per questo concorso scade la graduatoria e in un primo momento ci ero rimasto male, in quanto possibilità sfumata, ma il giorno dopo ero molto ma molto sereno.
Nel mese di giugno casualmente trovo un cambio alla pari per la mia compagna, una svolta pensavo.
Il problema invece inizia nel momento in cui realizzo il tornare a casa.
Iniziano a venirmi molti dubbi sul se sia la cosa giusta, strana come cosa essendo da sempre io in primis quello a volere il ritorno a casa (a sto punto non so nemmeno il perché).
A lavoro sia io che lei stiamo bene nella sede dove siamo, cosa che rimane ignota invece sulla destinazione futura.
A livello economico, ovvero nel luogo attuale gli immobili hanno un costo basso volendo comprare, potendo optare senza sacrifici di spazi e soldi cosa che nella mia terra di origine non è.
Sono pieno di dubbi ritenendo spesso che rimanere dove sono sia la scelta migliore, il vecchio detto sai quel che lasci e non sai quel che trovi (la cosa che mi preoccupa di piu e che ci penso ogni volta che mi alzo la mattina e comunque quando sono solo e ci penso mi viene da piangere.
In questi anni mi sono abituato e ho trovato un equilibrio nel posto dove sono e a differenza del primo trasferimento "obbligatorio" ora la scelta è tutta nelle mie mani.
Penso anche al fatto che se rimango potrei pentirmi, ma è un pensiero latente e piccolo rispetto a quello di trasferismi e scegliere.
È una situazione normale?
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Dr. Mario Canovi Psicologo 263 17
Gentilissimo,

nel suo racconto c'è: 1) un primo trasferimento, 2) la convivenza con la compagna nella nuova città, 3) la nascita della bambina, 4) l'eventuale nuovo trasferimento...
Si tratta di cambiamenti importanti che incidono profondamente nella vita psichica della persona e che meritano di ottenere un loro spazio (in tutti i sensi) di riflessione.
Allo stesso tempo, per sua stessa ammissione, fino ad un certo punto è come se le scelte fossero state "calate dall'alto" e l'hanno vista quasi in posizione passiva (non è diventato papà, non ha fatto una figlia... ha avuto una figlia!). Ora la situazione è diversa: è lei che deve scegliere e questa è una situazione nuova di responsabilità.
Lei domanda se è una situazione normale: certo, lo è fino al punto in cui lei riesce ad affrontarla con una certa dose di serenità e benessere. Altrimenti è meglio fare un po di chiarezza nel vissuto dei passaggi che l'hanno condotta alla situazione odierna per decidere più liberamente e serenamente cosa scegliere.

Cordialmente.

Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Per quanto riguarda la figlia ho errato nell esprimermi, ho voluto una figlia e sono diventato padre è l'affermazione corretta.