Non riesco a superare la morte di mia madre
Gentili dottori,
chiedo scusa ma sto impazzendo, ormai ad 1 anno dalla morte di mia madre non riesco a riprendermi, farmaci, psicoterapia niente, mi manca tanto sono totalmente paralizzato.
Anche se ho un raffreddore voglio la mia mamma, non so come fare, penso tutto il giorno al suicidio il problema che ho paura di soffrire o di rimanere vivo, chiedo scusa spero in vostra risposta.
chiedo scusa ma sto impazzendo, ormai ad 1 anno dalla morte di mia madre non riesco a riprendermi, farmaci, psicoterapia niente, mi manca tanto sono totalmente paralizzato.
Anche se ho un raffreddore voglio la mia mamma, non so come fare, penso tutto il giorno al suicidio il problema che ho paura di soffrire o di rimanere vivo, chiedo scusa spero in vostra risposta.
[#1]
Gentile utente,
malgrado accusi ancora molta sofferenza, lei ha senz'altro superato la prima fase del lutto: ne è prova il fatto che dopo il maldestro tentativo di suicidio lei non ne ha compiuti altri ed è ancora qui. Ulteriore prova è nel fatto che ci ha manifestato altre preoccupazioni, riguardo alla salute di suo padre, questa volta.
Come le è stato detto fin dall'inizio dai miei colleghi, la perdita di un genitore è un dolore cocente. Se i rapporti con questo genitore eccedevano la norma lo è ancora di più, e in una sua comunicazione lei ci dice che addirittura dormiva ancora nel letto di sua madre.
Anche quest'ultima informazione probabilmente risulta esagerata: come poteva dormire tutte le notti con sua madre, se c'è un papà ancora vivo e vegeto?
Tutto questo per dirle che la sua malattia al momento appare autoalimentata dal racconto che lei fa a sé stesso: 'non ce la faccio', 'preferisco uccidermi per rivederla' (il che fa pensare, poiché i suicidi in caso di sopravvivenza dell'anima finiscono all'inferno, che lei pensi di sua madre cose poco lusinghiere); 'non ne uscirò mai'; 'se muore anche mio padre sono proprio finito', e così via.
Esistono psicoterapie -tutte le cognitivo/comportamentali, le strategiche, la REBT- che combattono proprio i rischi connessi con questo continuo spaventare e opprimere sé stessi. Smetta di farlo.
Si faccia aiutare dal suo terapeuta a rinunciare ai pensieri disfattisti e a coltivare le attività che la distolgono da essi. Solo dopo un ragionevole periodo impiegato in questo esercizio, potremo prendere in considerazione altre sue richieste.
Coraggio; auguri.
malgrado accusi ancora molta sofferenza, lei ha senz'altro superato la prima fase del lutto: ne è prova il fatto che dopo il maldestro tentativo di suicidio lei non ne ha compiuti altri ed è ancora qui. Ulteriore prova è nel fatto che ci ha manifestato altre preoccupazioni, riguardo alla salute di suo padre, questa volta.
Come le è stato detto fin dall'inizio dai miei colleghi, la perdita di un genitore è un dolore cocente. Se i rapporti con questo genitore eccedevano la norma lo è ancora di più, e in una sua comunicazione lei ci dice che addirittura dormiva ancora nel letto di sua madre.
Anche quest'ultima informazione probabilmente risulta esagerata: come poteva dormire tutte le notti con sua madre, se c'è un papà ancora vivo e vegeto?
Tutto questo per dirle che la sua malattia al momento appare autoalimentata dal racconto che lei fa a sé stesso: 'non ce la faccio', 'preferisco uccidermi per rivederla' (il che fa pensare, poiché i suicidi in caso di sopravvivenza dell'anima finiscono all'inferno, che lei pensi di sua madre cose poco lusinghiere); 'non ne uscirò mai'; 'se muore anche mio padre sono proprio finito', e così via.
Esistono psicoterapie -tutte le cognitivo/comportamentali, le strategiche, la REBT- che combattono proprio i rischi connessi con questo continuo spaventare e opprimere sé stessi. Smetta di farlo.
Si faccia aiutare dal suo terapeuta a rinunciare ai pensieri disfattisti e a coltivare le attività che la distolgono da essi. Solo dopo un ragionevole periodo impiegato in questo esercizio, potremo prendere in considerazione altre sue richieste.
Coraggio; auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Dottoressa grazie per la sua risposta anzi grazie a tutti . Non riesco a reagire pensare al suicidio è l unica cosa che riesce a calmarmi , il problema e che sono solo non ho amici, non ho una vita sociale , non ho mai avuto una ragazza , la mia vita era solo con la mia mamma , il percorso terapeutico che sto' seguendo si basa sulla scrittura su un diario dove appunto i miei stati ansiosi , fare 21 minuti dove immagino le peggiori tragedie e tanto altro , ho iniziato a novembre ,devo dire che qualche miglioramento lo ho fatto (riesco ad andare al supermercato, non vado più al cimitero di notte , mi occupo della casa e tanto altro) ma niente di più, mi sento solo e perso . Cmq grazie a tutti
[#3]
Gentile utente,
lei stesso individua la causa per la quale avverte la sua attuale sofferenza come irrimediabile: "il problema e che sono solo non ho amici, non ho una vita sociale , non ho mai avuto una ragazza , la mia vita era solo con la mia mamma".
Dovrebbe chiedere alla sua terapeuta di incrementare le sue esperienze differenti.
Lei lavora? Se non lavora, di cosa vive?
La pratica (entrare in contatto con altri, farsi degli amici, conoscere ragazze) l'aiuterà a capire per quale ragione è arrivato alla sua età senza fare queste cose.
Ci tenga al corrente; auguri.
lei stesso individua la causa per la quale avverte la sua attuale sofferenza come irrimediabile: "il problema e che sono solo non ho amici, non ho una vita sociale , non ho mai avuto una ragazza , la mia vita era solo con la mia mamma".
Dovrebbe chiedere alla sua terapeuta di incrementare le sue esperienze differenti.
Lei lavora? Se non lavora, di cosa vive?
La pratica (entrare in contatto con altri, farsi degli amici, conoscere ragazze) l'aiuterà a capire per quale ragione è arrivato alla sua età senza fare queste cose.
Ci tenga al corrente; auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Grazie dottoressa per la disponibilità, io lavoravo come supplente nelle ASP (impiegato CUP) , in più gestivo con mamma e papà le attività di famiglia (EDICOLA , NEGOZIO PIROTECNICO ) dopo aver scoperto la sua malattia ho mollato tutto . Mio padre cerca di gestire i negozi , io solo al pensiero di ritornare a lavorare mi blocco e piango tantissimo , (delle volte portavo mamma in ufficio oer non lascirla sola ) , gli altri mi dicono che devo iniziare ad avere una vita sociale per questo lo dico ,ma poi penso che ha 37 anni suonati oramai è finita. Io volevo stare solo con lei , penso solo al suicidio come unica soluzione , vorrei solo arrivare ad essere cosciente della mia scelta tipo quei malati che decidono in maniera lucida se vivere o morirre
[#5]
Gentile utente,
ma lei queste cose le dice alla sua curante?
Probabilmente deve impegnarsi di più e meglio nella terapia.
Scrive: "vorrei solo arrivare ad essere cosciente della mia scelta tipo quei malati che decidono in maniera lucida se vivere o morirre".
Si tratta però di persone con malattie a termine, anche molto dolorose e invalidanti. Non è il suo caso. Oltretutto, lei, se anche non avesse nella vita il compito principale di prendersi cura di sé stesso, ha un padre rimasto solo a cui offrire solidarietà e affetto.
Con una terapia in cui realmente si impegni otterrà il cambiamento. Il problema vero è che per lei sarà doloroso scoprire perché ha vissuto così tutti questi anni; eppure, il bene passa sempre attraverso la verità.
Buone cose.
ma lei queste cose le dice alla sua curante?
Probabilmente deve impegnarsi di più e meglio nella terapia.
Scrive: "vorrei solo arrivare ad essere cosciente della mia scelta tipo quei malati che decidono in maniera lucida se vivere o morirre".
Si tratta però di persone con malattie a termine, anche molto dolorose e invalidanti. Non è il suo caso. Oltretutto, lei, se anche non avesse nella vita il compito principale di prendersi cura di sé stesso, ha un padre rimasto solo a cui offrire solidarietà e affetto.
Con una terapia in cui realmente si impegni otterrà il cambiamento. Il problema vero è che per lei sarà doloroso scoprire perché ha vissuto così tutti questi anni; eppure, il bene passa sempre attraverso la verità.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.1k visite dal 29/06/2022.
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