Disturbi comportamentali
dopo alcuni mesi dalla nscita del fratellino, ha avuto un cambiamento radicale... con un aumento di tic (già dall’anno precedente erano iniziati i primi tic quali ammiccamenti di occhi, tosse, saltelli.
Tanto che aNatale non ha manifestato entusiasmo per i suoi tanto desiderati regali, non riusciva a star fermo durante un cartone, gli oggetti gli cadevano da mano, saltava, girava su se stesso, ruotava il capo, alzava le braccia e tanti altri tic... a questo si sono aggiunti atteggiamenti oppositivi nei nostri confronti, non rispetto delle regole e della genitorialità, mancanza di attenzione e di interesse, regressione comportamentale (mette giochi in bocca, lecca le dita, fa cose pericolose, ha una fissazione per il sedere, alza le magliette) tanto che fu diagnosticata a gennaio la sindrome di pandas, successivamente smentita inquanto gli esami risultano perfetti.
C’è da dire che causa covid ha frequentato davvero poco la scuola e i pochi giorni hanno influito negativamente su di lui poiché non si è mai sentito accettato dai compagni di classe, che lo rifiutavano, lo escludevano impedendogli la partecipazione alle attività in classe (anche durante la recita di fine anno un bambino gli ha impedito di ballare) utilizzando termini inappropriati e parolacce.
lui ad oggi imita in tutto e per tutto questi bambini, immagino che non sentendosi accettato faccia di tutto per piacere ai compagni, ma ciò ha una ricaduta anche a casa inquanto è arrabbiato e scostante.
Talvolta piange domandando perché i bambini non vogliono giocare con lui.
in presenza delle nonne accentua comportamenti oppositivi e di sfida, se capita che partecipiamo ad eventi fa di tutto per stare al centro dell’attenzione ballando in modo incontenibile, mettendo in mostra il sedere e scoprendo il pancino.
Ultimam non fa altro che tenere la lingua fuori (dice per mancanza di aria) o dicendo che ingoia oggetti o che vuole farsi male la gola, cambia tono di voce, Si scrive addosso o sui mobili, non riordina più la sua stanza...immagino lo faccia x attirare la nostra attenzione.
A gennaio abbiamo consultato anche neurologo e neuropsichiatra infantile ed eseguito diversi esami, in quel periodo probabilmente gli abbiamo trasmesso ulteriormente le nostre preoccupazioni che hanno inciso negativamente sul suo comportamento.
Attualmente non sappiamo Cm aiutarlo a tornare ad essere il bambino spensierato dolce affettuoso curioso e spigliato di prima, come reagire alle sue provocazioni e ai capricci, anche perché a settembre inizierà le elementari e vorremmo aiutarlo e principalmente vorremmo rivedere lo sguardo del nostro bambino ed escludere cause di natura organica poiché spesso dice di avvertire un prurito interno al braccio o che mentre guarda una cosa il suo occhio gli indica di guardare altrove, dice che vuole comportarsi bene ma non ci riesce perché non sa più come si fa.
spero in una vostra risposta
saluti
Gentile utente,
I comportamenti riguardanti il Suo bambino che Lei elenca sono vari e non lievi, tanto da far sospettare sindrome di PANDAS; ed inoltre presenti fin da tempo considerato il Suo consulto di tre anni fa "Regressione improvvisa bambino |Neuropsichiatria infantile|": era forse l'esordio?
Ci dice che "A gennaio abbiamo consultato anche neurologo e neuropsichiatra infantile ed eseguito diversi esami":
- cosa è emerso?
- e soprattutto: quale l'iter di cura suggerito per il bimbo e/o per Voi genitori?
È da quel punto che dovete ripartire: nessun consulto online, nessun (saggio) consiglio, sostituisce la conoscenza diretta del bambino e dei suoi genitori e familiari. E inoltre la terapia è sempre un percorso, non una consulenza-spot presso gli specialisti.
Se l'Unità di neuropsichiatria infantile non offrisse questa possibilità, cercate uno Psicologo/a che sia però anche Psicoterapeuta, con esperienza e in possesso della specializzazione specifica in età evolutiva. E dunque di uno Studio attrezzato in particolare anche per i bambini.
Condivido inoltre la necessità di un percorso che produca i suoi primi effetti prima dell'inizio della scuola elementare (settembre), proprio per evitare le dinamiche già instauratesi alla scuola materna: giocare d'anticipo si rivela fondamentale.
Se avvertite la necessità di ulteriori chiarimenti, scrivete pure; ci siamo.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Alla Sua domanda:"a chi ci consiglia di rivolgerci ?",
ho già risposto nella prima dettagliata replica.
Ri/sottolineo l'importanza di effettuare al più presto un percorso sia per il bambino sia per i genitori:
la fase diagnostica non serve a nulla, se poi non apre un percorso terapeutico o psico-educativo che insegni al bambino e agli adulti a gestire in maniera competente e scientifica i disturbi presenti. Come avete già sperimentato, il *faidate* -peraltro apprezzabile nelle intenzioni- non produce risultati duraturi.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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