Aiuto, ho dei dubbi su mio figlio
Buonasera,
Sono una mamma di 52 anni ed ho un figlio maschio di quasi 22 anni (che sarà il soggetto di questa domanda).
Ho un po' paura per lui perché credo sia gay e perché lo vedo un po' chiuso emotivamente, aiutatemi a capire.
Vi spiego un po' la situazione: mio figlio è sempre stato un ragazzo abbastanza timido, fortemente dedito allo studio da quando frequentava le scuole medie fino al presente (frequenta l'università ed è lontano da casa, e in questo aggiungo che non vedeva l'ora di iniziare questo percorso), detto ciò aggiungo che fino ad oggi non ha mai avuto una fidanzata, a differenza dei suoi coetanei che comunque, nel corso dell'adolescenza, hanno (ora o in passato avuto) la/e ragazza/e.
A questo si aggiungono altre cose:
1) non dava/dà pareri sulla bellezza del sesso femminile (per esempio "lei" è carina, "lei" mi piace o cose così), neanche quando passa una qualche immagine in TV dove mio marito incitava a fargli dire un parere, ma mio figlio si limitava ad un cenno o cose di circostanza
2) è particolarmente contrario ad un ipotetico fidanzamento, infatti quando gliene parliamo con mio marito risponde con un secco "NO", dicendo che vuole vivere da solo
3) poche volte arrossiva senza un motivo (ad esempio a tavola), e quando lo faceva si allontanava per un po' per poi tornare
4) non lo vedo sensibile, non lo vedo emotivo, quasi come avesse un cuore duro, di pietra, quando si parla di amore e affetto si percepisce in lui una certa distanza
(In alcuni punti i verbi sono volutamente al passato perché erano cose fatte quando viveva con noi, ora per via dell'università vive fuori)
Detto questo aggiungo qualche dettaglio sull'ambiente nel quale è cresciuto: siamo una famiglia cattolica che cerca i valori tradizionali, quindi l'omosessualità non è vista tanto bene, spesso io e mio marito siamo in disaccordo con lui su pareri, opinioni o argomenti, e inoltre non lo vedo tanto religioso.
Ammetto che in passato gli ho fatto anche la domanda: "Ci devi dire qualcosa?
", ma lui ha risposto con un secco e diretto: "No".
Ammetto che qualche volta, pensandoci, sia da parte mia che da parte di mio marito c'è stato un "parere" non proprio positivo sui gay in generale.
Aggiungo un altro paio di dettagli che si verificano tuttora:
Non ci chiama praticamente mai, devo essere sempre io (o mio marito) a chiamarlo per prima, e non è detto che risponde subito, quasi come gli importasse poco.
Inoltre dice che sta bene dove sta e che non ha mancanza di casa.
Viviamo in un piccolo paese e dice che quest'ultimo non gli piace, non gli sta a cuore.
Quando gli parliamo di farsi una famiglia in futuro, per lui è una cosa quasi riluttante.
Ora, vi chiedo: questi atteggiamenti fanno di mio figlio gay?
O semplicemente non ha ancora raggiunto la maturità sessuale o affettiva per poter approcciare alle ragazze ed alla propria famiglia?
Non avevo mai sentito di un figlio che non ha legami emotivi stretti con i cari e mi sembra strano che non ha voglia di fidanzarsi
Sono una mamma di 52 anni ed ho un figlio maschio di quasi 22 anni (che sarà il soggetto di questa domanda).
Ho un po' paura per lui perché credo sia gay e perché lo vedo un po' chiuso emotivamente, aiutatemi a capire.
Vi spiego un po' la situazione: mio figlio è sempre stato un ragazzo abbastanza timido, fortemente dedito allo studio da quando frequentava le scuole medie fino al presente (frequenta l'università ed è lontano da casa, e in questo aggiungo che non vedeva l'ora di iniziare questo percorso), detto ciò aggiungo che fino ad oggi non ha mai avuto una fidanzata, a differenza dei suoi coetanei che comunque, nel corso dell'adolescenza, hanno (ora o in passato avuto) la/e ragazza/e.
A questo si aggiungono altre cose:
1) non dava/dà pareri sulla bellezza del sesso femminile (per esempio "lei" è carina, "lei" mi piace o cose così), neanche quando passa una qualche immagine in TV dove mio marito incitava a fargli dire un parere, ma mio figlio si limitava ad un cenno o cose di circostanza
2) è particolarmente contrario ad un ipotetico fidanzamento, infatti quando gliene parliamo con mio marito risponde con un secco "NO", dicendo che vuole vivere da solo
3) poche volte arrossiva senza un motivo (ad esempio a tavola), e quando lo faceva si allontanava per un po' per poi tornare
4) non lo vedo sensibile, non lo vedo emotivo, quasi come avesse un cuore duro, di pietra, quando si parla di amore e affetto si percepisce in lui una certa distanza
(In alcuni punti i verbi sono volutamente al passato perché erano cose fatte quando viveva con noi, ora per via dell'università vive fuori)
Detto questo aggiungo qualche dettaglio sull'ambiente nel quale è cresciuto: siamo una famiglia cattolica che cerca i valori tradizionali, quindi l'omosessualità non è vista tanto bene, spesso io e mio marito siamo in disaccordo con lui su pareri, opinioni o argomenti, e inoltre non lo vedo tanto religioso.
Ammetto che in passato gli ho fatto anche la domanda: "Ci devi dire qualcosa?
", ma lui ha risposto con un secco e diretto: "No".
Ammetto che qualche volta, pensandoci, sia da parte mia che da parte di mio marito c'è stato un "parere" non proprio positivo sui gay in generale.
Aggiungo un altro paio di dettagli che si verificano tuttora:
Non ci chiama praticamente mai, devo essere sempre io (o mio marito) a chiamarlo per prima, e non è detto che risponde subito, quasi come gli importasse poco.
Inoltre dice che sta bene dove sta e che non ha mancanza di casa.
Viviamo in un piccolo paese e dice che quest'ultimo non gli piace, non gli sta a cuore.
Quando gli parliamo di farsi una famiglia in futuro, per lui è una cosa quasi riluttante.
Ora, vi chiedo: questi atteggiamenti fanno di mio figlio gay?
O semplicemente non ha ancora raggiunto la maturità sessuale o affettiva per poter approcciare alle ragazze ed alla propria famiglia?
Non avevo mai sentito di un figlio che non ha legami emotivi stretti con i cari e mi sembra strano che non ha voglia di fidanzarsi
[#1]
Gentile utente,
ci sono diversi elementi nella sua richiesta.
Il fatto che vede suo figlio un po' chiuso emotivamente.
La preoccupazione che sia gay.
Poi l'affermazione: "Non avevo mai sentito di un figlio che non ha legami emotivi stretti con i cari".
Partirei da quest'ultimo punto.
Suo figlio ha ventidue anni. Lei dice che siete una famiglia cattolica che cerca i valori tradizionali, quindi immagino che abbiate almeno altri tre o quattro figli.
Il figlio di cui ci parla non può essere il maggiore, considerando le vostre rispettive età. Come va il vostro rapporto di genitori con gli altri figli, e come si rapporta questo figlio con i fratelli, con le sorelle?
Se lei dice che non aveva mai sentito di un figlio che non ha legami emotivi stretti con i cari, vuol dire che suo figlio, finché era a casa, manifestava affetto e attaccamento. Se non è così, c'è qualche ragione per la quale lei se ne è accorta solo adesso?
Inoltre, attorno a lei non ha mai visto né sentito parlare di figli che non mostrano attaccamento?
Prima di entrare negli altri argomenti (potrebbe essere gay o chiuso emotivamente) vorrei che provasse a riflettere su quello che le ho prospettato, signora.
Noi siamo qui. Buone cose.
ci sono diversi elementi nella sua richiesta.
Il fatto che vede suo figlio un po' chiuso emotivamente.
La preoccupazione che sia gay.
Poi l'affermazione: "Non avevo mai sentito di un figlio che non ha legami emotivi stretti con i cari".
Partirei da quest'ultimo punto.
Suo figlio ha ventidue anni. Lei dice che siete una famiglia cattolica che cerca i valori tradizionali, quindi immagino che abbiate almeno altri tre o quattro figli.
Il figlio di cui ci parla non può essere il maggiore, considerando le vostre rispettive età. Come va il vostro rapporto di genitori con gli altri figli, e come si rapporta questo figlio con i fratelli, con le sorelle?
Se lei dice che non aveva mai sentito di un figlio che non ha legami emotivi stretti con i cari, vuol dire che suo figlio, finché era a casa, manifestava affetto e attaccamento. Se non è così, c'è qualche ragione per la quale lei se ne è accorta solo adesso?
Inoltre, attorno a lei non ha mai visto né sentito parlare di figli che non mostrano attaccamento?
Prima di entrare negli altri argomenti (potrebbe essere gay o chiuso emotivamente) vorrei che provasse a riflettere su quello che le ho prospettato, signora.
Noi siamo qui. Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Buonasera dott.ssa,
innanzitutto la ringrazio infinitamente per la risposta.
Dunque, in famiglia siamo 4 componenti: io, mio marito, mio figlio di 22 anni (primogenito) e mia figlia di 16 anni (secondogenita).
Rispondo alla prima domanda:
con mia figlia il rapporto è diverso: lei è molto più affettuosa, manifesta più interesse verso me e mio marito, si preoccupa per noi genitori.
Il rapporto tra fratello e sorella non è sempre costante, a volte vanno d'accordo, a volte sono più distaccati ma comunque, anche nei confronti della sorella, c'è una sorta di distanza emotiva, ed inoltre lui non si confida in niente né con lei, né con noi genitori.
Rispondo alla seconda domanda:
Sinceramente non ricordo di un qualche evento scatenante che mi ha fatto accorgere di questo suo "allontanamento" nei nostri confronti, diciamo che gradualmente lo vedo più insensibile, indifferente, mese dopo mese.
Rispondo alla terza domanda:
Sinceramente no, non conosco in paese casi di figli che non mostrano attaccamento verso i genitori.
In generale, penso che un figlio non mostra attaccamento se ha subito un qualche torto, no? Se cosi, non mi sembra di aver mai messo in difficoltà mio figlio, perciò, all'inizio non capivo molto su cosa stesse succedendo e pensandoci, giorno dopo giorno, mi era venuto in mente un mezzo pensiero riguardo il fatto che io e mio marito abbiamo dato pareri non positivi sui gay. Magari può essere questo il "torto" che ha scatenato in lui questo distaccamento e noi genitori non ce ne siamo minimamente accorti? Dopo questa ipotetica ipotesi ho ricollegato alcuni suoi comportamenti che non sono altro che quelli descritti sopra, facendomi sembrare il tutto più chiaro (cioè che è gay) e inducendomi a chiedere un parere da esperti in psicologia, e dunque ecco perché sono qui su Medicitalia, perché magari non è gay ma solo ancora non matura dal punto di vista dell'affettività.
Inoltre non mi capacito del fatto che lui sia tremendamente insensibile nei confronti dell'argomento "affetto in generale e amore", dice che non vuole neanche pensarci di sposarsi e di avere figli. Cosa ne pensa?
innanzitutto la ringrazio infinitamente per la risposta.
Dunque, in famiglia siamo 4 componenti: io, mio marito, mio figlio di 22 anni (primogenito) e mia figlia di 16 anni (secondogenita).
Rispondo alla prima domanda:
con mia figlia il rapporto è diverso: lei è molto più affettuosa, manifesta più interesse verso me e mio marito, si preoccupa per noi genitori.
Il rapporto tra fratello e sorella non è sempre costante, a volte vanno d'accordo, a volte sono più distaccati ma comunque, anche nei confronti della sorella, c'è una sorta di distanza emotiva, ed inoltre lui non si confida in niente né con lei, né con noi genitori.
Rispondo alla seconda domanda:
Sinceramente non ricordo di un qualche evento scatenante che mi ha fatto accorgere di questo suo "allontanamento" nei nostri confronti, diciamo che gradualmente lo vedo più insensibile, indifferente, mese dopo mese.
Rispondo alla terza domanda:
Sinceramente no, non conosco in paese casi di figli che non mostrano attaccamento verso i genitori.
In generale, penso che un figlio non mostra attaccamento se ha subito un qualche torto, no? Se cosi, non mi sembra di aver mai messo in difficoltà mio figlio, perciò, all'inizio non capivo molto su cosa stesse succedendo e pensandoci, giorno dopo giorno, mi era venuto in mente un mezzo pensiero riguardo il fatto che io e mio marito abbiamo dato pareri non positivi sui gay. Magari può essere questo il "torto" che ha scatenato in lui questo distaccamento e noi genitori non ce ne siamo minimamente accorti? Dopo questa ipotetica ipotesi ho ricollegato alcuni suoi comportamenti che non sono altro che quelli descritti sopra, facendomi sembrare il tutto più chiaro (cioè che è gay) e inducendomi a chiedere un parere da esperti in psicologia, e dunque ecco perché sono qui su Medicitalia, perché magari non è gay ma solo ancora non matura dal punto di vista dell'affettività.
Inoltre non mi capacito del fatto che lui sia tremendamente insensibile nei confronti dell'argomento "affetto in generale e amore", dice che non vuole neanche pensarci di sposarsi e di avere figli. Cosa ne pensa?
[#3]
Gentile signora,
la ringrazio intanto dei suoi chiarimenti.
Dalle cose che scrive posso ipotizzare che suo figlio abbia una sua personalità, con degli interessi e dei valori non identici a quelli della famiglia.
Può essere più riflessivo, meno ottimista, oppure alla ricerca di una sua verità; questo non vuol dire né che abbia preferenza per gli uomini (che sia gay, come lei dice), né che sia immaturo.
Lei sa bene che accogliere i figli per quelli che sono è il primo compito dei genitori, anche dal punto di vista cristiano. A questo si unisce l'altro compito, in apparente contraddizione col primo: trasmettere regole che permettano ai figli di capire il mondo e di inserirsi in esso rispettando sé stessi e gli altri. Ma questo va fatto senza credersi i portatori di una qualche verità, anche perché altrimenti potremmo essere i primi a cadere nel sistema di critiche che abbiamo costruito.
Sarebbe bene, specie quando un figlio affronta l'adolescenza, cominciare ad ascoltarlo con attenzione e affetto prima di pensare di correggerlo; e forse a ventidue anni non si deve nemmeno più correggere. Insistere troppo per sapere cosa pensa, per poi indicare come unica strada il fidanzamento e il matrimonio, può essere sentito come una critica, un punto di vista oppressivo che crea estraneità e distacco.
Certamente se vostro figlio ha avvertito in voi delle critiche aspre verso i gay o altre categorie di persone può esserci rimasto male, ma questo non vuol dire che abbia perso l'affetto per voi.
Può esserci rimasto male perché tutti vorremmo che i nostri genitori mostrassero alte qualità morali. Ora, chi critica delle persone che non hanno colpa delle loro preferenze, così come chi critica altre razze o altre condizioni sociali (i neri, i poveri, gli immigrati, i malati etc.) non solo mostra un livello morale molto basso, ma soprattutto, nel caso che si autodefinisca 'cristiano', cade in grave contraddizione con se stesso.
Questo può determinare dolore e distacco in un giovane sensibile.
Provi ad accoglierlo con amore e attenzione alle sue parole, senza forzarle. Questo può fare la differenza.
Auguri. Ci tenga al corrente.
la ringrazio intanto dei suoi chiarimenti.
Dalle cose che scrive posso ipotizzare che suo figlio abbia una sua personalità, con degli interessi e dei valori non identici a quelli della famiglia.
Può essere più riflessivo, meno ottimista, oppure alla ricerca di una sua verità; questo non vuol dire né che abbia preferenza per gli uomini (che sia gay, come lei dice), né che sia immaturo.
Lei sa bene che accogliere i figli per quelli che sono è il primo compito dei genitori, anche dal punto di vista cristiano. A questo si unisce l'altro compito, in apparente contraddizione col primo: trasmettere regole che permettano ai figli di capire il mondo e di inserirsi in esso rispettando sé stessi e gli altri. Ma questo va fatto senza credersi i portatori di una qualche verità, anche perché altrimenti potremmo essere i primi a cadere nel sistema di critiche che abbiamo costruito.
Sarebbe bene, specie quando un figlio affronta l'adolescenza, cominciare ad ascoltarlo con attenzione e affetto prima di pensare di correggerlo; e forse a ventidue anni non si deve nemmeno più correggere. Insistere troppo per sapere cosa pensa, per poi indicare come unica strada il fidanzamento e il matrimonio, può essere sentito come una critica, un punto di vista oppressivo che crea estraneità e distacco.
Certamente se vostro figlio ha avvertito in voi delle critiche aspre verso i gay o altre categorie di persone può esserci rimasto male, ma questo non vuol dire che abbia perso l'affetto per voi.
Può esserci rimasto male perché tutti vorremmo che i nostri genitori mostrassero alte qualità morali. Ora, chi critica delle persone che non hanno colpa delle loro preferenze, così come chi critica altre razze o altre condizioni sociali (i neri, i poveri, gli immigrati, i malati etc.) non solo mostra un livello morale molto basso, ma soprattutto, nel caso che si autodefinisca 'cristiano', cade in grave contraddizione con se stesso.
Questo può determinare dolore e distacco in un giovane sensibile.
Provi ad accoglierlo con amore e attenzione alle sue parole, senza forzarle. Questo può fare la differenza.
Auguri. Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Buonasera dott.ssa,
rispondo a questa discussione dopo del tempo per fornire un riscontro dei comportamenti di mio figlio nel lungo periodo.
- Ora lui è qui da noi poiché l'università è chiusa, nelle nostre conversazioni è particolarmente evidente il desiderio di tornarsene nella città in cui vive per l'università.
- Non è cambiato tanto, quando sta un po' di tempo con noi prima di andarsene in camera lo vediamo apatico, silenzioso, un po' giù di morale, parla un po' con noi ma se potesse evitare lo farebbe.
- Fuori casa, quando esce con le amiche non sembra poi tanto giù di morale e delle volte torna a casa dopo aver "alzato il gomito" con gli alcolici, quando ne parliamo lui dice che è un buon modo di "evadere" dalla quotidianità.
- Riguardo al fatto "ragazze" non è cambiato letteralmente nulla, stessi identici pensieri dei messaggi precedenti di questa discussione.
- In una nostra conversazione si è parlato dell'argomento "segreti", io gli ho chiesto se ne avesse e lui mi ha detto di no, quasi come non ne volesse parlare.
- Inoltre, in questo periodo, stiamo avendo delle discussioni anche sulla politica in vista delle elezioni del 25 settembre: io e mio marito seguiamo gli ideali della destra di Giorgia Meloni, dove mio figlio è categoricamente contro, lui è di sinistra. Dico questo perché lui tende ad arrabbiarsi, come se la prendesse sul personale, poiché dice che i politici che seguiamo io e mio marito non danno diritti a tutti (senza specificare quel "tutti").
Quest'ultimo punto mi ha fatto accendere ancora di più dei dubbi sulla sessualità di mio figlio. Pareri?
rispondo a questa discussione dopo del tempo per fornire un riscontro dei comportamenti di mio figlio nel lungo periodo.
- Ora lui è qui da noi poiché l'università è chiusa, nelle nostre conversazioni è particolarmente evidente il desiderio di tornarsene nella città in cui vive per l'università.
- Non è cambiato tanto, quando sta un po' di tempo con noi prima di andarsene in camera lo vediamo apatico, silenzioso, un po' giù di morale, parla un po' con noi ma se potesse evitare lo farebbe.
- Fuori casa, quando esce con le amiche non sembra poi tanto giù di morale e delle volte torna a casa dopo aver "alzato il gomito" con gli alcolici, quando ne parliamo lui dice che è un buon modo di "evadere" dalla quotidianità.
- Riguardo al fatto "ragazze" non è cambiato letteralmente nulla, stessi identici pensieri dei messaggi precedenti di questa discussione.
- In una nostra conversazione si è parlato dell'argomento "segreti", io gli ho chiesto se ne avesse e lui mi ha detto di no, quasi come non ne volesse parlare.
- Inoltre, in questo periodo, stiamo avendo delle discussioni anche sulla politica in vista delle elezioni del 25 settembre: io e mio marito seguiamo gli ideali della destra di Giorgia Meloni, dove mio figlio è categoricamente contro, lui è di sinistra. Dico questo perché lui tende ad arrabbiarsi, come se la prendesse sul personale, poiché dice che i politici che seguiamo io e mio marito non danno diritti a tutti (senza specificare quel "tutti").
Quest'ultimo punto mi ha fatto accendere ancora di più dei dubbi sulla sessualità di mio figlio. Pareri?
[#5]
Gentile signora,
rimango delusa dal fatto che le mie parole non siano MAI state prese in considerazione da lei. Penso anche che se non ha voluto leggere e capire me, non avrà voluto ascoltare e capire nemmeno suo figlio, come invece le avevo raccomandato.
Le ripeto le parole del mio consulto precedente e le ricordo che certi atteggiamenti dei genitori deludono, offendono, intristiscono i figli, al punto da scoraggiarli dal fondare una propria famiglia. Ma lei a quanto pare sta procedendo, assieme a suo marito, come un carrarmato, calpestando gli ideali e la sensibilità di suo figlio. Ecco le mie parole che continua a non prendere in considerazione:
"Certamente se vostro figlio ha avvertito in voi delle critiche aspre verso i gay o altre categorie di persone può esserci rimasto male, ma questo non vuol dire che abbia perso l'affetto per voi.
Può esserci rimasto male perché tutti vorremmo che i nostri genitori mostrassero alte qualità morali. Ora, chi critica delle persone che non hanno colpa delle loro preferenze, così come chi critica altre razze o altre condizioni sociali (i neri, i poveri, gli immigrati, i malati etc.) non solo mostra un livello morale molto basso, ma soprattutto, nel caso che si autodefinisca 'cristiano', cade in grave contraddizione con se stesso. Questo può determinare dolore e distacco in un giovane sensibile".
Lei deve scegliere, signora. O suo figlio, con i suoi ideali umanitari (tra l'altro profondamente cristiani, al di là delle apparenze) o una concezione basata sull'odio e sulla persecuzione degli "inferiori" e dei "diversi". Sia sincera almeno con sé stessa, e se non otterrà la vicinanza di suo figlio, potrà avere almeno il suo rispetto.
Auguri.
rimango delusa dal fatto che le mie parole non siano MAI state prese in considerazione da lei. Penso anche che se non ha voluto leggere e capire me, non avrà voluto ascoltare e capire nemmeno suo figlio, come invece le avevo raccomandato.
Le ripeto le parole del mio consulto precedente e le ricordo che certi atteggiamenti dei genitori deludono, offendono, intristiscono i figli, al punto da scoraggiarli dal fondare una propria famiglia. Ma lei a quanto pare sta procedendo, assieme a suo marito, come un carrarmato, calpestando gli ideali e la sensibilità di suo figlio. Ecco le mie parole che continua a non prendere in considerazione:
"Certamente se vostro figlio ha avvertito in voi delle critiche aspre verso i gay o altre categorie di persone può esserci rimasto male, ma questo non vuol dire che abbia perso l'affetto per voi.
Può esserci rimasto male perché tutti vorremmo che i nostri genitori mostrassero alte qualità morali. Ora, chi critica delle persone che non hanno colpa delle loro preferenze, così come chi critica altre razze o altre condizioni sociali (i neri, i poveri, gli immigrati, i malati etc.) non solo mostra un livello morale molto basso, ma soprattutto, nel caso che si autodefinisca 'cristiano', cade in grave contraddizione con se stesso. Questo può determinare dolore e distacco in un giovane sensibile".
Lei deve scegliere, signora. O suo figlio, con i suoi ideali umanitari (tra l'altro profondamente cristiani, al di là delle apparenze) o una concezione basata sull'odio e sulla persecuzione degli "inferiori" e dei "diversi". Sia sincera almeno con sé stessa, e se non otterrà la vicinanza di suo figlio, potrà avere almeno il suo rispetto.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 17k visite dal 26/06/2022.
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