Cattive parole verso il coniuge

Buongiorno,
ho un problema con mio marito. Di base è una persona buona e tranquilla, con cui ho da sempre un buon rapporto. Anche sul lavoro è un uomo stimato e considerato affabile e simpatico. Da qualche anno soffre di disturbi di natura ansiosa e simili, senza però accettare di farsi aiutare da uno specialista.
Quando si innervosisce, per un problema sul lavoro, per un errore, per una paura, se parliamo con lui mentre ha "i suoi pensieri", si arrabbia.
In alcune occasione si rivolge a me con cattive parole. Se commetto un errore o se si arrabbia con me, capita che mi chiami deficiente, testa di caz*o, dice che sono stupida, che non lo capisco ecc... è arrivato anche a chiamarmi putta*a. Chiaramente io non sono nulla di tutto questo.
Qualche sbaglio lo commetto anche io, come tutti, trovo assurdo essere ripresa in questo modo. Non capita sempre, ma quando o fa io sto malissimo.
Gli ho spiegato, sia con le buone che con le cattive che non accetto questo suo comportamento, che lo trovo svilente, che mi fa sentire davvero poco amata e per nulla rispettata come donna. Nemmeno sul lavoro (lavoro in banca) si sono mai permessi di riprendermi con certi toni.
A lui dopo 5 minuti passa, sfoga la rabbia e torna tranquillo e gentile come prima. Non porta rancore e chiude la cosa in pochi minuti, poi torna tranquillo a lavorare o a fare le cose che stava facendo precedentemente.
Io invece no, resto tesa, delusa, a volte piango e mi viene solo voglia di cacciarlo di casa. Ho due figli maschi adolescenti e potrei anche cavarmela da sola con il mio stipendio di bancaria. Resto perché gli voglio bene.
Mio marito non capisce le mie reazioni, dice che per un uomo è normale arrabbiarsi, dire anche qualche parolaccia, ma poi finisce lì.
Che quando ci si arrabbia capita di dire anche brutte cose solo per offendere. Ma che non devo prendermela.
Dice che dovrei "farmela passare" alla svelta senza rovinare le nostre giornate recriminando sulle parole cattive che mi rivolge.
Quando cerco di spiegargli che potrebbe darmi indicazioni in modo gentile, lui mi dice che le parolacce sono quello che mi merito che se mi chiama "testa di caz*o" è perché in quel momento mi sono comportata come tale.
So che di base mi stima, apprezza il mio lavoro e la mia persona, ma quando fa così non lo sopporto.
Ho pensato tante volte anche alla separazione.
Ho 43 anni, ma non sono da buttare.
Inoltre anche i nostri 2 figli spesso sentono queste cattive parole e non è per loro un buon esempio.
Tutte le volte spero che accetti di farsi aiutare da un terapista per i suoi disturbi e per la cattiva gestione della rabbia, ma lui non accetta.
Insomma vuole solo sfogarsi... possibile che debba farlo così?
Passa dall'essere gentile e tranquillo all'essere aggressivo e scortese in 5 minuti.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

a distanza di pochi giorni Lei fa nuovamente presente la problematica oggetto del consulto precedente postando questa volta su Psichiatria. Ma lo psichiatra lo reinvia a noi.
L'oggetto e sempre il comportamento inurbano di Suo marito, in particolare nei Suoi confronti. Il collega Le aveva proposto delle alternative, ma evidentemente un consulto online non basta:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/916151-disturbo-ossessivo-compulsivo-e-aggressivita.html .

Ora Lei ci dice che "Mio marito non capisce le mie reazioni, dice che per un uomo è normale arrabbiarsi, dire anche qualche parolaccia". Siamo ai soliti stereotipi uomo-donna, che non vale nemmeno la pena di commentare, può valutare da sola.

Cosa aggiungere?
Se lui non vuole curarsi, sia Lei a chiedere aiuto psicologico:
. o per modificare i Suoi propri comportamenti rendendoli più incisivi,
. o per prendere delle decisioni.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Grazie Dott.ssa per la sua risposta.
Io sono già seguita da un terapista da alcuni anni. Mia madre è mancata 3 anni fa e da allora seguo mio fratello con disabilità insieme a mio padre e ad un altro fratello. Da quell'occasione spiacevole ho avuto bisogno di un sostegno, quindi già sto lavorando su me stessa. Ho comunque ritenuto interessante chiedere anche a voi un parere, data la natura della piattaforma, perché è sempre meglio un consiglio utile in più che uno in meno. Sono una donna molto razionale e mi fa piacere confrontarmi con persone competenti e preparate dal punto di vista scientifico. Sono una persona che si affida solo alla scienza e alla medicina, pertanto ho sempre voglia di capire se per un problema ci sono anche altre soluzioni, che magari, per scarsa conoscenza, non ho valutato.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597 67
Gentile utente,

Lieti di averLe presentato un ulteriore punto di vista.
Che non sostituisce però il parere della Psy che La conosce da tempo, come Lei dimostra di sapere bene.

Le auguro giorni migliori.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/