Non ho più voglia di fare l'amore
Salve,
sono una ragazza di 29 anni, fidanzata da 14.
Esco da un periodo particolarmente complesso: negli ultimi anni una forte difficoltà a studiare (sorta circa 6 anni fa) mi ha fatto allungare molto i tempi all'università e ha reso la mia vita un inferno.
L'ultimo periodo è stato il più duro poichè vivo in una casa molto piccola con i miei ed una sorella liceale (18 anni) con la quale condivido la camera e litigo spesso, sia per incompatibilità caratteriale, sia perchè la convivenza non è semplice quando entrambe dobbiamo studiare.
Tutti i giorni poi, da mattina a sera, vengono a casa i figli (4 anni e 18 mesi) di mia sorella grande (32 anni).
Dovendo far fronte già alle mie difficoltà con lo studio, mi sono sottratta al caos di casa mia andando a studiare da mattina a sera dal mio fidanzato, che vive con la madre.
Lì ho trovato la tranquillità di una stanza tutta per me, nonostante il disagio di essere ospite a pranzo ogni giorno.
Finiti gli esami, per la scrittura della tesi si è presentata l'opportunità di spostarci nella casa di sua nonna (in un'altra provincia, a un'ora da noi) per avere più indipendenza.
Abbiamo vissuto così per 10 mesi, lontani da tutti e privi di ogni contatto sociale (salvo qualche rientro ogni 15-20 giorni ca.
), fino a 10 giorni fa, quando finalmente mi sono laureata e, ahimè, ognuno è tornato a casa propria.
Quello che vorrei sottolineare di tutto questo preambolo, sono 2 miei grandi crucci:
1) in 10 mesi di convivenza io e lui avremo fatto l'amore sì e no 3 volte (2 delle quali pessime dal mio punto di vista: non provavo piacere e non raggiungevo l'orgasmo).
2) Oggi che finalmente posso pensare al mio futuro come sempre desiderato, vedo l'idea di sposarmi con questa persona come una specie di condanna all'infelicità.
Forse complice questo periodo di convivenza che ha decretato la fine della nostra intimità (in un rapporto già "abitudinario") o forse complici i 14 anni di fidanzamento che, in questa mia fase di ritrovata libertà, pesano come macigni e mi fanno sentire il desiderio di una ventata di freschezza.
Ho provato a parlare con lui di questa mia infelicità, sia sul piano sessuale che di coppia, facendogli presente che sento il nostro rapporto "tiepido" e che alla mia età vorrei vivere ancora emozioni, sentirmi elettrizzata all'idea del matrimonio che da sempre progettiamo al termine del mio percorso di studi.
Lui ha assecondato la mia idea di prendermi del tempo per decidere cosa voglio ma io vivo una contraddizione perenne tra la razionalità che mi spinge a seguire il corso naturale delle cose dopo tanti anni insieme alla persona con cui ho condiviso tutto e che mai vorrei perdere; e l'irrazionalità che mi avverte che qualcosa tra di noi non va e che non è pensabile passare il resto della vita con una persona per la quale non si prova desiderio come una volta.
Cosa può essere?
È un problema mio?
È un problema di coppia?
Grazie in anticipo.
sono una ragazza di 29 anni, fidanzata da 14.
Esco da un periodo particolarmente complesso: negli ultimi anni una forte difficoltà a studiare (sorta circa 6 anni fa) mi ha fatto allungare molto i tempi all'università e ha reso la mia vita un inferno.
L'ultimo periodo è stato il più duro poichè vivo in una casa molto piccola con i miei ed una sorella liceale (18 anni) con la quale condivido la camera e litigo spesso, sia per incompatibilità caratteriale, sia perchè la convivenza non è semplice quando entrambe dobbiamo studiare.
Tutti i giorni poi, da mattina a sera, vengono a casa i figli (4 anni e 18 mesi) di mia sorella grande (32 anni).
Dovendo far fronte già alle mie difficoltà con lo studio, mi sono sottratta al caos di casa mia andando a studiare da mattina a sera dal mio fidanzato, che vive con la madre.
Lì ho trovato la tranquillità di una stanza tutta per me, nonostante il disagio di essere ospite a pranzo ogni giorno.
Finiti gli esami, per la scrittura della tesi si è presentata l'opportunità di spostarci nella casa di sua nonna (in un'altra provincia, a un'ora da noi) per avere più indipendenza.
Abbiamo vissuto così per 10 mesi, lontani da tutti e privi di ogni contatto sociale (salvo qualche rientro ogni 15-20 giorni ca.
), fino a 10 giorni fa, quando finalmente mi sono laureata e, ahimè, ognuno è tornato a casa propria.
Quello che vorrei sottolineare di tutto questo preambolo, sono 2 miei grandi crucci:
1) in 10 mesi di convivenza io e lui avremo fatto l'amore sì e no 3 volte (2 delle quali pessime dal mio punto di vista: non provavo piacere e non raggiungevo l'orgasmo).
2) Oggi che finalmente posso pensare al mio futuro come sempre desiderato, vedo l'idea di sposarmi con questa persona come una specie di condanna all'infelicità.
Forse complice questo periodo di convivenza che ha decretato la fine della nostra intimità (in un rapporto già "abitudinario") o forse complici i 14 anni di fidanzamento che, in questa mia fase di ritrovata libertà, pesano come macigni e mi fanno sentire il desiderio di una ventata di freschezza.
Ho provato a parlare con lui di questa mia infelicità, sia sul piano sessuale che di coppia, facendogli presente che sento il nostro rapporto "tiepido" e che alla mia età vorrei vivere ancora emozioni, sentirmi elettrizzata all'idea del matrimonio che da sempre progettiamo al termine del mio percorso di studi.
Lui ha assecondato la mia idea di prendermi del tempo per decidere cosa voglio ma io vivo una contraddizione perenne tra la razionalità che mi spinge a seguire il corso naturale delle cose dopo tanti anni insieme alla persona con cui ho condiviso tutto e che mai vorrei perdere; e l'irrazionalità che mi avverte che qualcosa tra di noi non va e che non è pensabile passare il resto della vita con una persona per la quale non si prova desiderio come una volta.
Cosa può essere?
È un problema mio?
È un problema di coppia?
Grazie in anticipo.
[#1]
Esistono dei momenti nella vita in cui la libido è sopita, questo accade sia agli uomini che alle donne, portando a una sensazione di disagio e malessere.
Il desiderio sessuale è un fattore complesso che si differenzia da persona a persona ed è legato alla storia personale, al percorso educativo, alla routine, alla mancanza di attenzioni, al periodo che si sta vivendo, al disinnamoramento oppure a variazioni ormonali. Per escludere quest'ultima possibilità le consiglio di parlare con il suo medico e magari effettuare una visita ginecologica qualora non lo avesse già fatto.
Lei si è ritrovata sicuramente ad affrontare periodi molto intesi sia da un punto di vista di stanchezza mentale che fisica, ragion per cui potrebbe aver messo il sesso in secondo piano. Generalmente questo processo si sviluppa perché il corpo e la mente essendo in risparmio energetico, cercano di accantonare tutto ciò che non ritengono importanti per la soppravvivenza.
Ha fatto bene a parlare con il suo partner poichè è importante comunicare ed essere siceri con noi e con l'altro. Quello che sta accadendo non è colpa sua ma semplicemente il nostro corpo ha i suoi ritmi e alcune volte ha uno strano modo di comunicare i suoi desideri e bisogni, dobbiamo imparare ad ascoltarci e ad ascoltarlo.
Come le ho scritto in precedenza il calo del desiderio può essere legato a diverse casistiche di tipo psicologico o organiche, il primo passo è quello di accettare il problema e chiedere aiuto ad uno specialista (consulente sessuale o psicoterapeuta), per trovare il rimedio bisogna indagare la causa.
Accertata che la causa è di origine psicologica, si può valutare un percorso di terapia psicologica seguito da training di rilassamento (mindfulness), una prima fase di psicoeducazione potrebbe essere utile all'acquisizione di una migliore conoscenza delle basi fisiologiche sessuali.
Spero di esserle stata di aiuto, resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti.
Grazie per averci scritto
Cordialmente
Il desiderio sessuale è un fattore complesso che si differenzia da persona a persona ed è legato alla storia personale, al percorso educativo, alla routine, alla mancanza di attenzioni, al periodo che si sta vivendo, al disinnamoramento oppure a variazioni ormonali. Per escludere quest'ultima possibilità le consiglio di parlare con il suo medico e magari effettuare una visita ginecologica qualora non lo avesse già fatto.
Lei si è ritrovata sicuramente ad affrontare periodi molto intesi sia da un punto di vista di stanchezza mentale che fisica, ragion per cui potrebbe aver messo il sesso in secondo piano. Generalmente questo processo si sviluppa perché il corpo e la mente essendo in risparmio energetico, cercano di accantonare tutto ciò che non ritengono importanti per la soppravvivenza.
Ha fatto bene a parlare con il suo partner poichè è importante comunicare ed essere siceri con noi e con l'altro. Quello che sta accadendo non è colpa sua ma semplicemente il nostro corpo ha i suoi ritmi e alcune volte ha uno strano modo di comunicare i suoi desideri e bisogni, dobbiamo imparare ad ascoltarci e ad ascoltarlo.
Come le ho scritto in precedenza il calo del desiderio può essere legato a diverse casistiche di tipo psicologico o organiche, il primo passo è quello di accettare il problema e chiedere aiuto ad uno specialista (consulente sessuale o psicoterapeuta), per trovare il rimedio bisogna indagare la causa.
Accertata che la causa è di origine psicologica, si può valutare un percorso di terapia psicologica seguito da training di rilassamento (mindfulness), una prima fase di psicoeducazione potrebbe essere utile all'acquisizione di una migliore conoscenza delle basi fisiologiche sessuali.
Spero di esserle stata di aiuto, resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti.
Grazie per averci scritto
Cordialmente
Dr.ssa Maria Giuseppina Margiotta
Psicologa
www.psymargiotta.it
[#2]
Utente
Gentile dott.sa,
grazie mille, intanto, per la Sua risposta.
In questi giorni sto cercando di osservare molto i segnali del mio corpo ma quello che noto mi fa soffrire molto.
Da quando sono più libera mentalmente, ad esempio, sento di nuovo il desiderio di vivere l’atto sessuale, ma non con il mio partner, purtroppo.
Dopo avergli parlato ho notato che lui cerca di essere ancora più amabile del solito con me e abbiamo avuto dei momenti intimi, ricercati piu che altro da lui, come a volermi dimostrare che la nostra passione non è poi così esaurita. In due di questi però, abbiamo iniziato ma ci siamo interrotti perché io non ne avevo voglia e in qualche modo mi sono sottratta alla situazione. In una siamo riusciti ad arrivare fino in fondo ma ho provato una sensazione di piacere appena accennata, insoddisfacente e lontanissima da quanto abbiamo vissuto in passato. Ci sono state anche situazioni (rare per fortuna) in cui, durante il periodo di convivenza di 10 mesi, non ho trovato il coraggio di dirgli che non mi andava e mi sono sentita violata durante l’atto. È molto tempo, inoltre, che non mi viene da dirgli ti amo . Lui lo fa, anche se non più spesso come prima, ma lo fa.
Tuttavia quando lo guardo, lo trovo attraente, mi piace e sento che non sarei mai in grado di lasciar andare questa persona. Quando trascorriamo del tempo insieme stiamo benissimo: lui migliora la mia vita, mi rende felice e mi dona quella serenità che mi manca quando sono a casa mia e mi sento in costante balia degli eventi che riguardano le persone intorno a me. È l’unico con cui riesco ad essere completamente me stessa: purtroppo, però, riesco a stare bene con lui solo senza il sesso (di cui non sento particolare bisogno quando sono insieme a lui) e baci troppo insistenti (per i quali, a volte, provo un po’ di fastidio).
Non so se il mio essere legata a lui sia dettato dal semplice fatto che non ho praticamente nessuna vera amicizia o altra persona con cui mi vada di trascorrere il mio tempo. Se è per il fatto che condividiamo tantissime cose, materiali e non, come i momenti vissuti insieme che conservo gelosamente nel cuore o i tanti accessori per la nostra futura casa collezionati negli anni mentre progettavamo il nostro futuro. Oppure se è perché, non lo nego, in lui vedo una via d’uscita da casa mia, che spero di intraprendere il prima possibile anche per non pesare più sui miei (va da sè che se fossi da sola, questa ipotesi, ahimè, decadrebbe e mi peserebbe molto).
So soltanto che dopo aver trascorso metà della mia vita insieme a lui faccio fatica a immaginarmi da sola e solo al pensiero mi manca il respiro, gli voglio troppo bene.
Non so come gestire questa cosa, senza contare la consapevolezza che i miei probabilmente si aspettano di vedermi sposata o fuori casa nel breve periodo con una relazione di questa durata alle spalle.
Mi scuso tanto del papiro ma non so a chi altri chiedere aiuto.
Grazie.
grazie mille, intanto, per la Sua risposta.
In questi giorni sto cercando di osservare molto i segnali del mio corpo ma quello che noto mi fa soffrire molto.
Da quando sono più libera mentalmente, ad esempio, sento di nuovo il desiderio di vivere l’atto sessuale, ma non con il mio partner, purtroppo.
Dopo avergli parlato ho notato che lui cerca di essere ancora più amabile del solito con me e abbiamo avuto dei momenti intimi, ricercati piu che altro da lui, come a volermi dimostrare che la nostra passione non è poi così esaurita. In due di questi però, abbiamo iniziato ma ci siamo interrotti perché io non ne avevo voglia e in qualche modo mi sono sottratta alla situazione. In una siamo riusciti ad arrivare fino in fondo ma ho provato una sensazione di piacere appena accennata, insoddisfacente e lontanissima da quanto abbiamo vissuto in passato. Ci sono state anche situazioni (rare per fortuna) in cui, durante il periodo di convivenza di 10 mesi, non ho trovato il coraggio di dirgli che non mi andava e mi sono sentita violata durante l’atto. È molto tempo, inoltre, che non mi viene da dirgli ti amo . Lui lo fa, anche se non più spesso come prima, ma lo fa.
Tuttavia quando lo guardo, lo trovo attraente, mi piace e sento che non sarei mai in grado di lasciar andare questa persona. Quando trascorriamo del tempo insieme stiamo benissimo: lui migliora la mia vita, mi rende felice e mi dona quella serenità che mi manca quando sono a casa mia e mi sento in costante balia degli eventi che riguardano le persone intorno a me. È l’unico con cui riesco ad essere completamente me stessa: purtroppo, però, riesco a stare bene con lui solo senza il sesso (di cui non sento particolare bisogno quando sono insieme a lui) e baci troppo insistenti (per i quali, a volte, provo un po’ di fastidio).
Non so se il mio essere legata a lui sia dettato dal semplice fatto che non ho praticamente nessuna vera amicizia o altra persona con cui mi vada di trascorrere il mio tempo. Se è per il fatto che condividiamo tantissime cose, materiali e non, come i momenti vissuti insieme che conservo gelosamente nel cuore o i tanti accessori per la nostra futura casa collezionati negli anni mentre progettavamo il nostro futuro. Oppure se è perché, non lo nego, in lui vedo una via d’uscita da casa mia, che spero di intraprendere il prima possibile anche per non pesare più sui miei (va da sè che se fossi da sola, questa ipotesi, ahimè, decadrebbe e mi peserebbe molto).
So soltanto che dopo aver trascorso metà della mia vita insieme a lui faccio fatica a immaginarmi da sola e solo al pensiero mi manca il respiro, gli voglio troppo bene.
Non so come gestire questa cosa, senza contare la consapevolezza che i miei probabilmente si aspettano di vedermi sposata o fuori casa nel breve periodo con una relazione di questa durata alle spalle.
Mi scuso tanto del papiro ma non so a chi altri chiedere aiuto.
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 21/06/2022.
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