Può un grande amore finire per paura?
Buongiorno, sto vivendo una dolorosa rottura e non so cosa fare.
La nostra storia era nata da un’amicizia intensa e basata su una fortissima condivisione di pensieri e confidenze: per me era sempre stata pura amicizia, in quanto io e questo ragazzo abbiamo ben 11 anni di differenza.
Nonostante questo, il legame era fortissimo, lui una persona matura, dolce e profonda.
Un bel giorno riceve una proposta (ottima) di lavoro a Parigi.
Ero felice per lui, essendo bravissimo nel suo lavoro, ma entrambi, da quel momento, iniziamo a torturarci rispetto al ns rapporto.
Ho negato a oltranza i miei sentimenti, ma dopo vari dialoghi, confronti, distanze e riavvicinamenti, abbiamo entrambi ammesso di esserci innamorati e averlo forse capito solo quando era troppo tardi.
Io stavo uscendo da una storia di 5 anni, e non volevo ammetterlo, di essermi innamorata.
Lui era molto preso, ma pure molto spaventato, e mi dice che a suo avviso dovevamo allontanarci, che la distanza geografica e di età non ci avrebbe permesso di vivere bene una relazione.
La notte prima della sua partenza decidiamo di passarla insieme, una nottata da film, amplificata dalla sofferenza di dirsi addio (cosi pensavamo).
Da quel momento inizia un calvario per entrambi, mancanze e sofferenza immensa nel separarci, ed io decido di lottare, farmi sentire, per fargli capire che stavamo male entrambi e dovevamo provare a viverla.
Dopo bellissime mail e msg di entrambi, alla fine lui si decide prendendo una posizione: proviamo a viverla.
Inizia cosi una storia fatta di condivisione, romanticismo, cene su Skype e tanto amore.
Ci vediamo di persona per totali tre weekend, tutto è bellissimo.
Tranne il fatto che saltuariamente, lui inizia, anche quando tutto va bene, ad avere dei momenti di annebbiamento, di crisi e paura.
Anche in mia presenza.
Questa persona è in terapia da tanti anni per problemi di ansia e relazionali, sono la sua seconda storia, ed iniziano ad emergere dal nulla (specie se io dico o faccio qualcosa di bello per lui) una paura quasi totalizzante, che palesemente non lo fa vivere serenamente il presente.
L’ultima settimana prima di mollarmi, è stata la peggiore.
Perche se prima questa paura era sporadica, ha poi preso il sopravvento ed io non riuscivo piu a stare dietro ai suoi cambi di umore.
La mattina lo sentivoinnamorato, proponeva viaggi e progetti, e nel pomeriggio bastava poco, un mio gesto carino, per farlo immediatamente sentire insicuro, spaventato, confuso.
Impaurito del futuro, non riusciva a vivere in leggerezza il presente, e questa paura spesso la riconduceva alla differenza d’età.
Dopo quella settimana, dove mi sono pure arrabbiata (volevo stimolarlo a vivere gioiosamente una cosa bella ora) , lui ha deciso di mollarmi.
Dicendomi che per quanto abbiamo affinità e chimica, il tempismo è sbagliato, siamo in momenti della vita diversi e lui non ce la fa proprio a viverla cosi.
Cosa posso fare?
Tornerà di nuovo?
Purtroppo ne dubito.
La nostra storia era nata da un’amicizia intensa e basata su una fortissima condivisione di pensieri e confidenze: per me era sempre stata pura amicizia, in quanto io e questo ragazzo abbiamo ben 11 anni di differenza.
Nonostante questo, il legame era fortissimo, lui una persona matura, dolce e profonda.
Un bel giorno riceve una proposta (ottima) di lavoro a Parigi.
Ero felice per lui, essendo bravissimo nel suo lavoro, ma entrambi, da quel momento, iniziamo a torturarci rispetto al ns rapporto.
Ho negato a oltranza i miei sentimenti, ma dopo vari dialoghi, confronti, distanze e riavvicinamenti, abbiamo entrambi ammesso di esserci innamorati e averlo forse capito solo quando era troppo tardi.
Io stavo uscendo da una storia di 5 anni, e non volevo ammetterlo, di essermi innamorata.
Lui era molto preso, ma pure molto spaventato, e mi dice che a suo avviso dovevamo allontanarci, che la distanza geografica e di età non ci avrebbe permesso di vivere bene una relazione.
La notte prima della sua partenza decidiamo di passarla insieme, una nottata da film, amplificata dalla sofferenza di dirsi addio (cosi pensavamo).
Da quel momento inizia un calvario per entrambi, mancanze e sofferenza immensa nel separarci, ed io decido di lottare, farmi sentire, per fargli capire che stavamo male entrambi e dovevamo provare a viverla.
Dopo bellissime mail e msg di entrambi, alla fine lui si decide prendendo una posizione: proviamo a viverla.
Inizia cosi una storia fatta di condivisione, romanticismo, cene su Skype e tanto amore.
Ci vediamo di persona per totali tre weekend, tutto è bellissimo.
Tranne il fatto che saltuariamente, lui inizia, anche quando tutto va bene, ad avere dei momenti di annebbiamento, di crisi e paura.
Anche in mia presenza.
Questa persona è in terapia da tanti anni per problemi di ansia e relazionali, sono la sua seconda storia, ed iniziano ad emergere dal nulla (specie se io dico o faccio qualcosa di bello per lui) una paura quasi totalizzante, che palesemente non lo fa vivere serenamente il presente.
L’ultima settimana prima di mollarmi, è stata la peggiore.
Perche se prima questa paura era sporadica, ha poi preso il sopravvento ed io non riuscivo piu a stare dietro ai suoi cambi di umore.
La mattina lo sentivoinnamorato, proponeva viaggi e progetti, e nel pomeriggio bastava poco, un mio gesto carino, per farlo immediatamente sentire insicuro, spaventato, confuso.
Impaurito del futuro, non riusciva a vivere in leggerezza il presente, e questa paura spesso la riconduceva alla differenza d’età.
Dopo quella settimana, dove mi sono pure arrabbiata (volevo stimolarlo a vivere gioiosamente una cosa bella ora) , lui ha deciso di mollarmi.
Dicendomi che per quanto abbiamo affinità e chimica, il tempismo è sbagliato, siamo in momenti della vita diversi e lui non ce la fa proprio a viverla cosi.
Cosa posso fare?
Tornerà di nuovo?
Purtroppo ne dubito.
[#2]
Utente
Buonasera, si, grazie ottima memoria, ho perso le credenziali dell’account precedente e tuttavia il consulto era stato tuttavia chiuso.
Avevo trovato ottime risposte e spunti di riflessione.
Quando avevo scritto per un primo consulto però, circa tre mesi fa, la storia con la persona a distanza non era ancora nemmeno iniziata, anzi. Sembrava tutto finito con la partenza.
Avevo trovato ottime risposte e spunti di riflessione.
Quando avevo scritto per un primo consulto però, circa tre mesi fa, la storia con la persona a distanza non era ancora nemmeno iniziata, anzi. Sembrava tutto finito con la partenza.
[#3]
Gentile utente,
veramente il 'nuovo' quesito sembra un copia/incolla del precedente: c'erano già stati l'ultima notte da film, le romantiche cene via Skype, i dubbi -fondati- del giovane, il suo tentativo alquanto manipolatorio di "fargli capire che stavamo male entrambi e dovevamo provare a viverla".
Il problema è che le storie si vivono in due, che ci si ama, ci si impegna, si è felici in due.
Spesso anche da vicino non si è certi di quello che prova l'altro e della sincerità di quello che dice; da lontano si può 'raccontarsela' ancora meglio, usando come supporto gli strumenti informatici, ma si tratta di un costrutto fuori della realtà, poco più che un esercizio letterario.
Certamente i miei colleghi le avevano suggerito punti di vista realistici nel precedente consulto; se lei non ne ha tenuto conto, non lo ha salvato e ha perso tutti i dati per rintracciarlo, possiamo ipotizzare che il nostro aiuto da qui, per lei non risulti incisivo, e se non vuole sprecare ancora tempo e sentimenti deve trovare un professionista che la segua direttamente.
Auguri.
veramente il 'nuovo' quesito sembra un copia/incolla del precedente: c'erano già stati l'ultima notte da film, le romantiche cene via Skype, i dubbi -fondati- del giovane, il suo tentativo alquanto manipolatorio di "fargli capire che stavamo male entrambi e dovevamo provare a viverla".
Il problema è che le storie si vivono in due, che ci si ama, ci si impegna, si è felici in due.
Spesso anche da vicino non si è certi di quello che prova l'altro e della sincerità di quello che dice; da lontano si può 'raccontarsela' ancora meglio, usando come supporto gli strumenti informatici, ma si tratta di un costrutto fuori della realtà, poco più che un esercizio letterario.
Certamente i miei colleghi le avevano suggerito punti di vista realistici nel precedente consulto; se lei non ne ha tenuto conto, non lo ha salvato e ha perso tutti i dati per rintracciarlo, possiamo ipotizzare che il nostro aiuto da qui, per lei non risulti incisivo, e se non vuole sprecare ancora tempo e sentimenti deve trovare un professionista che la segua direttamente.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Le cene romantiche via Skype non potevano esserci, visto che quando ho scritto ancora viveva nella mia stessa città.
Sono come già detto passati alcuni mesi, abbiamo avuto una storia, ci sono state evoluzioni rispetto a quel vecchio consulto che ripeto, era stato CHIUSO, quindi ero impossibilitata ad aggiornare con questa ulteriore tappa della storia.
Per questo non ho salvato i dati. Trovo tuttavia un po’ assurdo che debba giustificarmi di aver chiesto aiuto.
Ho tenuto conto dei consigli dei colleghi, ma appunto lo status del rapporto e della mia situazione era completamente differente.
In ogni caso credo sia normale che non tutti abbiano memoria di ferro, ed abbia ricostruito l’intera situazione dall’inizio, per permettere di avere un supporto.
Se per lei contano i copia-incolla evidentemente, ne prendo atto, e le auguro buona serata. Non era necessario che ci perdesse tempo. Pensavo che nella psicologia contassero anche come le storie evolvono, e non che un consulto di tre mesi prima dovesse necessariamente essere esaustivo. Specie se le situazioni, appunto, vanno avanti.
Chiederò al sito di cancellare gentilmente il post, non sia mai che la ridonanza possa creare ulteriori problemi.
Ps: l’altra volta lei aveva definito manipolatorio lui, ora sono io la manipolatrice. In ogni caso la prego, non mi risponda ulteriormente, non ci perda tempo.
Grazie mille di tutto. Buona vita!
Sono come già detto passati alcuni mesi, abbiamo avuto una storia, ci sono state evoluzioni rispetto a quel vecchio consulto che ripeto, era stato CHIUSO, quindi ero impossibilitata ad aggiornare con questa ulteriore tappa della storia.
Per questo non ho salvato i dati. Trovo tuttavia un po’ assurdo che debba giustificarmi di aver chiesto aiuto.
Ho tenuto conto dei consigli dei colleghi, ma appunto lo status del rapporto e della mia situazione era completamente differente.
In ogni caso credo sia normale che non tutti abbiano memoria di ferro, ed abbia ricostruito l’intera situazione dall’inizio, per permettere di avere un supporto.
Se per lei contano i copia-incolla evidentemente, ne prendo atto, e le auguro buona serata. Non era necessario che ci perdesse tempo. Pensavo che nella psicologia contassero anche come le storie evolvono, e non che un consulto di tre mesi prima dovesse necessariamente essere esaustivo. Specie se le situazioni, appunto, vanno avanti.
Chiederò al sito di cancellare gentilmente il post, non sia mai che la ridonanza possa creare ulteriori problemi.
Ps: l’altra volta lei aveva definito manipolatorio lui, ora sono io la manipolatrice. In ogni caso la prego, non mi risponda ulteriormente, non ci perda tempo.
Grazie mille di tutto. Buona vita!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.4k visite dal 19/06/2022.
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