Sentimenti per il mio psicologo
Buongiorno, da un'anno frequento uno specialista psicologo per dei problemi di ansia che mi affiggono da sempre, con lui mi trovo molto bene e mi sento meglio da quando ci vado, solo che da qualche tempo ho iniziato a provare sentimenti romantici per lui, è più grandi di me ma non è sposato ne fidanzato (non mi sarei mai potuta sentire attratta da un uomo impegnato) la cosa strana è che inizialmente non lo trovavo attraente fisicamente, non ci pensavo proprio, da poco ho iniziato a trovarlo attraente, a trovare attraente il suo modo di gesticolare e la sua voce in particolare.
Lui è molto intelligente e gentile, il suo tono di voce mi tranquillizza moltissimo, mi ascolta con molta pazienza ed è sempre disponibile per me, non ho mai conosciuto un uomo così.
Ovviamente non mi sognerei mai di rivelargli questa cosa, giustamente poi potrebbe mandarmi via, però non faccio altro che pensarci e non vedo l'ora di vederlo.
Cosa dovrei fare?
Lui è molto intelligente e gentile, il suo tono di voce mi tranquillizza moltissimo, mi ascolta con molta pazienza ed è sempre disponibile per me, non ho mai conosciuto un uomo così.
Ovviamente non mi sognerei mai di rivelargli questa cosa, giustamente poi potrebbe mandarmi via, però non faccio altro che pensarci e non vedo l'ora di vederlo.
Cosa dovrei fare?
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Gentile utente,
per quel poco che ne possiamo sapere attraverso un consulto online, sembrerebbe trattarsi di un trasporto legato alla relazione terapeutica e dunque talvolta funzionale all’esito positivo della stessa.
È piuttosto frequente che nel corso di una psicoterapia si crei un rapporto *affettivo* verso il curante, considerata la profondità delle tematiche che si vanno a trattare, che ci si mostra interiormente nudi, che si descrivono aspetti di sé che non si rivelerebbero a nessun altro.
Al contempo si vedono del proprio terapeuta unicamente gli aspetti professionali: la calma, la voce, l’ascolto, l’assenza di giudizio ... che non sempre corrispondono alle caratteristiche -nella vita reale-di quella stessa persona fuori dallo Studio.
Non se ne dia troppo cruccio, la viva come una motivazione in più per lavorare efficacemente insieme al suo terapeuta.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
per quel poco che ne possiamo sapere attraverso un consulto online, sembrerebbe trattarsi di un trasporto legato alla relazione terapeutica e dunque talvolta funzionale all’esito positivo della stessa.
È piuttosto frequente che nel corso di una psicoterapia si crei un rapporto *affettivo* verso il curante, considerata la profondità delle tematiche che si vanno a trattare, che ci si mostra interiormente nudi, che si descrivono aspetti di sé che non si rivelerebbero a nessun altro.
Al contempo si vedono del proprio terapeuta unicamente gli aspetti professionali: la calma, la voce, l’ascolto, l’assenza di giudizio ... che non sempre corrispondono alle caratteristiche -nella vita reale-di quella stessa persona fuori dallo Studio.
Non se ne dia troppo cruccio, la viva come una motivazione in più per lavorare efficacemente insieme al suo terapeuta.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 19/06/2022.
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